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2. LE ORIGINI STORICHE DELLA LIRICA

2.8 La seconda katastasis musicale

2.8.1 Taleta

In successione cronologica, Archiloco è seguito da Taleta (18.). Le notizie che otteniamo sul suo conto sono concentrate principalmente nei capitoli 9 e 10 e riguardano l’ambito biografico, cronologico e (stilisticamente parlando) la ritmopea, di cui si parla nel capitolo 10 e sulla quale riceviamo informazioni dettagliate, grazie alla natura della fonte, Glauco di Reggio che, come ha sottolineato Ercoles, è in genere attento a cogliere nello stile compositivo dei musici e dei poeti greci la cronologia336.

Nel capitolo 9, accanto al nome di Taleta, compaiono anche quelli di altri musici (Senodamo di Citera, Senocrito di Locri, Polimnesto di Colofone e Sacada di Argo) che furono attivi in un periodo non lontano dal suo e che, come lui, furono organizzatori della seconda katastasis. Tutti questi saranno trattati nel corso della discussione. Per il momento, qui di seguito, pur proponendo la porzione di testo in cui essi sono presentati dal trattatista, mi

334 Ercoles 2013, 24. 335 Gostoli 2011, 38. 336 Ercoles 2009b, 161.

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soffermerò in particolar modo sulle notizie inerenti a Taleta, rimandando ai paragrafi successivi la trattazione particolareggiata degli altri musici-poeti.

Mus. 9, 1134b-c = Thaletas T 7 Campbell (II p.324)

τῆς δὲ δευτέρας Θαλήτας τε ὁ Γορτύνιος καὶ Ξενόδαμος ὁ Κυθήριος καὶ Ξενόκριτος ὁ Λοκρὸς καὶ Πολύμνηστος ὁ Κολοφώνιος καὶ Σακάδας ὁ Ἀργεῖος μάλιστα αἰτίαν ἔχουσιν ἡγεμόνες γενέσθαι· τούτων γὰρ εἰσηγησαμένων τὰ περὶ τὰς Γυμνοπαιδίας τὰς ἐν Λακεδαίμονι λέγεται κατασταθῆναι, <καὶ> τὰ περὶ τὰς Ἀποδείξεις τὰς ἐν Ἀρκαδίᾳ, τῶν τε ἐν Ἄργει τὰ Ἐνδυμάτια καλούμενα. ἦσαν δ' οἱ μὲν περὶ Θαλήταν τε καὶ Ξενόδαμον καὶ Ξενόκριτον ποιηταὶ παιάνων. Di una successiva organizzazione hanno fama di essere stati i principali promotori Taleta di Gortina, Senodamo di Citera, Senocrito di Locri, Polimnesto di Colofone e Sacada di Argo: sotto la spinta di costoro si dice siano state istituite le Gimnopedie a Sparta, le Apodexeis in Arcadia e i cosiddetti Endymatia ad Argo. I poeti della scuola di Taleta, Senodamo e Senocrito componevano peani.

Di Taleta, dunque, sappiamo – come accennato precedentemente – che fu tra i principali promotori della seconda katastasis musicale e che al suo nome (congiuntamente ai nomi di Senodamo e Senocrito) è associata una scuola di musica alla quale appartennero compositori di peani.

Le informazioni di natura biografica che emergono dal passo in analisi consentono sia implicazioni di natura cronologica, in quanto ci permettono di collocare l’attività poetica di Taleta nella prima metà del VII sec. a.C., sia deduzioni inerenti al genere musicale da lui praticato: il fatto che al suo nome si ricolleghi una scuola di peani lascia supporre, infatti, che egli coltivasse tale genere musicale. Tuttavia, lo Pseudo-Plutarco non specifica se egli fosse citarodo o aulodo, né possiamo arguirlo con certezza dal fatto che il suo nome venga associato al genere del peana, che prevedeva diverse modalità di esecuzione a seconda del contesto: tendenzialmente il peana era un tipo di composizione corale, ma poteva anche essere cantato da un solista, e poteva, inoltre essere accompagnato dalla lira o dall’aulo o dalla sola voce337.

L’attiva partecipazione di Taleta alla seconda katastasis, una scuola che dava maggiore spazio all’aulodia e alla lirica corale338 e, inoltre, il fatto che egli venga ricollegato per certi aspetti ad Olimpo potrebbero indurre a ritenere che l’attività di Taleta fosse prevalentemente aulodica. La lettura del capitolo 10 può forse aiutare a fare luce sulla questione.

