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la storia e le storie dell'offerta turistica di Milano analizzata su piattaforma GIS

3.2 La Milano ospitale nella storia dei 130 albergh

3.2.1 L'attività degli alberghi negli ann

L'offerta alberghiera milanese testimoniata all'interno delle guide commerciali e dal viaggiatore fra l'inizio del XIX e l'inizio del XX secolo ha avuto una crescita costante. Dal punto di vista quantitativo, infatti, gli alberghi promossi nel 1827 erano 35, nel 1844 44, nel 1866 49, nel 1884 55 e nel 1914 83 (Grafico 1). Oltre a questi alberghi esistevano in città alloggi più modesti, quali osterie fornite di camere da letto (assimilabili alle odierne pensioni) e affittacamere, promosse all'interno delle guide per il viaggiatori come soluzioni ideali per i lunghi soggiorni140 In particolare, dal confronto

dei dati del 1861 e del 1881 relativi al censimento della popolazione, analizzati in una ricerca di storia economica condotta qualche anno fa dall'Università Cattolica di Milano, era emerso che il numero degli affittacamere era aumentato in maniera rilevante rispetto al numero degli alberghi e che, invece, dall'analisi dei dati del censimento del 1861 con quello del 1911 il numero complessivo degli albergatori e affittacamere milanesi, in quei cinquant'anni, si era quintuplicato141. Questo trend si può far risalire

140 In alcune guide per il viaggiatore pubblicate nel XIX secolo viene sottolineato che in città esistono

numerosi affittacamere dove si può dormire comodamente e a buon prezzo. Cito qui di seguito tre esempi: 1. “Il y a aussi beaucoup de traiteurs et de restaurants chez lesquels on trouve quelquefois des bons longemens; les étrangers peuvent y être bien servis et bien traits.” La ville de Milan nouvellement

descrite par le peintre François Pirovano. Traduction de l’italien de Mr Le C… L… B… auteur de

plusieurs ouvrages, Milan 1822, p. 420; 2. “(…) si on a l’intention de s’y arrèter plus long – temps, il est plus économique de prendre un appartement garni. Milan en est assez abondamment pourvue, et les prix sont en général modérés.” Description de la ville de Milan et de ses environs suive de celle de la

chartreuse de Pavie; des excursion aux lacs de Côme, de Lugano, a Varese et u lac Mnajeur des voyages à Bormio et au sommet du Slugen et précedée de tous le reisegnemens necessaires aux ètrangers, de l’indication de principaux hôtels, de l’adresse de banquirs, du tarif des postes, de chemins de fer, etc.,

Milan 1856, p. II; “Per chi dovesse fare un lungo soggiorno in Milano, sarebbe forse più conveniente ed economico lo installarsi in qualche appartamento o stanza ammobiliata, delle quali molte se ne rinvengono pagando dai quindici ai venti franchi al mese di pigione, ma anticipatamente, e per procurarsele e d’uopo avere la pazienza di leggere i cartelli affissi sulle case medesime o dirigersi agli uffici d’indizi, uno dei quali è stabilito verso Porta Tosa, nella contrada di S. Zeno.” Recentissima

descrizione di Milano e guida dei forestieri, Milano 1859, p. 7.

141 Temi di storia economica del turismo lombardo (XIX – XX secolo), a cura di A. Carera, Milano 1999,

anche al periodo precedente: emerge, infatti, che fra il 1827 e il 1866 c'è stato un aumento del 13,64% mentre, nel periodo post unitario, fra il 1866 e il 1914 del 69,39% (Immagini 6-10). Nonostante questo aumento, confrontando l'offerta alberghiera di Milano e di Roma fra la fine dell'Ottocento fino alla prima Guerra Mondiale, promossa all'interno delle guide edite da Baedeker fra il 1875 e il 1913, risulta che l'offerta alberghiera di Milano è rimasta costantemente inferiore142.

