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CAPITOLO IV. Dalla persecuzione alla rivendicazione

5.2 La ricerca di sfondo

Un primo approccio all’oggetto di studio è consistito nell’approfondimento della tematica attraverso l’analisi di fonti secondarie, nello specifico di dati statistici.

Come detto nel paragrafo precedente, si è cercato di capire quanto fosse diffuso il fenomeno delle famiglie omogenitoriali all’interno dei due contesti culturali presi in esame. Tale tentativo, per quanto difficoltoso e di esito incerto, non si è rivelato privo di interessanti spunti di riflessione.

Le fonti analizzate sono stati i Censimenti generali della popolazione, che sono una forma di rilevazione diretta raccolta con una specifica finalità,

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“conoscere le caratteristiche della popolazione”.254 Viene solitamente effettuato ogni dieci anni (il primo anno del decennio) e l’unità d’ analisi di riferimento è il territorio.

In questo caso sono stati presi in considerazione unicamente i Censimenti in cui era possibile dichiararsi in coppia omosessuale convivente con l’eventuale presenza di figli. Per quanto riguarda la Spagna, questa possibilità era prevista già dal Censimento del 2001, per quanto riguarda l’Italia invece, si è potuto prendere in considerazione unicamente quello del 2011.

L’aspetto interessante del confronto longitudinale tra i due censimenti spagnoli è come esso consenta di monitorare la variazione della situazione nel paese prima e dopo l’approvazione della legge sul matrimonio omosessuale del 2005. L’estensione dei diritti sembra avere avuto un impatto sulla volontà degli spagnoli di dichiararsi, infatti il numero del 2011 rispetto a quello del 2001 risulta quintuplicato

Fonte: Elaborazione propria sulla base dei dati dell’Instituto Nacional de Estadística; www.ine.es

Occorre sottolineare che tali dati non si riferiscono unicamente ai matrimoni

254

Piergiorgio Corbetta, Metodologia e tecniche della ricerca sociale, Bologna, Il Mulino, 1999, p. 290.

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registrati, infatti mentre il registro de matrimonios del movimiento natural de la población (MNP) conta tutti matrimoni che vengono contratti in Spagna anno per anno (da luglio del 2005 anche quelli omosessuali), nel censimento troviamo tutte le coppie che decidono di dichiararsi co-residenti, a prescindere che siano coppie di fatto oppure unite in matrimonio.255 In questo senso, l’approvazione della legge potrebbe essere stato uno dei fattori che ha influito sulla volontà degli omosessuali spagnoli di dichiararsi.

La situazione del Censimento italiano del 2011 sembra simile a quella spagnola del 2001, anche gli omosessuali italiani hanno preferito non dichiararsi. Le coppie censite sono in totale 7513, di cui 529 con figli e 6984 senza figli. Di seguito i dati pubblicati dall’ISTAT distribuiti sul territorio nazionale

Stato civile del coniuge o convivente 2

totale

Numero di figli totale

Anno di Censimento 2011

Tipo dato numero di coppie (valori assoluti)

Tipologia della famiglia coppie senza figli coppie con figli coppie Territorio Italia 6984 529 7513 Nord-ovest 2944 189 3133 Piemonte 684 57 741 Valle d'Aosta / Vallée d'Aoste 22 1 23 Liguria 169 8 177 Lombardia 2069 123 2192 Nord-est 1491 93 1584 Trentino Alto Adige / Südtirol 127 3 130 Provincia Autonoma Bolzano / Bozen 49 .. 49 Provincia Autonoma Trento 78 3 81 Veneto 582 31 613 255

Clara Cortina, Anna Cabré, «Papers», Las uniones homosexuales en España. Una

154 Friuli-Venezia Giulia 97 7 104 Emilia- Romagna 685 52 737 Centro 1410 120 1530 Toscana 490 35 525 Umbria 58 3 61 Marche 102 6 108 Lazio 760 76 836 Sud 787 93 880 Abruzzo 80 9 89 Molise 9 1 10 Campania 392 48 440 Puglia 199 18 217 Basilicata 16 3 19 Calabria 91 14 105 Isole 352 34 386 Sicilia 268 26 294 Sardegna 84 8 92 Fonte: http://dati-censimentopopolazione.istat.it/

Lo stesso ISTAT avverte che: “i dati relativi alle coppie dello stesso sesso sono sottostimati e si riferiscono solamente alle coppie dello stesso sesso che si sono dichiarate. Molte persone in questa situazione hanno preferito non dichiararsi nonostante le raccomandazioni Istat”.

È difficile stabilire un nesso di causa-effetto tra l’approvazione della legge e la volontà di dichiararsi, ma i dati sembrano suggerire che questo aspetto potrebbe avere avuto una certa influenza.

