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Regione Friuli-Venezia Giulia

Prevenzione dell’obesità e del sovrappeso

Con la DGR 2843 del 2006 di approvazione del Piano Socio Sanitario Regionale (PSSR) 2006-2008, si evince che in Friuli-Venezia Giulia non è stata ancora programmata una modalità integrata per garantire in tutto il territorio regionale una risposta adeguata ai disturbi del comportamento alimentare. Si registra anche una mobilità passiva extraregionale non quantificata, in particolare verso strutture residenziali sociosanitarie.

Il Piano prevede che nel prossimo triennio:

– dovranno essere pianificati interventi di prevenzione attiva (modifica degli stili di vita, educazione alimentare) con interventi nelle scuole, nello sport nelle associazioni ecc. e con la sensibilizzazione degli specialisti, degli MMG e dei PLS;

– dovrà essere organizzata, attraverso la programmazione di area vasta, una rete multidisciplinare di professionisti (tra cui MMG, PLS e servizi distrettuali) in grado di cogliere precocemente i primi sintomi, di fare la diagnosi, di valutare il bisogno in termini multiprofessionali e di programmare un intervento personalizzato.

Il Piano ritiene altresì necessaria la valorizzazione delle esperienze positive sinora realizzate in Friuli- Venezia Giulia; che con successiva normativa (linee guida, linee di gestione annuali) dovranno essere definite a livello regionale le modalità organizzative della risposta multidisciplinare integrata, il coordinamento, le strutture coinvolte, il supporto informativo, gli interventi di formazione e le modalità di risposta ai bisogni residenziali di tipo sociosanitario nonché la sede regionale in cui la struttura verrà collocata.

Il Consiglio regionale, in occasione dell’assestamento del bilancio 2007, ha inserito un ordine del giorno per rafforzare il centro dei disturbi alimentari di San Vito al Tagliamento e creare una struttura residenziale di tipo riabilitativo.

In particolare il PSSR 2006-2008 ha previsto la realizzazione di un Centro residenziale per i disturbi alimentari di valenza regionale nel Comune di San Vito al Tagliamento (già struttura ambulatoriale) e tale previsione è stata confermata oltre che dall’assestamento di bilancio 2007 anche dalle “Linee annuali per la gestione del SSR nel 2009” (DGR 2364/08). Il documento approvato impegna la Giunta a rafforzare il livello ambulatoriale del centro di San Vito al Tagliamento ripristinando la presenza del medico internista attraverso un protocollo di collaborazione con il presidio ospedaliero di San Vito al Tagliamento e dotando l’equipe delle altre figure professionali necessarie. Il Piano ritiene fondamentale altresì garantire una risposta in regime di ricovero per casi a elevata necessità assistenziale e complicanze di tipo medico attraverso un protocollo con il reparto di medicina del presidio ospedaliero di San Vito al Tagliamento e a realizzare in provincia di Pordenone una struttura residenziale di tipo riabilitativo, per casi con elevata necessità assistenziale senza complicanze mediche, prevista tra l’altro dal Piano Sanitario Regionale che consentirebbe di ridurre la fuga extraregionale con il vantaggio della continuità terapeutica e minori disagi per le famiglie interessate”.

Nell’ambito del Piano Regionale di Prevenzione 2010-2012 viene promossa una linea di attività inerente l’Alimentazione e attività fisica nelle prime fasce d’età: Promuovere nuove pratiche nella prima infanzia – da zero a cinque anni – e migliorare la qualità nutrizionale delle mense scolastiche, che riprende i principi approvati in Friuli-Venezia Giulia con il piano triennale 2006-2008 di prevenzione

dell’obesità che vede coinvolti in primis operatori della sanità, delle istituzioni scolastiche, delle organizzazioni sportive, delle Amministrazioni pubbliche, del settore alimentare, ecc.

Dopo un’ampia revisione della letteratura (articoli, revisioni sistematiche, raccomandazioni OMS, Green Paper dell’Unione Europea) e utilizzando esperienze nazionali e internazionali (linee guida e piani nazionali e locali), sono stati identificati gli interventi e le strategie da proporre in tema di prevenzione del sovrappeso e dell’obesità nei bambini. La maggior parte di questi programmi e progetti sono risultati efficaci nel modificare alcuni comportamenti; ad esempio, nell’aumentare il consumo di frutta e verdura o le ore di attività fisica; nessuno di questi programmi, tuttavia, si è dimostrato inequivocabilmente efficace nel modificare la percentuale dei bambini in sovrappeso e obesi. La mancanza di risultati è stata da molti attribuita al fatto che finora gli interventi sono stati settoriali. L’obesità ha una genesi multifattoriale, per cui è probabile che solo interventi complessi e multisettoriali riescano a prevenirla intervenendo, oltre che sugli stili di vita e i comportamenti, sul marketing degli alimenti, sui mass media, sui trasportiecc.; su tutti quei fattori ambientali cioè, che determinano i comportamenti. È risultata quindi evidente la necessità di mettere in atto strategie e interventi multidisciplinari ad ampio spettro e di lunga durata.

