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Prevenzione dell’obesità e del sovrappeso

Particolare attenzione è stato dato all’approfondimento del tema dell’obesità considerati i numeri della Regione Liguria per questo tema. Infatti, il 30% del campione ligure è in sovrappeso, mentre gli obesi sono il 7%. L’eccesso ponderale è trattato nel 28% dei casi con dieta. Il consumo di frutta e verdura risulta diffuso, anche se solo il 15% aderisce alle raccomandazioni internazionali consumandone cinque volte al giorno. Dall’indagine OKkio alla SALUTE 2008 si evidenzia che il 22% di bambini frequentanti la classe terza elementare risulta sovrappeso, mentre il 7% è obeso.

Nel febbraio 2008 è stato istituito presso l’Agenzia Regionale Sanitaria della Liguria (ARS) un gruppo tecnico sui disturbi del comportamento alimentare. L’esigenza di attivare un gruppo di questo tipo nasceva dalla necessità di rivalutare, dopo sei anni dall’entrata in vigore, il contenuto della DGR n. 843 del 26/7/2002 “Indicazioni alle Aziende Sanitarie in materia di DCA con riguardo alla anoressia e alla

bulimia” che approvava gli “Standard minimi di riferimento in prevenzione, diagnosi e trattamento dei DCA nelle ASL liguri”.

Per prima cosa è stata effettuata una ricognizione dei servizi che a diverso titolo si occupano in Liguria di DCA e si è verificato che nel frattempo gli attori si erano parzialmente modificati per cui si è proceduto ad una revisione del gruppo di lavoro istituito dalla DGR n. 464 del 17/5/2002.

Il Gruppo di lavoro ha operato su due differenti versanti: – La diagnosi e la presa in carico delle persone affette da DCA.

– La prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare e contestuale messa a punto di un opportuno piano formativo per gli operatori del settore.

Il Piano Regionale della Prevenzione 2005-2007, II parte, prevede alcuni ambiti di intervento tra cui la sorveglianza e prevenzione dell’obesità. A seguito della delibera, n. 58, di approvazione del Piano Regionale di Prevenzione 2005-2007, si è provveduto con atto successivo allo sviluppo di alcune azioni relative a sostegno dei disturbi del comportamento alimentare.

Il Piano regionale per la sorveglianza e prevenzione dell’obesità prevede in particolare:

– A.A.A.: Alimentazione, Attività, Abitudini - programma educativo per la prevenzione dell’obesità e delle patologie associate nella Regione Liguria;

– interventi di prevenzione primaria dei disturbi del comportamento alimentare e attività di counselling nutrizionale. Trattasi di un progetto educativo, rivolto a docenti e allievi delle scuole medie inferiori genovesi. Il progetto è coordinato dalla UO IAN della ASL 3 Genovese in collaborazione con il personale del Centro DCA della stessa ASL.

Anche il Piano Regione della Prevenzione 2010-2012 ripropone nell’ambito della prevenzione e sorveglianza di abitudini, comportamenti, stili di vita non salutari e patologie correlate (alimentazione scorretta, sedentarietà, abuso di alcol, ecc.):

– OKkio alle 3A (Alimentazione, Attività motoria & Abitudini) e la prevenzione dei DCA nell’ambito dei disturbi psichiatrici.

Prevenzione della disabilità degli anziani

La Liguria rappresenta un laboratorio d’eccezione per quanto attiene le tematiche relative agli anziani, dal Fondo per la Non Autosufficienza all’integrazione socio-sanitaria, al sistema di assistenza domiciliare integrata.

La Liguria è la Regione più anziana del Paese. I dati demografici 2010 in Liguria rilevano che il 26,8% della popolazione è ultrasessantacinquenne e stimano che tra 20 anni una persona su tre in Liguria avrà oltre 65 anni. In relazione a tale dato nella programmazione sanitaria regionale e in particolare nei Piani Sanitari Regionali, la Regione, ha individuato diversi obiettivi volti a sostenere gli anziani, sia sotto il profilo sociale che sanitario, e le loro famiglie nell’attività complessiva di assistenza.

