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Una tipologia di attivisti

Nel documento ANIMALI  POLITICI. (pagine 156-160)

6   UNA PANORAMICA SU ASSOCIATI, ATTIVISTI E VOLONTARI

6.6   Una tipologia di attivisti

Nei paragrafi precedenti sono emerse alcune (poche) caratteristiche generali degli animal advocates italiani, diversi elementi che permettono di proporre generalizzazioni sulla base dell’area di appartenenza, e alcune caratteristiche fortemente individuali, per le quali risulta difficile un discorso riferito a una dimensione meso o macro. Proprio in riferimento a tale atomizzazione, abbiamo cercato di identificare profili di rispondenti sulla base delle risposte fornite ad alcune domande centrali del nostro questionario: si tratta di domande su cui torneremo dettagliatamente nel prossimo capitolo in riferimento alla dimensione politica dell’animal advocacy, ma la cui utilità introduciamo già fin d’ora nell’ottica di rintracciare alcuni ideal-tipi di rispondenti, e al fine di incrociarli con le aree individuate.

A tal scopo sono state considerate due batterie di domande per un totale di 18 items.151

Per sintetizzare le informazioni abbiamo effettuato un’analisi delle componenti principali, tecnica utilizzata nell’analisi multivariata al fine di semplificare i dati a disposizione, muovendo da un più o meno elevato numero di variabili di partenza con l’obiettivo di individuare un limitato numero di variabili latenti (cfr. de Lillo, Argentin, Lucchini, Sarti, & Terraneo, 2007).152 In questo modo abbiamo individuato 5 componenti principali, in grado di

151 Si sono utilizzate due batterie di domande inerenti rispettivamente la tolleranza nei confronti di specifici comportamenti individuali e diritti civili, e il grado di fiducia nei confronti delle istituzioni. Si riporta di seguito il testo di tali domande: “Esprima il Suo giudizio per i seguenti comportamenti. Dia un voto compreso tra 1 (per niente ammissibile) e 5 (completamente ammissibile)”; “Quanta fiducia ha nei confronti di queste istituzioni e gruppi sociali. Dia un voto compreso fra 1 (nessuna fiducia) e 5 (massima fiducia).”

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spiegare il 56,8% della varianza delle variabili di partenza. Si è consapevoli che un tale discreto numero di dimensioni dovrebbe spiegare una più alta percentuale di varianza; tuttavia, da differenti tentativi effettuati con altre modalità di rotazione e con altre domande di riferimento, i risultati erano simili se non inferiori. Si è ritenuto, d’altra parte, opportuno limitarsi a 5 componenti principali, in quanto un numero superiore sembrava essere troppo dispersivo non contribuendo a sintetizzare le informazioni di partenza da analizzare e non producendo un miglioramento in termini di quota della varianza del fenomeno spiegata.153

La tabella 6.10. mostra le correlazioni tra le singole variabili utilizzate per l’analisi e le componenti principali estratte. Tali correlazioni permettono di interpretare i fattori estratti dando loro un significato.

Tab. 6.10. - Matrice dei componenti ruotata (varimax)

Componente

1 2 3 4 5

Divorziare ,743

Evadere le tasse -,753

Utilizzare animali a fini di sperimentazione scientifica ,700 Accettare "bustarelle" nell’adempimento del proprio dovere ,714 Utilizzare animali per la cura di patologie umane

(pet-therapy) ,739

Avere esperienze omosessuali ,782

Utilizzare animali per attività ludico/ricreative (circo, zoo,

etc) ,730

Abortire (proprio o per la partner) ,756

Consumare cibi di derivazione animale ,774

Forze armate e forze dell'ordine ,389 ,430 ,382

Magistratura ,530 ,622

Sindacati ,617

Istituzioni locali (Comune, Provincia, Regione) ,673

Chiesa cattolica ,444 -,448

Banche ,603 ,307

Governo e Parlamento ,759

Unione Europea ,728

Mezzi di informazione (Stampa, TV etc.) ,640

Fonte: nostro questionario animal advocates italiani, 2015.

(de Lillo et al. 2007), mentre il metodo di rotazione è la Varimax con normalizzazione Kaiser (1958).

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Alla luce dell’analisi della matrice dei componenti, i fattori emersi sono stati rinominati come segue: integrazione, libertarismo, tradizionalismo, utilitarismo, legalismo. Si è dunque provveduto a verificare se queste componenti spiegassero in modo efficace l’appartenenza di area. In particolare, sono state calcolate le medie per area di appartenza dei punteggi fattoriali associati a ciascuna delle cinque dimensioni: questa operazione ha permesso di verificare come questi orientamenti si distribuiscano tra gli appartenenti alle varie aree.

