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Gli sviluppi dei rapporti transatlantici : il vertice NATO di Strasburgo – Kehl 2009 Successi e

UNA ROTTURA NELLO SCENARIO EUROPEO E DEL MEDITERRANEO?

2.7 Gli sviluppi dei rapporti transatlantici : il vertice NATO di Strasburgo – Kehl 2009 Successi e

prospettive per l’avvenire dell’Alleanza Atlantica

Il 4 aprile 2009 l’Alleanza Atlantica celebrò il sessantesimo anniversario dalla firma del Trattato istitutivo della NATO nella città di Strasburgo in Francia e di Kehl in Germania.

La scelta franco-tedesca di ospitare il vertice mostrò l’attivismo europeo all’interno dell’Alleanza e la volontà di rilanciare e migliorare la dimensione transatlantica, pur riconfermando i valori fondanti: l’indivisibilità della sicurezza euro-atlantica e il ruolo della NATO, intesa come foro di consultazione sui temi della sicurezza. Questi principi furono inseriti nella Dichiarazione sulla sicurezza atlantica, nella quale i 28 leader si pronunciarono per la prosecuzione del dialogo con i partner e della politica “open door”, allo scopo di rafforzare l’intera area euro-atlantica.410

Il vertice di Strasburgo –Kehl riuscì a proporre alcune iniziative, miranti alla soluzione delle questioni già discusse con il vertice di Bucarest del

409 Cfr. Articolo « Conflit russo-géorgien :plus de président Sarkozy pour représenter l’Europe ! », Tau- rillon, magazine eurocitoyen,14 août 2009, link http://www.taurillon.org/2957. L’articolo è riportato anche da Guillemette Crouzet, « Histoire de la construction européenne. La France et l’Europe de François Mitterrand à François Hollande », Université de Paris Sorbonne, Paris IV, 2014- 1015,Partie 8 « L’élection de Nicolas Sarkozy : une rupture européenne ? »

410 Cfr.“Dichiarazione sulla Sicurezza Atlantica”,4 aprile 2009,link https://www.senato.it/service/PDF/ PDFServer/BGT/00736989.pdf

2008: per quanto concerne il processo di stabilizzazione e di ricostruzione in Afghanistan fu deciso di aumentare l’assistenza nell’addestramento delle Forze armate e di polizia del Paese, di promuovere un maggiore dialogo con gli Stati confinanti a quello afgano, tra i quali il Pakistan, e di favorire il raggiungimento degli obiettivi della “Strategia di Sviluppo Nazionale dell’Afghanistan”, promossa dal governo di Kabul con il supporto della Comunità internazionale.411

I principi guida della missione ISAF, impegno di lungo periodo, leadership afgana, approccio regionale e onnicomprensivo, furono riconfermati e sostenuti da un incremento di 5000 unità rispetto alle 58.000 unità già spiegate sul territorio. Le truppe aggiuntive dovevano vigilare e contribuire alla sicurezza dei processi elettorali dell’agosto e settembre 2009 e all’addestramento delle Forze armate afgane, tramite la creazione di una “NATO Training Mission”, attiva nel Paese.412

Il vertice di Strasburgo -Kehl fu caratterizzato anche dall’ingresso dell’Albania e della Croazia nella NATO, ribadendo che le due adesioni sancivano un avanzamento del processo di integrazione nelle strutture euro –atlantiche dei Balcani occidentali.

Altro evento importante fu il reintegro ufficiale della Francia di Sarkozy nella struttura militare integrata della NATO, che permise al Paese la piena partecipazione al processo decisionale politico e militare dell’Alleanza Atlantica.413

411 Cfr. Giuseppe Belardetti, articolo “Il vertice NATO di Strasburgo –Kehl: successi e prospettive”, Istituto per gli studi di politica internazionale, ISPI, Policy Brief, n.129,aprile 2009,p.2,link http://www.ispionline.it/sites/default/files/pubblicazioni/belardetti_0.pdf

412 Le risoluzioni 1368 e 1373 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU , che hanno avvallato l’intervento degli Stati Uniti in Afghanistan, fanno riferimento nel preambolo al diritto all’autodifesa individuale e collettiva. La Corte di giustizia internazionale si è più volte espressa sul fatto che l’entità del danno incide sul diritto all’autodifesa. Sul tema, cfr. Natalino Ronzitti, “Introduzione al diritto internazionale, Torino, Giappichelli, 2009, pp.401-405

