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TRA EMIGRAZIONE E INSEGNAMENTO

F) Per che livello stilistico? Alto, medio, basso?

37) 昨天她来我这儿 今天她来我这儿 明天她来我这儿

3.7.1. Parole composte

Definire una parola in cinese può essere più difficile che per le altre lingue dal momento che l’unità del sistema di scrittura è il carattere (la sillaba) e non la parola. Ogni carattere – sia che costituisca una parola monosillabica sia che costituisca il componente di un composto – è separato dall’altro da uno spazio bianco e quindi in cinese viene a mancare quel confine di parola che nelle lingue alfabetiche è costituito dallo spazio bianco nella scrittura.

La stragrande maggioranza delle parole nei dizionari sono composte, e la com- posizione è il più produttivo processo di formazione di parole della lingua moderna. La lista di parole elencata in (39) mostra come opera il processo di formazione delle parole in cinese:

39) 生 shēng ‘vita’ oppure ‘vivere’ oppure ‘dare vita’

生物 shēng wù ‘vivere’ + ‘cosa’ = ‘cosa vivente’

生物体 shēngwù tǐ ‘cosa vivente’ + ‘corpo’ ‘organismo’

生物层 shēngwù céng ‘cosa vivente’ + ‘strato’ = ‘biosfera’

生物工程 shēngwù gōngchéng ‘cosa vivente’ + ‘ingegneria’ = ‘bioingegneria’

生物 学 shēngwù xué ‘cosa vivente’ + ‘apprendere’ = ‘biologia’

生物学家 shēngwù xué jiā14 ‘cosa vivente’ + ‘apprendere’ + ‘esperto’ =

‘biologo’

Al confronto con le variazioni allomorfiche dell’italiano – che abbiamo visto analizzando il suffisso ‘-zione’, ad esempio, la morfologia del cinese appare di una semplicità confortante. Ad esempio, il morfema 学 xué, letteralmente ‘apprendere’, quando compare in un composto in cui il primo o i primi componenti denotano un campo di attività o specializzazione assume la valenza di ‘scienza’, ‘specializzazione’ e ha un ruolo equivalente ad alcuni suffissi e semiparole della lingua italiana: -logia, -grafia -ica, eccetera. Si vedano gli esempi seguenti:

(14) Gli spazi bianchi tra i componenti delle parole composte nella trascrizione in pînyîn sono qui esclusivamente funzio- nali a mettere in evidenza fasi successive di composizione.

地理学 dìlǐxué ‘geografia’

生物学 shēngwùxué ‘biologia’

古文字学 gǔwénzìxué ‘paleografia’

心理学 xīnlǐxué ‘psicologia’

Si noti però che, nonostante la linearità morfologica esibita nella costruzione di questi composti nel cinese, un apprendente di cinese L2 può incontrare delle diffi- coltà dal momento che non tutte le discipline richiedono l’uso di学 xué. Ad esempio ‘matematica’ si dice 数学 shùxué, ma ‘storia’ 历史 lìshǐ, non richiede l’aggiunta di lìshǐlìshǐ

xué. 学 xué è invece presente in 历史学 lìshǐxué ‘storia’ + ‘apprendimento’ con lìshǐxuélìshǐxué

il significato di ‘-grafia’: i tre caratteri insieme infatti significano ‘storiografia’. Allo stesso modo il calco semantico ‘psicanalisi’ 心理分析 xīnlǐfēnxi non richiede 学 xué. Strutturalmente questo caso appare simile a quello dei diminutivi italiani: si tratta di sapere quali sono le combinazioni corrette e quali quelle escluse.

