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L’interesse all’ordinamento ed all’economia bulgara.

L’INSOLVENZA NEI GRUPPI DI SOCIETA’: COMPARAZIONE CON L’ORDINAMENTO BULGARO

4.2. L’interesse all’ordinamento ed all’economia bulgara.

Negli ultimi anni il mercato bulgaro è stato oggetto di un processo di graduale apertura verso l’economia di mercato europeo.

Tutto questo è stato accompagnato da un cambiamento del contesto legislativo, che è ora più vicino sia ad una libera concorrenza sui mercati internazionali sia agli standard richiesti dall’Unione Europea.

La dinamicità del mercato bulgaro ha fatto sì che il clima imprenditoriale fosse particolarmente attraente per gli investitori stranieri offrendogli opportunità di business diversificate e in costante aumento, oltre che accompagnate da significativi incentivi all’investimento.

Di fatto la Bulgaria rappresenta uno dei Paesi dell’Est che gode oggi di fortissime attenzioni da parte degli operatori economici stranieri.

La Bulgaria è il Paese UE con la più bassa imposizione fiscale. Il sistema bulgaro prevede una FlatTax (tassa con unica aliquota) al 10% che si applica sia ai redditi delle persone fisiche che a quelli delle persone giuridiche. Trattandosi di un paese di cultura socialista l’imposizione è tutta diretta ed insiste principalmente sui guadagni e sulle persone anziché sui beni e sui consumi. La Bulgaria è caratterizzata da un’economia fortemente diversificata, nella quale i settori tradizionali che contribuiscono per la quota maggiore alla formazione del prodotto interno lordo sono il settore dei servizi (che ha una incidenza pari al 61,9%), seguito dal settore industriale, che rappresenta circa il 20% del PIL.

Anche il settore agroalimentare, grazie alla qualità e varietà dei suoi prodotti, svolge un ruolo primario all’interno della economia del paese: i prodotti del settore, infatti, contribuiscono per il 18,4% alla produzione nazionale.

Il settore terziario è il settore che negli ultimi anni ha fatto registrare la crescita maggiore e nel primo trimestre del 2005 è cresciuto quasi del 7% rispetto alla stesso periodo dell’anno precedente. Non solo per la loro potenzialità intrinseca ma anche perché, essendo la Bulgaria già membro della Comunità europea, alcuni di codesti comparti sono suscettibili anche di finanziamenti internazionali.

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Il Paese sta di fatto mostrando una grande disponibilità nel favorire gli investimenti stranieri249. Statisticamente l’interesse delle imprese italiane si concentra sia in operazioni dirette, con la costituzione di società di diritto bulgaro, sia indirettamente, con la fornitura di impianti, tecnologie e servizi, esecuzione di opere finanziate dai fondi europei.

Infatti, in base all'ordinamento vigente, l'investitore straniero potrebbe costituire un'impresa mista con un operatore locale, oppure acquisire la proprietà di un'impresa attraverso la partecipazione al processo di privatizzazione, oppure costituire una società ex novo.

La regolamentazione del settore degli investimenti tende alla creazione di un clima particolarmente favorevole agli investimenti in un'economia di mercato sostenibile.

In particolare, la Bulgaria, se paragonata agli altri Paesi dell'Europa centrale ed orientale, presenta disposizioni molto favorevoli agli investimenti stranieri diretti.

Per quanto riguarda la normativa relativa agli investimenti esteri, col varo della nuova Legge sugli Incentivi per gli Investimenti (4 agosto 2004), si è dato vita ad un regime altamente attraente per gli investitori.

La Costituzione bulgara e la citata legge definiscono il trattamento nazionale degli investitori stranieri: gli investitori stranieri hanno diritto a svolgere attività economiche nel paese secondo le stesse clausole applicabili agli investitori bulgari, se non diversamente specificato dalle legge. In particolare, questo principio copre l’ampia gamma di attività economiche e giuridiche necessarie alla realizzazione delle varie forme di imprenditoria. Il trattamento nazionale degli investitori stranieri prevede la partecipazione al processo di privatizzazione e acquisto di azioni, obbligazioni, titoli di stato e altri tipologie di titoli.

