cospicui gli interventi eseguiti sotto mons. Bartolomeo pucci-Franceschi (1724-1728)302, il cui incarico è
subito segnato da varie scosse di terremoto succedutesi nell’aprile 1725303.
particolarmente rilevanti i lavori documentati tra 1727 e 1728 di riconfigurazione della zona absidale dove si interviene per creare un corridore, posteriore all’abside, scavando il terrapieno, per mettere in comunicazione
il passaggio a lato del campanile con la sacrestia. l’operazione è registrata in un apposito documento304
che dà conto delle fasi di avanzamento dei lavori affidati a «m:o mario ciotti, e antonio suo figliolo»,
iniziati il 13 agosto 1727 con l’apertura de «la porta nella Strada p. principiare il corridore»: quindi per
diciassette giorni si scava il terrapieno, disfacendo anche una colonna (non meglio precisata, forse residuo dell’incompiuto ampliamento trecentesco); infine, realizzato il muro di contenimento, si getta la volta di copertura del passaggio e si aprono le porte di comunicazione con il campanile, la sacrestia e il coro; quindi si realizza il tetto sopra la volta e si completano le rifiniture interne tra cui si fanno «i bugij p. i celi del coro da porre i ferri»305.
la sistemazione planimetrica è in parte individuabile in un disegno di inizio ottocento, che mostra parzialmente la parte absidale: la pianta presenta anche un’intercapedine tra il corridoio rettilineo e l’abside; analoga situazione è riscontrabile in un rilievo dell’area prima dei restauri degli anni Trenta del XX secolo306
(Figg. 36 e 37). cospicuo l’elenco dei materiali utilizzati.
la contestuale riconfigurazione del coro, nell’ottobre, comporta il rialzamento del Quadro (Spesa del Coro e alzata del Quadro): verosimilmente si tratta della tavola dell’Ascensione. nel luglio si sistemano anche il
battistero, la sacrestia e il campanile.
Sotto il ventennale episcopato di mons. raimondo pecchioli (1728-1748), giunto a Sansepolcro il 19
299 aVS, Filza 4, c. 65r.; cfr. anche aGnoleTTI 1984, p. 33. 300 aVS, Visita Pecchioli, 1729, c. 4v.
301 aVS, Filza 44, cc. 97r e v.
302 prende possesso della Diocesi il 23 gennaio 1725 per mezzo del procuratore Giuseppe pichi, proposto della cattedrale (aGnoleTTI 1973, p. 129).
303 «non è da passarsi sotto silenzio il terribile Terremoto con altri app.so per trè giorni sentiti li 17 aprile dell’anno 1725 che per l’orribile ed impensabile scosse fè crollare la Torre suddetta suonando un quarto avanti le ore 19 per cui il popolo della città molto atterrito corse subito con tutta la gran pioggia che indi seguì, frettoloso da tutte le bande a stuoli alla chiesa della Gran madre delle Grazie […] supplicando il Santissimo pastore mons.e Bartolomeo pucci, che di pochi giorni era in possesso di questo suo Vescovado […]» (pIGnanI 1758, c. 155v; aGnoleTTI
1973, pp. 132-133). l’intensità del sisma nell’alta Valtiberina fu 6-7 (http://emidius.mi.ingv.it).
304 aVS, Filza 96, ins. 2, fasc. Fabbrica del Corridoio e Coro, 1727, c. n.n.; analogamente il rendiconto delle uscite dovute a tali lavori si segue in
aVS, Filza 44, cc. 103-107. 305 aVS, Filza 44, c. 103v.
