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La Seconda Guerra tra Ossezia del Sud – Georgia Abkhazia agosto 2008 e l’intervento dell’Unione Europea sotto la

UNA ROTTURA NELLO SCENARIO EUROPEO E DEL MEDITERRANEO?

2.6 Gli albori della crisi russo-georgiana dell’agosto 2008: il conflitto osseto georgiano e il conflitto

2.6.1 La Seconda Guerra tra Ossezia del Sud – Georgia Abkhazia agosto 2008 e l’intervento dell’Unione Europea sotto la

leadership di Sarkozy

Lo scenario risultò ancora più teso con lo scoppio della Seconda Guerra in Ossezia del Sud nella notte tra il 7 e l’8 agosto 2008, quando l’esercito georgiano invase il territorio osseto. Il gesto della Georgia derivò dal desiderio di recuperare le autonomie perdute, l’Ossezia del Sud e l’Abkhazia.403

La guerra contrapponeva da un lato la Georgia e Ossezia del Sud e Abkhazia dall’altro.

Lo scontro mise in discussione gli equilibri internazionali , tanto che si iniziò a parlare di “Guerra fredda”.

Come sottolineò, Jacques Sapir, Directeur d’Études à l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi : « Cette crise est donc symptoma- tique. Elle est issue tout autant de l’accumulation de problèmes non résolus dans le traitement de la question des nationalités dans l’ex-URSS que des tendances aventuristes de la politique américaine aux frontières de la Rus- sie…Cette crise s’inscrit aussi dans une succession de crises marquant les effets de la politique américaine en Europe, qui va de la reconnaissance unilatérale de l’indépendance du Kosovo à la décision de déployer un sys- tème de défense anti-missiles en Pologne et République tchèque…Elle a été manipulée pour tenter de ressusciter le climat de la Guerre Froide ».404

Lo scoppio di questa crisi fu percepita come un fattore di forte instabilità nel Caucaso e, di conseguenza, richiese l’intervento di attori terzi, quali

403 Cfr. Catherine Flaesch – Mougin, “La relance de l’Union européenne et la présidence française”, Bruylant, 2011, p.281

404 Cfr. Jacques Sapir, « Directeur d’études à l’EHESS », « La Guerre d’Ossétie du Sud et ses consé- quences. Réflexions sur une crise du XXIe siècle », Paris, 29 Septembre 2008,p.3,link http://www.iris-france.org/docs/pdf/forum/2008_09_29_ossetie.pdf

Stati Uniti, Unione Europea e Russia.

L’intervento militare della Russia in Georgia era finalizzato al perseguimento di obiettivi strategici importanti: la salvaguardia dei propri interessi in tale area, dando prova del suo potere politico-militare, la neutralizzazione rapida delle Forze armate Georgiane in Ossezia del Sud, arrivando così a tagliare in due il Paese e bloccando, perfino, i collegamenti vitali per l’economia osseta. Inoltre, Mosca era interessata ad esercitare la propria influenza sulle regioni dell’Ossezia del Sud e dell’Abkhazia, perché la prima era un “piccolo territorio legato da un’identità etnica all’Ossezia del Nord, appartenente alla Federazione Russa”, la seconda “interessava oltre la metà della costa georgiana sul Mar Nero”, e quindi, una volta indipendente, assumeva un peso rilevante per la Russia, la quale “avrebbe controllato il Mar Nero”.405

Nell’ agosto 2008 la guerra inserì nello scacchiere caucasico l’Unione Europea, che svolse il ruolo di mediatrice, grazie alla figura del Presidente di turno del Consiglio dell’UE, Sarkozy.

Il 12 agosto 2008 il Presidente russo Medvedev si incontrò con Sarkozy e con il Presidente georgiano Saakachvili, al fine di raggiungere un accordo per porre fine alla crisi in Georgia.406

Si trattò di un accordo di cessate- il- fuoco articolato in sei punti precisi che riguardavano il non ricorso all’uso della forza, la cessazione immediata di tutte le ostilità, il libero accesso agli aiuti umanitari, il ritorno delle forze armate georgiane alle postazioni permanenti, caserme, il ritiro delle forze armate russe dal territorio georgiano e l’inizio di un dibattito internazionale sul futuro status di Ossezia del Sud e Abkhazia e dei mezzi per garantire

405 Cfr. Ilaria Ierep,Servizio Affari Internazionali, “Il Caucaso: conflittualità e ripercussioni a livello regionale e internazionale”, Contributi di Istituti di ricerca specializzati, n. 104,novembre 2008,p.8 406 Cfr. Testo integrale dell’accordo è consultabile sul sito del Ministero degli Esteri francese ,

http://www.diplomatie.gouv.fr/fr/pays-zones-geo_833/georgie_459/crise-georgie_19134/georgie- protocole-accord-six-points_65679.html, dernière consultation en juillet 2009

stabilità e sicurezza.407

Così, sulla base del piano, il 15 settembre 2008 i capi delle diplomazie UE ufficializzarono l’avvio della “European Union Monitoring Mission” con l’obiettivo di monitorare il ritiro delle Forze russe dalle zone di sicurezza entro il 10 ottobre 2008. Inoltre, la missione svolgeva altre funzioni, quali la sorveglianza in materia di governance, Stato di diritto e ordine pubblico, la vigilanza sulla sicurezza dei mezzi di trasporto e delle infrastrutture energetiche, il ritorno degli sfollati e il ripristino della “fiducia reciproca” tra le parti in lotta, ai fini dell’abbassamento delle tensioni.

300 gli osservatori civili della missione, con un mandato di un anno e il budget dell’operazione ammontava a 35 milioni di euro.408

In sintesi, il conflitto di agosto 2008 aprì una crisi geopolitica, la quale ebbe delle ripercussioni pesanti in altri settori d’intervento, incrinando i rapporti tra la NATO e la Russia.

Per concludere sull’operato di Sarkozy, nell’articolo “Conflit russo- géorgien: plus de président Sarkozy pour représenter l’Europe!”, tratto dalla rivista francese “Taurillon, si legge: “Il y a un an, le conflit entre la Russie et la Géorgie démarrait. La Russie envahissant le territoire géorgien. Officiellement pour défendre les Russes habitants dans la région séparatiste d’Ossétie du Sud. La présidence du Conseil de l’Union européenne était alors détenue par Nicolas Sarkozy qui avait su imprimer sa marque :de nombreux déplacements et une volonté de faire cesser le feu…Il avait alors su faire feu de toute la diplomatie française au nom de l’Union européenne. Bien sûr , la tension actuelle entre les anciens bélligerants d’hier montre

407 Per maggiori informazioni, cfr. Conseil de l’Union européenne, “La déclaration de la présidence au nom de l’Union européene sur la situation en Géorgie du 10 août 2008”, link http://www.eu2008.fr/PFUE/lang/fr/accueil/activites/activites_declaration_pesc.html, dernière con- sultation juillet 2009

408 Sul mandato della missione EUMM, cfr. Conseil de l’Union européenne, Conclusions du 27 juillet 2009, doc. 12354/09 ,Presse 229

que les résultats finaux n’avaient pas été merveilleux. Cependant, l’Union européenne avait su faire entendre sa voix. Les États-Unis en étaient bien contents du reste…occupés qu’ils étaient en Irak et en Afghanistan. De plus, l’Union européenne était intervenue sur sa force : le respect de la norme par la médiation et non par la loi du plus fort ».409

2.7 Gli sviluppi dei rapporti transatlantici : il vertice

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