Il morfema 家 jiā è un nome monosillabico che significa ‘casa’, ‘famiglia’. Nei jiājiā

composti, tra gli altri significati ha quello di ‘specialista’. In questa accezione ha uno status simile a quello dei suffissi15 agentivi dell’italiano relativi a ‘persone che svol-

gono una determinata attività’ come -tore/-trice, -ista, -o/-a, -ato/-ata. Ad esempio: 41) 画家 huàjiā ‘dipingere’ + ‘specialista’ = ‘pittore’/ ‘dipingere’ + ‘specialista’ = ‘pittore’/‘dipingere’ + ‘specialista’ = ‘pittore’/

‘pittrice’16

艺术家 yìshùjiā ‘arte’ +‘specialista’ = ‘artista’

批评家 pīpíngjiā ‘criticare’+ ‘specialista’ = ‘critico’

文学家 wénxuéjiā ‘letteratura’ + ‘specialista’ =‘letterato’

科学家 kēxuéjiā ‘scienza’ +‘specialista’= ‘scienziato’

哲学家 zhéxuéjiā ‘filosofia’ +‘specialista’= ‘filosofo’

数学家 shùxuéjiā ‘matematica’ + ‘specialista’ = matematico

化学家 huàxuéjiā ‘chimica’ + ‘specialista’ = ‘chimico’

普通语言学家 pǔtōng yǔyánxuéjiā ‘linguistica’ + ‘specialista’ = ‘linguista’

地理学家 dìlīxuéjiā ‘geografia’ + ‘specialista’ = ‘geografo’

生物学家 shēngwùxuéjiā ‘biologia’ + ‘specialista’ = ‘biologo’

古文字学家 gǔwénzìxuéjiā ‘paleografia’ +‘specialista’ = ‘paleografo’ 心理学 家 xīnlīxuéjiā ‘psicologia’ + ‘specialista’ = ‘psicologo’

(15) 学xué e 家 jiā esibiscono uno status incerto tra parola e suffisso. Scalise (1994) ha introdotto il concetto di ‘semipa- rola’ definendo le ‘semiparole’ quelle forme legate come -filo, -logo che hanno uno status incerto tra parole e affissi e proponendo che il comportamento delle semiparole si avvicini più a quello delle parole che a quello degli affissi, e in particolare a quello dei costituenti di un composto. All’interno di termini come 画家

e proponendo che il comportamento delle semiparole si avvicini più a quello delle parole che a quello degli affissi, e proponendo che il comportamento delle semiparole si avvicini più a quello delle parole che a quello degli affissi, huàjiā ‘pittore’ o 科学 e proponendo che il comportamento delle semiparole si avvicini più a quello delle parole che a quello degli affissi, e proponendo che il comportamento delle semiparole si avvicini più a quello delle parole che a quello degli affissi, kēxué ‘scienza’ sembra difficile percepire

kēxué

kēxué

e in particolare a quello dei costituenti di un composto. All’interno di termini come e in particolare a quello dei costituenti di un composto. All’interno di termini come

jiā e jiā jiā 学

e in particolare a quello dei costituenti di un composto. All’interno di termini come e in particolare a quello dei costituenti di un composto. All’interno di termini come

xué come affissi; benché vengano aggiunti a morfemi legati non xué

xué

sembrano dare luogo a un processo di derivazione ma piuttosto ad un processo composizionale di cui costituiscono la testa.

(16) Per tutti i tipi di professione l’espressione cinese include sia maschile che femminile (che non verrà indicato per ogni voce); inoltre, come abbiamo visto, la mancanza di una marca di pluralità non implica che i nomi siano da intendersi necessariamente al singolare.

+ ‘specialista’ = ‘matematico’.

In cinese esistono anche casi in cui dei morfemi assumono la funzione di affissi: ad esempio 头 tóu, ‘testa’ è un morfema libero ma può diventare anche il suffisso 头 -tou privo di contenuto semantico con tono neutro che si aggiunge a morfemi legati come in 木头 mùtou ‘legno’ + suffisso = ‘legno’ e 石头 shítou ‘pietra’ + suffisso = ‘pietra’.