337 West 1992, 16. 338 Gostoli 2011, 38.

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Mus. 10, 1134d-e = Thaletas T 8 Campbell (II p. 326) καὶ περὶ Θαλήτα δὲ τοῦ Κρητὸς εἰ παιάνων γεγένηται ποιητὴς ἀμφισβητεῖται. Γλαῦκος γὰρ (fr. 3 Lanata) μετ' Ἀρχίλοχον φάσκων γεγενῆσθαι Θαλήταν, μεμιμῆσθαι μὲν αὐτόν φησι τὰ Ἀρχιλόχου μέλη, ἐπὶ δὲ τὸ μακρότερον ἐκτεῖναι, καὶ Παίωνα καὶ Κρητικὸν ῥυθμὸν εἰς τὴν μελοποιίαν ἐνθεῖναι· οἷς Ἀρχίλοχον μὴ κεχρῆσθαι, ἀλλ' οὐδ' Ὀρφέα οὐδὲ Τέρπανδρον· ἐκ γὰρ τῆς Ὀλύμπου αὐλήσεως Θαλήταν φασὶν ἐξειργάσθαι ταῦτα καὶ δόξαι ποιητὴν ἀγαθὸν γεγονέναι.

Anche di Taleta di Creta è dubbio se sia stato autore di peani. Glauco, infatti, riferendo che Taleta visse dopo Archiloco, afferma che egli imitò i canti di quest’ultimo, ampliandoli; introdusse nelle sue composizioni il ritmo peonico e cretico, dei quali non fece uso Archiloco, né Orfeo, né Terpandro. Si dice, infatti, che Taleta li abbia elaborati dalla musica per aulo di Olimpo, acquistando fama di valente poeta.

Il capitolo fornisce informazioni sulle innovazioni di Taleta in ambito di composizione ritmica. La cosa interessante è che, sebbenesi dica che il suo modello fu Archiloco, si evidenzi anche una sua innovazione rispetto alla tradizione pienamente greca (quella che rispetta la linea di successione Orfeo-Terpandro-Archiloco): Taleta innova, introducendo dei ritmi (il peonico ed il cretico339) che egli elabora – stando alle fonti cui fa riferimento il trattatista – prendendo le mosse da un’altra tradizione del passato, avvertita come non pienamente greca, cioè la musica per aulo di Olimpo340.

Tuttavia, questo tipo di innovazione, essendo limitata al ritmo, non deve per forza estendersi alla tipologia di strumento impiegato. E in effetti, dal passo si evince che Taleta si discostò dai suoi predecessori Orfeo, Terpandro e Archiloco solo per quel che riguarda le scelte ritmiche, ma non per altri aspetti della composizione. Quindi è lecito pensare, come del resto è opinione diffusa tra gli studiosi341, che anche Taleta si inserisca nella poetica di tradizione citaristica Orfeo-Terpandro-Archiloco.

D’altronde, Plutarco, nella Vita di Licurgo, afferma esplicitamente che Taleta era ritenuto un ποιητὴς λυρικῶν μελῶν (Plut. Lyc. 4), dunque un poeta di componimenti lirici. Se l’aggettivo λυρικός sia da riferirsi nello specifico allo strumento “lira” oppure lato sensu al genere poetico praticato dai lirici – che impiegarono sia la lira che l’aulo nelle loro

339 Sull’interpretazione del ritmo cretico in questo contesto, si è già detto nel paragrafo su Archiloco (cf. § 2.7). 340 Ercoles 2009b, 161.

341 Ercoles 2013, 549.

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composizioni – non è possibile stabilirlo con certezza assoluta; tuttavia sono favorevole alla scelta di Campbell di tradurre l’espressione come “composer of songs for the lyre”.

Anche l’inizio del passo in questione merita attenzione, dal momento che il trattatista mette in dubbio quanto, invece, sembrava ovvio dal capitolo precedente, e cioè che Taleta fosse compositore di peani. Egli si fonda qui esplicitamente sulla testimonianza di Glauco di Reggio, secondo il quale, come abbiamo visto prima, Taleta avrebbe avuto come modello i μέλη di Archiloco e avrebbe innovato la tradizione ritmica attingendo dalla musica di Olimpo. Reputo, però, che il collegamento logico (γὰρ) tra il dubbio espresso dal trattatista (ἀμφισβητεῖται) e quanto affermato dalla sua fonte sia labile: potrebbe trattarsi di una deduzione arbitraria o anche di una scorretta interpretazione delle fonti.

L’ultima informazione che si ricava sul conto di Taleta in questo capitolo è di natura cronologica e ci aiuta, ancora una volta, a stabilire la successione di questi poeti lirici:

Mus. 10, 1134e = Thaletas T 3 Campbell (II p. 320)

πρεσβύτερον δὲ τῇ ἡλικίᾳ φησὶν ὁ Γλαῦκος Θαλήταν Ξενοκρίτου γεγονέναι. Glauco riferisce che Taleta fu più vecchio per età di Senocrito.

