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Principi e funzioni amministrative nel settore delle energie rinnovabili

Alla luce dell’analisi svolta nel presente capitolo è evidente come la realizza-zione di un impianto di energia da fonti rinnovabili coinvolga una pluralità di funzio-ni ammifunzio-nistrative differenti, di natura sia programmatoria e piafunzio-nificatoria, che auto-rizzativa e concessoria, attribuite alla competenza di una pluralità di amministrazioni differenti.

È inoltre evidente come tutte tali funzioni debbano essere esercitate nel rispet-to dei principi sopra richiamati, i quali divengono centrali negli ulteriori sviluppi della nostra analisi, al fine di verificare quale sia il ruolo degli enti locali nel sistema delle energie rinnovabili e se questo sia conforme ai medesimi.

Siffatti principi e le garanzie che dagli stessi discendono, sia di natura proce-dimentale che di natura sostanziale, sono fondamentali per il buon agire amministra-tivo: la qualità delle decisioni e degli equilibri che si verranno a determinare, infatti, sono in buona misura il risultato della qualità dei processi decisionali mediante i quali si giunge alla determinazione conclusiva dell'iter procedimentale.

Ed essi risultano fondamentali anche al fine della tutela degli interessi locali, laddove non solo richiedono il coordinamento tra i diversi livelli di governo, ma al-tresì impongono un’effettiva considerazione di tutte le istanze rappresentante nell’esercizio di ciascuna funzione, sia essa pianificatoria, programmatoria o autoriz-zativa.

CAPITOLO IV

ENTI LOCALI, PIANIFICAZIONE E LOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI

SOMMARIO:1.Pianificazione energetica e territoriale e localizzazione degli impianti. – 2. La pia-nificazione energetica. – 2.1. La Strategia Energetica Nazionale (SEN) – 2.2. Il Piano d’Azione

Nazionale (PAN) – 2.3. Il Piano Energetico Regionale (PER). – 2.4. Il Piano d’Azione per un’Energia Sostenibile. – 2.5. Il Piano Energetico Comunale. – 3. La pianificazione urbanistica. – 3.1. La pianificazione urbanistica regionale. – 3.2. La pianificazione urbanistica provinciale. – 3.3. La pianificazione urbanistica comunale. – 4. La pianificazione territoriale di settore. – 4.1. Il Pia-no paesaggistico. – 4.2. Il PiaPia-no parco. – 4.3. Le Aree della Rete Natura 2000: SIC, ZPS e ZSC. – 4.4. Il Piano di bacino distrettuale idrografico. – 5. La Valutazione Ambientale Strategica. – 6. Le aree non idonee alla localizzazione degli impianti. – 7. Pianificazione, localizzazione ed enti locali.

1. Pianificazione energetica e territoriale e localizzazione degli impianti.

Il territorio e gli usi dello stesso sono disciplinati da una pluralità di atti di pianificazione e programmazione differenti, attribuiti alla competenza di diverse am-ministrazioni e volti a comporre la pluralità di interessi che sullo stesso insistono.

Tali atti possono essere di diversa natura e tipologia: da un lato vi sono quelli di programmazione in senso ampio, tra cui rientrano gli atti di distribuzione tra i con-sociati di risorse ambientali o di beni contingentati; dall'altro vi sono gli atti di piani-ficazione che incidono e disciplinano l’uso del territorio, all'interno dei quali è possi-bile distinguere tra piani territoriali urbanistici e piani territoriali di settore161.

161 Sulla pluralità delle forme di pianificazione e sulla distinzione tra i diversi strumenti si v. S. CIVITARESE MATTEUCCI, Diritto Urbanistica. Organizzazione e rapporti, Torino, 2010, 223 ss., il qua-le parla di tutequa-le paralqua-lequa-le riservata a soggetti diversi dalqua-le «amministrazioni urbanistiche», ma che concorrono a determinare i possibili usi del territorio con i piani urbanistici, i quali sono tenuti a rece-pire tale previsioni differenziate. Si v. anche P. DELL’ANNO, Manuale di diritto ambientale, Milano, 2003, 124 ss.; ˛V. CERULLI IRELLI, Pianificazione urbanistica e interessi differenziati, in Riv. trim. dir.

ur-Siffatte funzioni di programmazione e di pianificazione territoriale presup-pongono sempre la composizione e il bilanciamento tra una molteplicità di interessi, pubblici e privati, differenti.

Esse costituiscono espressione della più ampia funzione di «governo del terri-torio», nell’ambito della quale vi rientrano «l’insieme delle norme che consentono di identificare e graduare gli interessi in base ai quali possono essere regolati gli usi ammissibili del territorio»162.

Nell’esercizio di tali funzioni possono essere individuate anche le aree ove lo-calizzare o meno gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili: l’inserimento di questi nel territorio, infatti, deve rapportarsi con l’insieme degli strumenti urbanistico-territoriali vigenti.

Nel presente capitolo si intende, pertanto, analizzare le diverse funzioni urba-nistiche che incidono sulla localizzazione degli impianti di energia da fonti rinnovabi-li nonché verificare il ruolo che nel loro esercizio svolgono grinnovabi-li enti locarinnovabi-li, anche al fi-ne di verificare il rispetto dei principi – esaminati fi-nel corso del precedente capitolo – che devono governare l'esercizio di tutte le funzioni amministrative in materia.

È chiaro, infatti, che mediante l’esercizio di siffatte competenze è possibile operare, già a monte dei singoli procedimenti autorizzativi, una corretta composizione dei vari interessi economici, sociali, ambientali e strategici che ruotano attorno al set-tore energetico: con la programmazione energetica si dovrebbe, quindi, intervenire su tutti gli aspetti positivi e negativi tentando di assicurare, oltre che la migliore offerta energetica, anche la mitigazione delle esternalità negative.

banistica, in Rivista giur. edil., 1992; E. PICOZZA, Il piano regolatore urbanistico comunale, Padova, 1983, il quale distingue i contenuti del piano regolatore generale tra: eteronomi, costituiti dal comples-so di prescrizioni e vincoli posti da altre amministrazioni o dalla legge; autonomi, ovvero imposti di-rettamente e autonomamente dall’amministrazione comunale. Sulle funzioni urbanistiche si v. P. STELLA RICHTER, Profili funzionali dell’urbansitica, Milano, 1984.

162 Cfr. C. Cost., 28 giugno 2004, n. 196. Sulla nozione di governo del territorio si v. anche S. CIVITARESE MATTEUCCI, Governo del territorio e ambiente, in G.ROSSI (A cura di), Op. cit, 226;M.A. CABIDDU, Territorio (governo del), in Amministrare, 2008, 309 ss.; G.PERULLI, Governare il

territo-rio, Torino 2009; P. URBANI – S. CIVITARESE MATTEUCCI, Diritto urbanistico – Organizzazione e

rap-porti, Torino, 2010; G.C. MENGOLI, Manuale di diritto urbanistico, Milano, 2009; M. CAMMELLI (a cura di), Territorialità e delocalizzazione nel governo locale, Bologna, 2007;F.SALVIA –F.TERESI,

Per tale ragione si ritiene opportuno esaminare in che misura gli enti locali possano concorrere a realizzare un corretto bilanciamento del valori del proprio terri-torio, sia mediante l’esercizio delle competenze loro attribuite che mediante l’eventuale partecipazione nell’esercizio delle funzioni proprie di amministrazioni differenti.