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I riferimenti normativi per la Regione sono stati:

– Legge Regionale 41/1995 Istituzione dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA) e creazione, nell’ambito dell’Unità Sanitaria Locale della Valle d’Aosta, del DP e dell’Unità operativa di microbiologia.

– Legge Regionale 20/6/2006, n. 13 PSSR 2006-2008 Approvazione del Piano regionale per la salute e il benessere sociale.

– Legge Regionale 25/10/2010, n. 34 PSSR 2011-2013 Approvazione del Piano regionale per la salute e il benessere sociale 2011/2013.

La programmazione sanitaria PSR 2006-2008 riserva una particolare attenzione all’area della prevenzione, ritenendola strategica dal punto di vista organizzativo e determinante dal punto di vista etico ai fini della tutela e della promozione della salute delle persone. Viene disciplinato il DP, caratterizzato da un particolare orientamento dei servizi ai bisogni di salute della popolazione. Si richiama la Legge Regionale 41/1995 con cui è stato disciplinato il Dipartimento nella programmazione regionale della Valle d’Aosta .

Recentemente il PSSR 2011-2013 – Approvazione del piano regionale per la salute e il benessere sociale 2011/2013 – dedica particolare attenzione alla rinnovata organizzazione del DP, in vista della sua collocazione in una sede unica. Viene previsto un processo articolato che dilata la programmazione delle attività di prevenzione al di là dei confini delle attività tradizionali dei servizi del Dipartimento stesso, all’interno dell’organizzazione sanitaria regionale e all’esterno dell’area sanitaria, coinvolgendo altri settori dell’amministrazione regionale e altre articolazioni amministrative quali i comuni e le comunità montane. I programmi di prevenzione richiedono il pieno coinvolgimento di linee operative tradizionalmente collaterali ai servizi specializzati in prevenzione, quali gli MMG e i PLS, gli specialisti convenzionati e i medici ospedalieri, e la messa in campo, nella programmazione regionale, di leve incentivanti quali la concessione di crediti formativi e il patto aziendale.

Veneto

I riferimenti normativi per la Regione sono stati:

– Legge Regionale 56/1994 art. 23 relativa al riordino del SSR.

– DGR n. 6107/94 di approvazione dei criteri di funzionamento dei DP e dei suoi Servizi, della modalità di raccordo con i Distretti e con le altre strutture per la prevenzione operanti a livello locale, provinciale e regionale.

– DGR 3/8/2001, n. 2190 “Linee guida per l’organizzazione del DP delle Aziende Ulss del Veneto. – DGR 29/11/2002, n. 3415 Linee guida per la predisposizione dell’Atto aziendale e per

l’organizzazione del DP delle Aziende Ulss”.

– Legge Regionale 29/6/2012, n. 23 Norme in materia di programmazione sociosanitaria e approvazione del PSSR 2012-2016.

La Regione con la legge regionale n. 56/1994 ha definito all’art. 23 il DP e le relative funzioni, e con la delibera n. 3415 del 2002 ha approvato le Linee guida per la predisposizione dell’Atto aziendale e per l’organizzazione del DP delle Aziende Ulss.

In particolare la delibera prevede che il DP sia la struttura tecnico funzionale preposta alla promozione della tutela della salute della popolazione. Sua missione è quindi garantire la tutela della salute collettiva e di fornire una risposta unitaria ed efficace alla domanda di salute della popolazione. L’assetto organizzativo si basa sull’articolazione in servizi ma deve comunque realizzare un’integrazione delle attività degli stessi secondo i principi dei processi per obiettivi, della interdisciplinarietà delle azioni, della unireferenzialità per l’utenza.

Tutti i DP sono articolati in Servizi, come prevedono le Linee guida regionali, in base alle indicazioni dell’art.7 quater del Decreto Legislativo n. 229/1999 il Dipartimento è articolato in Servizi:

– igiene e sanità pubblica;

– igiene degli alimenti e della nutrizione;

– prevenzione, igiene e sicurezza degli ambienti di lavoro;

– sanità animale, igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e derivati;

– igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche.

In otto Ulss sono presenti anche i Servizi di medicina legale di cui 1 in staff alla Direzione Sanitaria, in quattro Dipartimenti sono presenti anche i Servizi di tutela della salute nelle attività sportive e in quattordici Dipartimenti sono presenti i Servizi di promozione della salute.

I DP sono il naturale riferimento istituzionale della Direzione Regionale Prevenzione, anche se non sono gli unici riferimenti istituzionali per quanto attiene alle iniziative di prevenzione e promozione della salute, come stabilisce in modo chiaro il documento ministeriale Guadagnare salute e lo stesso Piano nazionale prevenzione.

Recentemente con l’art. 6, comma 1, Legge Regionale 29/6/2012, n. 23 è stato rivisto il testo originario prevedendo che il DP è articolato almeno nei seguenti servizi:

– igiene e sanità pubblica;

– prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro; – igiene degli alimenti e della nutrizione;

– veterinario, di norma articolato distintamente nelle tre aree funzionali della sanità animale, dell’igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati, e dell’igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche.

