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Misure interne della Germania e della Francia: le considerazioni di Sarkozy sulla prima fase della cris

Uniti 2002-2007 I primi segnali dell’Europa e la percezione della crisi da parte francese.

3.1.2 Misure interne della Germania e della Francia: le considerazioni di Sarkozy sulla prima fase della cris

finanziaria.

Il 4 dicembre 2008 il Presidente francese Sarkozy ha annunciato a Douai un piano di rilancio dell’economia che prevedeva 26 miliardi di euro, fondato sugli investimenti e articolato sulle misure di sostegno per le imprese. Tale intervento è stato criticato dall’opposizione socialista e dalle organizzazioni sindacali.453

stability/TARP-Programs/executive-comp/Documents/fact-sheet.pdf

451 Cfr. American Recovery and Reinvestment Act, 11 February 2009, link https://www.gpo.gov/fdsys/pkg/BILLS-111hr1enr/pdf/BILLS-111hr1enr.pdf

452 Per ulteriori informazioni, cfr. Parlamento europeo, “Proposta di risoluzione sul vertice del G20 di Londra, 2 aprile 2009, link http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=- //EP//TEXT+MOTION+B6-2009-0186+0+DOC+XML+V0//IT

453 Cfr. Plan de relance de l’économie française, Douai, jeudi 4 décembre 2008, link http://www.astrid-online.it/static/upload/protected/Sark/Sarkozy_Douai_plan-relance-

Secondo i socialisti, tale piano trascurava due elementi indispensabili per la ripresa economica dello Stato francese: il consumo e il potere d’acquisto. A questo proposito, il socialista Didier Migaud, Président de la commission des Finances de l’Assemblée Nationale , ha rimarcato con forza : « Le pouvoir d’achat est le grand oublié de ce plan…C’est davantage un plan de recyclage de crédits qui existent déjà qu’un plan de relance ».454

Il Partito Comunista Francese ha contestato sia il piano di rilancio dell’economia che la politica del Governo di Sarkozy, ostacolanti la crescita, le imprese e i servizi pubblici: “On n’a pas seulement souligné la grave lacune du plan officiel concernant le pouvoir d’achat et la consommation. On a insisté sur deux autres ensembles de critiques : le sou- tien public des banques mais sans changer les critères du crédit en faveur de l’emploi, la poursuite des réformes de réduction des moyens et des em- plois pour les services publics ».455

Nel mese di gennaio 2009 ha annunciato “un nuovo prestito di 10,5 miliardi di euro alle banche francesi, allo scopo di rafforzare i fondi alla fine del primo trimestre”. Questo prestito era in realtà preceduto da un altro di “10,5 miliardi di euro, concesso alle sei principali banche francesi nel quadro di un piano di salvataggio dotato di 360 miliardi di euro, di cui 320 di garanzie dello Stato per permettere alle banche di riaprire i rubinetti di credito e 40 per rafforzare i fondi propri”.456

L’attivismo di Sarkozy si è manifestato anche nel mese di febbraio 2009, perché ha adottato delle misure miranti al miglioramento dell’occupazione

454 Cfr. La Croix, « Réactions de députés au plan de relance économique de Nicolas Sarkozy », in « La Croix », le 4 décembre 2008, link http://www.la-croix.com/Economie/Reactions-de-deputes-au- plan-de-relance-economique-de-Nicolas-Sarkozy-2008-12-04-681025

455 Cfr. Paul Boccara,« Plans de relance et crise systématique . Pour des alternatives à la hauteur », in « Économie et Politique », 652-653 novembre-décembre 2008,p.14 link http://www.pcf.fr/sites/default/files/eco-pol_nov-dec_2008_p10_a_15_2.pdf

456 Cfr. Camera dei deputati, XVI Legislatura, op. cit., paragrafo 2 “Le misure anti-crisi adottate nei Paesi industrializzati”

e al soccorso finanziario dei redditi più modesti e colpiti dalla crisi.

