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Sulle tracce del bello: storia delle opere d'arte che adornavano gli alberghi Gli alberghi e l'arte, un connubio che affonda le sue radici in due motivazion

la storia e le storie dell'offerta turistica di Milano analizzata su piattaforma GIS

3.2 La Milano ospitale nella storia dei 130 albergh

3.2.5 Sulle tracce del bello: storia delle opere d'arte che adornavano gli alberghi Gli alberghi e l'arte, un connubio che affonda le sue radici in due motivazion

principali. La prima si riferisce al desiderio degli albergatori di rendere, agli occhi dei viaggiatori, il proprio esercizio il più prestigioso possibile e la seconda è direttamente collegata alla differente destinazione d'uso dei palazzi (case patrizie o luoghi di culto) prima del loro adattamento in alberghi. Fatto sta che all'interno di alcuni alberghi erano custodite vere e proprie opere d'arte di cui alcune sono oggi di proprietà di importanti musei italiani o stranieri.

Nel primo caso sono opere direttamente commissionate dai proprietari degli alberghi ad artisti locali, come per esempio le insegne sulla porta dell'albergo dell'Aquila, dove era scolpita un'aquila in legno, o su quella del Rebecchino raffigurante lo strumento musicale, la rebecca, fra due figure della mitologia classica. Gli artisti erano chiamati anche a dipingere paesaggi fantastici nei cortili degli alberghi, come per esempio in quello del Reale218, o a realizzare delle opere d'arte allegoriche in riferimento

216 P. Mascagni, Verdi (ricordi personali), cit., p. 14.

217 I due tedeschi che viaggiano a piedi, in Corriere della Sera, 27/28 gennaio 1896, p. 3. 218 L. Candrini, Alberghi e albergatori, cit., p. 195.

a eventi storici contemporanei. È il caso della statua raffigurante un'India che uccide i

serpenti della schiavitù voluta dal proprietario del Milan, il signor Spatz, al fine di

ricordare l'abolizione della schiavitù in Brasile da parte della figlia degli imperatori Don Pedro II di Braganza e Teresa Cristina di Borbone, mentre i suoi genitori erano alloggiati al Milan nella primavera del 1888. Essa è ancora esposta nel giardino dell'albergo. Nelle camere degli alberghi più prestigiosi, inoltre, i proprietari esponevano quadri di grandi artisti. Un esempio è l'opera di Bartolomeo Giuliano intitolata La venditrice di ciliege o quella di Gerolamo Induno intitolata La partita a

scacchi (1881) entrambe esposte all'albergo Cavour e oggi di proprietà della Galleria

d'Arte Moderna di Milano219. Particolarmente famosa era l'opera La partita a scacchi

presentata al pubblico in occasione dell'Esposizione Nazionale tenutasi a Milano nel 1881 all'interno del Padiglione delle Belle Arti220. “La tavola raffigura una scena tratta

dal breve dramma in versi composto nel 1873 da Giuseppe Giacosa (...). All'interno di un'ampia sala illuminata da una bifora dai vetri piombati, è raffigurata una coppia di giovani intenta a giocare una partita a scacchi. Il ragazzo ha il viso rivolto verso un uomo anziano rappresentato alle spalle della ragazza, in piedi davanti a un camino dalle dimensioni ragguardevoli, di fronte al quale è seduto, su una savonarola, un altro uomo anziano. L'arredamento della stanza e i costumi dei personaggi dovevano sicuramente suggerire all'osservatore l'ambientazione della scena in quel lontano Medioevo riscoperto dal Romanticismo, un Medioevo idealizzato, in cui elementi storici si univano e si fondevano con quelli fantastici.”221.

Sulla Nuovissima guida dei viaggiatori in Italia del 1839 si legge, invece, che all'albergo del Cappello era esposto il quadro a tempera, la Cena di Emmaus, realizzato fra il 1788 e il 1796 da Andrea Appiani222. L'opera era stata “commissionata nel 1788

ad Andrea Appiani dalla Pia Unione dei Cuochi, camerieri ed affini. Il quadro venne

219 La Galleria d'Arte Moderna di Milano si trova in via Palestro, 16 all'interno della Villa Reale

neoclassica progettata nel 1790-96 dall'architetto austriaco Pollak. La Galleria, fa parte delle Civiche Raccolte d’arte del Comune di Milano, ed è a ingresso gratuito. È chiusa il lunedì, mentre dal martedì alla domenica è aperta dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 17.30.

220 Esposizione Nazionale in Milano nel 1881. Belle arti. Catalogo ufficiale, n. 14, Milano 1881, p. 1129. 221 Museo Borgogna, <http://www.museoborgogna.it/it/salaII/pagine/induno1.htm> [link attivo nel

gennaio 2008].

222 “L'albergo Cappello custodisce un quadro che Andrea Appiani fece a tempra, rappresentando la Cena

in Emmaus, e lo donò al corpo degli albergatori, cuochi e camerieri della città, che lo onorano d'una festa annuale”. Nuovissima guida dei viaggiatori in Italia, Milano 1839, p. 156.

terminato solo nel 1796; fu pagato 80 zecchini, 2 rubbi di cioccolata per la cornice, 6

bottiglie di vino e un pranzo di 48 lire”223.

Alla seconda motivazione, cioè a quella delle opere fatte eseguire secoli prima dai precedenti proprietari dell'edificio, fanno riferimento le opere dell'albergo Croce di

Malta e del Continentale.

Per esempio l'albergo della Croce di Malta custodiva, sia all'interno che sulla facciata, i numerosi affreschi fatti realizzare nel XVI secolo dal nobile Rabia e dalla confraternita del Luogo Pio di Santa Corona. Mi piace immaginare lo stupore e l'emozione che dovevano provare i forastieri che, alloggiando alla Croce di Malta, dormivano nelle camere con affrescate alle pareti le raffigurazioni dalla Madonna realizzate da Cesare da Sesto, uno dei più grandi allievi di Leonardo, o che potevano ammirare nelle sale al primo piano il Mito di Europa, il Mito di Cefalo e Procri (visibili oggi in parte al Kaiser Friedrich Museum di Berlino e in parte alla National Gallery of Art, Collezione Kress, di Washington) e, all'aperto, nell'ex oratorio, l'Incoronazione di Cristo con le Spine realizzati da Bernardino e Aurelio Luini tre secoli prima (oggi alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano). Alla Croce di Malta, inoltre, all'inizio dell'Ottocento viene dipinta un prospettiva da Sanquirico, mentre alle pareti dell'albergo Marino erano rimasti gli affreschi di Bernardino Lanini (altre volte Lanino)224. Una curiosità. Nel palazzo in piazza San Fedele, dove aveva sede l'albergo

Bella Venezia, viveva il famoso collezionista Giacomo Sannazzari che qui “raccolse un

ricco museo di antichità, marmi e quadri, tra cui nel 1801 lo Sposalizio di Raffaello”225.

Il celebre quadro è oggi esposto alla Pinacoteca di Brera a Milano.

3.2.6 Le caratteristiche e i servizi degli alberghi: evoluzione dell'ospitalità milanese