413 Per ulteriori informazioni sui rapporti NATO, cfr. Zbigniew Brzezinsky, “An Agenda for NATO. Toward a Global Security Web”, “Foreign Affairs”, vol. 88, n.5, settembre - ottobre 2009. Cfr. Mau- rice Vaïsse, “La France et l’OTAN : une histoire », in Revue “Politique étrangère” « L’Alliance

Sarkozy , l’11 marzo 2009, nel discorso tenuto alla “Fondation pour la re- cherche stratégique”, ha puntualizzato: “ En 2009, il s’agit de tirer les con- séquences de la construction européenne, de nouvelles menaces et de nou- velles priorités stratégiques. Mais avec le même objet historique : assurer la sécurité et l’influence de la France , dans le respect de l’indépendance na- tionale et de notre autonomie stratégique…La France reste et restera indé- pendante dans ces choix. Mais, dans le monde moderne, les réponses aux menaces seront, dans la plupart des cas, collectives. Ce sont l’Union euro- péenne et l’Alliance Atlantique , les deux piliers de notre défense et celle de l’Europe, qui en sont les cadres privilégiés…Nous n’avons aucun poste militaire de responsabilité...L’OTAN est la seule organisation internatio- nale du monde où la France ne cherche pas à être présente et in- fluente ! …Parce que les absents ont toujours tort. Parce que la France doit codiriger plutôt que subir ».414

Bayrou, leader del MoDem, « Mouvement Démocrate », controbatte la posizione di Sarkozy sul reintegro della Francia nella struttura militare in- tegrata della NATO : “C’est une défaite pour la France , c’est aussi une dé- faite pour l’Europe…Avec ce choix, nous lâchons la proie pour l’ombre, nous abandonnons un élément de notre identité dans le concert des na- tions ».415

L’Alleanza Atlantica rinnovò la politica dell’ ”open door policy”,pur ricordando ai Paesi candidati, Georgia e Ucraina, di intensificare gli sforzi nella realizzazione delle riforme e nel processo di stabilizzazione. La loro

Atlantique » 1949-2009, 2009/4 hiver, Institut français de relations internationales, 2009,pp.861- 872.

414 Cfr. Nicolas Sarkozy, « Discours à la Fondation pour la recherche stratégique, officialisant le retour de la France dans le commandement intégré de l’Alliance », 11 mars 2009, in « Codiriger plutôt que subir », Le Monde, mis à jour le 12 mars 2009, link http://www.lemonde.fr/ poli- tique/article/2009/03/12/le-discours-de-nicolas-sarkozy-sur-l-otan_1166786_823448.html

415 Cfr. B.H, “Bayrou dénonce le retour de la France dans l’OTAN”, in Le Figaro, mis à jour le 9 fé- vrier 2009, link http://www.lefigaro.fr/politique/2009/02/08/01002-20090208ARTFIG00142- bayrou-denonce-le-retour-de-la-france-dans-l-otan-.php

candidatura fu discussa già nel vertice di Bucarest e nel vertice dei ministri degli Esteri del dicembre 2008.416

Per quanto riguarda i rapporti con Mosca, si ebbe un ravvicinamento su alcuni capitoli, quali “i programmi di difesa missilistici e l’aggiornamento dei Trattati sulla Non-Proliferazione Nucleare, TNP, e sulle Forze Convenzionali in Europa, CFE, pur condannando le misure della Federazione Russa, adottate negli ultimi anni, che violavano le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e dei principi dell’OSCE.”417

Il vertice di Strasburgo-Kehl si concluse evidenziando la necessità di elaborare un nuovo Concetto Strategico per l’Alleanza Atlantica, al fine di migliorare gli obiettivi politico-militari e le modalità di svolgimento delle

operazioni NATO.418

416 Cfr. Osservatorio di politica internazionale, “La riunione dei ministri degli Esteri della NATO del 2- 3.12.08”, n.4,17 dicembre 2008

417 Cfr. Giuseppe Belardetti, ISPI, op. cit., p.3

418 Sul tema, cfr. Riccardo Alcaro, Osservatorio di Politica internazionale, “Il nuovo Concetto strategico della NATO: verso la quadratura del cerchio?”, Istituto Affari internazionali, n.11, aprile 2010

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