Per gli aspetti di programmazione generale, va ricordato prima di tutto il Piano Sociosanitario Regionale 2009-2011. Il Piano prevede una organizzazione del sistema sanitario a reti verticali e orizzontali; tra cui l’area della (cronicità) oggi meglio individuate come “fragilità”, per la componente di instabilità clinica e di comorbilità. In questi termini i diversi gruppi del Piano che hanno dibattuto le tematiche della riabilitazione, della disabilità, degli anziani e della cronicità hanno concordato, per queste fasce di popolazione, su “percorsi terapeutici” omogenei, che incrociano in maniera simile i diversi punti delle attuali reti assistenziali per configurarsi in una unica rete che risponda a tutte le categorie fragili.

La rete Fragilità/Cronicità/Percorsi Riabilitativi, raggruppa aree di patologie/fragilità (già declinate puntualmente nelle reti orizzontali), caratterizzate da condizioni omogenee di instabilità clinica e di polipatologia, che richiedono processi assistenziali e prestazioni simili:

– malattie croniche evolutive; – anziani ad elevata comorbilità; – demenze;

– esiti di patologie dell’ età evolutiva (disabilità);

– menomazioni perduranti da esiti di eventi morbosi acuti (cronicità); – cure palliative.

I criteri che hanno guidato il raccordo in unica rete delle aree patologiche sopra indicate si fondano su un’epidemiologia fortemente caratterizzata dalla lungo-assistenza e dalla necessità di forti supporti protettivi di tipo familiare, domiciliare o residenziale.

Gli attori istituzionali: ASL, Aziende ospedaliere e Distretti Sociosanitari con la partecipazione attiva dei Comuni associati, si avvalgono delle competenze di cura della famiglia e di apporti forniti da Terzo settore e dal Volontariato.

Per tutte le strutture di degenza riconducibili alla rete cronicità (oncologia, ecc.) si prevede la definizione di piani per potenziare una specifica assistenza anche nelle ore notturne, attraverso l’impiego di operatori sociosanitari, adeguatamente formati e impiegati anche attraverso organizzazioni terze, in condizioni di lavoro regolare e trasparente, adottando un apposito provvedimento regionale che definisce le modalità di accesso.

Gli uffici formazione curano la possibilità di accedere ai corsi per operatore sociosanitario di personale in mobilità o in Cassa integrazione guadagni.

Il modello operativo dei servizi di prossimità in collegamento con la rete per la non autosufficienza (DGR 537/2006 e DGR 414/2007) è finalizzato ad intercettare in maniera preventiva le situazioni di rischio e di bisogno, e si configura quale servizio sociosanitario “a bassa soglia” di carattere innovativo, coordinato alla rete distrettuale sociosanitaria e collegato alle risorse della solidarietà sociale. Il modello operativo implementato prevede le seguenti azioni, coordinate a livello di Distretto Sociosanitario:

– custodi sociosanitari (operatori con esperienza di aiuto personale a soggetti non autosufficienti) per verifica quotidiana delle persone ultrasettantacinquenni “a rischio” rispetto alle ondate di calore estive;

– call center a valenza regionale, a favore di tutta la popolazione anziana con funzioni di informazione, orientamento, aiuto e compagnia telefonica e di collegamento con i servizi sociosanitari e la rete informale di solidarietà sociale;

– collegamento con i servizi domiciliari e residenziali di ASL e Comuni, gestiti o accreditati; – sviluppo dei servizi di prossimità, con il supporto di una rete informale di soggetti del terzo settore

e della solidarietà sociale;

– sviluppo della rete informale di aiuto e pronto intervento, composta da soggetti istituzionali (Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco, Vigili Urbani, Ambiti territoriali sociali, Distretti Sociosanitari, Servizi sanitari, MMG, Servizi Meteo, ecc.) e servizi commerciali.

