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LA PROSPETTIVA COMPARATISTICA

II) La riforma del

Stante la sopravvenuta inadeguatezza della normativa vigente, il

legislatore francese, nel 2005, decide di approntare una riforma. Con l. 04/07/2005 (attuativa della Decisione Quadro 2003/568/GAI) si abroga la descritta normativa di cui al code du Travail (art. 152-6), e si introduce una nuova sezione nel code penal (“De la corruption passive et

active des personnes n'exerçant pas une fonction publique”), titolo IV,

relativo alla fede pubblica, libro quattro, intitolato ai delitti contro la Nazione. All‟interno di tale sezione, gli articoli di nostro interesse sono il 445-1 e 445-2(peraltro, successivamente modificati dalla l. 1117/2013), che prevedono fatti di corruzione attiva e passiva129.

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M. P. Lucas de Leyssac, Il Delitto, op. cit. , 104, che qualifica dunque con “a concorso necessario” l’illecito in esame.

127Ivi, 107 e ss. 128

Ivi , 106-107 , che ricorda il caso OM-VA, dove, nonostante la conoscenza da parte della squadra titolare della corruzione di un proprio giocatore, i giudici ritennero integrato il reato de qua, negando portata scriminante al consenso datoriale, e manifestando un sostanziale accoglimento di interessi pubblicistici, quali la regolarità e lealtà delle competizioni sportive, nonché il regolare andamento delle scommesse.

129 Art. 445-1, I:

1.Est puni de cinq ans d'emprisonnement et d'une amende de 500 000 €, dont le montant peut être porté au double du produit tiré de l'infraction, le fait, par quiconque,

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Anzitutto, il campo di applicazione: il settore privato, individuato per contrapposizione con quello pubblico (“sans être dépositaire…”): tale scelta manifesta il mutato intento del legislatore di riforma, che è quello di accomunare i due ambiti di manifestazione della corruzione sotto un alone di “gravità” contigua. Non che si tratti di un medesimo stigma (le pene sono diverse), ma uno sforzo nel superamento del modello schiettamente privatistico può essere apprezzato. Si tratta di una sorta di “ritorno alle origini”, simboleggiato anche dalla collocazione sistematica. Il campo di applicazione della nuova normativa è sicuramente più ampio della precedente, in modo tale da ricomprendere anche ipotesi di “corruzione del dipendente”, le sole a rilevare sotto il code du Travail. Le condotte previste ricalcano quelle della corruzione pubblica130: si incriminano le semplici offerte, promesse, doni, regali, vantaggi di qualunque tipo per il compimento di una condotta (o l‟omissione della stessa) in violazione degli obblighi (cfr. infra).

de proposer, sans droit, à tout moment, directement ou indirectement, à une personne qui, sans être dépositaire de l'autorité publique, ni chargée d'une mission de service public, ni investie d'un mandat électif public exerce, dans le cadre d'une activité professionnelle ou sociale, une fonction de direction ou un travail pour une personne physique ou morale ou pour un organisme quelconque, des offres, des promesses, des dons, des présents ou des avantages quelconques, pour elle-même ou pour autrui, pour qu'elle accomplisse ou s'abstienne d'accomplir, ou parce qu'elle a accompli ou s'est abstenue d'accomplir un acte de son activité ou de sa fonction ou facilité par son activité ou sa fonction, en violation de ses obligations légales, contractuelles ou professionnelles.

Art. 445-2:

Est puni de cinq ans d'emprisonnement et d'une amende de 500 000 €, dont le montant peut être porté au double du produit tiré de l'infraction, le fait, par une personne qui, sans être dépositaire de l'autorité publique, ni chargée d'une mission de service public, ni investie d'un mandat électif public exerce, dans le cadre d'une activité professionnelle ou sociale, une fonction de direction ou un travail pour une personne physique ou morale ou pour un organisme quelconque, de solliciter ou d'agréer, sans droit, à tout moment, directement ou indirectement, des offres, des promesses, des dons, des présents ou des avantages quelconques, pour elle-même ou pour autrui, pour accomplir ou avoir accompli, pour s'abstenir ou s'être abstenue d'accomplir un acte de son activité ou de sa fonction ou facilité par son activité ou sa fonction, en violation de ses obligations légales, contractuelles ou professionnelles.

130 Cfr. Circulaire de présentation des nouvelles infractions de corruption active et passive dans le secteur privé issues dela loi n° 2005-750 du 4 juillet 2005 portant diverses dispositions d’adaptation au droit communautaire dans le domaine de la justice, BULLETIN OFFICIEL DU MINISTÈRE DE LA JUSTICE n° 101 (1er janvier au 31 mars

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Uno degli elementi di maggior innovazione è la scomparsa del necessario “vincolo di subordinazione” dell‟intraneo corrotto con il datore di lavoro. Tale scelta si rivela fortemente espansiva dell‟aura applicativa della norma, conducendone l‟integrabilità fino al datore di lavoro, dirigenti, amministratori, lavoratori autonomi esterni. Per questa via, si dovrebbe, dunque, registrare una riduzione dei casi di ricorso all‟ ”abus des biens

sociaux”.

