Prevenzione dell’obesità e del sovrappeso
Il PSR 2007-2009 (così come il PSR 2003-2006 aveva previsto la necessità di attivare un “Programma di informazione sulla qualità nutrizionale degli alimenti e di rilevazione epidemiologica sulle abitudini alimentari delle popolazioni in una fascia di età scolastica”) considera fondamentale la definizione dei programma di intervento sulla popolazione giovanile, con particolare attenzione alle problematiche relative al disagio, alle dipendenze, ai disturbi del comportamento alimentare (anoressia e bulimia), alla prevenzione degli incidenti stradali, prevedendo un coordinamento integrazione tra le attività del Distretto/Ambito Territoriale Sociale con i Dipartimenti delle dipendenze patologiche, i Dipartimenti di salute mentale, coinvolgendo anche la scuola. L’obiettivo è quello di sperimentare modalità integrate di lettura del bisogno, programmazione e gestione degli interventi per l’infanzia e l’adolescenza tra i servizi sanitari e i servizi sociali per le attività socio-sanitarie.
Nelle Marche è in corso altresì un progetto regionale che prevede la costruzione di una rete informativa che rilevi lo stato di soprappeso/obesità della popolazione in modo continuativo.
Il Progetto, che coinvolge tutti i Servizi Igiene degli Alimenti e Nutrizione regionali, è rivolto alle scuole e interessa gli alunni di 5, 7, 9 e 12 anni di età.
La DGR 227 del 16/2/2005 in particolare, con riferimento ai disturbi del Comportamento alimentare, fenomeno in aumento nella Regione, stabilisce di integrare il fabbisogno dei posti letto (previsto nel PSR 2003/2006 approvato con deliberazione amministrativa n. 97 del 2003) per tutta la residenzialità extraospedaliera prevedendone alcuni per il Settore Disturbi del Comportamento Alimentare. Questa esigenza era stata già prevista nella delibera 132/2004 (paragrafo 10) “Progetto obiettivo salute mentale” dove la Giunta Regionale si impegna ad adottare specifici provvedimenti sui DCA prevedendo riferimenti ambulatoriali, ospedalieri e strutture per riabilitazione.
Nel Piano Regionale di Prevenzione 2010-2012, in continuità rispetto alle linee progettuali adottate in atti precedenti della Regione Marche (DGR 1045/2009 e 940/2010 che avviano nelle Regione Marche il programma interministeriale Guadagnare salute), la linea progettuale sull’obesità viene considerata di particolare rilievo e vengono pianificati alcuni obiettivi di particolare importanza:
– messa a regime di una rete di sorveglianza nutrizionale della popolazione attraverso i SIAN dei Dipartimenti di Prevenzione, raccordati con la Rete delle UO di Epidemiologia;
– sistematica azione di orientamento ad un corretto stile di vita alimentare, sia nei ragazzi che nelle famiglie, associate alla fase di sorveglianza;
– miglioramento della capacità operativa integrata tra strutture del SSR, Scuola e PLS.
Si ritiene opportuno, rispetto a quanto già fatto in passato, intervenire per coinvolgere un maggior numero di destinatari, nonché attivare strategie più incisive per coinvolgere i PdL al fine di condividere con loro un piano di azione e ottenere una piena partecipazione ai percorsi.
Come, già sopra accennato particolare spazio è assegnato alle progettualità collegate agli obiettivi del programma nazionale Guadagnare salute che sono stati avviati nelle marche attraverso le DGR 1045 E 910).
Pertanto le linee progettuali cono state identificate come prioritarie per la necessità di sostenere politiche di promozione della salute oltre che per il rilievo delle tematiche affrontate e le ricadute attese in termini di guadagno di salute per la popolazione:
– linea progettuale finalizzata al contenimento dell’obesità, con particolare riferimento al consumo di frutta nella popolazione scolastica;
– linea progettuale dedicata all’allattamento esclusivo al seno con la finalità, tra le altre, di contenere il fenomeno dell’obesità infantile;
– linea progettuale finalizzata alla comunicazione dei dati di sorveglianza relativi allo stato nutrizionale della popolazione, con il particolare obiettivo di diffondere conoscenze sui determinanti di salute e facilitare scelte di vita salutare;
– linea progettuale finalizzata a promuovere l’attività fisica nella popolazione in generale.
Per promuovere stili di vita salutari caratterizzati da una corretta alimentazione, è stato condotto nella Regione Marche e in altre 4 Regioni Toscana, Campania, Puglia Sicilia con il supporto scientifico del CREPS – Università di Siena, il Progetto Interregionale Buone pratiche sull’alimentazione meglio noto come “E… vai con la Frutta” con l’obiettivo di promuovere il consumo di frutta e verdura oltre che nelle scuole anche nei luoghi di lavoro. Il Progetto è stato recepito con il Decreto n. 29 del 27/10/2011 Progetto “Buone Pratiche di Alimentazione – “E … vai con la Frutta” contributo scuole.
