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venga sostituire il voto segreto a quello palese (Parma)

Apro la discussione.

Maggia (Novara): Io vorrei pregare i colleghi di Parma a ritirare questa proposta. Ho letto la relazione ; si tratterebbe di sostituire il voto segreto al voto palese sulle questioni che si riferiscono a mutui ed a spese facoltative. Ciascuno giudica dall'impressione che riceve : ed a me parve singolare si debba supporre che qualcuno non abbia il coraggio del proprio voto. Capisco il voto segreto quando si tratta di persone, ma non lo capisco per votare mutui o spese. Mi pare, anzi, che il voto palese nelle discussioni costituisce una garanzia, anziché un pericolo; ma poi, comunque sia, l'impressione non può essere favorevole, perchè lascia supporre che vi siano amministratori che non votino secondo scienza e secondo coscienza.

S e r a f i n i (Ancona) : Io pure esprimo parere contrario alla proposta. Nella pratica, poi, strettamente parlando, per me il voto segreto ha un non so che di antiquato e di inquisizione, anche quando si tratta di persone. Chi riveste un ufficio pub-blico deve apertamente deliberare.

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segreto, si corre il pericolo che — per salvaguardare qualcuno che non ha il coraggio civile del proprio voto — si venga ad inceppare l'azione dell'amministrazione.

Accade molte volte che ci troviamo appena in numero, suf-ficiente, e tutti sanno che occorrono, per le spese facoltative, la metà dei Consiglieri più uno: orbene, se noi mettiamo il voto segreto, c'è rischio di vedere scalzare le amministrazioni o portarvi un inciampo.

Io prego perciò la Commissione di Parma di ritirare la proposta.

Castiglione {Milano)-. Io credo che la.proposta è stata suggerita da una ragione transitoria; e che, probabilmente se le condizioni dell'erario provinciale fossero stabilite con giustizia, non si sarebbe fatta la proposta. È naturale: i Con-sìgli provinciali che fondano ogni risorsa sulla proprietà fon-diaria, si trovano in condizioni difficili, perchè vi sono Con-siglieri che rappresentano un altro ordine di ricchezza, che hanno altri bisogni e domandano, ed il domandare è sempre facile e popolare. Ma quando, poi, devono necessariamente por-tare il tributo dei loro studi e cercar di accrescere quei mezzi che sono necessari all'erario, trovano opportuno e comodo il ricordarsi che appartengono ad una classe che non è costretta a pagare, e votano volentieri un aumento di queste tasse. Sic-come, dunque, vi è una divisione di interessi, è equo dar modo di impedire, col voto segreto, l'aggravio eccessivo che derive-rebbe dal votare spese facoltative le quali non servono a tutti.

Date le condizioni anormali, è necessario che si venga a qualche atto che serva a togliere il previsto inconveniente. Anch'io preferirei che si avesse il coraggio di affrontare l'im-popolarità e si votasse palesemente; ma in pratica ciò è dif-ficile :

Riassumendo: una volta che l'assetto provinciale fosse a base di giustizia, voterei contro la proposta; ma, date le con-dizioni attuali, voterò in favore.

C o l l o t t i (Palermo): In questa questione importante devo manifestare una opinione conforme a quella del rappresen-tante di Milano. Io credo che la questione medesima debba essere studiata e risolta, non con concetti astratti, bensì con criterii pratici. Ora nella pratica che io ho, per quanto breve, ho potuto vedere questo: che non è già che in qualche caso si manchi del coraggio delle proprie convinzioni ; ma talvolta

71 si costituiscono delle correnti o di simpatia o di entusiasmo o di certo sentimentalismo che non è sempre facile vincere e discutere. Si vota, alcune volte, contro una certa convinzione per seguire una data corrente. Dirò di più: certe spese facol-tative si sono votate soltanto perchè i varii rappresentanti dei Comuni che rappresentano insieme la Provincia hanno fatto delle convenzioni, delle transazioni, per cui è stato facile ciò che, altrimenti, forse non sarebbe stato.

A me pare, quindi, che, nell'interesse delle finanze provin-ciali si debba aggiungere quest'altro freno, quest'altra garanzia che trovo nella proposta per il voto segreto.

E l l a (Genova)'. Chi mi ha convinto è il collega Serafini. Egli ha detto : siamo franchi.

Ma vi è una circostanza, a cui hanno accennato alcuni, che non esiste più. La legge del 1894- ha impedito quasi tutte le spese facoltative: quindi non trova più ragione d'essere il voto segreto.

Ma si obbietta: vi sono taluni che non hanno il coraggio del proprio voto- Ciò fa loro torto; lo abbiano questo coraggio, o rinuncino al mandato. 11 voto segreto è peggio; perchè i Comuni avranno influenze o per respingere o per favorire certe deliberazioni. Voterò quindi contro qualunque proposta che tenda a diminuire la pubblicità del voto che dovrebbe esservi dappertutto.