Infine, il 10 aprile 2009 il Presidente francese ha confermato l’intenzione di finanziare il Fondo di investimento sociale destinato alla formazione e alla riconversione professionale con 1,5 miliardi di euro.457

Sarkozy era consapevole che la crisi finanziaria americana avrebbe prodotto degli effetti nefasti sull’economia francese e su quella europea e ciò è emerso nel suo discorso a Tolone il 25 settembre 2008: “Une crise de confiance sans précédent ébranle l’économie mondiale. De grandes institu- tions financières sont menacées, des millions de petits épargnants dans le monde qui ont placé leurs économies à la Bourse voient jours après jours fondre leur patrimoine, des millions de retraités qui ont cotisé à des fonds de pension craignent pour leurs retraites, des millions de foyers modestes sont mis en difficulté par la hausse des prix…Les Français ont peur pour leurs économies, pour leur emploi, pour leur pouvoir d’achat. La peur est une souffrance. La peur empêche d’entreprendre, de s’engager. Quand on a peur, on n’a pas de rêve, on ne se projette pas dans l’avenir. La peur est la principale menace qui pèse aujourd’hui sur l’économie…Dire la vérité aux Français, c’est leur dire que la crise n’est pas finie, que ses conséquences sont durables, que la France est trop engagée dans l’économie mondiale pour que l’on puisse penser un instant qu’elle pourrait être à l’abri des évè- nements qui sont en train de bouleverser le monde. Dire la vérité aux Fran- çais, c’est leur dire que la crise actuelle aura des conséquences dans les mois qui viennent sur la croissance, sur le chômage, sur le pouvoir d’achat ».458

457 Per approfondimento, cfr. Camera dei deputati, XVI Legislatura, “Crisi, sussidiarietà ed economia sociale di mercato. Interventi in materia sociale adottati in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna”, Materiali di legislazione comparata, n. 10, marzo 2009, link http://documenti.camera.it/ Leg16/Dossier/Testi/MLC16010.htm

458 Cfr. Nicolas Sarkozy, Discours de Toulon,25 Septembre 2008, Le Monde, mis à jour le 25 sep- tembre 2008, link http://www.lemonde.fr/politique/article/2008/09/25/le-discours-de-nicolas- sarkozy-a-toulon_1099795_823448.html

In Germania, l’8 gennaio 2009, il Cancelliere Angela Merkel “ha annunciato la sottoscrizione attraverso il Fondo governativo per la stabilizzazione dei mercati finanziari di un aumento di capitale di Commerzbank, corrispondente a 10 miliardi di euro”. In questo modo lo Stato tedesco nazionalizzava parzialmente la banca in questione e ne diveniva “il principale azionista con una quota del 25%”.459

Il 14 gennaio 2009 la Germania diventava azionista del gruppo creditizio “Deutsche Bank” con una quota del 2,5%, destinata a consentire all’istituto di Francoforte, in difficoltà, di acquisire la “Deutsche Postbank”, la banca delle Poste tedesche.

Successivamente, nel mese di febbraio 2009 il Parlamento tedesco ha approvato “un secondo piano di stimoli di 50 miliardi di euro di durata di due anni”, incrementandolo poi a 80 miliardi di euro per fronteggiare la crisi finanziaria.460

Tale piano era preceduto da un ulteriore di 31 miliardi di euro, varato nel dicembre 2008 ed entrato in vigore il 1° gennaio 2009.

Sarkozy e Angela Merkel, oltre a adottare delle misure nazionali e ad agire insieme all’Unione Europea, si sono impegnati nella regolamentazione dei mercati finanziari e hanno giocato un ruolo importante nell’ambito della proposta di direttiva europea sui gestori di fondi di investimento alternativi, “Alternative Investment Fund Managers”.461

459 Cfr. Camera dei deputati, XVI Legislatura, op. cit., paragrafo 2 “Le misure anti-crisi adottate nei principali Paesi industrializzati”. Per approfondimenti, cfr. Jean – Paul Picaper, “Angela Merkel: la femme la plus puissante du monde”, Jean-Claude Gawsewitch, 2010

460 Per maggiori informazioni sulle misure anti-crisi dei Paesi comunitari, cfr. Servizio del bilancio del Senato, “Il piano europeo per fronteggiare la crisi economica. Le misure di politica fiscale adottate dai principali paesi dell’Unione”, nota breve n. 3, dicembre 2008, link https://www.senato.it/ service/PDF/PDFServer/BGT/00736542.pdf

461 Cfr. Proposta di direttiva sugli “Alternative Investment Fund Managers”, 29 aprile 2009, link http://ec.europa.eu/finance/investment/alternative_investments/index_en.htm

3.2 La crisi del debito sovrano in Europa 2009: il caso

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