Altro progetto interregionale che ha coinvolto anche la Regione Marche è il Progetto CCM “OKkio alla ristorazione” volto promozione della corretta alimentazione presso la ristorazione collettiva (con altre 5 Regioni, tra cui Sicilia capofila, Emilia-Romagna, Lazio, Campania e Veneto “finalizzato al miglioramento dell’offerta nutrizionale attraverso la ristorazione collettiva e al monitoraggio dei consumi di frutta e verdura attraverso la costituzione di una rete inter – regionale composta dai SIAN delle ASL e dalle aziende di ristorazione collettiva per promuovere la diffusione e adozione di corretti stili alimentari.
Prevenzione della disabilità degli anziani
Tra gli atti programmatori, un ruolo particolare viene riconosciuto al Piano Regionale di Prevenzione 2010-2012, approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1856 del 23/12/2010. Numerosi sono gli interventi previsti finalizzati alla prevenzione della disabilità degli anziani:
– Sorveglianza epidemiologica
Obiettivi: implementare i programmi di sorveglianza epidemiologica, tra cui:
- Aderire al programma PASSI d’Argento, condividendo l’obiettivo di elaborare e sperimentare un modello di indagine sulla qualità della vita, sulla salute e sulla percezione dei servizi nella terza età; la sorveglianza epidemiologica dell’incidentalità domestica si basa soprattutto sulla raccolta dati prevista dal progetto SINACA (Sistema informativo nazionale sugli infortuni in civile abitazione.
– Prevenzione delle complicanze e delle recidive di malattia
- Un’area di intervento è finalizzata all’approfondimento di indicatori epidemiologici sull’impatto derivante dall’invecchiamento della popolazione e dall’incremento della disabilità. - Altra area di intervento prioritaria è dedicata all’healthy ageing, sempre più necessaria in una
popolazione che invecchia progressivamente; il progetto è volto a promuovere l’attività fisica negli anziani (>65 anni) e uno degli obiettivi progettuali è quello di attivare un’indagine di prevalenza sugli stili di vita negli anziani dando particolare rilevanza agli aspetti di sostegno al sistema di sorveglianza PASSI d’Argento, la cui attivazione sarà decisa previo studio di fattibilità.
Tra i progetti previsti dal Piano regionale di prevenzione si segnalano: – La valutazione multidimensionale dell’anziano.
– Programma di prevenzione dell’attività fisica: Gente in gamba(>65 anni).
Nel 2004 sono state messe a punto linee di innovazione del Welfare marchigiano per il miglioramento della qualità della vita dell’anziano con la DGR n. 1566 del 14/12/2004 Approvazione Atto di Indirizzo concernente “Sistema dei servizi degli anziani della Regione Marche: Sviluppo programmatorio e
organizzativo – prevenire contrastare, ridurre e accompagnare la non autosufficienza”. In particolare prevede l’inserimento all’interno di una programmazione territoriale (piani di zona e di distretto) degli interventi per prevenire il rischio della non autosufficienza con lo sviluppo di interventi appropriati per prevenire, rallentare, contrastare e accompagnare i fenomeni di decadimento della persona assumendo il termine anziano come risorsa per la comunità
La delibera ha come obiettivi fondamentali:
– prevenire, rallentare, contrastare, accompagnare il rischio di non autosufficienza; – la valorizzazione della risorsa anziani;
– integrazione socio-sanitaria la qualificazione della regolazione pubblica in risposta ad un mercato dei servizi privo di qualsiasi regolazione.
Promozione attività fisica
La promozione dell’attività fisica è ritenuta dalla Regione Marche strategica ai fini del miglioramento complessivo della salute dei cittadini, in considerazione delle evidenze scientifiche che dimostrano gli effetti preventivi e terapeutici dell’attività fisica e sportiva su molte delle patologie più ricorrenti, con chiare ricadute positive in termini di riduzione della morbilità e della mortalità. Inoltre la lotta alla sedentarietà è fra gli obiettivi del PSR 2007-2009 e del PSSR 2010-2012 dove si afferma l’importanza, fra gli stili di vita, dell’ attività fisica. L’importanza dell’attività fisica è dimostrata anche in termini di prevenzione secondaria, intesa cioè come riabilitazione e rieducazione per un più precoce reinserimento nel contesto sociale. Nelle Marche, si assiste ad un tendenziale invecchiamento della popolazione. L’allungamento della speranza di vita richiede un adeguamento delle risposte socio-sanitarie alle esigenze della persona in età longeva, per garantire la miglior salute possibile anche attraverso la prevenzione e il rallentamento delle patologie croniche. In questo contesto si inserisce l’importanza dell’AFA come attività di mantenimento e prevenzione, finalizzata a facilitare l’acquisizione di stili di vita utili a mantenere la migliore autonomia e qualità di vita possibile.
In particolare il PSR 2007-2009, nella definizione delle strategie e delle linee guida di intervento relativi alla Prevenzione, pone in particolare rilievo nell’ambito degli stili di vita sani, la tutela dell’attività sportiva e la promozione dell’attività motoria, con particolare riferimento alle fasce di età giovanile e agli anziani. Inoltre pone come prioritario, il controllo sulla qualità dei servizi erogati dalle numerose strutture private operanti in questo campo di attività.