Sono state quindi definite le aree di studio e di intervento nella nostra Regione. Nella provincia di Trieste sono stati scelti il comune di Muggia come area di intervento e quello di Duino/Aurisina come area di controllo. Nella provincia di Pordenone sono stati scelti i comuni di Pordenone e di Azzano Decimo.

Nei distretti sanitari interessati dal progetto sono stati identificati i potenziali interlocutori per l’intervento: amministrazioni comunali, associazioni, famiglie, consigli scolastici, distretti e operatori sanitari.

Con questi interlocutori sono state discusse:

– Le informazioni disponibili sul sovrappeso e sull’obesità nei bambini e sulle loro conseguenze per la salute.

– Le strategie raccomandate, con particolare riferimento a quelle indicate dall’OMS, e gli interventi possibili.

– Le evidenze disponibili sugli interventi preventivi già sperimentati in altri luoghi e descritti in letteratura.

– Le modalità di raccolta dei dati locali e i risultati preliminari della ricerca.

Questi stessi interlocutori hanno iniziato ad identificare, assieme ai responsabili del progetto, la combinazione di interventi da realizzare nei comuni, nelle scuole e nei servizi sanitari, e a definire i relativi piani d’azione. È stata creata così una rete di collaborazione e dialogo che ha permesso l’attuazione di interventi combinati.

Parallelamente si è avviata una ricerca per raccogliere dati di base su abitudini alimentari e di attività fisica in un campione di bambini in età scolare (in due fasce d’età: 6-7 e 8-9 anni).

È stato predisposto un database. I dati ottenuti sono stati rielaborati e hanno fornito un quadro generale sulle abitudini alimentari e di attività fisica dei bambini della nostra Regione.

Altre attività collegate al progetto, sia a Trieste che a Pordenone, sono state:

– La progettazione e partecipazione a giornate di formazione con le insegnanti della scuola primaria e della scuola dell’infanzia sulle problematiche relative all’obesità in età pediatrica e i possibili interventi di prevenzione.

– La rilevazione, del BMI in un campione di bambini (e dei rispettivi genitori) del 1° e 5° anno della scuola primaria in tutta l’ASS6.

– Numerosi incontri con il gruppo regionale di pianificazione dell’assessorato alla salute del Friuli- Venezia Giulia per identificare le azioni da inserire nel Piano Regionale della Prevenzione.

Si prevede ora, la presentazione e discussione dei risultati ottenuti con i partners, l’elaborazione di articoli scientifici e divulgativi, la stampa e la disseminazione degli articoli. È previsto un follow up con raccolta di dati su alimentazione e attività fisica ogni due anni sullo stesso campione di bambini, e il monitoraggio del grado di realizzazione delle attività. In questa fase è prevista la divulgazione tramite mass-media del progetto e la sua pubblicizzazione in modo da ottenere il consenso e la massima adesione della popolazione coinvolta.

Negli anni precedenti la Regione Friuli-Venezia Giulia con il “Patto per la Prevenzione dell’Obesità” ha individuato gli indirizzi per i progetti di promozione dell’attività fisica/motoria e di corretta alimentazione.

Il Documento di indirizzo i cui contenuti sono stati proposti dai tecnici (SIAN, PS, Direzione Salute e Istruzione Sport, Uffici Scolastici) contenente i principi generali è stato formulato in forma di accordo (Generalità 3093/2007). In seguito è stato redatto un documento tecnico specifico su offerta spuntini e bevande in distributori automatici (DGR 1305/2008).

È intervenuto un Protocollo d’intesa tra Direzione Centrale Salute e Promozione Sociale FVG, ANCI FVG e FederSanità ANCI:

– promuovere iniziative di informazione e di comunicazione, volte a sensibilizzare gli attori e gli utenti correlati alla ristorazione scolastica, sui temi di una corretta alimentazione, quale efficace strumento per la prevenzione dei rischi per la salute;

– promuovere/garantire l’accesso e la pratica di una sana alimentazione quale diritto fondamentale per il raggiungimento del migliore stato di salute ottenibile

– elevare il livello qualitativo del servizio erogato attraverso una visione globale e sistemica della qualità totale, tenendo conto degli aspetti igienici, nutrizionali, sensoriali, ambientali, sociali, equi e solidali;

– attivare e dare continuità ad azioni informative, formative e di supporto da parte dei DP delle AASS rivolte al personale amministrativo comunale preposto alle gestione del servizio di refezione scolastica.

Prevenzione della disabilità degli anziani

Il Piano Regionale della Prevenzione 2010-2012, approvato in via preliminare con DGR del 29/12/2010, n. 2757, prevede per la protezione e la promozione della salute degli anziani, il seguente progetto regionale:

– Anziani in sicurezza – Riduzione della mortalità da eventi traumatici nella popolazione anziana (>65 anni).