Fra i 130 alberghi studiati ce ne sono alcuni che vantano una storia pluricentenaria, ospiti illustri nei loro registri e un ruolo importante nella vita cittadina fin dal Medioevo come il Falcone e il Pozzo i cui albergatori sono presenti fra i nomi di quelli che concorsero “nelle offerte per l’erigendo lazzaretto nel 1488.”143. Ne sono un

esempio gli alberghi: Cappello (1301)144, Falcone (1395)145, Pozzo (1447)146, Tre Re

142 Per Roma vengono segnalati 30 alberghi nel 1875, 32 alberghi nel 1887, 43 alberghi nel 1900 e 58

alberghi nel 1909; mentre per Milano 24 alberghi nel 1879, 30 alberghi nel 1895, 36 alberghi nel 1904 e 47 alberghi nel 1913. Temi di storia economica, cit., p. 129.

143 Appunti e notizie, in «Archivio Storico Lombardo», anno XXIV, vol. XVII, (1912), p. 430, p. 3580.

144 “In questo antichissimo albergo (...) avevano preso alloggio i messi di Amedeo VIII di Savoia venuti a

Milano per trattare coi rappresentanti di Filippo Maria Visconti la cessazione delle ostilità nel Monferrato e per concretare i capisaldi di un'alleanza fra i due Principi, ed alcune delle laboriose sedute furono tenute proprio nell'osteria; (...). Nel 1585 (...) l'oste Zanantoni del Cappello si vede fare un'intimazione per certi boccali di trenta once non bollati (...). I viaggiatori che furono in Italia nei secoli XVI e XVII designano il Cappello ed il Tre re come i migliori alberghi della città (...)” L. Candrini, Alberghi e albergatori, cit., p. 195. - Nel 1432 Pierre Marchand e Manfredi di Saluzzo furono incaricati da Amedeo VIII di partire per Milano per trattare della pace con il Marchese di Monferrato. “Vi giunsero il 4 marzo (con essi vi era il segretario Andrea Mallet) e presero stanza all'albergo del Cappello” F. Cognasso, L'alleanza sabaudo-

viscontea conto il Monferrato nel 1431, cit., p. 330. - “Da quell’albergo ai 28 marzo 1446, Geronimo da

Forlì informava il duca di Milano che i Veneziani avevano spedito a Francesco sforza i 40,000 ducati promessigli.” E. Motta, Albergatori Milanesi nei secoli XIV e XV, cit., pp. 371–372.

145 Per l'albergo Falcone: “Nel 1430 lo conducevano gli eredi di Giovannino dè Ferrari di Abbiategrasso,

e l’avevano in affitto da Ginevra Visconti, figlia di Bernabò Visconti, e moglie del marchese Leonardo Malaspina. L’albergo durò a lungo nella medesima famiglia dei Ferrari (…). Il Falcone fu stanza a personaggi cospicui: vi alloggiò nell’a. 1549 Andrea Minacci arcivescovo di Zara, nel suo passaggio per Milano, diretto a Parigi.” E. Motta, Albergatori Milanesi nei secoli XIV e XV, cit., pp. 370–371.

146 “Nel 1457 vi era oste un tal Cristoforo e vi alloggiava Andrea Maletta, oratore del duca di Savoia con 3

bocche e 3 cavalli. Vi si trattenne nell’aprile e dal 12 al 27 agosto, con spesa di L. 25 e soldi 16 imperiali. L’albergo è frequentato più tardi (1492) da Antonio Fugger, uno dei tanti del casato dei celebri fornitori e prestatori di Carlo V. Al 1° ottobre 1494 vi si stipulano convenzioni fra il duca di Milano ed i legati delle Leghe Grigie. (…) Nel 1515 il Pozzo ospitava gli Ambasciatori dei XII Cantoni svizzeri (…). Due anni vi aveva preso alloggio il barone Ulrico di Hohensax (…). Carlo Goldoni per la prima volta venuto a Milano nel 1733, scende all’albergo del Pozzo e vi brucia nel caminetto della sua stanza il manoscritto dell’Amalassunta. Vi scende anche il famoso avventuriere Giacomo Casanova. E ancora sulla fine del secolo XVIII sarà dichiarato il miglior albergo della città dal Duclos (1760), che pur diceva corna degli alberghi italiani, e dallo Young pari ai migliori di Francia (1789).” Appunti e notizie. Un vecchio albergo

(1476)147 la cui insegna, posta nel 1480 e realizzata dal pittore Gottardo Scotti148, è forse

la più antica insegna dell’albergo che si conosca149, Corona (XV secolo) Armonia

(Reichmann), Aquila e Agnello (1667).