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2. La cooperazione: il punto di partenza e la forma fondamentale del modo di produzione capitalistico

2.11 La sussunzione del lavoro sotto il capitale

Con l’avvento del modo di produzione capitalistico si sono verificate molteplici trasformazioni. Marx, in queste pagine, è giunto a rilevare che la cooperazione, vista come produttività del capitale e quindi forma specifica del suo processo produttivo, «è la prima

reale trasformazione che il reale processo lavorativo subisce per effetto della sua sussunzione sotto il capitale. Essa avviene in modo naturale e spontaneo»196.

Che cosa intende Marx per sussunzione?

Se nella logica formale la sussunzione è il ricondurre un concetto nell’ambito di un altro più generale, nel diritto è l’attività del giudice che proviene dall’aver applicato ad un caso specifico una regola astratta dell’ordinamento giuridico. Nel corso della storia del pensiero, la sussunzione è stata indagata da molti filosofi, a cominciare da Aristotele. A tal proposito, è possibile sostenere che Marx avesse in mente le riflessioni di Kant197 e di Hegel198. Il concetto di sussunzione è presente in Marx non solo nel primo libro del

Capitale, ma anche nel cosiddetto Capitolo VI inedito e nei Grundrisse. Si è ritenuto

necessario approfondire meglio l’argomento nel successivo capitolo, per ora basti anticipare quanto segue.

196 Ivi, pp. 460-461.

197 Kant scrisse riguardo alla sussunzione di un oggetto sotto un concetto; «il giudizio è la facoltà di sussumere sotto regole, ossia distinguere se qualcosa stia o no sotto una regola data» (I. Kant, Critica della ragion pura, a cura di P. Chiodi, UTET, Novara 2013, p. 151).

198 Cfr. G.W.F. Hegel, Scienza della Logica, 2 voll., trad. it. A. Moni e C. Cesa, Laterza, Bari-Roma 2008. G.W.F. Hegel, Lineamenti della filosofia del diritto, a cura di G. Marini, Laterza, Bari-Roma 1999.

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Per comprendere il motivo per il quale Marx ha sostenuto che la cooperazione è la prima trasformazione che il processo lavorativo ha subito per via della sua sussunzione sotto il capitale, mi sembra utile ricorrere al capitolo XIV del Capitale, in cui egli scrive esplicitamente riguardo alla sussunzione, riprendendo i concetti di plusvalore assoluto e relativo. La produzione del plusvalore relativo ha rivoluzionato la tecnica del lavoro e i suoi aggregati sociali:

Essa quindi presuppone un modo di riproduzione specificatamente capitalistico, che nasce e si sviluppa spontaneamente con i suoi metodi, mezzi e condizioni, soltanto sulla base della sussunzione formale del lavoro sotto il capitale. Alla sussunzione

formale del lavoro sotto il capitale subentra poi la sua sussunzione reale.199

Da queste poche righe emerge come la sussunzione sia stata la strategia utilizzata dal capitale per sviluppare il suo modo di produzione. Infatti, come si è già detto, il capitale ha modificato il processo lavorativo: prima, nelle società precapitalistiche, i lavoratori non lavoravano per un capitalista, ma per loro stessi; con l’avvento del capitale si esprime una relazione coercitiva per cui i lavoratori lavorano più a lungo rispetto al necessario per la loro conservazione e, il capitalista, si appropria del plusvalore. Questo avvenimento è spiegato da Marx come la sussunzione formale del lavoro sotto il capitale. Il capitale si è impadronito del lavoro, modificandone il suo processo. Come spiega Heinrich:

On the basis of formal subsumption, only the production of absolute surplus value is possible. If the labor process is transformed in order to increase productivity, Marx speaks of the real subsumption of labor under capital.200

Ciò significa che il modo di produzione capitalistico, rispetto alle società precapitalistiche, non si è distinto solo nella forma, ma anche nella sua struttura e nell’organizzazione: «the capitalist mode of production creates the material guise of production corresponding to its social form».201 Per il capitale è stato poi possibile, con la sussunzione reale, sulla base di quella formale, produrre il plusvalore relativo. Si vedrà in seguito che nella sussunzione reale è stato decisivo il cambiamento tecnico e tecnologico che il capitale ha apportato al sistema produttivo.

199 K. Marx, Il capitale. Critica dell’economia politica, vol. I, p. 659.

200 M. Heinrich, An Introduction to the Three Volumes of Karl Marx’s Capital, p. 118. 201 Ibidem.

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Come abbiamo più volte indicato, il presupposto della cooperazione è stato quello di impiegare un numero cospicuo di lavoratori all’interno dello stesso processo lavorativo: ciò ha costituito il punto di partenza della produzione capitalistica e ha coinciso con l’esistenza del capitale stesso. Senza la cooperazione, il capitale non sarebbe stato in grado di cominciare la sua opera, e quindi di esistere.

Se perciò, da un lato, il modo di produzione capitalistico appare come una necessità

storica per la trasformazione del processo lavorativo in un processo sociale,

dall’altro questa forma sociale del processo di lavoro appare come un metodo202 di

cui il capitale si serve per sfruttarlo in modo ancora più redditizio aumentandone la forza produttiva.203

Vi sono molti esempi storici di cooperazione, ma è nel modo di produzione capitalistico che diventa fondamentale: «è impossibile immaginare il modo di produzione capitalistico senza la cooperazione».204 Il capitale ha intuito di non poterne fare a meno: ecco il motivo per cui ha acquisito il potere sociale della cooperazione.

In ultimo, Marx conclude la sua riflessione sulla cooperazione asserendo che, in quanto

forma semplice, essa corrisponde ad una produzione su vasta scala, sebbene non sia una

forma fissa o peculiare di una particolare epoca di sviluppo del modo di produzione del capitale. Infatti, l’unica cosa che si può assumere in tal senso, è che la cooperazione si presenti, come l’abbiamo descritta, nel settore agricolo o agli inizi della manifattura, e che si differenzi dall’economia contadina precedente soltanto per l’ingente numero di lavoratori utilizzati e per il volume di mezzi di produzione, usati in comune, e concentrati. Infatti, Marx aggiunge, che nella sua forma semplice, la cooperazione è ancora la forma dominante in molti settori produttivi di larga scala. Per questo motivo, egli conclude il capitolo con le seguenti parole: «La cooperazione rimane la forma fondamentale del modo di produzione capitalistico, benché la sua forma semplice appaia come forma

particolare accanto alle sue forme più sviluppate».205

202 Corsivo mio.

203 K. Marx, Il capitale. Critica dell’economia politica, vol. I, p. 461. 204 D. Harvey, Introduzione al Capitale. 12 lezioni sul primo libro, p. 170. 205 K. Marx, Il capitale. Critica dell’economia politica, vol. I, p. 461.

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