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1.

Introduzione

Addizionario, implementato presso l’Istituto di Linguistica Computazionale

(CNR-Pisa) con la collaborazione del Dipartimento d’Informatica dell’Università di Torino, è un software multimediale che favorisce un accostamento ludico e creativo al mondo delle parole. Lo strumento, pur essendo un prodotto di ricerca, non è stato costruito “in laboratorio”. A idearlo e realizzarlo è stato un gruppo multidisciplinare di linguisti, psicologi e informatici, del CNR e dell’Università, ma a dargli vita effet- tiva sono stati gli insegnanti e i bambini di numerose scuole elementari e medie della Toscana, del Piemonte e dell’Emilia che hanno partecipato al progetto come “coau- tori” fin dalle sue prime fasi. Addizionario costituisce un valido strumento per il rag- giungimento degli obiettivi di educazione linguistica, intesa non come acquisizione di un rigido codice di lettura e scrittura, ma come educazione al comunicare, allo scam- bio vivo ed efficace di idee ed emozioni – non solo con i propri contemporanei, ma anche con chi ha vissuto, pensato e costruito la lingua prima di noi.

Attraverso le indicazioni di Addizionario, l’alunno scopre che con le parole si può giocare, fantasticare, raccontare i propri vissuti e scoprire nuovi mondi con il loro specifico modo di comunicare.

Il software, originariamente destinato agli alunni italiani della scuola dell’obbli- go, si è poi dimostrato utile anche per bambini e adulti provenienti da realtà lingui- stiche diverse. Le esperienze descritte da Franca Bosc nella sezione laboratorio di questo libro ne sono una dimostrazione.

L’ambiente didattico interattivo realizzato offre un contesto motivante ad attività di solito ritenute abbastanza difficili e noiose, quali la consultazione di un dizionario e l’arricchimento del lessico, e fa emergere le conoscenze e i vissuti che il bambino associa alle parole per poi servirsene come aggancio per fissare le conoscenze nuove.

È esperienza comune che i dizionari non riscuotano molto successo presso i ragaz- zi – specie quelli delle scuole elementari – e che le attività che ne prevedono l’uso siano considerate pesanti, difficili e noiose. I dizionari sono ingombranti e poco maneggevoli; l’ordine alfabetico, come unica chiave di accesso alle parole, può crea- re, specie ai bambini più piccoli, qualche difficoltà; i caratteri delle pagine talvolta sono fitti e di piccole dimensioni; le definizioni sono scritte in un linguaggio non sempre facile da capire. Soprattutto, però, i dizionari per bambini, asettici e distanti, contengono pochi agganci al mondo infantile.

Stimolo alla realizzazione di Addizionario è stata la convinzione che, per suscita- re l’interesse dei ragazzi nei confronti del dizionario, fosse necessario coinvolgerli come autori nelle diverse fasi di costruzione dello strumento e che questo dovesse il più possibile rispecchiare i loro gusti e rispettare le loro capacità e i loro interessi.

Josette Rey-Debove, autrice de “Le petit Robert des enfants” (1988), afferma che il dizionario non deve isolare il bambino dal suo mondo, ma fungere da legame tra questo e la conoscenza. Lavorando all’interno del laboratorio linguistico Addiziona-

rio, il bambino lettore-autore si “appropria” del dizionario, impara a conoscerlo,

apprezzarlo e usarlo costruendosene uno personale che conterrà anche “la dimensio- ne emotiva” delle parole che i dizionari realizzati dagli adulti ovviamente non posso- no registrare. Nessun dizionario, infatti, tra le definizioni di “bambino” riporterà mai una definizione come quella prodotta per Addizionario da un bambino torinese: “Il bambino è un essere che quando nasce porta felicità e gioia”.

I principi cui ci siamo ispirati sono quelli del costruttivismo sociale (Vygotskij 1978), che incoraggia l’apprendimento collaborativo in cui la conoscenza viene costruita svolgendo insieme ad altri (coetanei, o adulti più esperti) attività che da solo il bambino non riuscirebbe a svolgere. Addizionario, inoltre, fa proprie le idee della “Informatica cognitiva” (Papert 1990, Papert 1993) che prevede un uso attivo, costrut- tivo e sociale degli strumenti e delle tecnologie informatiche in ambito educativo.

2.

Descrizione del prodotto

L’ambiente didattico da noi realizzato include due strumenti multimediali stretta- mente collegati, “Addizionario” – un dizionario per bambini scritto e illustrato dai bambini che ha poi dato per estensione il nome all’intero sistema – e “Quaderno Atti- vo”, un modulo creativo in cui il bambino, lavorando da solo o in collaborazione con altri, può costruire il suo dizionario personale1.

Per entrare nel laboratorio ipermediale il bambino digita nome, cognome e classe frequentata in modo che il sistema apra per lui i file in cui verrà memorizzato il mate- riale testuale e multimediale che egli produrrà durante le sedute al computer. Quindi accede all’aula (fig. 1), dove il Dizionario e Quaderno sono ben visibili rispettiva- mente sullo scaffale e sul banco. La grafica del programma è pulita e gradevole. Lo schermo non è mai “affollato”. Le icone relative alle diverse funzioni attivabili ven- gono introdotte gradualmente man mano che il lavoro procede.

(1) Le figure qui riprodotte in versione bianco e nero sono invece riportate con i vivaci colori originali nel Cd – Rom allegato al libro.

2.1.

-Il dizionario

Il Dizionario di Base di Addizionario (Figure 2 e 3) contiene le definizioni, gli esempi, i disegni e le associazioni libere che 400 bambini di quarta e quinta elemen- tare e di prima e seconda media di varie regioni d’Italia hanno prodotto in relazione a una lista di sostantivi concreti e astratti, aggettivi e verbi per un totale di circa 1000 parole, scelte tra le più frequenti della lingua italiana.

Il materiale raccolto è molto ricco e fornisce informazioni che possono essere usate da un’ampia tipologia di utenti, a vari livelli di profondità e da diversi punti di vista. Il primo e più importante utente del Dizionario di Base è il bambino stesso, ma il materiale può essere interessante anche per psicologi, insegnanti o genitori che desiderino capire meglio il mondo interiore dei bambini e scoprire i vissuti che le parole da loro usate evocano. I redattori di dizionari per bambini, a loro volta, posso- no trarre dalla lettura di questi dati indicazioni e spunti per produrre strumenti più attraenti, facili da usare, e rispettosi dei gusti e degli interessi degli utenti.

A parte la correzione degli errori di ortografia, il materiale prodotto dai bambini è stato conservato il più possibile nella sua forma originale, fresca, efficace ed imme- diata, anche se a volte non troppo corretta dal punto di vista sintattico.

Per diverse parole del dizionario mancano la definizione, gli esempi, i disegni o le associazioni e questa caratteristica è estremamente positiva perché il bambino uten- te può trovare stimolante e gratificante ricercare ed aggiungere personalmente le parti mancanti. Uno strumento aperto e flessibile, da completare dove necessario e da ampliare a proprio piacimento – magari con l’aiuto dell’insegnante – è ben più inte- ressante di un oggetto completo in tutte le sue parti, rigido e chiuso in se stesso!