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Prevenzione dell’obesità e del sovrappeso

In Umbria con l’ultimo Piano Sanitario Regionale 2009-2011 sono state poste le basi per un cambiamento strategico di prospettiva rispetto alla prevenzione: il passaggio dalla “tutela della salute” alla “promozione della salute”.

Nel Piano sanitario regionale 2009-2011 sono riportati i risultati della rilevazione dell’IMC su di un campione di bambini di 8 anni, svolta nell’ambito del progetto di sorveglianza nutrizionale OKkio alla SALUTE.

Da questa indagine emerge che «[...] il 10% dei bambini è risultato obeso, il 24% sovrappeso e solo il 66% normopeso [...]». Inoltre sono presenti le azioni da svolgere a livello regionale:

– «[...] favorire l’attenzione al problema in tutte le politiche del territorio;

– promuovere un rapporto strutturato con la Scuola nel suo livello regionale, affinché assuma come proprie le intese stabilite a livello nazionale con il progetto ministeriale “Guadagnare Salute”; – attuare nel corso del triennio almeno una nuova campagna di educazione alimentare e marketing

sociale per incoraggiare l’adozione di stili di vita salutari e informare il pubblico sui rischi per la salute associati al sovrappeso. [...]».

Nel Piano Regionale di Prevenzione 2005-2007 vengono individuati i seguenti obiettivi:

1. definire i soggetti cui è appropriato proporre un programma per la perdita di peso da parte del Medico di Medicina Generale;

2. definire gli elementi dei quali occorre tenere conto quando si imposta un programma per la perdita di peso;

3. definire le caratteristiche che un programma per la perdita di peso deve avere per risultare efficace; 4. monitorare l’andamento di un programma per la perdita di peso;

5. gestire il mantenimento o eventuali interruzioni del programma di perdita di peso e possibili ricadute verso comportamenti alimentari non appropriati;

6. gestire le richieste di perdere peso in soggetti normopeso. Inoltre la Regione si impegna a definire:

a. un percorso formativo appropriato per MMG, specialisti e servizi territoriali competenti; b. attivare nelle aziende processi di audit strutturato sui temi in oggetto;

c. definire, d’intesa con i professionisti appropriati indicatori di outcome.

Nel Piano Regionale di Prevenzione 2010-2012 (Delibera Giunta Regionale 20/12/2010, n. 1873) viene sottolineata con una serie di progetti l’impegno della Regione nel garantire una adeguata alimentazione e una sufficiente attività fisica anche nei bambini in età scolare.

DGR 6/2/2012 n. 101 – Applicazione delle linee di indirizzo sul riordino dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Umbre, stabilisce che è specifico mandato dei Dipartimenti di Prevenzione per l’anno in corso garantire la prevenzione dell’obesità attraverso la messa a punto di interventi integrati di promozione della salute e presidiare l’attività di sanità pubblica relativa agli screening attraverso la realizzazione effettiva dei “centri screening”. Competono quindi alla Macroarea della Sanità Pubblica le funzioni di promozione di stili di vita sani, tramite il coordinamento di tutti gli interventi di promozione ed educazione alla salute attivati nel territorio sia dai diversi Servizi dell’Azienda sanitaria, che dalla scuola o da altri settori del pubblico e/o del privato, nella logica di una programmazione partecipata e con particolare attenzione a garantire nella realizzazione dei suddetti interventi il rispetto degli standard minimi di qualità recentemente adottati su scala regionale. Si debbono inserire in questo ambito le azioni volte a favorire e facilitare fin dalla più giovane età, ma anche nella popolazione adulta e in quella già colpita da eventi cardiovascolari, una alimentazione sana e un adeguato livello di attività fisica, così come quelli finalizzati a prevenire le problematiche alcol correlate e quelli aventi come obiettivo la lotta al tabagismo. È importante ricordare in questo ambito che la lotta all’obesità, in tutte le fasce d’età deve essere assunta dalla macroarea come un vero e proprio obiettivo primario, in quanto anche nella nostra Regione l’obesità deve essere considerata un vero e proprio obiettivo di sanità pubblica.

Prevenzione della disabilità degli anziani

Fondamentale nella legislazione della Regione è la DGR 12/1/2005, n. 21 “Approvazione atto di indirizzo regionale in materia di prestazioni socio-sanitarie in attuazione del DPCM 14/2/2001”, che definisce proposte in merito a servizi e interventi socio-assistenziali per anziani e loro famiglie, servizi e interventi integrati in raccordo con gli altri Servizi della Direzione Sanità e Servizi sociali.