È prevista la possibilità di istituire il Servizio con funzioni di medicina legale e necroscopica, il Servizio di promozione ed educazione della salute, e il Servizio tutela della salute nelle attività sportive.

PA di Trento

– DGP 14/01/2011 Piano Provinciale di Prevenzione 2010-2012.

Con la Legge Provinciale del 23/7/2010, n. 16, è stato istituto il DP dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento, avente il compito di garantire la tutela della salute collettiva mediante azioni volte a perseguire obiettivi di promozione della salute, di prevenzione delle malattie e delle disabilità e di miglioramento della qualità della vita. A tal fine il DP è tenuto ad attuare gli interventi volti ad individuare, far conoscere e rimuovere le cause di rischio per la salute di origine ambientale, umana e animale. È disciplinato dall’art. 32 il DP svolge le seguenti attività, anche a supporto dell’autorità sanitaria locale:

a) sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie infettive e parassitarie, inclusi i programmi vaccinali;

b) tutela dai rischi sanitari connessi con l’inquinamento ambientale; c) tutela della salute e della sicurezza degli ambienti aperti e confinati;

d) sorveglianza, prevenzione e tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; e) salute animale e igiene urbana veterinaria;

f) sicurezza alimentare e tutela della salute dei consumatori;

g) sorveglianza e prevenzione primaria delle malattie croniche, inclusi la promozione di stili di vita sani e i programmi organizzati di screening;

h) sorveglianza e prevenzione nutrizionale;

i) valutazione medico-legale degli stati di disabilità e per finalità pubbliche; j) promozione e coordinamento di azioni di educazione alla salute;

k) sorveglianza epidemiologica, tutela e promozione della salute degli immigrati e delle persone in situazione di emarginazione sociale, compresa un’adeguata informazione di tale utenza tramite strumenti di comunicazione efficaci.

Per svolgere i compiti indicati nel comma 2, lettere b), e) ed f), il DP collabora con l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente e l’Istituto Zooprofilattico territorialmente competente.

Il DP si articola su base distrettuale per lo svolgimento delle attività relative alla valutazione medico- legale degli stati di disabilità ai fini dell’articolo 21, comma 2. Il regolamento previsto dall’articolo 37 stabilisce le forme e le modalità di coordinamento dell’attività del DP con quelle del distretto sanitario e della direzione per l’integrazione socio-sanitaria.

Nel quadro delle direttive provinciali l’Azienda provinciale per i servizi sanitari, attraverso il DP e in coordinamento con altre strutture aziendali, realizza attività di prevenzione attraverso:

– i profili di salute di comunità che, individuando insieme ai cittadini e alle amministrazioni locali (condivisione delle responsabilità) i fattori di rischio e i problemi sanitari più rilevanti per ambito territoriale, possono incidere, attraverso iniziative specifiche assunte in ambito locale, sul controllo dei determinanti della salute e sulla creazione di ambienti di vita e lavoro salutari;

– il consolidamento dei sistemi di sorveglianza già implementati: Sistema PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) per il monitoraggio dei comportamenti legati alla salute e dei programmi di prevenzione delle malattie croniche; l’indagine OKkio alla SALUTE (dedicata all’attività fisica e sovrappeso/obesità dei bambini in età scolare) e HBSC (rivolto agli stili di vita degli adolescenti);

– la continuazione delle azioni di sensibilizzazione per l’adozione di stili e comportamenti di vita sani per prevenire l’insorgere di patologie croniche e invalidanti o per contenerne gli effetti (alimentazione, attività fisica) e perfezionare i processi di valutazione degli esiti di tali attività; – il perfezionamento dei programmi di prevenzione secondaria oncologica: screening di popolazione

per il carcinoma alla mammella, all’utero e al colon-retto;

– l’adozione del Piano provinciale per la prevenzione per il periodo 2010-2012.

PA di Bolzano

– Legge Provinciale 13/5/2011, n. 3 Norme in materia di assistenza e beneficenza, di procedimento amministrativo, di superamento o eliminazione delle barriere architettoniche, di igiene e sanità e di edilizia agevolata.

La Legge Provinciale del 13/5/2011 n. 3 Norme in materia di assistenza e beneficenza, di procedimento amministrativo, di superamento o eliminazione delle barriere architettoniche, di igiene e sanità e di edilizia agevolata, prevede una modifica dell’art. 9 Legge Provinciale 5/3/2001, n. 7, “Riordinamento del Servizio sanitario provinciale”, per il DP. È previsto presso l’ASP di Bolzano il DP, a cui fa capo un Comitato tecnico.

Il Dipartimento è così composto: – Servizi di Igiene e sanità pubblica; – Servizio di Medicina del lavoro; – Servizio di Medicina dello sport; – Servizio di Dietetica e nutrizione clinica; – Servizio Pneumologico;

– Servizio Veterinario;

APPENDICE B

Ricognizione regionale