La prevenzione e la tutela della popolazione anziana sono obiettivi da sempre presenti. Tra i numerosi atti deliberativi si ricordano i seguenti:

– Legge Regionale 12/2006 – “Promozione del sistema integrato di servizi sociali e sociosanitari”. Nella Legge viene sancito: la Regione tutela e valorizza la persona anziana sia come risorsa e soggetto della rete di protezione sociale, sia come beneficiaria delle prestazioni erogate dal sistema integrato, in particolare promuovendo politiche per l’invecchiamento attivo dell’anziano.

– Alla fine della scorsa legislatura la Regione Liguria ha messo in campo un’importante legge a favore dell’invecchiamento attivo, la Legge Regionale del 3/11/2009, n. 48, che “intende valorizzare la persona anziana, ultra sessantenne, affinché possa continuare a realizzare, per tutto l’arco della vita, un progetto gratificante, socialmente dignitoso, dotato di senso per sé e per la comunità di appartenenza”, promuovendo e sostenendo le politiche a favore degli anziani, per favorirne un invecchiamento attivo e contrastare così i possibili frequenti fenomeni di esclusione e discriminazione.

– La Legge Regionale 48/09 per la promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo, può essere indicata come il “frutto” di una felice collaborazione con la Regione Liguria, vanno citate anche la DGR 1549/2010 sulla Promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo al fine di avviare iniziative da realizzare a livello di distretto sociosanitario, la circolare del 14/2/2011 in cui vengono indicate le azioni regionali, distrettuali e delle rete delle associazioni.

Altro atto programmatorio particolarmente attento alla promozione della salute degli anziani è il Piano Regionale di Prevenzione 2010-2012, approvato con DGR del 17/12/2010, n.1545. Il nuovo Piano Prevenzione Regionale 2010-2012 prende avvio dai PRP 2005-2007 e successive proroghe 2008 e 2009. La scelta di dare continuità alla programmazione passata va vista nell’ottica di perseguire il completo raggiungimento degli obiettivi precedentemente stabiliti e nel soddisfare appieno le priorità di salute della popolazione. Il Piano comprende diversi interventi per tutte le fasce di età; inoltre ha un programma

dedicato alla Protezione e promozione della salute negli anziani, che a sua volta prevede i seguenti progetti:

– Sostenibilità del Sistema di sorveglianza PASSI d’Argento

Prevede la realizzazione di attività che consentano l’implementazione del sistema in almeno tre ASL liguri entro il 2012, attraverso opportune modalità di integrazione sociosanitaria e il coinvolgimento dei portatori di interesse a livello regionale e locale (Comuni; Distretti Sociosanitari; Associazioni; Università di Genova, Corso di Laurea specialistica in Direzione Sociale e Servizi alla persona e Corso di laurea in Assistenza Sanitaria).

Obiettivo generale di salute: sorveglianza di patologie, determinanti e rischi per la salute; prevenire le complicanze e la disabilità per patologie cronico-degenerative, attraverso:

– l’approfondimento di indicatori epidemiologici sull’impatto derivante dall’invecchiamento, dall’incremento delle disabilità, esito spesso di patologie che precedentemente portavano alla morte;

– la protezione e la promozione della salute negli anziani che sono una risorsa potenziale per la collettività;

– la prevenzione di fattori comportamentali di rischio e biomedici (modificabili e prevenibili) che possono favorire una rapida progressione verso la fragilità e la disabilità.

– Gruppi di cammino nelle ASL liguri

Il progetto dei Gruppi di Cammino nelle ASL liguri è attivo dal 2008 in quanto inserito nel Piano Regionale della Prevenzione e dal 2009 si avvale di uno specifico finanziamento del CCM inerente l’area “Sostegno alle Regioni per l’implementazione del PNP e di Guadagnare Salute”.

Target primario: gli anziani e gli adulti sopra i 40 anni. Obiettivi di salute: Aumento conoscenze e competenze della popolazione adulta/anziana in merito ai benefici derivanti da uno stile di vita fisicamente attivo. La pratica regolare di attività fisica moderata è un fattore protettivo nei confronti di molte malattie croniche, nonché della riduzione delle capacità cognitive e dello stato di depressione e di disabilità che possono accompagnare l’invecchiamento.