Le delibera sottolinea come i bisogni assistenziali della popolazione anziana sono fondamentalmente condizionati dalla “fragilità” dei soggetti che necessitano di risposte integrate e di continuità assistenziale che richiedono l’intervento di servizi diversi, strettamente collegati, secondo il principio dei “servizi comunicanti”.

Lo stato di salute dell’anziano può essere considerato come la risultante del punto di equilibrio di quattro componenti, la malattia e lo stato funzionale; la condizione sociale e la condizione economica, che devono mantenersi in un range di valori il più vicino possibile a quello che precede l’evento disabilitante ai fini del mantenimento di un’idonea qualità della vita.

Recentemente è stato adottato un Il disegno di legge regionale dal titolo “Norme a tutela della promozione e della valorizzazione dell’invecchiamento attivo”, in sintonia con quanto previsto dal Piano Sociale Regionale 2010-2012, che promuove l’invecchiamento attivo e la valorizzazione delle persone anziane come risorsa della società attraverso un impegno utile e gratificante. Praticamente prevede la promozione di azioni per il benessere e la prevenzione, per la formazione continua, per incentivare il turismo sociale, individuare strumenti utili a favorire la fruizione della cultura, lo scambio di saperi e conoscenze tra le generazioni, anche attraverso progetti che coinvolgono le scuole.

Il disegno di legge ha individuato come asse di intervento specifico la costruzione di percorsi per l’autonomia e il benessere degli anziani nell’ambito degli abituali contesti di vita, valorizzando il patrimonio di relazioni personali costruito nel tempo.

L’obiettivo che si vuole raggiungere con questa proposta di legge è quello di diffondere la consapevolezza che l’invecchiamento attivo della popolazione non è solo prioritario per il contenimento della spesa pubblica in campo sanitario e assistenziale, ma è davvero un’opportunità per la comunità che potrà avvalersi dell’esperienza e della disponibilità di tempo delle persone di età avanzata, ma ancora in capaci di dare molto agli altri”.

Progetto PASSI d’Argento

Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, attraverso il Centro per la prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM), ha incaricato la Regione Umbria di definire un modello di indagine periodica, da estendere alle altre Regioni italiane, sulla qualità della vita nelle persone con più di 64 anni. Il progetto ha la durata di due anni (2008-2010).

Dal Progetto PASSI d’Argento emergono ampi margini di manovra per interventi di prevenzione delle malattie e della fragilità, sia attraverso la promozione della salute e l’adozione di stili di vita salutari, sia attraverso il miglioramento degli interventi e dei servizi già disponibili.

Interventi prioritari

Nella Regione Umbria numerosi sono le azioni all’interno delle politiche di invecchiamento attivo. Nel 2011 vengono destinate risorse provenienti dal fondo sociale regionale per finanziare interventi volti ad una fascia di popolazione anziana, che si colloca fuori dalla produzione, con finalità sociali di bene comune, ma già in precedenza la Regione aveva attivato interventi che favoriscono l’invecchiamento attivo e in buona salute della persona anziana, tra cui “Attivare per Prevenire” – un percorso di promozione del benessere, realizzato in Umbria presso i centri per anziani del comprensorio orvietano a partire dal 2005. Il progetto ha preso spunto dalla definizione della Carta di Ottawa del 1986 per la promozione della salute dove si afferma che “La Promozione della Salute è il processo che mette in grado le persone di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla”; in modo particolare l’obiettivo è di sottoporre all’attenzione della terza età e in maniera più generale a tutte le fasce di popolazione, delle semplici regole per prevenire l’insorgere di malattie particolarmente gravi e dannose per il nostro organismo e per stimolare la partecipazione e l’interesse della popolazione a temi così importanti per la salute di tutti.

Il comune di Orvieto, inoltre, in collaborazione con la ASL n. 4 di Terni, le Associazioni di volontariato e i Centri Sociali, si propone attraverso il Progetto “Piano Anziani” di eliminare l’emarginazione riducendo, per quanto possibile, l’inserimento in strutture residenziali e mantenere invece gli anziani nel loro tessuto e contesto socio-familiare, per garantire loro una migliore qualità della vita.

