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Le caratteristiche e i servizi degli alberghi: evoluzione dell'ospitalità milanese Attraverso la storia dei 130 alberghi milanesi analizzati, è stato possibile

la storia e le storie dell'offerta turistica di Milano analizzata su piattaforma GIS

3.2 La Milano ospitale nella storia dei 130 albergh

3.2.6 Le caratteristiche e i servizi degli alberghi: evoluzione dell'ospitalità milanese Attraverso la storia dei 130 alberghi milanesi analizzati, è stato possibile

ricostruire l'evoluzione delle caratteristiche e dei servizi di cui fra l'inizio del XIX e l'inizio del XX secolo le strutture ricettive si sono dotate. È in questo secolo, infatti, che gli alberghi assumono un aspetto preciso diventando più simili all'idea odierna.

223 M. G. Tolfo, Atlante milanese. Il sestiere di Porta Romana, Milano 1991, p. 190. 224 G. Caselli, Nuovo ritratto di Milano in riguardo alle belle arti, Milano 1827 p. 252.

Sull'autorevole Enciclopedia Italiana Treccani, infatti, alla voce albergo si legge: “Certo è che di una vera evoluzione dell'albergo, in quanto a disposizione interna e a servizi, non si può parlare che nell'età contemporanea. Fino a metà Ottocento l'albergo era sempre qualcosa di intimo e modesto. Case per lo più basse, a due o tre piani, con cucina e sala da pranzo a piano terra, o al primo piano.”226.

Il rapporto fra gli alberghi e i mezzi di trasporto durò secoli tanto che all'inizio dell'Ottocento gli alberghi e le osterie erano punti di arrivo e partenza per le vetture, i velociferi e le diligenze che trasportavano “lettere, pieghi, merci, gruppi”227.

Analizzando le guide commerciali sulla città, risulta che a Milano, nel 1820 (Immagine

17), i principali erano gli alberghi Torre di Londra, Tre Re, Due Torri, Pozzo, Falcone, Corona, Città, Due Spade, Cappello, Gran Parigi228. Nel 1844 (Immagine 18), a questi

se ne aggiungono altri: San Michele, Croce Bianca, Passarella, Duomo, Madonna del

Monte, Agnello, Angioli229. Nel 1866, invece, a testimonianza che tale pratica risultava

ormai in declino, il numero scende a sette: Torre di Londra (con collegamenti per Corbetta, Erba, Inveruno, Nerviano, Saronno), Due Spade (per Melegnano), Passarella (per Gorgonzola), Madonna del Monte (per Corbetta e Saronno), Gran Parigi (per Abbiategrasso), San Michele (per Besana e Monticello) e Italia (per Vigevano)230.

Con l'avvento delle stazioni ferroviarie, alcuni alberghi mettono a disposizione dei loro clienti un servizio di omnibus da e per la stazione: nel 1866 (Immagine 19) lo garantivano gli alberghi Cavour, Leone, San Marco, Francia, Reale, Città, Roma,

Milano, Bella Venezia, Ancora, Europa e Gran Bretagna231 a cui si aggiungono, nel

226 Voce albergo, in Enciclopedia Italiana Treccani, Istituto della Enciclopedia italiana fondata da

Giovanni Treccani, vol. II, Roma 1929, p. 143.

227 “Le diligenze per le mete più vicine e frequenti avevano tradizionalmente un punto di partenza fisso, di

solito accanto a un albergo o a un’osteria, indicato nelle guide di città. (…) Nel 1827 si era introdotto anche il velocifero più rapido e leggero (…). Per i viaggi con le vetture private era uso stabilire un contratto scritto su due moduli stampati già pronti, sul quale si specificava il percorso del viaggio, il tipo di carrozza, le condizioni pei cavalli di rinforzo, per le mance, e le penalità per gli eventuali ritardi, terminando immancabilmente con la clausola: <il vetturino partirà ogni mattina di buon’ora, per arrivare prima di notte all’albergo dove dovrassi pernottare>.” R. Levi Pisetsky, La pavimentazione, i

marciapiedi, l'illuminazione a petrolio, a gas e a elettricità, in Storia di Milano, cit., p. 738. 228 L’interprete milanese. Guida 1820 (negozianti, corrieri, vetture ...), Milano, pp. 323-325.

229 Utile giornale ossia guida di Milano per l’anno 1844, a cura di G. Bernardoni, Milano, pp. 73-89. 230 Guida di Milano per l’anno 1866, a cura di G. Bernardoni, Milano, pp. 85-86.

