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Prevenzione dell’obesità e del sovrappeso

Il tema dell’orientamento degli stili di vita in senso favorevole alla salute è da sempre al centro delle attività di educazione sanitaria e di promozione della salute in Piemonte. Dal 2004 la Regione Piemonte ha infatti avviato il Piano Promozione Salute Piemonte e il Piano Nutrizione Piemonte, poi confluiti nei Piani di Prevenzione (in particolare prevenzione cardiovascolare, obesità, incidenti stradali). Le competenze regionali fanno capo al Settore regionale Promozione della salute e interventi di prevenzione individuale e collettiva e nelle ASR attengono per il coordinamento, la metodologia e la gestione degli interventi di sorveglianza a più soggetti (SIAN, SeRT, RePES, Servizi territoriali).

Il Progetto Obesità Piemonte ha sperimentato con i Servizi di Nutrizione Clinica un intervento di tipo informativo-educazionale rivolto ai soggetti affetti da obesità, mentre sportelli nutrizionali o ambulatori per interventi individuali e di gruppo sono stati attivati dai SIAN.

La Regione Piemonte ha avviato nel 2003 il Progetto Nutrizione Piemonte (PNP), con l’obiettivo di fornire ai Servizi di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) le risorse per far decollare, o proseguire, attività di sorveglianza e prevenzione nutrizionale in tutte le ASL del territorio regionale. Il progetto Nutrizione Piemonte ha come finalità la prevenzione dell’obesità attraverso un insieme di azioni sinergiche e coordinate che vedono coinvolti in primo luogo i Servizi di Igiene degli alimenti e della Nutrizione che si devono caratterizzare come promotori nel territorio dell’avvio, perfezionamento e mantenimento nel tempo di attività di sorveglianza nutrizionale e di progetti di educazione alimentare/nutrizionale, in primo luogo con le scuole.

Il progetto regionale “Sorveglianza e Prevenzione dell’Obesità” rientra nel Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007, approvato dalla Regione Piemonte con DGR n. 43-2046 del 23/1/2006,

coerentemente con quanto stabilito dall’intesa Stato, Regioni e Province Autonome del 23/3/2005 e dalle “Linee operative predisposte dal Centro Nazionale per la prevenzione e il Controllo della Malattie”.

Il Progetto regionale “Sorveglianza e Prevenzione dell’Obesità” ha inteso contrastare questo fenomeno, promuovendo sette precisi ambiti di intervento e tra questi, in particolare, quello che prevede la pianificazione regionale e locale di interventi di promozione e sostegno allo svolgimento di un’adeguata attività fisica e di stili di vita salutari. In tal senso è stato dunque attivato formalmente il Gruppo di lavoro regionale con mandato: “Sostegno e Promozione dello svolgimento di attività motorie nelle Comunità Locali”. Il gruppo intende proporre e promuovere un piano di azione che declini localmente i principi di intersettorialità e di corresponsabilità per la salute (dettati dall’OMS nel documento di Salute 21) nonché gli indirizzi contenuti nel Piano Socio Sanitario Regionale 2007-2009 (DCR 24/10/2007, n. 137-40212) in merito al coinvolgimento attivo degli Enti Locali nella programmazione partecipata della salute (Profili e Piani di salute).

Il coinvolgimento dei medici di famiglia e dei PLS sui temi della promozione della salute e della modificazione degli stili di vita è ancora episodico e legato alla adesione volontaria.

Negli ultimi anni la Direzione Sanità Pubblica ha attuato un cospicuo investimento formativo attraverso corsi di formazione rivolti all’approfondimento delle tematiche inerenti alla prevenzione dell’obesità infantile, promovendo l’individuazione a livello di ogni SIAN di almeno un referente in grado di gestire scientificamente iniziative nel campo nutrizionale.

Complessivamente gli investimenti dell’Assessorato alla Sanità in questi anni hanno inoltre fatto maturare un capitale di saperi, progetti-interventi e competenze tra i decisori e gli operatori sanitari, scolastici e di altri settori che si occupano di alimentazione e attività fisica, e in particolare:

– Programma PSP Promozione Salute Piemonte (dal 1998) su stili di vita (alimentazione, attività fisica, stress, fumo) (Campagne di comunicazioni e regionali ed eventi in contesti locali, attivazione del Laboratorio Alimentazione e attività Fisica, ecc.).

