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UNDERLYING COMPOSITION

2.3 PARTICOLARITÀ DEL SISTEMA AMERICANO

2.3.1 IL PROBLEMA DEL SUMMARY JUDGEMENT

Nell’analisi della giurisprudenza americana che si è occupata di copyright

infringment è evidente come un problema fondamentale nella risoluzione

delle controversie da parte dei giudici sia la concessione o meno del

105 claims, i.e., claims that have survived (or could survive) a Rule 12 (b)(6)191 motion to dimiss”192.

Questo strumento, disciplinato a livello federale dal paragrafo 56 delle

Federal Rules Of Civil Procedure193, prevede che la Corte debba concederlo se

la parte che lo richiede dimostra che non c’è alcuna genuine dispute relativamente al fatto materiale e che dunque sarà sufficiente un giudizio sulle sole questioni di diritto194. Ovviamente il magistrato giudicante dovrà

motivare la decisione di accogliere o respingere la mozione. La Corte Suprema degli Stati Uniti nel caso Celotex Corp. v. Catrett del 1986 ha sancito che l’interpretazione letterale della Rule 56 (c) impone la concessione del summary judgement contro la parte che fallisce nel dimostrare efficacemente l’esistenza di un elemento essenziale alla base della propria domanda195, e sulla quale quella parte deve sopportare l’onere della prova in giudizio196.

Questo giudizio riguarda dunque la prova ed ha la funzione di filtrare i casi che non sono sufficientemente supportati da elementi probatori concreti e decisivi, che dunque metterebbero in moto la macchina della giustizia con il rischio (troppo grande) di veder la controversia risolversi nel nulla, nella soccombenza cioè annunciata dalla debolezza delle prove della parte attrice, nelle prime fasi del procedimento197. Si tratta dunque di studiare le dichiarazioni e di valutare le prove allo scopo di capire se c’è la necessità del giudizio.

191

Cioè la mozione per “failure to state a claim upon which relief can be granted”;

Federal Rules of Civil Procedure, Rule 12 (b) (6).

192

J. B. OAKLEY, American civil procedure: a guide to civil adjudication in US courts, Alphen aan den Rjin, 2009, 140.

193

La Rule 56 prevede che il giudizio sommario vada concesso in favore della parte che lo richiede “if the pleadings, depositions, answers to interrogatories, and admissions on file, together with the affidavits, if any, show that there is no genuine issue as to any material fact and that the moving party is entitled to jugdement as a matter of law”. È da richiedere entro 30 giorni dalla discovery, cioè la presentazione delle allegazioni di cui s’intenda avvalersi per provare il fatto.

194

La disciplina statale si è via via avvicinata a quelle della Federazione ma con delle importanti eccezioni.

195

Celotex Corp. v. Catrett, 477 U.S. 317, 322, 106 S.Ct. 2548, 2552, 91L.Ed.2d 265 (1986).

196

Citato nel caso Tuff’n’rumble v. Profile Records (1997) reperibile all’URL <http://cip.law.ucla.edu/cases/case_tuffnrumble.html>.

197

“In deciding a motion for summary judgment, the “fundamental maxim” is that the court cannot try issues of fact; it can only determine whether there are issues to be tried”; Levine v. McDonald’s 735 F. Supp. 92 (S.D.N.Y. 1990).

106 Nel determinare se vi sia una questione di fatto, la prova della parte resistente è da ritenere vera e tutte le inferenze giustificabili sono da considerare in suo favore. Se il proponente soddisfa l’onere della prova, l’altra parte dovrà trovare fatti specifici che dimostrino l’autenticità della questione da affrontare in giudizio. Ma non basterà dimostrare qualche dubbio metafisico in relazione al fatto materiale; non ci si può affidare ad allegazioni conclusive o a speculazioni non fondate: la parte resistente deve offrire una prova concreta dalla quale un giurato (o lo stesso giudice) ragionevolmente potrebbe dedurre un verdetto favorevole al convenuto. Quando è chiaro che nessun rational finder of fact potrebbe decidere in suo favore poiché le prove che supportano il suo caso sono assai deboli, il giudizio sommario dovrebbe essere concesso.

Il fatto è materiale se dalla sua ricostruzione e valutazione dipende la soluzione della controversia; nel caso Anderson v. Liberty Lobby, Inc. del 1986, la Corte Suprema affrontò il problema e sancì che un fatto è materiale (material fact) se può avere conseguenze sull’esito dell’azione legale decisa in base alla legge vigente198. La prova relativa ad ogni fatto materiale dev’essere sufficiente per permettere all’attore di essere dichiarato non responsabile, come conseguenza dell’applicazione della legge. In definitiva, la controversia potrà essere risolta attraverso lo strumento sommario ogni volta che non sia posta una questione di fatto ma che si debba solo decidere l’applicazione della legge al caso concreto.

Il secondo requisito è che la questione sia genuine, di importanza cruciale. Se infatti si debba valutare un fatto materiale ma senza questa caratteristica, il giudizio sommario sarà precluso. Questo infatti non si concentra solo sulle allegations (pleadings, depositions, etc.) delle parti ma sulle prove che le parti adducono a supporto delle stesse. La issue è genuina solo quando la questione di fatto è controversa e le prove addotte a fondamento delle allegazioni sono idonee perché il giudice o la giuria possano risolverla in entrambi i sensi, a favore dell’attore o del convenuto. Se invece, dalla valutazione delle prove, la soluzione non può che essere una, la questione non sarà genuina. “The key question is always: could a

reasonable juror decide only in one way?”199.

198

Anderson v. Liberty Lobby 477 U.S. 242 (1986).

199

107 Prima del 1986 il summary judgement non godeva di buona fama: il giudice che intendesse concederlo doveva giustificare la propria decisione di rigettare la mozione anche in relazione alle teorie probatorie meno plausibili per la ricostruzione del fatto materiale, in modo da non cadere in un campo riservato al finder of fact (il giudice o la giuria). Ma una serie di importanti sentenze200 della Supreme Court degli anni ‘80 hanno rinnovato l’interesse per questo importante strumento che serve a risolvere casi con prove “schiaccianti” senza la celebrazione di un intero processo201.