231 Descrizione di Milano e contorni, compreso i laghi Maggiore, di Lugano e di Como, la Brianza e la Certosa di Pavia arricchita d'una pianta di Milano e di una carta geografica dei contorni, Milano 1866,

1875, gli alberghi Passarella, Reichmann, Cappello, Agnello e Pozzo232. Fra il 1908 e il

1913, invece, il servizio di trasporto per stazione veniva effettuato con l'automobile dagli alberghi Marino et International233 e Bella Venezia234, mentre il servizio in

omnibus diventa prerogativa di un numero superiore di alberghi: Francia, Angioli,

Royal, San Michele, Ancora, Europa, Rebecchino, Leone, Biscione, Commercio, Palace, Corso, Marino et International, Gran Bretagna, Cavour, Città, Milano, Pozzo, Roma, Torino, Continentale, Germania e Manin 235.

Dopo la nascita del Touring Club Ciclistico Italiano, fra il 1895 e il 1897, alcuni alberghi si dotano anche di un locale per le biciclette (Immagine 20). Tra i primi ci sono: nel 1895 il Due Spade236, nel 1896 il Pozzo237 e il San Marco238 e nel 1897 il

Sempione in via Manuzio239. Mentre nel 1903 i primi alberghi dotati di una rimessa per

le automobili sono l'albergo Commercio N.5 (con il posto per due automobili) e il Due

Spade (con il posto per trenta automobili)240.

Analizzando le informazioni contenute all'interno delle guide per il viaggiatore pubblicate fra l'inizio del XIX e l'inizio del XX secolo, si ha un'idea del tipo di alberghi

232 G. Fajini, Guide to Milan and environs, Milan 1875, p. 17.

233 Milano. Guida commerciale 1913, a cura di G. Savallo, Milano 1913, p. 1222.

234 K. Baedeker, Italie septentrionale jusqu'a Livourne Florence et Ravenne, Lipsia 1908, pp. 86-87 e K.

Baedeker, Italie septentrionale jusqu'a Livourne, Florence et Ravenne, Paris 1913, pp. 104-105.

235 K. Baedeker, Italie septentrionale, cit. 1908, pp. 86-87 e K. Baedeker, Italie septentrionale jusqu'a Livourne, cit. 1913, pp. 104-105.

236 “Albergo Ristorante Due Spade. Milano. Corso Porta Romana, 51. Camere da Lire 1,25 in più.

Spaziosi Cortili per riunioni di ciclisti. Rimesse speciali per Bicicletta. Scelta cucina. Vini Nazionali ed Esteri. Pensione e facilitazioni per Società. Il proprietario G. Collini.” Rivista mensile del Touring Club

Ciclistico Italiano, Touring Club Ciclistico Italiano, 3 (1895), p. 48.

237 “Hotel Pozzo. Milano. Vicinissimo al Duomo. Diretto dai proprietari fratelli Morini soci del T.C.C.I.

Massime comodità per i signori consoci del T.C.C.I.. Deposito speciale per biciclette. Bagni e doccie nell'albergo, secondo le più recenti prescrizioni igieniche. Condizioni speciali ai sigg. Soci del T.C.C.I. Ottimo trattamento. Si parlano tutte le lingue. Morini fratelli.”. Il testo della pubblicità è in quattro lingue: italiano, francese, inglese e tedesco. Rivista mensile del Touring Club Ciclistico Italiano, Touring Club Ciclistico Italiano, 10 (1896), p.191; 11 (1896), p.229 e 12 (1896), p.253.

238 “Milano. Hotel Central S. Marc. Posizione centralissima, accanto alla Grande Posta, vicino al Duomo

ed agli Uffici Telegrafici. Massima comodità e condizioni eccezionali a favore dei sig. Soci del T.C.C.I. Locale speciale per la custodia biciclette. Buona cucina e scelti vini. Accoglienza cordiale dai Proprietari Direttori. Antonietti & Casartelli Soci del T.C.C.I.” Il testo della pubblicità è in due lingue: italiano e francese. Rivista mensile del Touring Club Ciclistico Italiano, Touring Club Ciclistico Italiano, 10 (1896), p. 193; 11 (1896), p. 230; 12 (1896), p. 254; 5 (1897), p. 107; 6 (1897), p. 131; 8 (1897), p. 177; 11 (1897), p. 230; 12 (1897/1898), p. 257.