– Progetti nati come attuazione del Protocollo d’Intesa tra MIUR Direzione Scolastica Regionale e Regione Piemonte:

- Progetto portale www.salutiamoci.it

- Progetto Nazionale MIUR “Stili di vita, movimento”.

Nel Piano Regionale di Prevenzione Regionale 2010-2012, diverse sono i progetti previsti nell’ambito della prevenzione dell’obesità e del sovrappeso:

– Definizione e valutazione di percorsi orientati alla individuazione e modificazione dei comportamenti a rischio e all’assunzione di stili di vita salutari.

– Promozione dell’attività motoria scuola: coordinamento e diffusione di azioni efficaci nelle scuole della Regione (percorsi casa-scuola, attività motoria curriculare, ecc.) e nelle comunità, in collegamento con i PePS.

– Allattamento al seno e prevenzione dell’obesità.

Prevenzione della disabilità degli anziani

La Regione, nel Piano Regionale di Prevenzione 2010-2012, approvato con DGR 17/12/2010, n. 37, prevede specifici progetti operativi finalizzati alla prevenzione e sorveglianza della disabilità e della non autosufficienza, e in particolare:

– Promuovere la salute per pazienti anziani con frattura di femore o a rischio di frattura di femore da osteoporosi

Obiettivi: Identificazione dei pazienti ad alto rischio di cadute, valutazione clinico/funzionale e impostazione eventuale di terapia medica adeguata; Informazione/educazione dei pazienti a rischio e degli MMG sulla prevenzione delle cadute e sulla riduzione dei fattori di rischio; Organizzazione e gestione di un percorso di continuità di cura, intra ed extraospedaliero per prevenire il massimo possibile le conseguenze disabilitanti della frattura; Informazione – educazione sulla prevenzione di una rifrattura.

Obiettivi di salute: Riduzione del numero di pazienti anziani che presentano frattura o rifrattura di femore e della disabilità ad essa conseguente.

– Mettere a regime un sistema di sorveglianza della popolazione anziana, in particolare con disabilità

Obiettivo: individuare e attuare le modalità per mettere a regime in Piemonte un’indagine che fornisca informazioni, confrontabili nel tempo e nello spazio, riguardanti la salute nella terza età e utilizzabili per orientare e migliorare le azioni di prevenzione e assistenza rivolte alla popolazione anziana, con particolare attenzione alla disabilità.

Attori: Assessorato regionale alla Tutela della salute e Sanità, Edilizia sanitaria, Politiche sociali e Politiche per la famiglia e, principalmente, i suoi settori “Promozione della salute e interventi di prevenzione individuale e collettiva” e “Programmazione socio-assistenziale, integrazione socio- sanitaria e rapporti con gli enti gestori istituzionali”; Servizio sovrazonale di epidemiologia ASL NO; ASL CN (PASSI, unità di epidemiologia, distretti, Aziende Sanitarie Territoriali - AST, ecc.), Enti Gestori.

Per quanto riguarda la tutela degli anziani più in generale, i riferimenti principali sono costituiti dal Piano sociosanitario 2007/2010 (adottato con DCR 24 ottobre 2007 n. 137 – 40212) e dalla Legge Regionale 8/1/2004, n. 1. Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento.

Nel PSSR 2007-09 le “Politiche per le persone anziane”, la Regione Piemonte identifica l’obiettivo di garantire i servizi, e di realizzare un sistema integrato di servizi sanitari e socio assistenziali verso il paziente fragile e cronico in tutto il suo percorso assistenziale.

L’obiettivo è la prevenzione, il trattamento e la presa in carico delle persone non autosufficienti, mediante l’adozione di percorsi socio-sanitari volti a migliorare la qualità della vita dell’anziano, attraverso interventi destinati a ritardare l’eventuale istituzionalizzazione, prevenire ricoveri impropri e assicurare prioritariamente l’assistenza integrata a domicilio della persona.

Il Piano Socio Sanitario Regionale (PSSR) 2007-2010, tra le strategie generali di sviluppo per quanto attiene la tutela della salute della popolazione anziana, afferma che il principio secondo il quale deve ispirarsi il modello organizzativo proposto è rappresentato dal raggiungimento della continuità delle cure, attraverso percorsi che ne assicurano la gestione, caso per caso, e per le differenti tipologie del bisogno.

Altresì il PSSR afferma che occorre ottimizzare la presa in carico dell’anziano, soprattutto se affetto da patologie croniche, lavorando sui percorsi socio-sanitari delle persone, al fine di ritardare la non autosufficienza e l’eventuale istituzionalizzazione e prevenire ricoveri impropri. Particolare attenzione richiede il momento dell’accesso alla rete dei servizi, mediante azioni volte alla semplificazione e uniformità dei percorsi e la diffusione delle informazioni. In particolare sono previsti interventi volti a:

– Favorire la permanenza nel proprio contesto di vita di soggetti anziani sia facilitando l’accesso delle persone non autosufficienti ai percorsi di cura e agli interventi di lungo assistenza domiciliare (consolidamento del Punto di Accoglienza Socio-Sanitario (PASS) quali l’assistenza domiciliare, i contributi economici (a sostengo di spese per la remunerazione di assistenti familiari o quale riconoscimento ai familiari o ad altri soggetti che si prendono cura dell’anziano non autosufficienti), gli affidamenti diurni e/o di supporto o buon vicinato, il telesoccorso, la consegna pasti a domicilio, sia fornendo ulteriore sostegno ai familiari che incontrano difficoltà nel conciliare tempi di lavoro e tempi di cura del congiunto parzialmente o totalmente non autosufficiente attraverso lo sviluppo progetti di accoglienza diurna (domiciliarità anziani).

– Fornire ospitalità ai soggetti anziani che non possono rimanere presso il proprio domicilio sia partecipando, nell’ambito della Commissione di Vigilanza, al processo di accreditamento istituzionale delle strutture socio sanitarie per non autosufficienti presenti sul territorio, che rappresenta una misura ulteriore per il miglioramento della qualità dell’assistenza erogata agli ospiti, sia promuovendo iniziative atte a migliorare la qualità di vita, soprattutto quella relazionale, delle persone ricoverate in modo definitivo nelle strutture residenziali (Residenzialità anziani). – Favorire il superamento di difficoltà economiche che possono influire sulla qualità di vita di

soggetti anziani (sostegno economico anziani). La Regione Piemonte stanzia annualmente contributi ai familiari che assistono a casa congiunti non autosufficienti e garantisce risorse per gli assegni cura.

Vengono individuate tre tipologie di obiettivi: di prevenzione, di cura e trasversali.

1. Per quanto riguarda gli obiettivi di prevenzione, viene ribadita la necessità di porre in atto azioni idonee a mantenere il più possibile la persona anziana “all’interno del proprio contesto abitativo e

familiare evitando il più possibile ogni forma di istituzionalizzazione”, nonché di promuovere azioni finalizzate ad “accrescere l’inclusione sociale al fine di rispondere all’esigenza soggettiva dell’anziano sano o ancora autonomo di ricoprire un ruolo ancora attivo” nell’ambito sociale in cui vive (es. “Servizio civico volontario” ecc.).

2. Sotto la voce obiettivi di cura sono indicati “lo sviluppo e l’implementazione delle Cure domiciliari”, nell’ambito di un sistema integrato di servizi sociali e sanitari, finalizzati alla realizzazione di interventi mirati al mantenimento, all’inserimento e al reinserimento delle persone in difficoltà nel nucleo familiare (es. potenziamento dei servizi di supporto alle famiglie che si fanno carico dell’assistenza di un proprio parente anziano non autosufficiente, anche attraverso contributi economici quali l’assegno di cura, incremento dei posti letto fino a raggiungere il 2% entro il 2010, incremento dei Centri diurni semiresidenziali e dei posti letto per “Dimissioni protette”).

3. Gli obiettivi trasversali si riferiscono alla messa in atto di azioni dirette a facilitare e a semplificare l’accesso della persona anziana o non autosufficiente ai percorsi di cura e agli interventi attraverso la presa in carico integrata socio-sanitaria, tramite l’attivazione dello Sportello unico.

