2007/2008
Il Corso di perfezionamento post lauream dal titolo: “Modelli speculativi e ricerche educative nell‟interazione multimediale” coordinato dal Prof. Paolo Impara, si propone di far pensare la multimedialità come una realtà didattica nuova, qualcosa che permette agli insegnanti di modificare il proprio metodo e modello di insegnamento. La multimedialità non vuole costituire nuovi saperi ma forme nuove di organizzazione. Obiettivo principale del Corso, pertanto, è quello di introdurre i laureati allo studio, alla ricerca e all‟aggiornamento nei campi della filosofia, della didattica e delle scienze dell‟educazione attraverso l‟ausilio interattivo offerto dai supporti multimediali; mira a promuovere e sviluppare gli ambiti di ricerca che tematizzano lo studio di discipline filosofiche e pedagogiche per la formazione professionale dei laureati indirizzati all‟insegnamento.
Il corso si articola in aree tematiche che approfondiscono:
La portata intrinseca dei linguaggi e degli aspetti logico comunicativi della multimedialità
Correlazione tra i piani dell‟informazione, della comunicazione e dell‟educazione, aree che concorrono a formare un quadro complesso della dimensione culturale in cui l‟educazione può essere considerata una forma di comunicazione orientata in modo funzionale alla crescita autonoma della persona, alla realizzazione del suo equilibrio psicofisico, alla sua crescita intellettuale e morale, il tutto nello scenario della società in cui viviamo. Supporti informatici per assistere e mediare l‟apprendimento di soggetti in
situazione di handicap e per il recupero funzionale in ambito didattico. Realtà virtuali e psicopatologia
Uso della rete e disagio psicologico proponendosi di indagare le caratteristiche e gli effetti dell‟uso di Internet per la prevenzione e il trattamento del trauma in adolescenza
Valore dell‟ipertesto nella pratica didattico-cognitiva
Modello del percorso di apprendimento
Il corso intende la cooperazione come un processo da costruire. Alla produzione cooperativa, di materiali di lavoro condivisi, così come di conoscenza, si arriva gradualmente, essendo il risultato di un delicato, quanto complesso, processo
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sociale15. Il Corso, ispirandosi apertamente al costrutto delle comunità di pratica, cerca in particolare di simulare – attraverso l‟arricchimento preventivo di conoscenze in soggetti adulti già sufficientemente inseriti nel dominio conoscitivo affrontato – i processi spontanei, informali, di reciproco apprendimento e di costruzione di nuova conoscenza contrapponendosi così a modelli ispirati all‟apprendimento curricolare e strutturato (Seufert, 2002). Il corso è strutturato in varie fasi: le prime di studio individuale, le altre orientate verso un percorso progressivo che ha come obiettivi finali l‟apprendimento collaborativo e la progettazione cooperativa. Il lavoro si svolge in modalità blended, parte in presenza e parte in rete, con rilevamenti periodici sulla percezione della qualità del percorso da parte dei corsisti (attraverso questionari strutturati somministrati online). Le fasi sono scandite da periodici incontri in presenza. Nel corso della prima fase di lavoro, il corsista si confronta con il tutor di riferimento, studia i materiali online che gli consentono di “allineare” le proprie competenze tecnologiche con quelle richieste dal Corso e “familiarizza” con le specifiche tecnologie utilizzate. Sempre in questa prima fase al corsista vengono presentati il modello complessivo di sviluppo del corso, le modalità di utilizzo degli strumenti.
Nella seconda fase, il corsista inizia a confrontarsi con i contenuti specifici dell‟area di lavoro scelta. Il Corso di perfezionamento prevede che il corsista selezioni, fin dal momento dell‟iscrizione, un‟area tematica su cui lavorare. Le aree di lavoro sono sei, ognuna delle quali presidiata da un tutor esperto di quello specifico ambito.
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Il modello ricorda, tra gli altri, il noto modello “5-stages” sviluppato da Salmon alla Open University (2004), ma da questo si differenzia soprattutto per il fatto di attribuire un significato diverso alla dimensione della socializzazione, che nel modello “Open” è considerata preliminare mentre in questo caso è subordinato al momento iniziale di studio individuale ed è funzionale alla formazione dei gruppi e alla negoziazione delle regole della cooperazione e delle strategie collaborative.
