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Il catalogo degli alberghi dalla A di Agnellino alla Z di Zurigo

2. Agnello, poi Agnello e Duomo

Un “Agnus Dei di pietra”304 ha dato il nome all'albergo Agnello e proprio questo

nome indicava l’albergo Agnello, una delle osterie più antiche di Milano aperta già nel 1667305. All’inizio del XIX secolo si trovava in contrada dell’Agnello al numero civico

578 che diventa dal 1846 contrada dell’Agnello, 970 e dal 1866 via Agnello, 4. Infine, nel 1883 l’albergo aveva l'entrata principale in via Agnello numero 2, all’angolo con corso Vittorio Emanuele.

La prima testimonianza dell’albergo nel XIX secolo è una pratica edilizia del 1820 conservata all’interno della prima serie del Fondo Ornato Fabbriche in cui il proprietario306, Antonio Pedroli (altre volte Pedrolli), presenta il disegno della facciata

del palazzo per ottenere l’autorizzazione a effettuare dei lavori sia all’interno che all’esterno dell’edificio307. Sette anni dopo, per rendere più accogliente l’albergo, il

304 “La via dell’Agnello deve il nome all’albergo, di antica origine, che si trovava all’angolo della Corsia

dei Servi e che a sua volta prendeva nome da un “Agnus Dei” di pietra”. P. Mezzanotte, G. Bascapè,

Milano nell’arte e nella storia, a cura di G. Mezzanotte, Milano 1968, p. 176.

305 “Nel 1667 l’Osteria dei Tre Re è sulla bocca di tutti per un fatto di cronaca nera: il cassiere del

banchiere Marzorati, di nome Comollo, fu ucciso per rapina da un francese e da un certo Lonati di Gallarate; il corpo tagliato a pezzi fu gettato nel condotto dei Tre Re. Dopo la scoperta del delitto, recuperati i resti dell’ucciso i quali erano stati sparsi anche nel condotto dell’osteria del Falcone, in quello dell’Agnello e in quello del Cantoncello all’Aquila, gli assassini come dice G. Barigazzi (in “Città di Milano”, n. 8-9, 1966): “vengono attanagliati e arruotati vivi”. M. Schiamone, L’osteria dei Tre re centro

postale milanese, in «Bipiemme. Periodico della Banca Popolare di Milano», 84 (1986), p. 27.

306 Nelle edizioni dal 1853 al 1889 della Guida di Milano per l’anno … di Giovanni Bernardoni è

specificato che i conduttori e/o proprietari sono Petrolini e Maffioretti, dal 1853 al 1882 il proprietario è Maffioretti Luigi, dal 1883 al 1889 i conduttori diventano Moranzoni Giacomo e Guenzani Giovanni, dal 1895 al 1898 la Società collettiva Morini e Marchesi. Di quest'ultima è conservata la notifica presso l'Archivio della Camera di Commercio di Milano: “Notifiche di ditte. Presentato il 27 giugno 1898. Oggetto. Morini e Marchesi – Morini fratelli. 27 giugno 1898. Con atti 12 febbraio 1898 N. 3422 e 3423 il signor Marchesi Antonio recedette dalla Società collettiva Morini e Marchesi avente in Milano, via Agnello, 2, un esercizio per la conduzione dell'Albergo dell'Agnello e Du Dôme ed entrò in sua vece a far parte della ditta il Signor Santo Morini, portando il capitale sociale a L. 80.000, e modificando la ragione sociale in quella di Morini Fratelli della quale il signor Luigi Morini è il solo gerente e libero firmatario.” (Archivio Storico della Camera di Commercio di Milano, Fondo Registro Ditte, scatola 609). Nell'atto di recesso da Società Commerciale allegato si legge che il Signor Marchesi Antonio “dichiara di recedere, come in fatto recede dalla Società suddetta “Morini e Marchesi” costituitasi col rogito Sormani 10 giugno 1895 per l'esercizio dell'Albergo dell'Agnello e du Dôme (...). Stante questo recesso la ditta corrente sotto la ragione sociale “Morini e Marchesi” dovrà essere sostituita da quella “Fratelli Morini” (...) fermo il diritto di valersi ancora della insegna Albergo dell'Agnello e du Dôme.” (Archivio Storico della Camera di Commercio di Milano, Fondo Registro Ditte, scatola 609).

