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L’operazione editoriale di Cramp-Ginn: l’eliminazione della

5. Modelli di permanenza e transizione di Pinocchio fra migrazioni e

6.4. L’operazione editoriale di Cramp-Ginn: l’eliminazione della

La traduzione di Cramp e le revisioni di Ginn producono una riconcettualizzazione della storia che oscilla fra valori della cultura di partenza e valori della cultura di riferimento, accogliendo anche quelle istanze pedagogiche e moralistiche imposte dall’industria dell’editoria scolastica e di intrattenimento. Una delle prime rimozioni riguarda il finale del capitolo II: in Collodi la disputa fra Mastro Ciliegia e Geppetto assume toni drammatici enfatizzando il crescendo del diverbio che culmina in un corpo a corpo fra i due uomini, che, anziani e indeboliti dal freddo e dalla fame, si accordano sulla cessione del pezzo di legno a Geppetto. A innescare la disputa l’utilizzo del soprannome Polendina che suscita l’ira dell’uomo. Mentre la Murray riporta fedelmente l’episodio cercando di fornire una spiegazione sul soprannome di Geppetto, Cramp lo omette completamente e interrompe la scena quando il legno cade addosso a Geppetto che si lamenta, lo raccoglie e torna a casa. La scelta rispetta le richieste dell’editore che a sua volta deve seguire le linee guida per le pubblicazioni scolastiche.

Nel capitolo III Geppetto sceglie il nome di Pinocchio rimarcando un aspetto negativo:

Lo voglio chiamar Pinocchio. Questo nome gli porterà fortuna. Ho conosciuto una famiglia intera di Pinocchi: Pinocchio il padre, Pinocchia la madre e Pinocchi i ragazzi, e tutti se la passavano bene. Il più ricco di loro chiedeva l’elemosina.353

Nella versione Ginn-Cramp si legge:

I think I will call him Pinocchio. That name will bring with it good fortune. I have known a whole family called Pinocchio. Pinocchio was the father, Pinocchio was the mother, and the children were called little Pinocchios, and everybody lived well. It was a happy family.354

Cramp omette l’allusione alla povertà e alla vita stentata della famiglia dei Pinocchi, anche se mantiene il riferimento alla povertà di Geppetto nel dialogo fra Pinocchio e Mangiafoco, riferimento necessario alla consegna delle cinque monete d’oro. Anche l’episodio della battaglia sulla spiaggia è descritto con toni meno drammatici, mentre vengono eliminati gli insulti fra i ragazzi che si lanciano i libri. L’incontro con gli Assassini è appena accennato e le scene troppo cruente rimosse: il Gatto quindi non conficca il coltello fra le labbra di Pinocchio e Pinocchio non stacca con un morso lo zampino del Gatto, omissione che annulla anche la scena successiva in cui il Gatto deve giustificare la zoppìa. È cancellato anche l’episodio tragico e violento in cui l’Omino di burro stacca a morsi l’orecchio del ciuchino ribelle che, a sua volta, colpisce Pinocchio con una «gran musata sullo stomaco». La Fata si affaccia alla finestra nella drammatica notte dell’impiccagione e dice: «In this house there is no one, they have all gone away»355 omettendo ogni riferimento ai morti.

Insieme alla storia di Pinocchio giungono negli Stati Uniti anche alcune «pinocchiate». La prima è Pinocchio in Affrica di Eugenio Cherubini, tradotto da Angelo Patri e pubblicato nel 1911 sempre da Ginn and Co. L’illustratore è lo                                                                                                                

353 AP, p. 345.

354 C. Collodi, Pinocchio: The Adventures of a Marionette, trad. W.S.Cramp, Boston, Ginn & Company, 1904, p. 10.

stesso di Pinocchio, Charles Copeland. Nel 1913, Il segreto di Pinocchio di Gemma Rembadi Mongiardini è tradotto con il titolo di Pinocchio Under the Sea che enfatizza la parte dell’opera dedicata all’esplorazione dei mari fino all’Artico. Il cuore di Pinocchio: nuove avventure del celebre burattino, scritto da Collodi nipote nel 1917, è tradotto da Virginia Watson e pubblicato da Harper and Brothers, di New York, nel 1919, con il titolo The Heart of Pinocchio: The