Si prevede poi la applicabilità anche agli enti non lucrativi (“activité

professionnelle ou sociale […] pour une personne physique ou morale, ou un organisme quelconque”): sul punto si apprezza una consistente

differenza rispetti agli altri ordinamenti europei.

Scompare anche il riferimento al carattere occulto della vicenda (“all‟insaputa del datore di lavoro”). Vero tratto connotante il modello lealistico, la sua abrogazione, oltre ad estendere la fattispecie, rivela molto del mutato paradigma di tutela: una funzionalizzazione pubblicistica che riecheggia (senza tuttavia nominarla) la tutela della concorrenza.

La struttura della condotta è quella “tradizionale” dei reati di corruzione pubblica: promesse, offerte, doni (etc.) al fine di ottenere un atto (o astensione da esso), contrariamente ai doveri legali, contrattuali o professionali131.

Risolto anche l‟impasse dovuto alla necessaria antecedenza del patto corruttivo. Accogliendo le linee di riforma già sperimentate per la corruzione pubblica, il legislatore del 2005 ha precisato come tale accordo possa intervenire “a tout moment” rispetto al compimento dell‟atto: con ciò ricomprendendo non solo (come ovvio) casi classici di corruzione antecedente, ma anche ipotesi più insidiose di corruzione susseguente (evenienza che precedentemente rimaneva priva di tutela). Si è, infine, previsto un incremento di pena rispetto al previgente art. 152-6: da “due anni di detenzione e ammenda di 30.000 euro” si è passati (mercè il citato adattamento del 2013) agli attuali “cinque anni di

detenzione e ammenda di 500.000 euro”. Non che i livelli edittali siano i

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medesimi della corruzione pubblica ma, come si diceva, il progressivo avvicinamento a quel disvalore è da salutarsi con positività.

Previste, inoltre, sanzioni accessorie per le persone fisiche132, oltre che la responsabilità dell‟ente.

III) Riflessioni sul bene giuridico

Quello francese, si presenta come uno degli ordinamenti in cui si è tentato di mutare il bene giuridico di riferimento. Da un assetto normativo (il code du Travail) in cui spiccava fortemente la tutela privatistica della lealtà al “superiore”, si è passati alla “oggettivazione” della stessa, verso il bene-concorrenza.

La previgente normativa, a ben vedere, poteva essere criticata sotto molteplici profili: alla già citata ineffettività (dovuta a scelte incriminatrici obsolete), si doveva aggiungere la connotazione “eticizzante” dello strumento prescelto: in particolare, il “pericolo presunto di danno” al patrimonio, attorno al quale la norma sembrava essere strutturata, non consentiva di coglierne appieno il disvalore. Il rischio era, dunque, quello di incriminare un prototipo di dipendente infedele, peraltro esentando altre categorie di “sottoposti”, più in alto nell‟organigramma aziendale.

Di fronte a ciò, con favore deve accogliersi la modifica del 2005: è vero che il bene-concorrenza non viene mai nominato nelle nuove incriminazioni, ma ad una attenta lettura non sarà difficile coglierne il

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Les personnes physiques coupables des infractions définies aux articles 445-1, 445-1-

1, 445-2 et 445-2-1 encourent également les peines complémentaires suivantes : 1° L'interdiction, suivant les modalités prévues par l'article 131-26, des droits civiques, civils et de famille ;

2° L'interdiction, suivant les modalités prévues par l'article 131-27, soit d'exercer une fonction publique ou d'exercer l'activité professionnelle ou sociale dans l'exercice ou à l'occasion de l'exercice de laquelle l'infraction a été commise, soit d'exercer une profession commerciale ou industrielle, de diriger, d'administrer, de gérer ou de contrôler à un titre quelconque, directement ou indirectement, pour son propre compte ou pour le compte d'autrui, une entreprise commerciale ou industrielle ou une société commerciale. Ces interdictions d'exercice peuvent être prononcées cumulativement ; 3° La confiscation, suivant les modalités prévues par l'article 131-21, de la chose qui a servi ou était destinée à commettre l'infraction ou de la chose qui en est le produit, à l'exception des objets susceptibles de restitution ;

4° L'affichage ou la diffusion de la décision prononcée dans les conditions prévues par l'article 131-35.

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volto: l‟ampliamento a tutti i soggetti operanti nel settore privato, il venir meno del vincolo di subordinazione, la soppressione del riferimento al “consenso” datoriale quale scriminante costituiscono una miscellanea di ingredienti tali da innescare una “pubblicizzazione” di tutela; e non sarà allora difficile cogliervi la “concorrenza”.

L‟apprezzamento da manifestare alla riforma del 2005 non muove solamente dal positivo allineamento con gli standard comunitari, ma anche dall‟utile modernizzazione di un impianto normativo ormai inadeguato. Quella visione pubblicistica che contraddistingueva il legislatore del 1919 ritorna, in qualche modo, nella vigente normativa: certo, trattasi di beni pubblici differenti. Un tempo declinati nella direzione della “pubblica utilità”, oggi sulle note del “libero mercato”.

5. Spagna