307 “All’I. R. Congregazione Municipale della Comune di Milano. Avendo il sottoscritto ottenuto il

permesso di praticare alcune opere di fabbrica nell’interno della propria casa ad uso di Albergo situata nella Contrada dell’Agnello al civ. num. 578 e che risvolta anche sulla Corsia de’ Servi in Milano presenta ora in dupplo i disegni delle relative facciate onde essere graziato della compiacenza di codesta Congregazione Municipale del permesso anche per l’esecuzione della medesima le opere saranno eseguite dal Capo Mastro Antonio Barogi come si è già notificato nell’anteriore domanda ed in attenzione della grazia si rassegna colla maggior prima a considerazione. Nel tempo dell’esecuzione d’opera si

signor Pedrolli chiede il permesso per far costruire un grande camino, in aggiunta a uno più piccolo già esistente, e di pavimentare due stanze308.

Nel 1880309 viene presentato dall’allora proprietario dell’albergo, il signor Luigi

Maffioretti310, un nuovo disegno della facciata (successivo a uno di cui, però, non ci è

giunta copia) dell’edificio per richiedere l’approvazione di alcune modifiche311. Come si

può vedere dal confronto delle due facciate, l’edificio in sessant’anni si è ingrandito ed

desidera di poter erigere una porzione di colata d’ape nel tempo della formazione della Porta tanto dalla parte dell’Agnello come dalla parte della Corsia de’ Servi dello sporto di B 10 fuori il numero di facciata o come verrà determinato dalla segreteria. Milano, 20 giugno 1820. Firmato: Antonio Pedrolli.” ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, I serie, cartella 192/6.

308 “Alla Congregazione Municipale di Milano. Abbisognando al sottoscritto proprietario della casa nella

Contrada dell’Agnello al numero 578 ad uso di albergo di levare un camino grande e di mantenerne un altro più piccolo e di fare due pavimenti nell’interno di detta casa notifica alla suddetta Congregazione a norma dei veglianti regolamenti ed ha incombenziato il Capo Mastro Gio. Batta Baj per l’esecuzione delle suddette opere. 2 giugno 1827.” ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, I serie, cartella 193/7.

309 Prima di questa data vengono presentate altre tre pratiche edilizie in cui, però non è specificato se i

lavori si dovranno eseguire all’interno dell’albergo o se riguardano un’altra ala della casa. La prima è del 4 giugno 1828 in cui il proprietario Pedroli chiede e ottiene il permesso per l'‘apertura di un uscio al piano terreno, perpendicolare alla finestra superiore nell’interno della sua casa.” (ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, I serie, cartella 194/1). La seconda è del 23 settembre 1835 ed è la richiesta del proprietario Antonio Pedroli e del capomastro Gabriele Beranno di poter eseguire “alcune opere nel muro interno le quali possino formare la comunicazione colla casa Tubi.” (ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, I serie, cartella 197/1). La terza, infine, è datata 9 ottobre 1846: “Congregazione Municipale della Città di Milano. Al sottoscritto proprietario della casa situata in questa città contrada dell’Agnello al civico 970 A le occorrerebbe di eseguire nell’interno di detta casa un passaggio al primo piano che possa servire per disimpegno e comunicazione di questa casa con quella attigua nel Corso Francesco occupando per tale operazione porzione dell’area della corte (…). Per tale operazione sarà indispensabile la formazione di due aperture in rottura del muro (…). Chiede pertanto al sullodato Municipio il permesso per l’esecuzione delle suddette operazioni le quali verranno eseguite sotto la direzione del sottoscritto capo mastro. Col dovuto rispetto del rassegno Antonio Pedroli proprietario e Berranno Gabriele capo mastro.” (ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, I serie, cartella 204/1).

