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Le critiche mosse nei confronti dell’approccio economico-razionale

LE NORME SOCIAL

7. Le critiche mosse nei confronti dell’approccio economico-razionale

L’approccio che i new norm scholars hanno avuto nei confronti dello studio delle norme sociali è stato di tipo comportamentale ed economico. Questo significa che tali studiosi hanno adottato una prospettiva esterna, limitandosi ad osservare il comportamento delle persone e a tentare di descriverlo, utilizzando gli strumenti della microeconomia.

Diversi autori hanno criticato tale approccio, sostenendo come questo fornisca una visione superficiale di un concetto molto più complesso e profondo di quello che sembra. Le norme sociali sono lo specchio di una società, il risultato di un intrecciata trama che vede una miriade di diverse variabili che entrano in gioco simultaneamente e che possono determinare dei risultati spesso imprevedibili e non riducibili ad uno sterile calcolo costi- benefici. Molte e varie sono le motivazioni che spingono gli esseri umani a comportarsi in un certo modo nella vita di relazione, e i new norm scholars sembrano aver ignorato o comunque preso in scarsa considerazione questi aspetti, essendosi limitati a descrivere delle regolarità comportamentali piuttosto che cercare le ragioni che stanno dietro tali regolarità.126. Se ci si pone esclusivamente da un punto di vista esterno, osservando il comportamento delle persone, tali ragioni dell’agire non possono essere rilevate, in quanto si tratta di fenomeni interni agli individui. Intenzioni, credenze, predisposizioni, aspettative, doveri, valori: sono soltanto alcuni degli elementi che determinano

126 Per normatività di una norma sociale intendiamo il suo atteggiarsi da standard

comportamentale, cioè da criterio generale di condotta per sé e per gli altri, un modello di comportamento al quale ci si deve uniformare e in presenza del quale ci si aspetta che gli altri membri del gruppo facciano altrettanto, con la conseguenza che quel comportamento diviene un punto di riferimento (interno) per poter criticare chi devia dal suo corso regolare e provocare nel trasgressore un senso di colpa, di vergogna o altri stati malessere psicologico.

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il comportamento delle persone e che devono essere presi in considerazione dai teorici della scelta razionale, per costruire una teoria generale delle norme sociali completa.

Lo stesso Posner afferma: “le norme sociali sono difficili da descrivere, sono un concetto confuso, dai margini non distinti. Le persone osservano le norme sociali in maniera inconsistente, sporadica, imprevedibile”127. Le norme hanno una “forza morale”: ciò che spinge le persone ad obbedire le norme sociali è una costrizione emotiva o psicologica, e la teoria dei giochi non è in grado di spiegare tale fenomeno128.

Discipline quali la sociologia, la psicologia sociale e la psicologia cognitiva introducono, come motivazioni dell’agire umano, l’altruismo, il senso del dovere, le emozioni. Ciò che tali scienze hanno appurato, è che nelle ipotesi di azione collettiva gli individui spesso non adottano un atteggiamento calcolatore ed egoista, ma cooperativo e vicendevole, secondo una logica di reciprocità. Le aspettative normative contano: quando le persone percepiscono che gli altri si stanno comportando in maniera cooperativa, stati emozionali come l’altruismo e l’onore spingono l’agente a contribuire al bene pubblico anche senza la presenza di incentivi materiali. Viceversa, quando le persone percepiscono che gli altri si stanno comportando in maniera non cooperativa, sleale, egoistica, sono spinte da risentimento e reagiscono in modo diverso, anche se tale condotta potrebbe portarli ad essere esposti a svantaggi materiali.

Un’altra critica che è stata mossa nei confronti delle teorie elaborate dai teorici della scelta razionale, è stata quella di considerare i loro modelli adatti a spiegare le norme sociali efficienti come strumenti volti alla massimizzazione del benessere del gruppo sociale (welfare maximizing norms). Tali considerazioni economiche, tuttavia, si prestano ad essere utili per spiegare

127 V. POSNER, Law and Social Norms,cit., 221: “social norms are hard to describe; they are

fuzzy; they drift. People enforce social norms inconsistently, sporadically, unpredictably”.

128 POSNER, Law, Economics, and Inefficient Norms, cit., 1709: “we say about most norms that

people bound by them feel an emotional or psychological compulsion to obey the norms: norms have moral force. […] La teoria dei giochi non spiega questi fenomeni”.

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il comportamento individuale soltanto in gruppi sociali c.d. close-knit129. Queste piccole comunità sono il contesto ideale per la nascita e diffusione di norme sociali efficienti, poiché il potere sociale è diffuso, – anche se non necessariamente in maniera egualitaria – sono culturalmente omogenee, vi è la possibilità per ciascun membro del gruppo di premiare o sanzionare gli altri130.

Ma cosa accade quando il gruppo sociale da close-knit diventa loose-knit? Che influenza avranno le norme sociali in quelle comunità i cui membri non si conoscono e difficilmente avranno modo di interagire nuovamente? Si pensi alle norme sociali sul razzismo, sull’inquinamento ambientale, solo per fare qualche esempio. Nel momento il cui il gruppo sociale è composto da individui – come accade per esempio nelle comunità statuali – che non hanno modo di sapere quale sia la reputazione altrui, gli interessi, le possibilità di interagire in futuro con le stesse persone, in che modo le norme sociali possono nascere ed essere rispettate131? In generale possiamo affermare che quanto meno la collettività è differenziata, tanto maggiore sarà il peso delle norme sociali di tipo non giuridico.

8. L’approccio dell’economia sperimentale e della