306 aVS, Filza 112, XXIV, disegno privo di data e firma, riferibile a progetto di collocazione dell’organo ante 1828, cit.; aVS, Filza 97, rilievo privo di data e firma, riferibile al 1935 ca. nell’estate 1729 ancora si opera per levare «il terriccio posto dietro alla Sagrestia» (aVS, Filza 44, c. 108v) e «per aver levata tutta la terra dietro all’orto del Vescovado» (aVS, Filza 44, c. 109).
marzo 1729, sono eseguiti subito notevoli interventi307, tra i quali
la ripavimentazione della sacrestia308 e la trasformazione del rosone,
fatto appuntellare sin dal 1728, in un banale finestrone quadrato: il
4 maggio fu firmata con «alessandro, Girolimo e antonio ciotti» l’obbligazione a «sporre il Finestrone sop:a la porta magg:e del
Duomo di tutte le pietre che al pre[sen]te vi si trovano, con salvare tutto il bono … e riserrare e riempire di muro tutte le parti laterali, e a’ capo, et a’ piedi secondo le regole, e diametro giusto d’altezza, e larghezza, tirato dal pre[sen]te tondo ad un Finestrone Quadro, pareggiando p. la parte della piazza la muraglia vecchia con dipingervi nel muro aggiunto pietre finte in modo che resistino all’aqua [sic], e di dentro alla chiesa con il risalto à guisa, e forma del Finestrone del coro con tutta maestria e p[er]fettione, qual muro, o giunta sia in più luoghi laterali incastrato nelle pietre vechie, con levar ad ogni braccio una delle dette pietre p. incatenarvi il novo muro…»309.
un preventivo per l’infisso circolare (vetrata e telaio) dell’occhio, e relativo disegno, è compilato dal legnaiolo Giuseppe Zanchi: sebbene
privo di data, è riferibile all’intervento di rimozione del rosone in quanto si richiede «il comodo delle armadure che lasceranno i muratori nel disfare l’occhio»310.
le modificazioni, considerati anche i lavori eseguiti dal predecessore, dovettero esser rilevanti, visto che il primo settembre 1729, si procedette alla nuova consacrazione della chiesa, vetustate collapsam,
come ricorda l’epigrafe311, ora in controfacciata312. la consacrazione è
preceduta, nell’agosto, dall’incisione di dodici croci sulle colonne e dalla loro pittura313, ancora visibili in alcuni fusti delle colonne.
proseguono quindi operazioni di varia natura da quelle ornamentali in legname314, al rifacimento della pila nova del Battistero, pagata
nell’agosto 1730 allo scalpellino alessandro Baciotti315, sino
a interventi più cospicui eseguiti alla cella campanaria: dalla riparazione della complessa armatura delle campane (agosto 1731316),
all’aggiustatura (maggio 1732) della «metà degli archi e colonne del campanile»317.
nell’estate 1733 è registrato un nuovo intervento di manutenzione e consolidamento sul tetto della navata centrale come attesta un
307 Secondo ricci (IDem 1942, p. 67) fece eseguire subito i restauri in cattedrale, specialmente per difendere il tempio dalle infiltrazioni. 308 «maggio 1729/ rimattonare la Sagrestia con mattoni di S. Giustino in num.o di mille […] con larotatura» (aVS, Filza 44, c. 108v).
309 aVS, Filza 96, ins. 2, segnati a lapis: Occhio Facciata [1728]; Finestrone della Facciata e del Coro [1729], cc. sciolte. Ivi anche la nota della Spesa del Finestrone [1729], c. sciolta. aVS, Filza 44, cc. 107r e v. cfr. anche rIccI 1942, pp. 67-68; aGnoluccI 1984, p. 13; TaFI 1994, p. 204.
310 aVS, Filza 96, ins. 1, Progetto del Vecchio Occhio della facciata, c. sciolta. Si registra quindi la spesa «per n:o 130 Vetri pigliati a città di castello
[…] e 25 pezzi pigliati dal casucci p. le giunte p. la nova Vetrata sopra la porta magg:e» (aVS, Filza 44, c. 108v).