Altri elementi dovrebbero essere presi in considerazione, ad esempio il grado di apertura della popolazione spagnola e italiana nei confronti della questione omosessuale. A questo proposito, l’analisi di alcune inchieste europee sul tema dell’accettazione sociale dell’omosessualità ha permesso di operare qualche riflessione. Nello specifico sono state scelte due indagini Eurobarometro, una del 2006 (Public opinion in the European Union, in particolare la sezione sugli atteggiamenti nei confronti dell’omosessualità) e una del 2012 (le discriminazioni all’interno dell’Unione Europea).

L’indagine Eurobarometro del 2006 consente di analizzare gli atteggiamenti degli italiani e degli spagnoli in merito all’approvazione del matrimonio same-sex e della possibilità di adozione, e di rapportarli ai dati medi europei:

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Fonte: elaborazione propria sulla base dei dati Eurbarometro 2006: Public opinion in the European Union.

L’analisi dei grafici suggerisce due considerazioni principali: in primo luogo nel 2006 la popolazione spagnola risulta più aperta per quanto concerne l’estensione dei diritti agli omosessuali sia in rapporto alla popolazione italiana, sia rispetto alla media europea. Si ricorda che da un anno in Spagna era stata approvata la legge sul matrimonio omosessuale, e nel 2006 erano pochi i paesi che prevedevano una legislazione specifica al riguardo. La maggiore apertura della popolazione poteva essere un effetto della recente promulgazione della legge, o forse potrebbe essere uno dei motivi per cui si è arrivati prima alla sua approvazione. A questo proposito sembra utile riportare i risultati di una indagine GALLUP (instituto de investigación de mercados y opinión pública) del 2004; tale inchiesta aveva lo scopo di sondare l’opinione degli spagnoli in merito all’estensione dei diritti alle coppie omosessuali e alla possibilità di adozione durante l’anno precedente all’approvazione della legge sul matrimonio egualitario. I dati rivelano un’apertura della popolazione spagnola sia per quanto riguarda i diritti alle coppie (61,2%), sia per quanto concerne la possibilità di adottare (54,1%).256

Il secondo spunto di riflessione riguarda la differenza di atteggiamento nei

256

GALLUP ( instituto de investigación de mercados y opinión pública), «Legalización adopción y matrimonio homosexuales», Madrid, giugno 9, 2004,

http://www.educatolerancia.com/pdf/Estudio%20Gallup%20sobre%20aprobacion%20de%20la %20reforma%20del%20matrimonio.pdf, consultato il 17/05/2015.

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confronti dell’approvazione del matrimonio rispetto alla possibilità di adozione. Anche laddove si riscontra una maggiore apertura, essa rimane comunque inferiore per quanto riguarda l’adozione, il che potrebbe essere considerata come una resistenza a far svolgere agli omosessuali il ruolo genitoriale, oppure il pensiero che avere due genitori di sessi diversi sia condizione imprescindibile per una crescita sana dei bambini.

Una ulteriore considerazione può essere ricavata analizzando l’accettazione divisa per classi di età.

Fonte: elaborazione propria sulla base dei dati Eurbarometro 2006: Public opinion in the European Union.

Come si può notare, l’apertura sociale nei confronti dell’omosessualità cresce al diminuire dell’età, sono quindi i più giovani ad accettare maggiormente le coppie omosessuali, il che potrebbe portare a suppore che ci sarà un’accettazione sempre maggiore in futuro.

L’indagine Eurobarometro del 2012 fornisce invece spunti di riflessione per quanto concerne la percezione della discriminazione nei confronti dell’omosessualità:

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Fonte: elaborazione propria sulla base dei dati Eurobaromento 2012 “Le discriminazioni all’interno dell’Unione Europea”.

La domanda si riferisce al numero di persone che ritiene molto diffusa la discriminazione nei confronti dell’omosessualità all’interno del proprio paese.

La Spagna si colloca leggermente al di sotto della media europea, l’Italia al di sopra in maniera più decisa. Un dato interessante che si evince è che sette anni dopo l’approvazione del matrimonio omosessuale, il 44% degli spagnoli ritiene che sia ancora molto diffusa l’omofobia, dato presente tanto in Italia quanto a livello generale europeo.

Le riflessioni sinora riportate hanno sollecitato la formulazione di quesiti che hanno guidato la ricerca condotta.

La principale differenza tra i due paesi presi in considerazione è la questione del riconoscimento giuridico, viene pertanto da chiedersi se e in che modo questo elemento possa influire sulle dinamiche quotidiane di vita delle famiglie studiate. La presenza di tutela legale per le coppie omosessuali può incidere sulla capacità di accettazione sociale? In termini più generali: esiste un rapporto tra riconoscimento legale e riconoscimento sociale?

Sulla base di questi quesiti, la raccolta di fonti primarie (l’osservazione partecipante e le storie di vita) è stata finalizzata a raccogliere informazioni sul

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modo in cui gli omosessuali si relazionano con il contesto sociale di appartenenza e sulle risposte di questo alla novità che le famiglie omogenitoriali rappresentano.