New Adventures of the Celebrated Little Puppet. L’attualizzazione di Collodi

Nipote si pone al servizio della letteratura per l’infanzia per spiegare il contesto della Grande Guerra e il sacrificio dei feriti e mutilati in battaglia. L’allusione a

Cuore nel titolo rimanda ai valori di patriottismo e sacrificio presenti nel testo:

Pinocchio, ormai diventato un ragazzino perbene, può servire e difendere la patria. Il libro conosce un breve periodo di popolarità e la sua pubblicazione si interrompe nel 1933, ma la notorietà di Pinocchio e l’enfasi sull’amor patrio contribuiscono alla sua diffusione fra i giovani americani di quei valori di empatia e compassione fraterna per i feriti in guerra356.

Una delle prime attualizzazioni americane di Pinocchio è scritta da Angelo Prati, traduttore di Pinocchio in Affrica, e s’intitola Pinocchio in America. Pubblicata nel 1928 da Doubleday, Doran’s and Co., illustrata da Mary Liddell, l’opera si propone di spiegare ai ragazzi americani la figura del burattino dalla prospettiva di un emigrato, il Patri, editore di testi scolastici e giornalista. Patri si serve del burattino per un processo di transculturizzazione in cui devono emergere i valori patriottici di un testo scolastico, l’attenzione per i problemi degli immigrati, il ricordo della patria e il percorso adattativo nel nuovo mondo. Patri descrive l’accoglienza riservata a Pinocchio negli Stati Uniti con molto affetto e attenzione e i personaggi che egli incontra fungono da tutor per il raggiungimento del suo benessere e per la sua protezione in terra straniera. L’America rappresentata da Patri sembra più un luogo scenografico in cui si stagliano personaggi fittizi che guidano Pinocchio attraverso il suo percorso                                                                                                                

356 Cfr. R. Wunderlicht, T. Morissey, Pinocchio Goes Postmodern: Perils of a Puppet in the United States, New York and London, Routledge, 2002, p. 151.

verso il ritorno in patria. Il libro ha un tale successo che la casa editrice Ginn and Co. lo ripubblica con il titolo Pinocchio’s Visit to America nel 1929 e nel 1930, anno in cui Patri traduce l’originale di Collodi per la collana «Doran’s Junior Books» della casa editrice Doubleday. Nel 1948 Patri scrive l’introduzione all’edizione per la collezione dei classici della casa editrice Lippincott in cui sono reintrodotti alcuni riferimenti alla morte e alla violenza elusi nelle traduzioni precedenti.

Alcune scelte e soluzioni che si ritrovano nel film di Disney sono dunque il risultato di variazioni editoriali e adattamenti precedenti, in particolare riguardo la neutralizzazione della violenza e l’inserimento di Pinocchio in un contesto indefinito, dove si attenuano i tratti di italianità. Oltre alle proposte del mercato editoriale, Disney può attingere da un vasto repertorio teatrale che accoglie Pinocchio e lo canonizza in un contesto che sembra il più adatto a un burattino.

6.5. Primi adattamenti teatrali negli Stati Uniti

Gli adattamenti teatrali rappresentano un passaggio importante per la fortuna di Pinocchio negli Stati Uniti e soprattutto per la configurazione dell’immaginario creato da Disney. Intorno agli anni Venti si registra un grande ritorno d’interesse per i burattini grazie anche alle rappresentazioni di due importanti personalità: Tony Sarg e Remo Bufano. Tony Sarg, talentuoso burattinaio e illustratore, installa a New York il suo teatro sperimentale ispirandosi agli spettacoli con burattini molto popolari a inizio secolo. Sarg opera a New York dopo aver vissuto a lungo in Germania e Inghilterra e, oltre all’attività di burattinaio, si occupa di libri illustrati dove si inserisce anche il personaggio di Pinocchio che ben concilia i suoi due interessi principali: il teatro e l’illustrazione. Nel 1940 illustra Pinocchio per il volume curato da Watty Piper e pubblicato dall’editore Platt and Munk Co. di New York. Nelle sue