Resta il fatto che complessivamente il carattere isolante/agglutinante della lingua cinese fa sì che sia le parole derivate tramite l’impiego di affissi sia le parole compo- ste presentino un buon livello di regolarità e trasparenza in confronto all’italiano.

3.8.

Sintassi

Spesso l’unico modo per decidere la categoria (Nome, Verbo, Aggettivo) di un elemento è la sua collocazione nella frase. Ad esempio l’unica posizione in cui si può trovare un aggettivo in cinese è alla sinistra del nome, alla stessa stregua di qualsiasi altro elemento che determini il nome.

42) 热茶 rè chá ‘caldo/a’ ‘tè’ = ‘tè caldo’

Da questo punto di vista il cinese sembrerebbe dunque facile. A complicare le cose interviene però una sostanziale identità tra quelle unità lessicali che in italiano chiamiamo aggettivi qualificativi e i cosiddetti verbi di qualità o verbi attributivi. L’ambiguità categoriale viene sciolta in cinese solo attraverso la posizione che l’unità lessicale assume nella frase: posta davanti al nome (in posizione attribuitiva) ha natura aggettivale e posta dopo il nome (in posizione predicativa) ha natura verbale. Ad esempio:

43) 热茶 rè chá ‘caldo’ + ‘tè’ = ‘tè caldo’

茶 很 热 chá hěn rè ‘tè’+ ‘molto’ +‘caldo’ = il tè è caldo

dove 很hěn ‘molto’ ha la funzione di attenuare la tendenziale nuance contrastiva17

che in cinese un sintagma composto solo di nome + verbo di qualità assumerebbe. La posizione fissa dei costituenti nella lingua cinese si evidenzia anche nelle interrogative WH dove – a differenza dell’italiano, e anche dell’inglese – la trasformazione di una frase dichiarativa in una interrogativa non comporta alcun

(17) Senza l’avverbio 很 hěn ‘molto’ i verbi di qualità implicano il confronto con un termine di paragone implicito o esplicito come nella frase seguente: 他们的教室大,我们的教室小 ‘molto’ i verbi di qualità implicano il confronto con un termine di paragone implicito ‘molto’ i verbi di qualità implicano il confronto con un termine di paragone implicito tāmen de jiàoshì dà, wǒmen de jiàoshì xiǎo ‘la loro aula è grande, la nostra aula è piccola’ .

b) Dove va lui? f) 他去哪儿? Tā qù nǎr? lui andare dove c) Il suo amico mangia la mela g) 她朋友吃苹果 Tā péngyou chī píngguǒ lei Tā péngyou chī píngguǒTā péngyou chī píngguǒ

amico mangiare mela

d) Cosa mangia il suo amico? h) 她朋友吃什么?Tā péngyou chī shénme? lei amico mangiare cosa

Altro elemento di facilità della sintassi cinese è la costruzione delle proposizioni subordinate, in particolare quelle ipotetiche. La loro posizione nella frase è sufficiente a stabilire il rapporto di subordinazione che instaurano con la proposizione principa- le18 (esistono anche avverbi che accompagnano il verbo principale precisandone le

sfumature). Ad esempio:

45) 她来我就去 tā lái wǒ jiù qù lei venire io allora andare ‘se lei viene me ne andrò’

dove 就 jiù indica che c’è una condizione sufficiente.

Quantomeno in linea teorica, dunque, si può pensare che questo tipo di costru- zioni sia più semplice di quelle dell’italiano; tuttavia, chi sia cresciuto con lingue dove le ipotetiche sono più esplicite può trovare faticoso rinunciare all’enfasi delle congiunzioni di subordinazione cui è abituato nella sua lingua. Allo stesso modo, chi è abituato a lingue dove il singolare e il plurale sono espliciti può faticare ad abituarsi ad una lingua dove singolare e plurale non sono disambiguati se non è necessario. Ma qui finiamo per parlare di quanto le strutture di L1 possano influenzare l’acquisizione di strutture di L2 tipologicamente lontane.