Dopo una breve parentesi riguardo al carattere nobile della sua musica nel capitolo 12 Taleta compare direttamente nella sezione finale del trattato:

Mus. 42, 1146b-c = Thaletas T 4 Campbell (II p. 322)

Ὅτι δὲ καὶ ταῖς εὐνομωτάταις τῶν πόλεων ἐπιμελὲς γεγένηται φροντίδα ποιεῖσθαι τῆς γενναίας μουσικῆς, πολλὰ μὲν καὶ ἄλλα μαρτύρια παραθέσθαι ἔστι, Τέρπανδρον δ' ἄν τις παραλάβοι τὸν τὴν γενομένην ποτὲ παρὰ Λακεδαιμονίοις στάσιν καταλύσαντα, καὶ Θαλήταν τὸν Κρῆτα, ὅν φασι κατά τι πυθόχρηστον Λακεδαιμονίοις παραγενόμενον διὰ μουσικῆς ἰάσασθαι ἀπαλλάξαι τε τοῦ κατασχόντος λοιμοῦ τὴν Σπάρτην, καθάπερ φησὶ Πρατίνας (PMG 713 III).

Fra le molte prove che si potrebbero addurre per dimostrare che le città meglio governate ebbero cura di coltivare la musica di genere nobile, potremmo citare il caso di Terpandro, che sedò una rivolta esplosa un tempo a Sparta, e quello di Taleta di Creta, di cui si dice che, giunto a Sparta in seguito a un responso dell’oracolo di Delfi, per mezzo della musica risanò la popolazione e liberò la città dalla morsa della pestilenza, come riferisce Pratina.

Il passo si richiama alla questione etica relativa al carattere più o meno nobile della musica. Che la musica di Taleta avesse un carattere nobile è già affermato all’inizio del trattato (capitolo 12), ma qui l’argomento è sostenuto da un aneddoto secondo il quale egli, grazie alla sua musica, avrebbe risanato la popolazione di Sparta da una pestilenza. Ovviamente, la vicenda ha in sé un alone di leggenda e rientra in una serie di aneddoti che attribuiscono capacità pacificatorie e guaritrici alla musica, come l’aneddoto su Terpandro342 o quello che è narrato da Omero in Il. 1, 472-474, che pure sono riportati dal trattatista. Questo suo riferimento all’Iliade è interessante perché sembra che in tal modo il trattatista confermi, anche se indirettamente, la tradizione che voleva che Taleta fosse un compositore di peani, cosa che era stata messa in dubbio nel capitolo 10. Tenterò di dimostrarlo brevemente. Subito dopo l’aneddoto relativo a Taleta, il testo prosegue:

Mus. 42, 1146c ἀλλὰ γὰρ καὶ Ὅμηρος τὸν κατασχόντα λοιμὸν τοὺς Ἕλληνας παύσασθαι λέγει διὰ μουσικῆς· ἔφη γοῦν· ‘οἱ δὲ πανημέριοι μολπῇ θεὸν ἱλάσκοντο, καλὸν ἀείδοντες παιήονα, κοῦροι Ἀχαιῶν, μέλποντες Ἑκάεργον· ὁ δὲ φρένα τέρπετ' ἀκούων’

Anche Omero narra che il morbo che imperversava tra i Greci ebbe fine grazie alla musica; egli dice ‘tutto il giorno i figli degli Achei col canto e la danza, intonando un bel peana, onoravano il dio Lungisaettante; e quello, ascoltando, gioiva in cuor suo’.

Il nesso ἀλλὰ γὰρ καὶ, che istituisce un legame logico tra questo passo e quello precedente su Taleta, sembra confermare una connessione anche a livello contenutistico. E, in effetti, il trattatista, parafrasando Omero, pare riscontrare delle analogie tra la pestilenza che si era abbattuta su Sparta e il morbo che imperversava tra i Greci, e per corroborare l’aneddoto cita dei versi dell’Iliade in cui è espressamente menzionato il peana, genere associato all’idea di purificazione343. Se, dunque, i due passi sono connessi a livello logico e presentano un’analogia a livello contenutistico, si potrebbe supporre, seppur in via ipotetica, che la musica eseguita da Taleta fosse un peana. In questo caso, il dubbio espresso dal trattatista nel

342 Mus. 42, 1146c e Filodemo (Mus. I 35, 35-46). 343 West 1992, 33.

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capitolo 10 troverebbe, inconsapevolmente, una risposta fornita dal trattatista stesso nel capitolo 42.