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La mobilità per studio dalla Sardegna negli ultimi dieci anni

CAPITOLO 4 La mobilità studentesca dalla Sardegna: il caso degli studenti sard

4.3 La mobilità per studio dalla Sardegna negli ultimi dieci anni

4.3.1 Il Dataset

L’Anagrafe Nazionale Studenti (ANS) è un archivio amministrativo costituito per la raccolta e l’elaborazione dei dati relativi a tutti gli studenti universitari iscritti presso corsi di studio istituiti dagli Atenei italiani. La base dati registra le informazioni anagrafiche e scolastiche degli iscritti (genere, età, luogo di residenza, cittadinanza, tipo di diploma conseguito e voto di diploma) e tiene traccia di tutti gli eventi che caratterizzano la carriera universitaria, così da seguire il percorso accademico di ogni studente a partire dall’immatricolazione (prima iscrizione presso un corso universitario di un qualsiasi Ateneo italiano) fino al conseguimento del titolo o all’eventuale

abbandono. Tramite questo portale, il MIUR offre l’opportunità di consultare in tempo reale l’archivio e quindi le informazioni su immatricolazioni, iscrizioni e lauree di tutti gli Atenei autorizzati a rilasciare un titolo di studio universitario (sia statali che non statali). I dati presenti in ANS vengono inviati mensilmente dagli Atenei, per cui possono variare ad ogni aggiornamento mensile.

4.3.2 Nota metodologica

Per “immatricolati” si intendono gli studenti iscritti per la prima volta a un corso di livello universitario in un qualsiasi Ateneo italiano, con riguardo esclusivamente ai corsi di laurea Triennale e a Ciclo Unico. Sono pertanto esclusi gli studenti che, immatricolati in anni precedenti, hanno abbandonato il corso intrapreso e si sono iscritti a un corso di un altro Ateneo. Non vengono considerati gli immatricolati a corsi di laurea specialistica. Con riguardo agli studenti iscritti ai corsi di laurea specialistica faremo riferimento agli “iscritti al primo anno”, come suggerisce il sito del MIUR Gli “iscritti” invece comprendono tutte i tipi di laurea. L’Anagrafe Nazionale Studenti indica inoltre 4 distinte aree disciplinari, cioè l’area Umanistica, Sociale, Scientifica e Sanitaria. I dati dell’Anagrafe Nazionale Studenti che utilizzeremo in questo capitolo sono aggiornati al 31/01/2018.

Per l’analisi del livello sub-regionale sardo occorre fare una precisazione metodologica, infatti l’ANS non tiene conto del fatto che le province sarde fossero 8 fino all’anno 2016, per cui aggrega i dati con riferimento alle 4 province attuali. Per ovviare a questo problema faremo riferimento direttamente ai dati estrapolati dal sito del MIUR, in cui sono indicati gli iscritti e immatricolati per gli anni accademici 2014- 2015 e 2015-2016.

4.3.3 L’andamento delle immatricolazioni

In Sardegna come nel resto d’Italia, e in particolare nel Mezzogiorno, si è assistito in questi anni ad un generale calo delle immatricolazioni. Rispetto all’anno accademico 2007-2008, il primo anno preso in considerazione, il calo delle immatricolazioni è stato del 19%. Il trend appare in lieve ripresa solo in questi ultimi due anni. Come detto nei

capitoli precedenti sicuramente su questo dato hanno influito il declino demografico, particolarmente accentuato nel Mezzogiorno e la minore propensione dei diplomati ad iscriversi all’Università, complice probabilmente anche la crisi economica e la minore fiducia nel titolo di studio come ascensore sociale.

Nel decennio da noi preso in considerazione, il numero di immatricolati sardi ha toccato il picco massimo proprio nell’anno accademico 2007-2008 con 8692 immatricolati sardi in totale, mentre il minimo è stato raggiunto nell’anno accademico 2013-2014 con 6462 immatricolati, segnando un record negativo fra tutte le regioni italiane, con un -26% di immatricolati. Questo andamento è stato generalmente ascritto al calo delle immatricolazioni delle persone in età matura, che, passato l’effetto della riforma che ha rivoluzionato il sistema universitario introducendo il 3+2, hanno smesso di immatricolarsi. Il calo nel Mezzogiorno tuttavia è stato in particolare nella fascia d’età fra i 18 e i 20 anni, come mostrato da Viesti (2015). Tra l’anno accademico 2007-2008 e 2013-2014 il calo in Sardegna è stato del 21,9% fra i giovani nella fascia 18-20 anni. Questo calo è dovuto a tre distinti fattori: un calo del conseguimento del diploma, un calo del passaggio dalla scuola superiore all’Università, un assottigliamento della fascia di giovani fra i 18 e i 20 anni (Viesti, 2015). Questo calo in particolare nel Mezzogiorno è dovuto agli ultimi due fattori, cioè l’andamento demografico sfavorevole e la minore propensione dei diplomati ad immatricolarsi all’Università (Viesti, 2015).

