Prevenzione dell’obesità e del sovrappeso
Uno degli obiettivi del Piano regionale per la salute e il benessere sociale 2006-2008 è quello di «Promuovere programmi di prevenzione primaria per la promozione della salute e per la tutela dai rischi». L’azione indicata per il perseguimento di tale obiettivo è quella della promozione di corretti stili di vita attraverso la realizzazione di interventi. Tra questi, è presente quello che ha lo scopo di «[...] promuovere programmi per la sorveglianza e la riduzione dell’obesità infantile [...]». Questo obiettivo è stato poi ripreso nel PSR 2011-2013.
Il “Programma per la sorveglianza e la prevenzione dell’obesità infantile” presente nel Piano Regionale di Prevenzione 2006-2008 ha come obiettivo generale quello «[...] di realizzare un “Centro per il Monitoraggio, la Prevenzione e il Trattamento dell’Obesità in Età Pediatrica” attraverso le seguenti attività:
– Fase 1 (propedeutica): ricerca esplorativa che consiste nella rilevazione dei principali valori antropometrici.
– Fase 2 (articolazione operativa sistema): di sorveglianza informatizzato capace di raccogliere e di confrontare, con le tabelle di crescita nazionali, i valori antropometrici di tutta la popolazione pediatrica valdostana.
Segue la Prevenzione primaria con l’introduzione nel corso pre-parto dei seguenti temi: a) cos’è l’obesità infantile e quali bambini sono a rischio;
b) come l’esempio genitoriale influenzi lo stile di vita del bambino; c) ruolo preventivo dell’alimentazione:
– durante la gravidanza (correlazione tra peso alla nascita e obesità); – nei primi mesi di vita (promozione dell’allattamento al seno); – durante lo svezzamento (posticipare l’introduzione di cibi dolci);
– nell’età prescolare e scolare (incentivare l’utilizzo dell’acqua evitando bevande zuccherate, incentivare cibi genuini ed evitare i preparati industriali eccessivamente raffinati).
d) ruolo preventivo dell’attività fisica (non intensa ma costante):
– Sensibilizzazione dei pediatri e degli assistenti sanitari dei consultori.
– Incontro con i genitori dei bambini del range del moderato/medio sovrappeso. – Educazione alla salute nelle scuole. [...]».
Il Piano Regionale della Prevenzione 2010-2013 si pone in continuità con il precedente e prevede anch’esso delle progettualità per prevenire l’obesità tramite la diffusione di buone pratiche per l’alimentazione e l’attività fisica in età prescolare, compreso l’allattamento al seno, in collaborazione tra pediatri, consultori, ospedale regionale, SIAN, asili nido e scuole di ogni ordine e grado e migliorare la qualità nutrizionale delle mense scolastiche attraverso collaborazioni inter-istituzionali.
Prevenzione della disabilità degli anziani
L’iniziativa più significativa per i soggetti anziani è stata l’approvazione del Piano Regionale della Prevenzione (PRP approvato con Deliberazione di Giunta Regionale n. 3726 del 30/12/2010), realizzato in armonia con le direttive nazionali e con gli intendimenti del nuovo Piano regionale per la salute e il benessere sociale. È stato dato il via ad una prima serie di attività, per la popolazione anziana, previste dal Piano relative alla:
– Riduzione della mortalità da eventi traumatici nella popolazione anziana – Ridurre la mortalità e i ricoveri da eventi traumatici (scivolamenti, cadute dall’alto, frattura di femore, ecc.) nella popolazione anziana ospite di strutture (a contribuito) attraverso interventi in collaborazione con associazioni, Enti Locali, mondo produttivo.
– Progetto di prevenzione delle patologie odontostomacologiche negli anziani – Riduzione della% delle patologie odontostomacologiche correlate ad una non adeguata masticazione.
– Progetto “Anziani e cronicità” Prevenire le complicanze e la disabilità per patologie, con verifica del modello assistenziale, con particolare riferimento all’assistenza primaria e specialistica, e attraverso:
- l’approfondimento di indicatori epidemiologici sull’impatto derivante dall’invecchiamento; - dall’incremento delle disabilità, esito spesso di patologie che precedentemente portavano alla
morte;
- la protezione e la promozione della salute negli anziani che sono una risorsa potenziale per la collettività;
- la prevenzione di fattori comportamentali di rischio e biomedici (modificabili e prevenibili) che possono favorire una rapida progressione verso la fragilità e la disabilità;
- l’introduzione di elementi favorenti l’integrazione dell’anziano e disabile nella pianificazione urbanistica ed edilizia (strutture abitative ma anche residenziali collettive).
La Regione pone particolare attenzione alla condizione di fragilità, tanto che nel nuovo Piano Sanitario regionale 2011-2013 approvato con Legge Regionale 25/10/2010, prevede tra “le direttrici che il Piano ha scelto per il triennio 2011-2013” azioni volte a “tutelare la fragilità e valorizzare ogni persona con attenzione alle prime e alle ultime fasi della vita”. L’innalzamento dell’età della popolazione e l’incremento delle polipatologie è il vero problema che anche la Regione Valle d’Aosta si troverà ad affrontare nei prossimi anni, prevedendo politiche integrate nel contrasto della disabilità e della non autosufficienza, orientate sempre alla valorizzazione della persona, qualunque sia la sua condizione di salute o di funzionalità residua, che devono essere progettate in tempi rapidi e che riguardano più ambiti:
– l’organizzazione ospedaliera; – la presa in carico territoriale; – il sistema dell’emergenza-urgenza; – il monitoraggio delle malattie croniche; – le invalidità;
Il Piano intende valorizzare l’invecchiamento che non è da intendersi come un fenomeno solo di accresciuta domanda di assistenza nella non autosufficienza e nella cronicità, ma è anche, per una quota di popolazione crescente, l’opportunità di vivere una fase della vita ricca di opportunità e di occasioni per esprimersi e realizzarsi.
Promozione attività fisica
Anche per il prossimo triennio, il Piano sanitario regionale 2011-2013 valorizzerà il ruolo promozione della salute su alcuni temi tra cui l’attività fisica. Diventa quindi strategico e utile promuovere la salute (intesa non solo come assenza di malattia) a scuola, con il supporto di docenti, studenti, famiglie e operatori socio-sanitari che lavorano in sinergia e collaborazione per favorire il raggiungimento dello stato di benessere psicofisico e sociale nelle giovani generazioni. Educare la popolazione, in particolare i giovani, ad assumere comportamenti corretti, a svolgere con regolarità attività fisica e ad alimentarsi correttamente, rafforza l’autostima, previene il rischio di malattie gravi, l’insorgere di depressioni e disturbi del comportamento e contrasta la dipendenza da sostanze nocive.
Il Piano Regionale della Prevenzione 2010-2013 prevede dei programmi prevenire promuovere l’attività fisica/ridurre la sedentarietà attraverso partnership e alleanze tra scuola, associazioni, sanità ed Enti Locali finalizzate al sostegno di programmi di promozione dell’attività fisica e riduzione della sedentarietà all’interno delle attività curricolari ed extracurricolari, accanto ad iniziative di promozione di ambienti urbani favorevoli all’attività fisica.