148 AREA TEMATICA TUTOR LEZIONI IN PRESENZA LEZIONI ONLINE Psicopatologia e Prevenzione 8 2 lezioni da 3 ore 6 lezioni online da 2 ore Neuropsichiatria Infantile, Handicap e autismo 8 2 lezioni da 3 ore 6 lezioni online da 2 ore Didattica speciale e del Linguaggio, Linguaggi educativi 8 2 lezioni da 3 ore 6 lezioni online da 2 ore Tecnologie e ricerca educativa 8 2 lezioni da 3 ore 6 lezioni online da 2 ore Multimedialità e integrazione 8 2 lezioni da 3 ore 6 lezioni online da 2 ore Semiotica, antropologia Filosofica 8 2 lezioni da 3 ore 6 lezioni online da 2 ore
Nella fase di documentazione il corsista inizia appunto a documentarsi e riflettere autonomamente sui contenuti proposti allo scopo di attivare le proprie preconoscenze e sviluppare alcune proprie idee sugli argomenti e i materiali proposti. Durante questa fase, orientato dal tutor, egli acquisisce elementi di riferimento (bibliografie, siti Internet, esercizi preliminari) e chiarisce gli obiettivi delle successive attività e compiti da svolgere. La fase successiva, prevede la formazione dei gruppi. Da questo momento gli studenti possono “incontrarsi” nell‟ambiente della piattaforma con lo scopo, oltre a quello di conoscersi e socializzare, anche di condividere idee ed esperienze personali, come pure iniziare, insieme al tutor online, le prime riflessioni collettive sull‟argomento. All‟interno di ogni area, in base al numero di iscritti, vengono formati dei gruppi autonomi di lavoro di dimensioni contenute (10-15 persone) che saranno alla base del lavoro nelle fasi successive. I tutor svolgono un ruolo particolarmente intenso in questa fase contribuendo all‟animazione ed alla moderazione delle discussioni al fine di evidenziare argomenti e possibili tematiche di aggregazione per piccoli gruppi. Inoltre è compito dei tutor
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individuare i potenziali coordinatori dei gruppi collaborativi e verificarne la disponibilità. La fase successiva è la più lunga e complessa e consiste nell‟elaborazione cooperativa (online) di un progetto o di un prodotto da parte dei gruppi che si saranno formati nella fase di socializzazione in ciascuna area di studio. L‟avvio di ogni fase è scandito da un incontro in presenza, che è anche l‟occasione, per i componenti dei gruppi che si sono formati, per confrontarsi di persona e cominciare a negoziare le regole e le strategie collaborative. Il ruolo dei tutor diventa progressivamente più marginale: un supporto “discreto”, senza entrare nel merito dei contenuti del lavoro dei gruppi, più orientato alla prevenzione dei conflitti e a dare suggerimenti organizzativi che non a fornire soluzioni “preconfezionate”. Lo sviluppo di legami positivi all‟interno della comunità dei corsisti è un fattore cruciale per la riuscita dell‟intera esperienza. La capacità dei tutor di incoraggiare, facilitare e moderare le interazioni, quella dei coordinatori di sostenere e valorizzare l‟impegno di tutti, di riuscire a far convergere le energie di tutti verso il raggiungimento di un risultato comune, rappresentano le azioni di cui si compone un‟equilibrata ed efficace esperienza di apprendimento collaborativo in rete. La comprensione in tempo reale di come le cose stanno andando, il monitoraggio in itinere dell‟esperienza, consente di mettere a punto eventuali correttivi nel caso in cui, invece, le cose non procedono per il meglio. Lo strumento scelto per “misurare” la dimensione partecipativa della comunità è un questionario strutturato, somministrato online in alcuni momenti topici, e i cui risultati (feed-back) sono socializzati dai tutor. Questo strumento, che ambisce a tradurre in indici numerici elementi di ordine cognitivo, emozionale e relazionale, ed è stato sviluppato a partire da indicatori capaci di misurare le dimensioni dell‟impegno e delle tensioni sui piani cognitivo, sociale e apprenditive (Garrison, Anderson, Archer 2000; Archer, Garrison, Anderson, Rourke, 2001).
Complessivamente si può dire che l‟approccio seguito è project-based, nel senso che attraverso gli strumenti di lavoro in rete, i corsisti lavorano veramente allo sviluppo di un progetto (o alla realizzazione di un prodotto: come può essere un documento, o un sito Internet) che sarà al tempo stesso frutto del lavoro e dell‟apprendimento collaborativi. In molti casi le dinamiche che si instaurano tra i componenti dei gruppi collaborativi sono tali da produrre ricadute che vanno oltre la conclusione formale del corso. Quando i tutor riescono a mantenere il grado di coinvolgimento dei componenti su livelli alti e gli obiettivi sono stati ben circoscritti, identificati e raggiunti, non è escluso che i progetti che prendono forma durante il Corso siano portati avanti autonomamente dagli stessi gruppi.
Il corso si avvale dell‟uso coordinato di strumenti generici per le interazioni in rete: accanto a pagine web informative sono cioè stati utilizzate la posta elettronica, le mailing-list ed una serie di web-forum strutturati. In tutti questi anni il successo decretato dal crescente numero d‟iscritti, spesso anche ex-corsisti, hanno
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probabilmente dato ragione alla scelta di privilegiare l‟aspetto metodologico e prevedere, relativamente all‟aspetto tecnologico, l‟utilizzo di strumenti semplici e di ampia diffusione.
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Capitolo quarto
L’impianto metodologico