Naturalmente la promozione dell’attività fisica nella popolazione generale dovrà essere perseguita creando alleanze tra gli Enti Locali, le Zone Territoriali dell’ASUR, gli Enti di promozione sportiva, le Società sportive e le Istituzioni scolastiche, i Gestori delle palestre e dei Centri sportivi pubblici e privati. Il Servizio Sanitario dovrà necessariamente farsi promotore di una maggiore consapevolezza dei benefici derivanti dalla diffusione dell’attività motoria e della pratica sportiva sia nei confronti degli operatori sanitari sia rispetto alla popolazione generale. In tale contesto è fondamentale il contributo degli MMG e dei PLS.
Nel Piano Socio Sanitario Regionale 2010-2012”, laddove si affronta il tema della riabilitazione, prevede fra gli obiettivi di “attivare l’AFA, quale attività non riabilitativa, nelle forme possibili, congiuntamente agli altri strumenti di prevenzione sugli stili di vita.”
Vari sono i progetti attivi nella Regione Marche sollecitati inizialmente dalla DGR 1045/2009 nella parte relativa alla Linea progettuale “Guadagnare salute”. Linee di indirizzo per l’attuazione di programmi di prevenzione e promozione della salute, e successivamente dal Piano Regionale della Prevenzione 2010-2012 (DGR 1856 del 23/12/2010) che prevede:
– Il rafforzamento dei sistemi di sorveglianza. – Gente in gamba 5-64.
– Gente in gamba + 65.
Nelle Marche è stato istituito un gruppo di lavoro permanente che integra le competenze di medicina dello sport, epidemiologia, nutrizione, pediatri, medicina del lavoro e igiene pubblica. Significative sono anche le esperienze di inserimento dei percorsi di promozione dell’attività fisica nei Piani di zona per la salute e il benessere, che in alcune realtà regionali vedono coinvolti gli uffici di piano a valenza distrettuale. Fondamentale è garantire uno stretto rapporto tra chi coordina le attività di prevenzione e
promozione e chi gestisce i sistemi di sorveglianza sui comportamenti individuali, cosa non ancora del tutto assimilata nelle realtà locali.
Tutti i seguenti progetti relativi all’attività motoria attivati nella Regione, prevedono la sottoscrizione di accordi con le organizzazioni sindacali confederali, i sindacati dei pensionati, del lavoro autonomo e gli enti di promozione sportiva per promuovere, potenziare e incentivare sul territorio regionale l’attività fisica adattata:
– “PROMOSSI IN SALUTE” Guida ai Progetti educativi rivolti agli Istituti scolastici di ogni ordine
e grado del territorio di competenza zonale, Zona Territoriale 7 ASUR Marche Dipartimento di Prevenzione: Ufficio Promozione della Salute (UPS) con funzioni di coordinamento.
– Diamoci una mossa: nuovi stili di vita attivi per bambini e famiglie. Grazie al finanziamento ricevuto dal CCM è stato possibile dare avvio al “Progetto Nazionale di Promozione dell’Attività Motoria”. Il progetto, di durata biennale, nasce dall’accordo di collaborazione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive) e il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali (Dipartimento della Prevenzione e della Comunicazione – Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria). Sono sei le Regioni che hanno aderito al progetto, coordinate dal Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda ULSS 20: Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte, Lazio, Puglia e Marche. La cornice di riferimento è quella di “Guadagnare Salute”, con una specifica attenzione verso la popolazione giovanile. Sempre in termini di partecipazione va aggiunto che le attività formative del progetto saranno aperte a tutte le singole aziende sanitarie interessate ad attuare percorsi strutturati di promozione dell’attività motoria. L’obiettivo generale del progetto è quello di incrementare la pratica di attività motoria delle popolazioni delle Regioni aderenti.
A carico delle singole Regioni sono previste le seguenti azioni:
– attivazione di una rete permanente di referenti all’interno dei dipartimenti di prevenzione delle singole ASL, con il compito di promuovere in modo organico l’attività motoria;
– attivazione di reti locali di soggetti coinvolti nella promozione dell’attività motoria quali associazioni, comuni, scuole, operatori sanitari e altri soggetti pubblici e privati, compresi gli istruttori educatori che operano con gruppi particolari, quali le persone con disabilità diversificate; – coinvolgimento degli MMG attraverso la formazione e inserimento della promozione/prescrizione
dell’AM negli accordi aziendali, integrando questa attività nella pratica ambulatoriale;
– attivazione di alleanze locali con i responsabili della pianificazione territoriale, per migliorare la salute urbana e diffondere conoscenze scientificamente validate sugli interventi urbanistici in grado di influenzare positivamente gli stili di vita;
– incentivazione di iniziative locali, come i gruppi di cammino per anziani, il Pedibus e altre attività da organizzarsi con le scuole;
– organizzazione delle altre attività di formazione previste dal programma per i laureati in Scienze Motorie, i tecnici della prevenzione delle ASL, i tecnici comunali, altri operatori dei comuni, persone impegnate in associazioni di volontariato, walking leader, ecc.;
– diffusione tra i partecipanti di informazioni nutrizionali di base.