310 “Alla onorevole Camera di Commercio e d'Industria della Provincia di Milano. Inerendo alla

Luogotenenziale Notificazione 10 settembre del corrente anno 1852 num. 19792 e dall'inteso nella comparsa personalmente avuta avanti questa Onorevole Camera. Il sottoscritto Luigi Maffioretti svizzero di nascita e di sudditanza, ma abilitato a rimanere in questa Città e Provincia come dalla carta d'abilitazione rilasciatagli dall'I. R. Direzione della Polizia di questa stessa città che in originale qui unisce A. Notifica che egli è l'unico conduttore rappresentante e firmatore in ogni atto e contratti delli negozi d'Alberghi già da molti anni eserciti in questa stessa città di Milano l'uno denominato Albergo d'Italia nella contrada di sant'Ambrogio alla Palla alli civici numeri 3311 e 3312, l'altro denominato albergo degli Angioli nella contrada di san Protaso ad Monacos al civico 1716b e l'altro denominato Albergo dell'Agnello sull'angolo del Corso Francesco e della Contrada dell'Agnello al civico num. 970 circa i quali non fu messa alcuna circolare nè all'atto della loro erezione nè in progresso di tempo. E prega che dopo gli usi d'ufficio gli sia restituita la carta di abilitazione qui sopraunita A. 22 dicembre 1852. Firmato: Luigi Mafioretti.” Archivio Storico della Camera di Commercio di Milano, Fondo Registro Ditte, scatola 94.

311 “All’Onorevole Giunta Municipale della Città di Milano. Essendosi il Signor Luigi Maffioretti

proprietario della casa ad uso Albergo detto dell’Agnello posta nella Via omonima al numero 2 determinato di apportare ulteriori variazioni alla facciata del proprio caseggiato risultante dal tipo stato approvato dalla Commissione Municipale d’Ornato in data 22 luglio 1880, presenta il qui unito tipo nel

è cambiato312: nel 1820 aveva un solo portone d’ingresso e si alzava su tre piani, mentre

nel 1880 le aperture al piano terreno sono quadruplicate313 ed è stato costruito il quarto

piano. L'esecuzione di questi lavori viene ricordata anche all'interno della guida commerciale edita da Savallo negli anni 1883 e 1884 dove si legge: “rimesso tutto a nuovo, eleganti appartamenti, camere unite e separate, scelta cucina e vini, servizio a prezzo fisso ed alla carta a tutte le ore, omnibus alla stazione a tutti i treni, prezzi modicissimi”.

Di come, però, fossero organizzati all’interno gli spazi, non abbiamo nessuna testimonianza fino al 1923, anno in cui, in seguito all’allargamento dell’hotel314 unitosi

all’edificio di via Agnello, 4315 vengono presentate le planimetrie interne del piano

terreno e del sopralzo al terzo piano316. Al piano terreno dell’hotel si trovavano: la

direzione, la cassa, i telefoni, le toilette, il bar, la sala lettura, la sala riunione, un atrio con il fumoir, due sale da pranzo, una grande e una piccola, la cucina e la dispensa. Nel sopralzo, invece: la lavanderia, la stireria, il guardaroba, i bagni e un terrazzo. Dal novembre del 1881 l’albergo è gestito dai soci Giacomo Moranzoni e Giovanni Guanzani, come loro stessi dichiarano in un documento presentato alla Camera di Commercio di Milano nel 1886317. Dal 1895 la proprietà dell'esercizio passa ai fratelli

quale, sono indicate le variazioni suaccennate allo scopo di ottenere la necessaria approvazione ai termini dei vigenti regolamenti. In esso tipo sono segnate in giallo nella elevazione le parti del primitivo progetto che vennero abbandonate ed in rosso le nuove varianti. Nella fiducia di essere esaudito anticipa i ringraziamenti e si rassegna. Milano 27 ottobre 1880. Firmato per incarico del Signor Maffioretti, l’ing. Valentino Melzi”. ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, II serie, cartella 145/683555.

312 In Milano Tecnica dal 1859 al 1884, è infatti inserito nell’elenco degli alberghi che hanno subito

notevoli trasformazioni. Milano Tecnica dal 1859 al 1884, pubblicazione fatta a cura del collegio degli ingegneri ed architetti, ristampa dell’edizione del 1885 autorizzata dall’editore Ulrico Hoepli, Milano 1988, p. 410.

313 Oltre all’albergo, al piano terreno dell’edificio si trovavano anche delle botteghe e dei negozi come

testimonia la planimetria del piano terreno del 1923. ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, II serie, cartella 803/32737.