Non è prevista alcuna limitazione alla partecipazione del capitale straniero né alcuna forma d'autorizzazione specifica, se non per investimenti in settori considerati sensibili quali: produzione ed esportazione di armi, munizioni e attrezzature militari, servizi bancari e finanziari, esplorazione, sfruttamento e sviluppo delle risorse naturali, acquisizione di proprietà in particolari aree o zone del Paese. Solo in questi settori l'autorizzazione è rilasciata dal Consiglio dei Ministri, ad eccezione di quello bancario, ove l'istituzione competente è la Banca Nazionale Bulgara250.

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La Bulgaria ha firmato 68 trattati contro le doppie imposizioni compresi tutti i paesi dell’unione europea. In particolare la convenzione con l'Italia è stata sottoscritta il 21 settembre del 1988 ed è entrata in vigore il 10 giugno 1991. Non risultano invece accordi tra l’Italia e la Bulgaria per lo scambio di informazioni e per l’effettuazione di verifiche fiscali simultanee. La Bulgaria non rientra nelle liste contenute nei decreti ministeriali del 4 maggio 1999, del 23 gennaio 2002 e del 21 novembre 2001 e le loro successive modifiche che individuano i Paesi e territori a fiscalità privilegiata per quanto riguarda rispettivamente le persone fisiche, l’indeducibilità dei componenti negativi e le controlled foreign companies.

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Analogamente ai cittadini bulgari, gli investitori esteri devono registrare la loro attività presso: a) l'ufficio locale di tassazione; b) l'ufficio locale per l'assistenza sociale nel caso in cui gli investitori esteri siano anche datori di lavoro;

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Agli investimenti stranieri sono inoltre accordate particolari agevolazioni come la protezione dall'esproprio o nazionalizzazione (se non per motivi di interesse nazionale e previo adeguato risarcimento) e la possibilità di trasferire liberamente profitti e capitali.

Dunque, la citata legge prevede in particolar modo delle misure preferenziali per investimenti che abbiano le seguenti caratteristiche:

a) l’investimento deve essere relativo all’acquisizione di specifici asset aziendali con lo scopo di creare, aumentare o ammodernare la produzione esistente di merci e/o servizi;

b) devono essere creati nuovi posti di lavoro; c) il progetto deve essere realizzato entro 3 anni.

Sono inoltre previsti programmi e misure per l’impiego nel mercato del lavoro in Bulgaria di giovani e di appartenenti a gruppi sociali deboli. In tal caso, l’Agenzia per l’Impiego può coprire le spese relative ai salari e agli altri oneri per la durata del contratto di lavoro di ogni persona impiegata (ma non per più di 12 mesi).

Sono, altresì, previste agevolazioni fiscali per investimenti in regioni ad alta disoccupazione incluse nella lista approvata dal Ministero delle Finanze.

Le aziende manifatturiere che investono nelle regioni ad alta disoccupazione hanno diritto alla totale esenzione della tassa sul reddito di impresa (pari al 10%) se ricoprono determinate caratteristiche251.

L’ammontare di credito fiscale per ogni anno deve essere investito nelle attività manifatturiere entro 3 anni dalla fine dell’anno per cui è richiesta l’esenzione.

Le agevolazioni sono disponibili per i 5 anni successivi, se sono rispettate le condizioni in ogni singolo anno.

E’ inoltre previsto un regime preferenziale dell’IVA per le importazioni di beni necessari alla realizzazione di un progetto di investimento. Infatti, investitori con partita IVA bulgara hanno il diritto di importare beni che verranno utilizzati in tali progetti, senza pagare l’IVA relativa all’importazione di tali beni. Inoltre, tali investitori hanno diritto ad essere rimborsati dell’IVA pagata su acquisti locali, entro 10 giorni dalla presentazione della domanda di rimborso, a

c) l'istituto statistico nazionale.

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Le caratteristiche sono che: a) tutti i luoghi di produzione, uffici e o altri siti riconducibili al soggetto fiscale devono essere localizzati nella relativa regione;

b) tutti gli assets del soggetto fiscale devono essere localizzati nella relativa regione, ad esclusione di denaro contante in conti bancari e investimenti in aziende associate o filiali;

c) il contribuente non deve avere arretrati o debiti relativi a tasse o oneri sociali in riferimento all’anno per il quale chiede l’esenzione.

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condizione che almeno l’80% degli importi IVA mensili siano pagati attraverso un apposito conto per l’IVA.

Per beneficiare di questo regime speciale, l’investitore deve ottenere anticipatamente la autorizzazione dal Ministero delle Finanze.

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