Tabella cronologica
E LEMENTI NATURALISTICI E MIRABILIA
2. Le acque: fonti, fiumi e lagh
2.4 Il lago Averno
Nel capitolo 102 lo Pseudo Aristotele si sofferma sul lago Averno, situato vicino Cuma:
“Nei pressi di Cuma d’Italia c’è un lago chiamato Averno; esso, a quanto pare, di per sé non ha caratteristiche prodigiose; infatti dicono che tutt’intorno sia circondato da colline di altezza non inferiore a tre stadi; il lago è di forma circolare ed è estremamente profondo. Risulta invece eccezionale questo particolare: sul lago incombe una fitta boscaglia di alberi, alcuni dei quali reclinati sulla sua superficie; eppure non si scorge neppure una foglia galleggiare sull’acqua, anzi essa appare così limpida, che chi la guarda se ne stupisce. Sulla terraferma, non lontano dal lago, da più parti sgorga acqua calda, e tutto il luogo è chiamato
66
Ps.Aris., mir. aus., 130.
67 V
Pirifligetonte. Non è vero che nessun uccello sorvola il lago; infatti chi è stato sul posto afferma che in esso vi è un gran numero di cigni”68.
Al lago Averno dedica un lungo passo Strabone, il quale afferma che alcuni scrittori collocano in quest’area l’episodio della νέκυια raccontato da Omero; infatti laggiù c’era il νεκυοµαντεῖον presso cui si recò Odisseo. Il lago viene poi descritto come un golfo profondo, con un’imboccatura stretta, con le dimensioni e le caratteristiche di un porto, al cui uso, però, non viene adibito; davanti a lui, infatti, si trova il golfo Lucrino, che è ampio e poco profondo; il lago è circondato da colline ripide su ogni lato eccetto che sull’entrata, sulle quali un tempo c’era una fitta e inaccessibile foresta di alti alberi, che rendeva il golfo così cupo da favorire la superstizione popolare. Secondo gli abitanti del luogo, gli uccelli che sorvolavano il lago morivano a causa delle esalazioni. Per questo motivo, essi credevano che lì ci fosse un accesso per gli Inferi e che vi trovassero luogo i Cimmeri69. Poco più avanti, poi, Strabone afferma che vicino al lago c’erano acque termali che provavano la presenza in quei luoghi del Piriflegetonte. Il passo si conclude con una citazione di Eforo, che riporta notizie relative ai Cimmeri70.
Dal confronto tra il passo di Strabone e quello dello Pseudo Aristotele si evince che la descrizione geografica del luogo sostanzialmente concorda; entrambi gli autori ricordano, infatti, la presenza delle colline intorno al lago, la profondità di quest’ultimo, la presenza della fitta boscaglia e delle acque termali legate al Piriflegetonte71. In entrambi i racconti,
poi, si fa riferimento alla notizia degli uccelli che sorvolano il lago, ma, mentre Strabone riporta la versione degli ἐπιχώριοι che raccontavano della morte degli uccelli che sorvolavano sul lago, lo Pseudo Aristotele ne segue una che, invece, nega tale notizia.
Grazie ad Antigono di Caristo72 sembra possibile risalire alla fonte da cui l’autore del
De mirabilibus auscultationibus ha tratto la sua versione polemica. Egli, infatti, cita
Eraclide Pontico e Timeo e afferma che secondo il primo nessun uccello riesce a sorvolare il lago, situato nella regione dei Sarmati, in quanto qualsiasi cosa si avvicini ad esso muore a causa del cattivo odore dell’acqua73; il secondo, invece, ritiene che ciò non sia vero e
aggiunge anche che l’acqua del lago, nonostante vicino ad esso ci sia una fitta boscaglia e i
68 Ps. Aris., mir. aus., 102.
69 Sui Cimmeri cfr. ANTONELLI 1998,pp. 168-169. 70
Strab., V 4, 5 C244-245.
71 Una descrizione del lago è anche in D.S., IV 22, 1, secondo il quale esso si trovava all’interno dell’antico
cratere di un vulcano ed era circondato dai boschi delle colline attigue.
72
Antig., mir., 152.
suoi alberi vengano spesso smossi e agitati dal vento, rimane pura74. È evidente come questo frammento timaico trovi esatto riscontro nel capitolo del De mirabilibus
auscultationibus sia per la questione degli uccelli che possono sorvolare il lago senza
morire, anche se Timeo non fa alcun riferimento ai cigni, sia per la notizia sull’acqua del lago nella quale non ci sono foglie decidue. Perciò proprio Timeo dovrebbe essere la fonte dello Pseudo Aristotele per queste notizie75. L’autore a cui invece risalirebbe la versione
presente nel passo di Strabone e contrastata da Timeo dovrebbe essere Eforo. Il passo della
Geografia viene infatti fatto rientrare interamente nel frammento 134a dello storico di
Cuma, anche se egli viene esplicitamente citato solo nella parte finale relativa alla presenza dei Cimmeri nei pressi del lago Averno76. In tal caso al Cumano, dunque, risalirebbe la
tradizione, in cui saranno probabilmente confluite notizie locali, rifiutata da Timeo che spiega il toponimo Ἄορνος con il fatto che gli ὄρνεις non sarebbero in grado di sorvolare l’acqua del lago77. A diffondere questa etimologia avrà contribuito la connotazione infernale assunta dal luogo. Si ricordi, infatti, che nei pressi del lago Averno, in territorio cumano, Strabone, riprendendo Eforo, localizzava la νέκυια di Odisseo.
Come afferma Antonelli, il racconto di Strabone, in realtà, ha una struttura piuttosto complessa, in quanto in esso rientrerebbero notizie risalenti ad Eforo ma, in alcuni casi, esse sarebbero state accolte dal geografo dopo essere state sottoposte al “filtro razionalizzante” di Timeo. Così, ad esempio, l’espressione straboniana προσεµύθευον δ’ οἱ ἐπιχώριοι dovrebbe riferirsi «all’elenco delle dicerie popolari che lo storico tauromenio trovava accolte nel racconto dei suoi predecessori – Eforo, in primo luogo -, e contro le quali rivolgeva le sue polemiche notazioni». La critica di Timeo, quindi, potrebbe aver avuto come bersaglio tutto il racconto di Eforo sulla localizzazione in area cumana della νέκυια, frutto di leggende nate soprattutto sulla base delle caratteristiche geografiche del luogo78.
74 Tim., FGrHist 566 F 57. 75 A
NTONELLI 1998,p. 172; VANOTTI 2007,p. 182.
76 Eph., FGrHist 70 F 134a.
77 La stessa tradizione è seguita anche da schol. ad Lycophr., Alex., v.699; Lucr., de rer. nat., VI 740; Verg.,
Aen., VI 239; Plin., N.H., XXXI 21. Sull’etimologia del toponimo “Averno”, cfr. CERASUOLO 1987,pp. 120- 126.
78 ANTONELLI 1994, pp. 103-104 e n. 18 con ulteriore bibliografia. Anche BREGLIA PULCI DORIA 1998,
ipotizza che molte notizie del passo di Strabone siano tratte da Timeo, ma ritiene che egli dipenda direttamente da una tradizione locale piuttosto che da Eforo, al quale risalirebbero le informazioni, appartenenti sempre ad una tradizione locale, incentrate sul rapporto tra Cuma e i Cimmeri. Sull’influenza avuta dagli Eubei nella localizzazione in area cumana dei Cimmeri e della νέκυια, cfr. VALENZA MELE 1980, pp. 19-51; ANTONELLI 1994,pp. 97-121; BREGLIA PULCI DORIA 1998,pp. 323-335.