Interventi prioritari

– Punto di Accoglienza Socio-Sanitario (PASS)

Con le risorse finanziarie messe a disposizione, a seguito della stipula di appositi “Protocolli d’intesa” fra le Aziende Sanitarie e ogni Soggetto gestore delle funzioni socio assistenziali dello stesso ambito distrettuale, in ogni Distretto sanitario è stato istituito lo Sportello unico Socio- Sanitario denominato PASS. La finalità del nuovo servizio è di facilitare e semplificare l’accesso della persona anziana o non autosufficiente ai percorsi di cura e agli interventi attraverso la presa in carico integrata socio-sanitaria.

– Servizio di teleassistenza per le persone con più di 65 anni

“Servizio Help Over 65” È un servizio gratuito offerto dalla Regione Piemonte ai cittadini più di 65 anni, che permette di segnalare un’emergenza in modo facile e veloce, premendo un tasto del cellulare, garantendo una risposta immediata e sicura in caso di richiesta d’aiuto.

Anagrafe fragilità/ondate di calore estive

Nel 2004 Regione Piemonte ha previsto e realizzato, tramite ASL e Comuni, un programma di “domiciliarità leggera” (attivazione di un call center “Servizio Aiuto Anziani” e comunicazione dello stesso ai cittadini tramite Comuni, ASL, Volontari e di sperimentare l’offerta di “custodia sociale”) e un programma di Custodia Sociale (monitoraggio permanente, tramite servizio telefonico e visite domiciliari, degli anziani aderenti effettuato da operatori dei servizi socio-assistenziali del Comune, modulato sui livelli di allarme del bollettino previsionale).

La popolazione target: anziani con età≥75 anni; condizione di solitudine o difficoltà della rete familiare (senza figli o con figli non residenti); suscettibilità clinica/funzionale per le persone sole con almeno un ricovero ospedaliero per specifiche patologie; persone sole con pensione d’invalidità; persone sole con fragilità clinico e/o funzionale. Selezione dei “vulnerabili” in base alla fragilità clinica , con il coinvolgimento degli MMG; della famiglia e del caregiver, del volontariato e del vicinato.

Ricerche/studi/proposte

Il documento “Proposte operative per la ristorazione nelle strutture riabilitative e assistenziali per anziani” è stato realizzato dalla Regione, Assessorato alla Tutela della salute e Sanità, tramite un apposito gruppo di lavoro multidisciplinare (in collaborazione con la rete dei servizi ospedalieri di Dietetica e Nutrizione clinica del Piemonte e con la Rete delle SC di Igiene degli alimenti e della nutrizione del Piemonte). È finalizzato a fornire uno strumento di rapida lettura e consultazione, flessibile e adattabile

alle differenti realtà delle strutture socio-sanitarie, per migliorare la qualità dei servizi ed evitare fenomenici malnutrizione della popolazione anziana.

Promozione attività fisica

Insieme ad altre Regioni pilota, il Piemonte ha accettato di studiare e sperimentare nuove strategie per il contrasto della sedentarietà. Il progetto si propone di acquisire metodologie di promozione dell’attività fisica tra la popolazione sia tramite la collaborazione con altri progetti CCM appartenenti alla strategia Guadagnare salute, tra i quali “Guadagnare Salute negli adolescenti” di cui è capofila la Regione Piemonte, sia attraverso la progettazione di nuove iniziative. La Regione Piemonte collabora nella redazione di documenti nazionali di indirizzo e progettazione.

Nell’ambito del Piano regionale di prevenzione vengono previsti diversi progetti:

– Promozione della salute per gruppi a rischio con diminuite capacità funzionali attraverso l’attivazione attività fisiche adatte alle diminuite capacità funzionali (AFA)