311 D.o.m./ecclÆSIam Hanc caTHeDralem/ D:o JoannI eVanG· DIcaTam/ a memorIa conSecraT· VeTuSTaTe
collapSam/ Ill:muS ac· reV:muS D· D· F· raYmunDuS peccHIolI/ epIScopuS HuJuS cIVITaTIS/ SolemnI rITu
conSecraVIT DIe p~ma SepTemBrIS/ anno mDccXXIX·/ eamQue ea· DIe VISITanTIBuS/ Xl DIeS De Vera
InDulG.a In Forma eccl~lÆ conSueTa/ conceSSIT. Trascritta anche in aGnoleTTI 1984, p. 13. l’epigrafe fu realizzata
nel 1740 come indica il pagamento il «5 9bre. 1740 - a m.o aless. Baciotti p. una lapida della consecrazione della chiesa novam. Fatta da
monsig.re peccchioli con l’incavo delle lettere» (aVS, Filza 44, c. 122v).
312 l’epigrafe dal corridoio contiguo alla sacrestia (cfr. rIccI 1942, p. 67; aGnoleTTI 1973, p. 137) è stata trasferita nel muro di controfac- ciata, tra la porta centrale e quella laterale sinistra, nel corso dei lavori 1942-44 (aVS, Filza 97, Liquidazione lavori ing. Gabrielli, dattil. 1944,
p. 5: N. 22 - Murato una lapide antica, presso la porta laterale sinistra, che rammenta la consacrazione della chiesa).
313 «adì 20 agos:o [1729]/ a m:o aless:o Baciotti Scarpellino p. aver fatto dodici croci nelle colonne, cavati i ferri vecchi e posti i novi/ a Giu-
seppe riguccini p. aver dipinto le sud: croci delle colonne» (aVS, Filza 44, c. 108v).
314 «25 [marzo 1730] - a m:o Giuseppe Zanchi p. sua fattura della gradinata del Trono, postergale e Baldachino» (aVS, Filza 44, c. 109v).
315 aVS, Filza 44, c. 110v.
316 aVS, Filza 96, ins. 2, segnato a lapis: Riparazione armatura delle campane, 12 agosto 1731, c. sciolta.
317 aVS, Filza 44, c. 113v. Fig. 33 la facciata prima dei lavori
degli anni Trenta del XX secolo con il rosone, di cui si intravede la sagoma, ri- dotto a finestrone rettangolare dall’in- tervento del 1729
apposito rendiconto di spese318. la scritta d’accollo dei lavori, redatta il 21 luglio 1733 con i maestri Gio:
Batta Faetani, Girolimo e antonio ciotti, prevede l’obbligazione ad eseguire a cottimo numerose opere, tra cui il risarcimento dei frontespizi (ne è attestata per la prima volta la presenza anche sopra il coro) ed il
rifacimento del loro manto di copertura, il rinnesto di alcune corde delle capriate con revisione delle teste, oltre alla sostituzione di parte della orditura ammalorata319.
ancora nell’ottobre 1734 gli stessi muratori si obbligano a «ristuccare le scrociatura grandi e piccole della Volta, e facciate della navata di mezzo della catted[ra]le, con rimbiancarle, e rendere uguali in t.[ut]to al lavoro Vechio; Inoltre rimbiancare t.[ut]te le machie tanto di d:a navata di mezzo, quanto dell’altra delli
anime del purg.o, e quella del rosario, si come in q.[ues]te riserrare le scrociat. che vi sono, et il t.[ut]to
ripulire tanto sop.a, che sotto in terra […]»320.
nel gennaio 1736 si paga alessandro Baciotti «p. una soglia rimessa alla porta della navata del rosario»321;
nell’agosto 1740 è eseguita la «nova Gradinata dell’altar maggiore d’ordine di mons. Vescovo»322 e nel
giugno 1741 si annota «aver agiustato la scalinata fuori della chiesa e rimessi alcuni mattoni nella navata delle anime»323. Queste parziali accomodature si completeranno, nell’aprile 1747, con il rifacimento della
scalinata della cattedrale, condotto entro il 1751: il saldo ad alessandro Baciotti è del 6 novembre 1751324.
operazioni manutentive forse non disgiunte dalle nuove scosse di terremoto registrate, se pur senza danni, nell’aprile del 1741 e nel 1745325; appunto in tale anno l’operaio della cattedrale, can. lorenzo Guelfi,
nomina andrea di Gregorio Tricca come Muratore della Chiesa con l’obbligo di ispezione continua delle
parti strutturali326.