L’unica componente che non pare spiegare l’appartenenza di area risulta essere la quarta, quella riferita agli utilitaristi, i quali si distribuiscono piuttosto equamente presso le tre aree. In tale componente rientrano due tipi di individui: da un lato, coloro che sono favorevoli all’utilizzo di animali per la sperimentazione scientifica e nell’ambito di circhi/acquari/zoo, lasciando trasparire un approccio sui generis alla tutela e ai diritti degli animali, presumibilmente legato a un calcolo in termini di benefici per la specie umana154; dall’altro, quanti si dicono particolarmente tolleranti rispetto all’accettazione di “bustarelle”. Le due casistiche possono apparire piuttosto distanti e poco relazionate fra loro, ma entrambi gli atteggiamenti rimandano a un approccio utilitaristico basato su un calcolo costi-benefici a discapito della dimensione etica.

Emerge, invece, un netta componente di anti-politici e diffidenti nei confronti delle istituzioni fra gli antispecisti, mentre non pare esservi una grossa prevalenza di anti-politici o al contrario di fortemente integrati nelle altre due aree. Anche i libertari, ossia quei soggetti caratterizzati da forte anti-clericalismo e che esprimono posizioni progressiste e favorevoli nei confronti dei diritti civili (aborto, omosessualità, divorzio), sono soprattutto collocati fra gli antispecisti. I tradizionalisti, ossia individui fiduciosi verso alcune istituzioni specifiche (forze armate e banche) e al contempo perpetuanti atteggiamenti specisti anche se fortemente condivisi nella popolazione più generale (consumare cibi di derivazione animale e utilizzare forme di pet therapy), si collocano tendenzialmente nell’area della cura: essi sono probabilmente influenzati in modo decisivo dal riferimento a valori tradizionali e da una scarsa volontà di sfidare le norme condivise. Sostanzialmente neutri, infine, rispetto alle componenti di libertarismo e tradizionalismo risultano i protezionisti, i quali dominano la componente dei legalisti, “avversata” dalle altre due aree (in modo particolare dagli antispecisti) e caratterizzata da una forte fiducia verso istituzioni preposte al controllo

154 È infatti plausibile che tali individui, da una parte, non percepiscano come grave forma di sfruttamento quella praticata in circhi/acquari/zoo, o che comunque ritengano superiore il beneficio umano nella fruizione degli spettacoli circensi che vedono coinvolti animali non-umani rispetto alla sofferenza di questi ultimi; dall’altra, ritengano che la sperimentazione animale sia un male necesario in vista dell’avanzamento della medicina e di un miglioramento delle condizioni di vita umane.

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dell’ordine pubblico (magistratura e forze dell’ordine) e da un particolare rifiuto nei confronti del fenomeno dell’evasione fiscale.

Se dunque l’analisi delle componenti principali rispecchia e conferma alcune tendenze già individuate, aggiunge anche ulteriori elementi di complessità a un fenomeno che appare particolarmente variegato al proprio interno.

Tab. 6.11. - Valore medio dei punteggi fattoriali associati alle componenti principali estratte

N Media Integrati Antispecismo 157 -,2015520 Cura 201 ,0669136 Protezionismo 259 ,0811414 Totale 617 ,0045731 Libertari Antispecismo 157 ,2673260 Cura 201 -,2602149 Protezionismo 259 ,0297236 Totale 617 -,0042700 Tradizionalisti Antispecismo 157 -,5335894 Cura 201 ,5415607 Protezionismo 259 -,0830790 Totale 617 ,0057742 Utilitaristi Antispecismo 157 ,0198518 Cura 201 ,0428213 Protezionismo 259 -,0454113 Totale 617 -,0000611 Legalisti Antispecismo 157 -,1904233 Cura 201 -,0915468 Protezionismo 259 ,2163608 Totale 617 ,0125447

Fonte: nostro questionario animal advocates italiani, 2015.

In modo schematico possiamo dunque riassumere la tabella 6.11. e quanto esposto in precedenza, come segue: i libertari sono antispecisti, i legalisti sono protezionisti, i tradizionalisti appartengono all’area della cura, gli integrati sono equidistribuiti fra cura e protezionismo, mentre gli utilitaristi risultano presenti in tutte le tre aree individuate.

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