105 è una cosa da risolvere oggi. Ma, ciò detto, ricordate che la questione resta sempre grave, e che il servizio dei Manicomi distoglie le Provincie da altri servizi che lor sono più appro-priati, e creerà loro imbarazzi sempre maggiori.
11 Manicomio a Firenze, stabilimento affatto nuovo, da qui a vent'anni non sarà più sufficiente. E un problema dell'avve-nire che deve essere assai bene considerato. Noi ad Ascoli su 24 ricoverati, ne vedemmo 12 entrati in uno stato tale di cronicità che non ne usciranno più. Questo dimostra che non è tanto il numero dei nuovi quanto il permanere dei vecchi, che aggrava la spesa.
Io quindi dico che quello che domanda Pisa mi pare poco. Si deve venire a conclusioni più vaste, offrendo modo di mi-gliorare il progetto di legge e sono perfettamente d'accordo, a questo proposito, coll'on. Giordano.
C e r u t t i (Venezia): Si è cominciata la discussione su una proposta modesta e pratica, quella della Provincia di Pisa. Trattare a fondo tutta la questione dei Manicomi sarebbe cosa ardua. Dobbiamo limitarci a sperare che da un'interpretazione autentica della legge ne venga una restrizione del concetto dei mentecatti a carico della Provincia. Ed io sono pienamente d'accordo con Pisa che così si debba interpretare la disposi-zione di legge, non solo per il concetto scientifico della parola « mentecatto », ma anche per lo spirito della legge, per la ragione informativa della disposizione.
Fu detto che i Manicomi sono ospedali di pazzi e delle malattie mentali ; sta bene ; ma perchè tutte le altre malattie dei poveri stanno a carico dei Comuni e solo questa a carico della Provincia? Perchè questa malattia si connette coi prov-vedimenti di pubblica sicurezza, la cui spesa sta pure a ca-rico della Provincia. Orbene, siccome non tutti ì pazzi costi-tuiscono un pericolo per la pubblica sicurezza, essendovene altri tranquilli che si possono considerare come ammalati co-muni, così questi dovrebbero star a carico dei Coco-muni, come gli altri ammalati de' nostri ospitali.
Dunque è giusta l'interpretazione dei delegati di Pisa. Su ciò siamo d'accordo. Ma noi in Italia siamo per le grandi ri-forme, vogliamo sempre riforme ab imis; le leggi d'inter-pretazione autentica ci sembrano cose meschine ; sebbene questo sia il sistema inglese che è il più pratico. Quando verrà presentato alla Camera dei Deputati il nostro voto sotto
106
forma di progetto di legge, si dirà: questo argomento si con-nette con un progetto di legge che fu presentato riguardo ai Manicomi; si riporti l'argomento a quel m o m e n t o ; e così verrà approvata la sospensiva che vuol dire, il più delle volte, mandar alle calende greche.
Credo che noi dobbiamo- essere pratici e ci convenga accet-tare le idee espresse dell'on. Rava, raccolte in gran parte nella proposta Elia, fare cioè voti perchè al più presto si discuta in Parlamento questa legge, aggiungendo quei concetti così giustamente espressi dal collega Giordano; a parziale riforma del progetto di legge Rudinì. E così potremo metterci tutti d'accordo.
di"to8 i 0dneeire ¿ E . : Resta inteso che oggi, in principio di seduta,
proposte. si voterà l'ordine del giorno a concordarsi, senza più aprire la discussione. L e g g o i nomi di coloro che avendo presen-tato ordini del giorno si uniranno al collega di Pisa per met-tersi d'accordo su una proposta unica: Elia, L e m b o , Palumbo, Serafini, Favero, San Donnini, Rava, Giordano, Calderini e Mazzoni.
Prego i colleglli di trovarsi esatti oggi alle ore 14 e dichiaro sciolta la seduta.
Ore 11,45.
D e l che si è fatto constare con questo verbale che, letto ed approvato dalla Presidenza, in virtù dell'art. 4° del Rego-lamento del Congresso, venne sottoscritto dal Presidente e da uno dei Segretari.
Il Presidente
P A O L O BOSELLI.
Il Segretario
107
T E R Z A A D U N A N Z A
21 ottobre 1898
S e d u t a p o m e r i d i a n a .
P R E S I D E N Z A B O S E L L I . La seduta è aperta alle ore quattordici.
P r e s i d e n t e : Per coloro che stamane non erano al Con- Manicomi gresso, taccio presente che si è impiegata tuttala seduta del seguito delia discussione, mattino nel discutere il primo tema dei Manicomi.
I signori Congressisti hanno sott'occhio la proposta quale fu originariamente presentata dalla Deputazione di Pisa (alle-gato 21, pag 609).
Essa era concepita in termini specifici e determinati; ma dai varii oratori si toccò di tutta la materia dei Manicomi, e, una volta che la discussione ebbe a prendere una tale ampiezza, parve che non potesse più finire senza che il nostro •Congresso andasse oltre alle proposte di Pisa, ed emettesse
un voto che abbracciasse tutta quanta la materia e riaffer-masse (se così piacerà al Congresso) anche quanto fu già deliberato nella conferenza di Milano. Poiché varii ordini del giorno si erano messi innanzi per proporre varie soluzioni, s'incaricò il Relatore della Deputazione di Pisa di accordarsi con tutti i proponenti ordini del giorno, per vedere quanta parte di questi potesse essere trasfusa in un unico ordine del giorno. So che la Commissione ha compiuto diligentemente questo lavoro; ne udiremo ora la lettura dal Relatore. Sta-mane io avevo detto di non entrare più nella disamina dei varii argomenti, ma sentire il complesso delle proposte e pas-sare poi a votarle singolarmente.
Se qualche Congressista non sarà d'accordo su questo si-stema, ha due modi di esprimere il suo pensiero, cioè: o
108
votare contro o introdurre un emendamento ii quale fissi il motivo per ii quale non v o t a ; ma. in questo caso, pregherei che l'emendamento fosse presentato con pochissime parole, senza aprire la discussione. Siete tutti d ' a c c o r d o in questo punto?
Voci: Sì, sì. (Approvazioni).
*i e e e l ( P's a ) : Q u e s t o s a r e b b e r°r d l ne del giorno che
com-natrice delle proposte, pendia tutti gli ordini del giorno presentati questa mattina: