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Prevenzione dell’obesità e del sovrappeso

Nel Piano Sanitario Regionale (PSR) 2008-2010, richiamandosi agli obiettivi indicati dal Piano nazionale della prevenzione 2005-2007 adottato (23/3/2005) dalla Conferenza Stato-Regioni, si evidenzia il seguente tema strategico di intervento:

«[...] Prevenzione cardiovascolare, diabete e obesità comprensiva di interventi (da potenziare) che puntano a migliorare comportamenti e stili di vita (riducendo così i fattori di rischio e agendo anche nelle prime epoche della vita) e di interventi che mirano a ridurre le complicanze e le recidive (in cui è fondamentale il coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta) [...]».

Nel Piano si riportano i dati ISTAT 1999-2000, secondo i quali la Regione Abruzzo è ai primissimi posti a livello nazionale per la diffusione dell’eccesso ponderale. Tali dati trovano conferma in una ricerca condotta nel 2003 dal Centro regionale di Auxologia e Nutrizione pediatrica della ASL di Teramo, che su 1048 bambini della classe 3a elementare ha riscontrato in provincia di Teramo una percentuale di sovrappeso del 32% e di obesità del 7%.

Dal 2001, la Giunta Regionale, attraverso la Direttiva Regionale n. 400, rilevava la necessità di incrementare l’assistenza ai pazienti affetti dalle patologie nutrizionali emergenti (anoressia, bulimia, obesità) e di censire e coordinare i servizi di nutrizione esistenti (lavoro per larga parte ancora da realizzare). Inoltre sottolineava l’importanza della formazione ai fini dello sviluppo di una rete integrata di servizi nutrizionali nel territorio regionale.

Successivamente con il Progetto “Prevenzione dell’obesità nella Regione Abruzzo” gli operatori tecnici si sono proposti come finalità il contrasto del progressivo aumento dell’incidenza dell’obesità, con una strategia di approccio che prevedeva il coinvolgimento di molti settori, anche quelli che non avevano una responsabilità diretta sulla salute.

Con Legge Regionale n. 6/1998 si è ha istituito presso la ASL di Teramo il “Centro di fisiopatologia della nutrizione e dei disturbi del comportamento alimentare” (art.1) ed era stato identificato come punto di riferimento regionale per le problematiche della nutrizione alimentare (art. 4). A distanza di 10 anni dalla istituzione del centro, le esperienze maturate e le professionalità acquisite , hanno consentito ancora di individuare nella ASL di Teramo un “polo nutrizionale di riferimento regionale” in grado di avviare in tempi rapidi un percorso di rete assistenziale integrata e un processo di monitoraggio e di coordinamento su obesità e disturbi alimentari che inneschi lo sviluppo di una rete regionale omogenea e armonica.

La Scuola di Formazione Continua sulle Patologie Alimentari è stata istituita dalla ASL di Teramo (Delibera n. 430/2004), presso il Centro Regionale di Fisiopatologia della Nutrizione, struttura complessa del territorio (Delibera n. 1019/2006) che svolge attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dell’obesità e dei disturbi del comportamento alimentare ed è dotata, sia di una equipe multidisciplinare integrata, costituita da medici, psicologi e dietisti, sia di tecnologie idonee alla valutazione dello stato nutrizionale, del metabolismo basale e dello stile di vita.

La DGR 277/2006, in particolare, nel Piano di Prevenzione, ha previsto una iniziativa operativa per la prevenzione della popolazione nella Regione Abruzzo. La normativa sottolinea che l’obesità riveste un ruolo preminente nella causalità di molte malattie croniche, anche se non agisce di per sé, ma attraverso l’incremento dei fattori di rischio. Presume tutta una serie di strategie e indirizzi per quanto riguarda la prevenzione mirata su tutto il territorio regionale con la costituzione di una rete di servizi.

A superamento della Legge Regionale n. 6/1998 che ha avuto il merito di attivare un modello sperimentale, il nuovo PSR (Legge Regionale n. 5/2008) nell’ambito della creazione di una rete regionale per le patologie nutrizionali emergenti (disturbi del comportamento alimentare, obesità e malattie metaboliche, da grande spazio al problema della nutrizione e contiene capitoli significativi sulla prevenzione della obesità, sull’attenzione agli stili di vita e sulla continuità assistenziale.

Il concetto di fondo è quello della deospedalizzazione, cioè di come evitare che l’accesso all’ospedale sia l’unica risposta ai bisogni di salute della popolazione”.

Secondo i professionisti del settore “i disturbi del comportamento alimentare rappresentano una vera emergenza sanitaria rispetto alla quale, in Abruzzo, si scontano ritardi di anni che questo nuovo PSR

contribuisce a colmare. Negli ultimi anni il trattamento dei disturbi dell’alimentazione è notevolmente migliorato e oggi si dispone di varie terapie ambulatoriali, la cui efficacia è stata dimostrata da rigorosi studi controllati.

Il piano sanitario prevede alcune azioni regionali:

– Attivare presso l’ASR-Abruzzo un gruppo di lavoro regionale per la definizione della rete dei servizi per le patologie nutrizionali, che comprenda i responsabili dei CR di riferimento e gli specialisti nei settori della prevenzione, nutrizione, psicologia, psichiatria, pediatria, neuropsichiatria infantile, diabetologia, medicina interna, nonché gli MMG e i pediatri di famiglia. – Supportare e facilitare la costruzione della rete regionale per l’assistenza ai DCA e alla

obesità/malattie metaboliche.

– Sostenere un programma regionale di formazione per le patologie alimentari, identificando delle priorità sulla base delle esigenze specifiche per la costituzione della rete dei servizi nutrizionali. – Promuovere la salute anche in termini di interventi integrati con le diverse agenzie che operano in

questo campo (sanità pubblica, ARSA, sport, associazionismo, ecc.).

– Costruire un sistema informativo e di monitoraggio per obesità/malattie metaboliche e DCA che nel tempo permetta di migliorare la condotta assistenziale ai pazienti con obesità e disturbi del comportamento alimentare.

A tal fine vengono individuati all’interno dell’area “Sorveglianza e prevenzione nutrizionale” i seguenti programmi/attività:

– «[...] Sorveglianza nutrizionale;

– Interventi di prevenzione nutrizionale per favorire stili di vita sani. – Educazione/counselling nutrizionale su gruppi a rischio.

– Interventi sui capitolati d’appalto per migliorare la qualità nutrizionale.

– Interventi sui servizi di refezione scolastica e di mensa nei posti di lavoro, per favorire scelte alimentari corrette.

– Valutazione e monitoraggio della qualità nutrizionale nella ristorazione collettiva con particolare riferimento alle mense scolastiche […]».

In particolare si prevede di caratterizzare il Polo nutrizionale di Teramo su due centri specialistici: – CR di Fisiopatologia della Nutrizione (CRFN) struttura territoriale, a valenza aziendale, che opera

nel Presidio Sanitario di Giulianova e che ha sviluppato una modalità ambulatoriale, rivolta all’adulto, di accogliere il disagio nutrizionale in fase precoce (approccio psiconutrizionale contestuale e integrato) e di promuovere uno spazio di cura condiviso in cui si garantisce la continuità terapeutica. Il CRFN, grazie alla sua caratterizzazione extraospedaliera è una struttura di interfaccia tra ospedale e territorio, a supporto del medico di medicina generale e del medico del SIAN che favorisce la diagnosi precoce e la prevenzione di nuovi casi di disturbi alimentari, riducendo il rischio di cronicizzazioni e di recidive.

– Centro Regionale di Auxologia e Nutrizione Pediatrica (CRANP): Centro ospedaliero che opera attualmente presso il Presidio di Atri e che si avvale di un team multiprofessionale rivolto alla diagnosi e alla riabilitazione della patologia nutrizionale in età evolutiva, offrendo percorsi personalizzati e un modello organizzativo altamente strutturato, che integra funzionalmente tutte le tipologie assistenziali (ambulatorio, day service, day hospital, ricovero ordinario).

Inoltre è determinante che ogni azienda sanitaria identifichi i percorsi assistenziali che diano vita ad una rete di professionisti di diverse discipline che garantiscano strategie preventive e continuità terapeutica per le patologie nutrizionali e per le fasce di età assistite.

Prevenzione della disabilità degli anziani

Secondo quanto previsto dal PSR 2008-2010, “Un sistema di garanzie per la salute”, approvato con Legge Regionale 10/3/2008 n. 5, la Regione Abruzzo è caratterizzata da un numero consistente di anziani e conseguente presenza di cronicità, disabilità e non autosufficienza. In relazione a queste problematiche ha cercato di intervenire in questi ultimi anni con una serie di politiche sociali attive e per l’autonomia, per prevenire l’insorgere della non-autosufficienza. Le attività svolte hanno l’obiettivo di mantenere l’autosufficienza delle persone, ridurre il ricovero ospedaliero, evitare l’emarginazione e la cronicizzazione, ma soprattutto cercare di mantenere l’anziano nel contesto sociale in cui vive.

La Regione è intervenuta con la DGR 12/7/2010, n. 536 “Piano regionale di prevenzione sanitaria 2010-2012” che prevede, per la prevenzione e sorveglianza della disabilità e della non autosufficienza i seguenti progetti (punto 4.2.3):

– Progetto “Colori in movimento”. Prevenzione delle disabilità da stili di vita non salutari (alimentazione inadeguata e scarsa attività motoria) nella popolazione ultrasessantaquattrenne, compresi gli ospiti delle strutture per anziani (Case di riposo).

– Attivazione del “Sistema di sorveglianza sulla popolazione ultra64enne PASSI d’Argento”, Prevenire le complicanze e la disabilità per patologie cronico - degenerative attraverso l’approfondimento di indicatori epidemiologici sull’impatto derivante dall’invecchiamento, dall’incremento delle disabilità esito spesso di patologie che precedentemente portavano alla morte.

Queste indicazioni riprendono quanto era previsto nel Piano Sociale regionale 2007-2009, approvato con DCR 28/12/2006, n. 57/1, con l’indicazione di alcune scelte fondamentali per favorire l’invecchiamento attivo della popolazione e nel PSR.

In particolare la Regione assume, in coerenza con gli obiettivi contenuti nel PSR, i seguenti impegni strategici:

– sviluppo di azioni promozionali, informative e operative sugli “stili di vita”;

– prevenzione della fragilità con azioni coordinate e servizi di sorveglianza diffusi e pianificati; – sviluppo di un sistema integrato dei servizi socio-sanitari attraverso il Fondo per la non

autosufficienza.

In particolare il Piano rileva la necessità di potenziare la prevenzione, sia in forma primaria e secondaria, sia quella terziaria, per realizzare un sistema in grado di affrontare l’insieme degli stati/condizioni/malattie tipiche dell’invecchiamento.

Le indicazioni del Piano che favoriscono l’invecchiamento attivo sono:

– Implementare gli interventi di prevenzione, anche terziaria la prevenzione deve essere in grado di progettare dei percorsi di cura che siano in grado di ridurre il peso delle complicanze e in particolare della non autosufficienza. Ciò comporterebbe sicuramente anche un miglioramento dell’efficacia del sistema e un considerevole risparmio di spesa.

– Identificazione tempestiva delle persone a rischio esiste, infatti, una consistente quota di popolazione (soprattutto anziana e molto anziana) i cui problemi di salute sono conosciuti in ritardo dai servizi o non sono conosciuti affatto.

Definizione di un modello dei servizi territoriali fondati sulla presa in carico dei bisogni complessivi della persona, e non sistemi che mutuano l’approccio ospedaliero, anche tramite la definizione di Punti unici di accesso coordinati tra ambiti sociali e distretti.

Promozione attività fisica

Nel PSR 2008-2010 viene evidenziato che in Abruzzo, grazie all’impulso della Scuola di Specializzazione in Medicina della Sport della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Chieti- Pescara (tra le prime scuole create in Italia) e successivamente quella dell’Università de L’Aquila, si è sviluppata una tradizione culturale e professionale di cui godono moltissimi servizi pubblici e privati di medicina dello sport dell’intero Paese. Per la medicina dello sport si prevede, in ciascuna delle 4 ASL, l’istituzione del Servizio di “Tutela della Salute nelle attività sportive”, struttura semplice o complessa (in rapporto al volume delle attività svolte, alla complessità organizzativa e al bacini di utenza). In particolare viene sviluppata soprattutto prescrizione dell’attività motoria (sport-terapia) in relazione all’adozione di corretti stili di vita e la promozione all’attività motoria nella popolazione in generale

L’inattività fisica e il sovrappeso predispongono all’insorgenza di condizioni di rischio e manifestazioni cliniche precoci e di patologie croniche-degenerative. In considerazione dei preoccupanti dati ottenuti dalle attività di sorveglianza, la Regione Abruzzo ha inserito nel Piano Regionale di Prevenzione Sanitaria 2010-2012 all’Appendice A articolato del quadro strategico della Regione Abruzzo il Progetto “Incremento dell’attività fisica nella popolazione giovanile progetto Movimentiamoci”.