Anche le immatricolazioni fuori sede hanno subito un lieve calo nei primi anni della crisi, ma sono rimaste pressoché costanti nel corso di questi ultimi dieci anni attestandosi su una media di circa 1160 immatricolazioni fuori sede all’anno, crescendo a partire dall’anno accademico 2011-2012. Gli immatricolati fuori sede sono cresciuti però sia in termini assoluti che soprattutto in termini relativi sul totale degli immatricolati in Sardegna, passando dal 13,2% degli immatricolati nell’anno accademico 2007-2008 al 19,4% dell’anno accademico 2016-2017. Sembra pertanto aumentata la propensione dei sardi ad immatricolarsi in un Ateneo al di fuori dell’Isola, con riguardo esclusivamente in questo caso ai corsi di laurea Triennale e a Ciclo Unico.

Fonte: Elaborazione dell’Autore su dati del MIUR, Anagrafe Nazionale Studenti.

Sembra essere leggermente aumentata anche la propensione degli studenti sardi ad immatricolarsi in regioni del Nord Italia, preferendole a quelle del Centro Italia. Infatti, le immatricolazioni in Atenei del Nord Italia sono passate da 565 nell’anno accademico 2007-2008 a 767 nell’anno accademico 2016-2017, crescendo sia in termini assoluti che relativi. Infatti, gli iscritti al Centro Nord contavano per il 48% del totale degli immatricolati fuori sede nell’anno accademico 2007-2008, e contano invece per il 55% nell’anno accademico 2016-2017. Occorre tuttavia tenere in considerazione che le regioni che fanno parte della ripartizione del Nord Italia sono 8, mentre quelle del Centro sono 4. La maggior parte del flusso a Nord è tuttavia orientato verso Lombardia, Piemonte, Emilia e in parte Veneto.

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Immatricolati sardi e immatricolati in Sardegna

Fonte: Elaborazione dell’Autore su dati del MIUR, Anagrafe Nazionale Studenti.

4.3.4 Gli iscritti alla specialistica

Come detto in precedenza, dal conteggio degli immatricolati sono escluse le lauree specialistiche, per questo motivo occorre fare riferimento agli iscritti al primo anno. Nell’anno accademico 2007-2008 gli studenti sardi iscritti al primo anno ai corsi di laurea specialistica risultavano 2.982, di cui solo 869 iscritti fuori sede. Gli iscritti fuori sede ai corsi di laurea specialistica sono diventati 1.198 nell’anno accademico 2016- 2017. Si registra perciò una maggiore propensione ad iscriversi fuori sede, come emerge dal grafico sottostante. Infatti, gli studenti fuori sede sono aumentati sia in termini assoluti, passando da 869 a 1.198, che in termini relativi, passando dal 30% sul totale degli iscritti al primo anno di corso, all’attuale 40,6%.

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Andamento immatricolazioni sardi fuori sede

Immatricolati al Centro Immatricolati al Nord Immatricolati al Sud Immatricolati sardi fuori sede

Fonte: Elaborazione dell’Autore su dati del MIUR, Anagrafe Nazionale Studenti.

Il trend sembra dunque a favore delle iscrizioni fuori sede per i corsi di laurea specialistica, con un leggero ma costante aumento delle iscrizioni fuori sede. In questo caso ancor più che per gli immatricolati alle Triennali e al Ciclo Unico, la propensione sembra quella di spostarsi maggiormente verso le regioni del Nord Italia. In questo caso la regione preferita è il Piemonte, seguita dalla Lombardia e dal Lazio dall’Emilia e dalla Toscana. Mentre nell’anno accademico 2007-2008 la propensione era maggiormente orientata verso Lazio e Toscana. Probabilmente questo fatto è dovuto alla maggiore attenzione alle dinamiche legate al mercato del lavoro, per cui la tendenza è quella di spostarsi più a Nord, dove eventualmente le possibilità di accedere al mercato del lavoro subito dopo la specialistica sono maggiori che nelle regioni del Centro Italia.