314 L’utilizzo del termine inglese hôtel, al posto del francese auberge e dell’italiano albergo, si è

affermato a Milano già alla fine del 1800 diventando oggetto di dibattito fra gli albergatori e chi, come il consigliere comunale signor prof. Vittorio Ferrari, voleva tutelare “il patrimonio linguistico nostro contro l’imbarbarimento ognora più grande”. Si legge infatti nell’interpellanza del consigliere comunale Ferrari che i “signori albergatori sostengono (…) che il loro esercizio è destinato essenzialmente al forestiero, al quale è giusto offrire tutte le agevolezze, e che il nome di Hôtel ha acquistato un significato cosmopolita (…). E la ragione ha un ceto valore: certo, molto superiore all’altra, secondo la quale, la parola Hôtel designa un genere elevato di Alberghi”. Annata 1905-1906, parte I, p. 243, pubblicazione numero 172, seduta straordinaria del consiglio comunale di Milano, 14 febbraio 1906.

315 ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, II serie, cartella 803/32737. 316 ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, II serie, cartella 803/32737.

317 “Milano, 11 ottobre 1886. I sottoscritti Moranzoni Giacomo e Guanzani Giovanni notificano a codesta

Moranzoni, dal 1897 ai signori Morini e Marchesi; dal 1899 ai fratelli Morini, dal 1907 della Società Anonima Milanese Alberghi, Ristoranti ed Affini di cui Giulio Girelli è il direttore.

L’Agnello, chiamato dal 1898 Hotel Agnello e Duomo318, fra il 1822 e il 1914 è

presente in numerose guide per il viaggiatore tra gli alberghi economici dotati di ristorante ed è indicato come il punto di arrivo e di partenza per alcuni vetturali e diligenze tra cui, per esempio, nel 1844 quella del signor Giussani con destinazione Rivolta319. La prima guida che lo cita è La ville de Milan nouvellement descrite,

pubblicata nel 1822320: sia in questa edizione, sia nelle successive del 1829321 e del

1830322 l’albergo Agnello è uno dei venti alberghi di seconda categoria presenti a

Milano. Il suo iniziale carattere plebeo è testimoniato anche dal fatto che nelle edizioni del 1823 e in quelle dal 1825 al 1827 dell’Interprete milanese è citato fra le osterie condotte dal signor Giovanni Petrolini e, solo a partire dall’edizione del 1828, è inserito nell'elenco degli alberghi della città.

È elencato nell’Almanacco del Commercio di Milano del 1836 e del 1837323, in

Milano nel settembre del 1838, nelle edizioni del 1839 del Nuovo ritratto di Milano e

della Nuovissima guida dei viaggiatori in Italia e, fra gli alberghi principali della città senza bagni, della Nouveau guide de Milan del 1840324. È citato nelle edizioni del 1841

della Guida di Milano e suoi dintorni e della Descrizione di Milano e de’ principali

suoi contorni, nella guida di Rejna del 1842, nelle edizioni del 1844 della guida del

indeterminato e sotto la ragione “Moranzoni e Guanzani” l'albergo Agnello sito in Milano via Agnello num. 2. Ambi i soci sono gerenti e liberi firmatari della ditta. Pregano la Camera a voler prender nota di quanto sopra e delle loro firme qui appiedi. Firmato: Moranzoni Giacomo e Guanzani Giovanni.” Archivio Storico della Camera di Commercio di Milano, Fondo Registro Ditte, scatola 609.

318 Milano. Guida commerciale 1898, a cura di G. Savallo, cit., p. 945.

319 “Rivolta - il signor Giussani arriva al martedì e parte al mercoledì dall’albergo dell’Agnello”. Utile giornale ossia guida di Milano per l’anno 1844, a cura di G. Bernardoni, Milano 1844, p. 84.

320 “Negli alberghi di seconda classe, forniti anch’essi di buoni alloggi, si trattano i forestieri tanto a pasto,

come alla carta a loro piacimento.” F. Pirovano, La ville de Milan nouvellement descrite par le peintre

François Pirovano. Traduction de l’italien de Mr Le C..L..B.. auteur de pensieurs ouvrages, Milan 1822,

pp. 419-420.

321 F. Pirovano, Milano nuovamente descritta dal pittore F. Pirovano co’ suoi stabilimenti di scienze, di pubblica beneficenza e amministrazione, chiese, palagi, teatri, ecc. Loro pitture e sculture aggiuntovi l’almanacco per l’anno 1829, Milano 1829, p. 468.

322 F. Pirovano, Milano nuovamente descritta dal pittore F. Pirovano II edizione con un’appendice degli oggetti più meritevoli a vedersi nei dintorni di esso, Milano 1830 , p. 412.