Obiettivi: Elaborazione documento regionale contenente linee di indirizzo alle ASL relativamente alla tipologia di programmi AFA, ruolo delle Aziende Sanitarie e degli altri soggetti coinvolti nella realizzazione del percorso AFA. Definizione delle linee strategiche complessive di sviluppo dell’AFA da parte delle ASL attraverso i propri Distretti con i Programmi di Attività territoriali e/o i Piani di Salute comunali o circoscrizionali. Individuazione e realizzazione da parte delle ASL di una specifica informazione ai propri Servizi e agli MMG del proprio territorio. Realizzazione da parte delle strutture erogatrici di AFA di: comunicazione agli MMG delle tipologie delle AFA programmate e concertate con l’ASL; attività AFA con Laureati in Scienze motorie specificamente formati; ritorno all’MMG della verifica degli obiettivi raggiunti alla conclusione dell’AFA. Obiettivi di salute: prevenzione di quadri disfunzionali (quali il degrado di competenze funzionali acquisite, la riduzione della iniziativa motoria, la sindrome ipocinetica) che spesso si verificano, soprattutto nei soggetti più fragili e anziani, alla conclusione di interventi sanitari-riabilitativi, per favorire il mantenimento del recupero funzionale realizzato;

– Promozione dell’attività motoria scuola: coordinamento e diffusione di azioni efficaci nelle scuole della Regione (percorsi casa-scuola, attività motoria curriculare, ecc.) e nelle comunità, in collegamento con i PePS

Il progetto vuole promuovere l’adozione di uno stile di vita attivo nei confronti dei bambini e ragazzi che prevede una serie di attività:

– costituire un Gruppo di lavoro a livello regionale che includa esponenti del mondo della scuola e della sanità e che sia interprofessionale e intersettoriale (il Gruppo comprenderà figure quali, ad esempio, medico dello sport, referente all’educazione motoria per la scuola) per la definizione strategico-operativa del progetto;

– si individueranno inoltre alleanze/collaborazioni con altri soggetti del territorio impegnati sui temi del progetto (es. amministratori locali, università, associazioni). Il Gruppo nascerà in stretto collegamento con la Rete regionale per la Promozione dell’attività fisica e terrà conto di altri gruppi di lavoro regionali già esistenti come ad esempio il Gruppo di lavoro di Medicina dello Sport;

– analizzare la letteratura e aggiornare la documentazione relativa ai percorsi casa-scuola e alla valorizzazione delle attività curricolari (ore di educazione fisica e avviamento allo sport) a livello nazionale e internazionale. Quest’attività sarà svolta anche di concerto con il gruppo di pilotaggio del Progetto CCM -Regione Emilia-Romagna “Promozione dell’attività fisica - Azioni per una vita in salute”;

– individuare le esperienze locali, attive e/o realizzate, relative ai percorsi casa-scuola (principalmente nel setting Scuola Primaria) e/o relative alla valorizzazione delle attività curricolari (ore di educazione fisica e avviamento allo sport) (setting Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado);

– selezionare tra le esperienze locali le Buone Pratiche con particolare attenzione ai risultati ottenuti rispetto ai livelli di attività fisica;

– rilevare e sistematizzare dalle Buone Pratiche locali e dall’analisi della letteratura metodi e strumenti per la valutazione dei percorsi casa-scuola e/o dei percorsi di valorizzazione delle attività curricolari (ore di educazione fisica e avviamento allo sport);

– elaborare un piano di valutazione dei percorsi casa-scuola e/o dei percorsi di valorizzazione delle attività curricolari (ore di educazione fisica e avviamento allo sport) e sperimentarne l’applicazione in almeno il 50% dei progetti previsti dai piani di prevenzione locale e attivi nell’anno scolastico 2011-2012;

– diffondere metodi, strumenti e risultati per la messa a regime dei suddetti percorsi a livello regionale.

Per quanto riguarda il programma nazionale CCM, il Piemonte prosegue l’impegno per la promozione dell’attività fisica con l’adesione a due progetti nazionali e la costituzione della rete regionale per la promozione dell’attività fisica.

Si segnalano poi ancora i gruppi di cammino e altre forme di promozione dell’attività fisica (Nell’ambito del gruppo di lavoro regionale “Sorveglianza e prevenzione dell’obesità”, è stato realizzato il report Una comunità in movimento. Interventi efficaci per promuovere l’attività motoria nel contesto locale disponibile nell’area Focus Obesità del sito web DoRS. È inoltre di prossima pubblicazione il report Una comunità in movimento. Repertorio di strumenti per analisi e interventi sul territorio.