Per affrontare in modo efficace le questioni, la ASL di Terni ha condotto una indagine dalla quale sono emersi i seguenti indicatori per l’Amministrazione:

– promuovere in maniera coordinata gli stili di vita della popolazione anziana;

– identificare i soggetti a rischio fragilità per prevenire la disabilità e le sue implicazioni soggettive per la comunità;

– migliorare la collaborazione tra operatori sanitari e sociali; – promuovere l’attività fisica dell’anziano;

– verificare le condizioni di salute in modo sistematico;

– creare o rinforzare gli strumenti di “ascolto” degli anziani e del bisogno di salute da loro espresso. Nel settembre 2008 il comune di Terni ha approvato il Piano annuale dei servizi di welfare comunitario per gli anziani. Il Piano comprende vari servizi quali: “Anziani Insieme”, “Anziani in rete”, “Telefono verde”, “Verde estate”. Questa rete di servizi, che si articola in 20 Centri sociali, attivi verrà ulteriormente potenziata nei prossimi anni. Il Piano prende in considerazione anche la rete dei servizi di assistenza domiciliare e nelle residenze protette o socio-assistenziali.

Promozione attività fisica

Delibera Giunta Regionale 6/2/2012 n. 101 – Applicazione delle linee di indirizzo sul riordino dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Umbre, che stabilisce, fra l’altro, “che competono quindi alla Macroarea della Sanità Pubblica le seguenti funzioni (omissis) la promozione di stili di vita sani, tramite il coordinamento di tutti gli interventi di promozione ed educazione alla salute attivati nel territorio sia dai diversi Servizi dell’Azienda sanitaria, che dalla scuola o da altri settori del pubblico e/o del privato, nella logica di una programmazione partecipata e con particolare attenzione a garantire nella realizzazione dei suddetti interventi il rispetto degli standard minimi di qualità recentemente adottati su scala regionale”. Si debbono inserire in questo ambito le azioni volte a favorire e facilitare fin dalla più giovane età, ma anche nella popolazione adulta e in quella già colpita da eventi cardiovascolari, una alimentazione sana e un adeguato livello di attività fisica, così come quelli finalizzati a prevenire le problematiche alcol correlate e quelli aventi come obiettivo la lotta al tabagismo.

Il Piano Regionale di Prevenzione 2010-2012, approvato con DGR n. 1873 del 20/12/2010, propone una serie di interventi volti a favorire l’invecchiamento “attivo” della popolazione tra cui Progetto “Anziani in cammino”, inserito nell’ambito del Programma “La prevenzione e la sorveglianza della

disabilità”. Relativamente agli anziani, al fine di favorire l’adozione di comportamenti che prevengano le cadute dovute agli incidenti domestici e che in genere rallentino la progressione verso la fragilità e la disabilità il sistema sanitario, in collaborazione con tutti i portatori d’interesse della comunità promuove la partecipazione degli anziani ai gruppi di cammino. A tal fine, viene organizzata la formazione degli MMG e le sensibilizzazione dei portatori di interesse per aumentare nel target la percezione del rischio, considerata ancora insufficiente, e supportare la partecipazione ai gruppi di cammino.

Azioni: Organizzare e promuovere a livello di ciascuna ASL l’attività fisica tra gli anziani; intraprendere iniziative tese ad incrementare la diffusione dell’attività fisica tra la popolazione anziana agendo anche sul fronte della sensibilizzazione rispetto ai rischi.

In particolare si opererà per avvalersi della collaborazione dei portatori di interesse che possono ampliare la loro iniziativa verso la fascia di età over 64enni per coinvolgere gli anziani nella pratica non agonistica e nelle attività ricreative del tempo libero.

Gli operatori, in particolare gli MMG, ei diversi portatori di interesse sono coinvolti per aumentare le informazioni in possesso dei cittadini non solo rispetto ai rischi, ma anche e soprattutto per favorire la partecipazione alle attività ricreative.

Risultati attesi: Incremento del n. di over 64enni informati sui rischi causati dalle cadute; Incremento del n. di over64 che partecipano ai gruppi di cammino.

Attività e indicatori

– Ridurre il tasso di eventi traumatici in ambiente domestico negli over 64enni del 10% nel triennio rispetto al valore dell’anno 2009;

– incremento del numero di over 64enni informati sui rischi causati dalle cadute Incremento del numero di over 64enni che svolgono un’attività fisica costante e moderata;

– formare gli MMG al counselling rivolto agli over 64enni rispetto ai rischi domestici e alla necessità dell’attività fisica per prevenire le cadute;

– produrre campagna informativa;

– concertare con i Coordinatori della rete della promozione della salute delle 4 asl e con le associazioni il programma delle attività;

– organizzare e promuovere a livello di ciascuna ASL l’attività fisica tra gli anziani.