323 “Agnello, (alb. di Maffioretti e C.), c. dell’Agn. 578”. Almanacco del commercio di Milano: guida per l’anno 1837, Milano 1837, p. 244.

Pirola, nel Manuale del forestiero in Milano del 1844, nella Description de la ville de

Milan et de ses environs del 1856 e nella Recentissima descrizione di Milano del 1859

tra gli “alberghi di minor spesa e più economici” con una “spesa giornaliera comprensiva di vitto e alloggio che oscilla fra gli otto e i dieci franchi al giorno”325.

È inserito nella Guide de Milan et de ses environs di Fabi del 1860, nella Milano

e i suoi dintorni del 1865, nelle edizioni del 1871, della Nuova guida illustrata con una

nota sulla “cucina pronta a tutte le ore, pranzo alla carta e a prezzo fisso”326 e di Milano

percorsa in omnibus fra gli alberghi, con “cucina pronta a tutte le ore. Pranzo alla carta

ed a prezzo fisso, od a piacere”327, localizzati lungo la linea A-Colore Rosso

dell'omnibus che da Piazza del Duomo andava a Porta Venezia, in The traveller's guide

of Milan and its environs del 1873, nella Guide to Milan and environs del 1875 dove è

specificato che tutti gli alberghi hanno un servizio di omnibus che conduce alla stazione328, nella Guida tascabile della città di Milano e suoi dintorni del 1876, nella

guida edita da Savallo del 1877 e del 1880. Si trova nella pianta della città allegata alla guida di Ronchi Milano alla mano del 1879, in una pubblicità della Guide de l’étranger

à l’Exposition Nazionale 1881 in cui si legge: “Milan. Hotel de l’Agnello. Maison

située corso Vittorio Emanuele près de la Cathédrale – Restaurant à prix fixe et à la carte – Prix modérés – Omnibus à la Gare à tous les trains. Tenu par Louis Maffioretti”329, nella guida di Sacchi del 1881, nella Guida tascabile della città di

Milano e suoi dintorni del 1881, nella Guida speciale per gli indirizzi della città di Milano del 1884, nella Nuova guida di Milano del 1889, nella guida Stols del 1891,

nella Guida pratica della città del 1892, nella Guida vade mecum di Milano, nella

Guida tascabile di Milano e suoi dintorni del 1894 e fra gli “alberghi accordanti

facilitazioni ai soci del T. C. C. I.”330.

325 Recentissima descrizione di Milano e Guida dei forestieri, Milano 1859, p. 6.

326 Nuova guida illustrata storico–politica – industriale della città di Milano colla descrizione dei principali monumenti, musei, biblioteche, edifici pubblici e privati, ecc. Con nozioni sull’esposizione industriale italiana, escursione nei dintorni, tariffa degli omnibus e vetture pubbliche orario dei convogli passeggeri di Milano, annunzi ecc. ecc., Milano 1871, p. 3.

327 F. Venosta, Milano percorsa in omnibus: guida per chi vuol visitare con poco dispendio di tempo e denaro, tutto quanto di più rimarchevole offre questa città, Milano 1871.

328 “All the hotels have special omnibuses to conduct travelers to and from the railway Station”. G. Fajini, Guide to Milan and environs, seconda edizione, Milan 1875, p. 17.

329 P. Preda, Guide de l'étranger à l’Exposition Nazionale 1881, Milan 1881.

È ricordato nell'Annuario generale del Touring Club Italiano del 1902 con il prezzo delle camere pari a L. 3, nella guida Treves del 1903 con il costo delle camere da 2 a 4 lire331, nella guida Lampugnani del 1910, nelle le guide edite da Baedeker nel

1904, 1908 e 1913. Nelle prime due è specificato che l'albergo è dotato di ascensore e che il costo delle camere varia da 2 a 4 franchi, mentre quello della pensione da 8 a 10 franchi. Nell'edizione del 1913, invece, i prezzi delle camere sono aumentati e variano fra i 3,50 e i 6 franchi. Infine è presente nella Guida d’Italia del Touring Club del 1914332 fra gli alberghi di secondo ordine con 100 letti. Tra gli alberghi distrutti o resi

inservibili dai bombardamenti che durante la seconda guerra mondiale colpirono Milano nell’agosto del 1943333, ci fu anche l’Albergo dell’Agnello e Duomo334.