Il Programma prevede la realizzazione di almeno 24 Gruppi di cammino nel territorio delle ASL liguri, entro il 2012, attraverso il coinvolgimento dei portatori di interesse a livello regionale e locale (Università di Genova, Corso di Laurea in Scienze Motorie; UISP; Comuni, Municipi; Distretti Socio- sanitari; Associazioni).

Sono previsti, inoltre altri progetti di interesse per la popolazione anziana, quali: – Prevenzione degli eventi infortunistici in ambito domestico

Obiettivi di salute: Riduzione della mortalità da eventi traumatici nella popolazione anziana. Incremento dell’attività motoria e riduzione dell’obesità.

“Allunga la Vista: progetto di prevenzione delle malattie degenerative oculari che generano rischio

di cecità e ipovisione V edizione”.

È un programma di prevenzione dell’ipovisione inizialmente rivolto a circa 3.500 soggetti di età >65 anni considerati a rischio, residenti nel territorio di competenza dell’ASL 3 genovese; si prevede negli anni successivi un ampliamento della numerosità della popolazione target a cui somministrare il test, con coinvolgimento di tutte le ASL liguri. Il test offre la diagnosi precoce delle malattie degenerative dell’apparato visivo e introduce nella pratica clinica la valutazione del rischio.

Promozione attività fisica

È completamente sedentario il 21% della popolazione tra i 18 e i 69 anni (PASSI 2008) e il 51% della popolazione ultra64enne (PASSI d’Argento ASL 3 Genovese); il 41% della popolazione18-69 anni aderisce alle raccomandazioni sull’attività fisica.

Nell’area “Guadagnare Salute” del Piano Regionale di Prevenzione della Liguria 2010-2012 si è tenuto in considerazione quanto evidenziato dalla letteratura scientifica e dai dati epidemiologici locali (PASSI, PASSI d’Argento e OKkio alla SALUTE) e la promozione dell’attività fisica è stata inserita in diverse linee progettuali del Piano.

In particolare in Liguria, con riferimento all’età adulta e anziana è stato promosso, in collaborazione con gli enti locali, l’Università (Corso di Laurea in Scienze Motorie) e le associazioni (UISP: Unione

Italiana Sport per tutti), il progetto “Liguria Cammina”, che si pone come obiettivi, oltre all’acquisizione di uno stile di vita attivo, la prevenzione delle cadute e il contrasto all’isolamento sociale.

In riferimento all’età evolutiva un altro progetto implementato è il “Pedibus” che fa parte del PRP 2010-2012 ed è integrato con altre azioni finalizzate alla promozione di stili sani di vita in tutte le fasce di età. Tutte le ASL liguri hanno partecipato al progetto coinvolgendo operatori dei dipartimenti di prevenzione, dei servizi consultoriali e dei servizi di educazione sanitaria nonché gli enti locali, le famiglie, le scuole e il mondo delle associazioni, al fine di favorire l’acquisizione di uno stile di vita attivo da parte dei bambini e delle loro famiglie, attraverso la realizzazione di percorsi pedonali sicuri casa-scuola. I Dipartimenti di Prevenzione e di Cure Primarie delle ASL liguri, in collaborazione con gli educatori delle scuole materne, hanno dato vita al progetto “OKkio alle 3A” che, collegandosi direttamente ai risultati dell’indagine OKkio alla SALUTE (in Liguria la percentuale dei bambini non fisicamente attivi è pari al 24% e quella dei bambini in eccesso ponderale è pari al 29%), promuove una corretta alimentazione e uno stile di vita attivo attraverso una serie di attività ludico/educative progettate insieme da educatori, famiglie e bambini delle scuole materne.

La campagna “Amico cuore” si inserisce nell’ambito del Piano di prevenzione attiva del rischio cardiovascolare realizzato da Regione Liguria e le ASL Liguri per diffondere fra i cittadini la cultura della promozione della salute e, in particolare, della prevenzione cardiovascolare. Il progetto promuove la diffusione dell’utilizzo della carta o del punteggio di rischio cardiovascolare e assicura un intervento di counselling con promozione di un’attività fisica regolare.