C o n t i (Parma)-. La Deputazione provinciale di Parma ha fatto il quesito, ma non in modo affermativo; essa chiede alle consorelle Provincie se ritengano che si abbia da abolire il voto palese, tutte le volte che si tratta di spese facoltative.

La Deputazione di Parma, che ha portato questa proposta con qualche diffidenza, presentandola come quesito, ora fa la sua affermativa, confortata dal rappresentante della Provincia di Milano che ha, perora, minore numero di centesimi addizionali. Io mi rimetto alle ragioni che egli ha dette, non ritenendo che siano state in alcun modo combattute le ragioni medesime. Noi abbiamo visto, per pratica, che, quando si vota palese-mente, non tutti votano sinceramente; e meglio avrebbero votato se il voto fosse stato segreto, se cioè non fosse stata usata pressione sulla coscienza dei nostri colleghi. Ed aggiungo : non è vero che la regola sia che il voto debba essere palese; non lo dice la legge ed il sistema di voto in tutte le legisla-zioni è il segreto.

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Per queste considerazioni la Deputazione di Parma dichiara che sarà favorevole alla tesi che essa ha presentato ; e questa sua opinione dovrebbe confortarsi con quest'esempio, che tante volte si è dato alla Camera: moltissime leggi che passarono col voto palese naufragarono nella votazione segreta, la quale fece persino cadere qualche Ministero.

E l i a (Genova) : Il collega Serafini ha citato un fatto che si rinnova costantemente. Di raro si raduna il Consiglio pro-vinciale, ma anche raramente si ha la metà più uno dei vo-tanti. Io credo che convenga aver fede nella onesta coscienza dei nostri Colleghi, che sappiano manifestare il loro senti-mento e le loro idee, evitando l'inconveniente a cui accenna il collega Serafini e che sovente si rinnova, e, cioè, che non sia possibile approvare un bilancio per le velleità di due o tre colleghi che, nel segreto dell'urna, faranno dell'ostruzionismo. Mantengo quindi la mia opinione e vi insisto.

G i o r d a n o (Torino): Debbo dichiarare, per parte della Pro-vincia di Torino, che il suo voto sarà recisamente negativo. E debbo fare questa dichiarazione perchè, anzitutto, non crediamo debba modificarsi in questa parte la legge amministrativa; e poi perchè dobbiamo rispettare quella che è la maggiore conquista fatta dalla moderna legislazione: la pubblicità degli atti.

Le ragioni che si adducono, per sostenere la necessità del voto segreto, sono queste in sostanza: non crediamo alla fermezza di carattere di tutti i membri del Consiglio provin-ciale, i quali votando con scheda segreta sarebbero più liberi.

Sarà talvolta; ma, lo c r e d a l a Deputazione di Parma, non è sempre così. Da noi, non è molto tempo, trattandosi di una gravissima questione riflettente una spesa di otto milioni, —

l'omnibus stradale di tutta la Provincia, — chi fu la salva-guardia dell'erario provinciale; chi ha salvato la Provincia da un disastro finanziario ? Fu un appello nominale, in cui ciascun amministratore ha dovuto prendere la propria parte di responsabilità; e così fu impedito che alcuno votasse la costruzione o la sistemazione di strade per acquistarvi po-polarità, e poi negasse i mezzi per far fronte alla relativa spesa; così i Consiglieri provinciali hanno dimostrato che rap-presentano bensì un Mandamento, ma anche l'intera Provincia.

È in questo modo, cioè nell'assumere apertamente la propria posizione — vi possono essere eccezioni, perchè tutte le re-gole hanno la loro eccezione — è in questo modo che si

tu-73 telano il bilancio e l'erario provinciale. Da tale sistema sca-turirà questa suprema garanzia : che l'amministratore sarà responsabile pubblicamente del voto che ha dato: ed in tal maniera potrà essere giudicato dagli elettori e dai colleghi. E come volete che su d'una votazione segreta — che non fa cadere responsabilità su alcuno — si possa dare un giu-dizio qualsiasi? Non rinunciamo adunque a questa garanzia che la legge ci dà.

Essa ci fornisce due sistemi per le votazioni. Quando si tratta di persone, per riguardi personali, votazione segreta. Nei paesi più inciviliti anche per questioni di persone si vota a fronte alta, a visiera alzata. Da noi, per le persone, si faccia la votazione segreta; ma in tutti gli altri casi, il voto sia aperto. Conserviamoci questa garanzia che salvaguarda, ad un tempo, le amministrazioni e la responsabilità degli

ammi-nistratori. (Approvazioni).

S e r a f i n i (Ancona): Dopo quello che si è già detto, pro-pongo si passi ai voti.

B a r i n e t t i (Cremona): Vorrei chiedere, a nome pure del rappresentante di Novara, l'appello nominale. Si tratta di una questione che ha un alto significato morale ed a noi importa che il nostro voto risulti. Inutile aggiungere che io sono reci-samente contrario; noi vogliamo che sia mantenuto tutto quanto può concorrere a formare il carattere.

P r e s i d e n t e : Parma insiste nella sua proposta?