Tabella cronologica
C APITOLO VI L A TRYPHÉ
2. La tryphé dei Sirit
In un altro passo dei Deipnosofisti, Ateneo riporta notizie relative a Siri, attribuendole ad Aristotele e a Timeo:
“Gli abitanti di Siri, luogo dove si stabilirono per primi i profughi da Troia, e che più tardi […] da coloni inviati dalla città di Colofone, come attestano Timeo e Aristotele, si volsero al culto dei piaceri non meno dei Sibariti. Divenne infatti un loro caratteristico costume indossare tuniche dai ricami multicolori, stringendole alla vita con ricche fasce dette “mitre” – ragion per cui le genti vicine li chiamavano “dai chitoni mitrati” (mitrochítones) – in conseguenza del fatto che Omero chiama “dai chitoni non mitrati” (amitrochítones) quelli che non usano cinture57”.
52 Dion. Hal., XX 7, 2-3. 53
Liv., XXIV 3, 8.
54 D.S., XV, 17.
55 DE SENSI SESTITO 1982,p. 17 n. 15; VANOTTI 2007,p. 179. 56
VANOTTI 2007,p. 179.
Ateneo, dunque, afferma chiaramente che Aristotele e Timeo erano a conoscenza della tradizione relativa al lusso e alle ricchezze degli abitanti di Siri, che addirittura avrebbe eguagliato Sibari per floridezza. Come abbiamo visto nel capitolo in cui sono state analizzate le tradizioni relative alla fondazione di Siri, è molto probabile che Timeo abbia ripreso la tradizione nota ad Aristotele.
Della ricchezza di Siri era a conoscenza già Erodoto che, nell’episodio delle nozze di Agariste, afferma che tra i tanti e ricchi pretendenti ce ne sarebbero stati anche due provenienti dall’Italia, uno era il ricco sibarita Smindiride, di cui si è già parlato in precedenza, l’altro era il sirita Damaso, figlio di Amiri soprannominato il Saggio. Aristotele potrebbe avere appreso la notizia della floridezza di Siri proprio da Erodoto. La ricchezza e la mollezza degli abitanti di Siri, di cui parlano Aristotele e Timeo, dovette derivare dalla felice posizione della città ubicata in una fertile regione, sulla costa ionica tra Sibari e Metaponto, nonché dall’operosità dei suoi abitanti.
Il passo di Ateneo, comunque, è stato oggetto di varie discussioni. Innanzitutto, non è certo che anche la notizia sui mitrochitones, che segue a quella della fondazione e della
tryphé di Siri, fosse tramandata da Timeo e Aristotele58. Gli studiosi moderni, inoltre, hanno discusso su quale Politeia aristotelica potesse contenere queste notizie su Siri. Le ipotesi principali sono state recentemente riprese e analizzate da Donatella Erdas59. Al
Perret risale l’ipotesi che il frammento facesse parte della Politeia di Crotone: secondo lo studioso, dal momento che Aristotele dovrebbe essere la fonte di Timeo e quest’ultimo avrebbe organizzato la storia della Magna Grecia facendola ruotare attorno alle vicende della polis achea, allora Timeo dovrebbe aver tratto le informazioni su Siri dalla Politeia di Crotone60; come evidenzia la Erdas, però, nel passo di Ateneo non c’è alcun elemento che permetta in qualche modo di ricollegarlo a Crotone.
Secondo un'altra ipotesi che risale a Schneidewin, il frammento andrebbe attribuito alla Politeia dei Colofoni: essi, infatti, sono citati nel frammento e sulla loro tryphé si sofferma anche un altro frammento aristotelico61. Anche questa idea non convince la Erdas, in quanto i Colofoni sarebbero nominati soltanto perché furono loro a trasmettere la
tryphé alla polis magnogreca; essi non rivestono, però, un ruolo centrale all’interno del
58 A questo proposito ERDAS 2009,pp. 591-593 e n. 39: “La notizia sui chitoni mitrati è certamente legata alla
tryphé sirita, ma per quanto non lo si possa affatto escludere, non è dimostrabile che sia parte del frammento di
Timeo-Ateneo”. Cfr. anche Jacoby, FGrHist IIIb 566 Komm., p.561.
59 ERDAS 2009,pp. 593-600. 60
PERRET 1941,p. 79 e n. 3.
frammento62. La studiosa ritiene, inoltre, che Timeo debba aver tratto la notizia dalla
Politeia aristotelica di una polis di Magna Grecia.
Rose e Gigon, a cui si devono le principali edizioni dei frammenti di Aristotele, hanno pensato alla Politeia di Sibari. Questa ipotesi potrebbe trovare conforto nel fatto che prima del frammento su Siri, Ateneo riporti quello sulla tryphé di Sibari relativo ai cavalli che erano stati addestrati a danzare, di cui si è detto in precedenza. Anche questa ipotesi non convince del tutto la Erdas, poiché, anche se è vero che il frammento su Siri è collocato al termine di un lungo excursus dedicato alla tryphé dei Sibariti, non ci sono motivi per ritenere che anche le notizie su Siri fossero comprese in una Politeia di Sibari. Il confronto tra gli eccessi di Siris e quelli di Sibari sarebbe, perciò, funzionale soltanto a richiamare quanto Ateneo ha appena finito di raccontare63.
Va citata, poi, l’ipotesi del Müller, curatore della prima edizione dei frammenti di Aristotele, che riteneva che il frammento su Siri facesse parte proprio della Politeia di questa polis. In effetti, questa sarebbe la soluzione più semplice e immediata, anche se c’è chi ha pensato di scartarla adducendo il fatto che Siri ebbe una vita troppo breve per poter rientrare tra le politeiai aristoteliche. La Erdas non esclude del tutto questa ipotesi, anzi è quella che ritiene più probabile; partendo, però, dalla considerazione che le fonti antiche spesso parlano di Siri come della polis di cui poi prese il posto Eraclea, ritiene, in via del tutto ipotetica, che il frammento riportato da Ateneo potesse far parte proprio della Politeia di Eraclea64.
È della Polito, infine, l’osservazione che questo passo sulla tryphé sirita di derivazione timaica presenti un punto di vista non esclusivamente attribuibile allo storico di Tauromenio ma “contaminato” con quello di Clearco. Secondo la studiosa, infatti, in due passi in cui Ateneo cita Timeo65, quest’ultimo presenterebbe la tryphé “in maniera quasi
deterministica, come un malanno endogeno”66, in quanto il raggiungimento
dell’εὐδαιµονία sarebbe favorito dalla posizione geografica e dalla fertilità delle terre; per Clearco, invece, la tryphé sarebbe un male esogeno, in quanto viene trasmesso per contagio da un popolo all’altro67. Di Clearco si parlerà, però, in maniera più approfondita a breve.
62 ERDAS 2009,p. 594 e n. 46 per i nomi degli altri studiosi che seguono l’ipotesi di Schneidewin. 63
ERDAS 2009,p. 596.
64 E
RDAS 2009,pp. 599-600.
65 Tim., FGrHist 566 FF 50-51, ap. Athen., XII 18, 25. 66
POLITO 2014,p. 729.