– Prevenzione degli eventi infortunistici in ambito domestico, con particolare riferimento alla frattura di femore

– L’obiettivo specifico del progetto prevede la condivisione fra gli operatori sanitari di criteri omogenei per informazione di pazienti e caregiver in tutte le tappe del percorso assistenziale riferito al target > 65 anni.

Nell’ambito dell’obiettivo di salute: Prevenire la disabilità e mortalità degli eventi da incidente domestico negli anziani garantendo programmi organizzati di promozione e prevenzione anche in alleanza con altri portatori di interesse, sono previste azioni specifiche per l’attuazione del progetto:

– Identificazione rete interlocutori (stakeholder e istituzioni INAIL, comuni, Federsanità ANCI, province, gestori case riposo, centri formazione per l’assistenza anziano-badanti e caregiver – centri aggregazione popolazione anziana, Università III età, aziende per l’edilizia residenziale) per formazione a cascata.

– Alleanza con commercianti arredamento e associazioni categoria.

– Realizzazione pacchetto formativo regionale da parte degli operatori sanitari e stakeholders diffusione pacchetto in base alle peculiarità dei territori in Case di riposo, Centri Diurni, Comuni- Ambiti, centri di aggregazione popolazione anziana, centri commerciali di arredamento, eventi pubblici (fiere – festival e momenti di incontro con la popolazione).

Promozione attività fisica

In Alto Friuli l’attività fisica è praticata in modo non ancora sufficiente e molti miglioramenti sono possibili, in particolare nelle persone sopra ai 50 anni. Si stima infatti che meno di una persona adulta su due (42%) pratichi l’attività fisica raccomandata, mentre il 14% può essere considerato completamente sedentario.

La Regione Friuli-Venezia Giulia con il “Patto per la Prevenzione dell’Obesità” ha promosso la pratica dell’attività fisica/motoria con azioni sia sui determinanti ambientali sia sui comportamenti individuali.

La Regione Friuli-Venezia Giulia, tramite il Centro Regionale di Formazione per l’Area delle Cure Primarie, l’Azienda per i Servizi Sanitari n°1 Triestina, la Società Italiana di Medicina Generale e GlaxoSmithKline hanno avviato un progetto pilota “benattivi”per la promozione dell’attività fisica nei pazienti affetti da diabete di tipo II e per la valutazione dei benefici di tale pratica.

Il riconoscimento ufficiale dell’AFA è avvenuto da parte della Regione Friuli-Venezia Giulia nel 2007 che ha affidato alla Azienda n. 4 “Medio Friuli” il ruolo di promuovere i programmi nel 2008, avendo il centro coordinatore sito all’interno dell’Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione.

Sono stati sviluppati e attuati quattro programmi specifici di attività fisiche adattate cosiddetti “speciali”, rivolti a:

– soggetti con morbo di Parkinson (per quanto concerne un aspetto di comunicazione, quale la parola);

– soggetti di sesso femminile con rachialgia e/o disfunzione perineale nel periodo peri-menopausale (incontinenza urinaria e/o prolasso genitale di grado lieve-medio);

– soggetti con sindrome fibromialgica e a persone colpite da ictus.

Nell’ambito delle iniziative di promozione alla salute di prevenzione, l’Amministrazione Comunale ha aderito al progetto della Rete Regionale Città Sane, “Più vita agli anni. L’obiettivo principale è la promozione della salute e di sani stili di vita nella comunità nonché la creazione di ambienti favorevoli e di opportunità per l’attività fisica, tramite un’azione dedicata alla popolazione adulta e anziana volta a facilitare e incoraggiare comportamenti che aiutino a prevenire l’insorgenza delle malattie cronico degenerative oggi in aumento (quali una sana alimentazione, la moderazione nel consumo di alcol, l’astensione dal fumo e lo svolgimento di una regolare attività fisica). È ormai noto, infatti, che una buona salute, forma e condizione fisica, di conseguenza, anche un buon invecchiamento, sono garantiti da uno stile di vita sano lungo l’intero arco della vita, in particolare da corrette abitudini alimentari e dal movimento fisico. La caratteristica innovativa della proposta è quella di voler unire l’utile al dilettevole, veicolando questi messaggi attraverso modalità coinvolgenti e divertenti quali il cinema o la possibilità di socializzazione.

Il progetto prevede infatti due fasi, una prima volta ad offrire degli spunti di riflessione sul valore del cibo e del nostro mangiare, e una seconda fase volta ad incoraggiare la mobilità delle persone, soprattutto anziane, con la realizzazione di “gruppi di cammino, facendo loro riscoprire il piacere dello stare insieme e del conoscere realtà del proprio territorio a volte poco valorizzate.