239 “Albergo Ristorante Sempione. Milano, via Aldo Manuzio, 11 (Piazzale Stazione Centrale). Cucina

Milanese, vini di Piemonte. Prezzo ridotto dell'alloggio L. 1. Apposito locale per deposito biciclette. A. Conti, proprietario.” Il testo della pubblicità è in due lingue: italiano e francese. Rivista mensile del

Touring Club Ciclistico Italiano, Touring Club Ciclistico Italiano, 3 (1897), p. 66. 240 Annuario generale 1903, Touring Club Italiano, Milano 1903, p. 277.

che in quel periodo esistevano in città. L'offerta si basava per lo più su alberghi di seconda categoria perciò Chateaubriand, quando arriva a Milano nel 1802 scrive: “Si viaggia velocemente, le strade sono ottime, gli alberghi, migliori di quelli francesi, uguagliano quasi quelli inglesi.”241

La guida di Pirovano del 1829 (Immagine 21), per esempio, indica come alberghi di prima classe (dotati di bagni, appartamenti e stanze accoglienti nelle quali il viaggiatore viene ben servito e trattato), il Reale, l'Europa, la Città, il San Marco, la

Croce di Malta, e la Gran Bretagna.242 Come alberghi di seconda classe, in cui si viene

anche molto ben accolti, ci sono invece: Due Torri, Bella Venezia, Marino, Angioli, San

Paolo, San Paolo locanda, Londra, Corona, Agnello, San Michele, Pozzo, Ponzone, Tre Re, Cappello, Falcone, Sant’Ambrogio alla Palla, Spada, Due Spade, Commenda e Torre di Londra243.

Nella Recentissima descrizione di Milano e guida dei forestieri del 1859 (Immagine 23), invece sono indicati come alberghi di “primissimo ordine”, ideali per i “grandi signori, gli alti personaggi”, gli alberghi: Ville, Reale, Bella Venezia, Gran

Bretagna, Reichmann. Per gli alberghi di minor spesa e più economici ci sono: nel

raggio che va dal Duomo a Porta Orientale, l’Agnello, l’Europa, il Leone, il S. Michele, il Corona, il Marino, l'Angioli e l'Aquila (ideali per “chi, per esempio, viene a Milano puramente per divertirsi e per sciupare del denaro, dopo aver fatto lo spilorcio a casa sua pel rimanente dell’anno; chi viene a Milano per vedere i corsi, per rendersi schiavo delle mode, scimmiottando coloro che hanno un lucro nel farle adottare dagli altri; chi viene per frequentare i teatri, i caffè i Restaurants”244); nel raggio dal Duomo verso il

crocicchio che guida alle Porte mercantili, Romana, Ticinese e Vercellina Rebecchino,

Borsa, Cappello e Falcone, pensione svizzera, Regina d’Inghilterra, Due Spade, Pozzo,

241 M. Raimondi, Dal tetto del Duomo, cit., p. 92.

242 “Negli alberghi di prima classe vi sono grandi e piccoli appartamenti, e camere ben addobbate, ed i

forestieri possono contare d’essere in tutto ben serviti e trattati. Nella maggior parte di questi Alberghi vi hanno delle sale per i bagni”. L’autore aggiunge che in città si trovano altri bagni: “Altri locali per i medesimi vi sono nella città, messi con grande pulitezza; tra questi distinguesi quello del signor Martelli nella Corsia de’ Servi numero 600 e altri ve ne sono con bagni a vapore, ed anche medicati.” F. Pirovano,

Milano nuovamente descritta dal pittore F. Pirovano co’ suoi stabilimenti di scienze, di pubblica beneficenza e amministrazione, chiese, palagi, teatri, ecc. Loro pitture e sculture aggiuntovi l’almanacco per l’anno 1829, Milano 1829, p. 468.

243 “Negli alberghi di seconda classe, forniti anch’essi di buoni alloggi, si trattano i forestieri tanto a pasto,

come alla carta a loro piacimento.” F. Pirovano, Milano nuovamente descritta dal pittore F. Pirovano, cit.

Ponzone, S. Ambrogio alla Palla, Genova, Madonna del Monte e Torre di Londra

(ideali per “Coloro poi che vengono a Milano per affari, per cause, per aste, per compra o vendita di merci o per consimili imprese di commercio o di traffico”245).

Nel 1881, in occasione dell'Esposizione Nazionale, la Guida tascabile della città

di Milano e suoi dintorni indica ai viaggiatori 29 alberghi, quattro di primo ordine (de la Ville, Cavour, Milano e Gran Bretagna e Reichmann) e venticinque di secondo

ordine, dislocati principalmente intorno al Duomo (Immagine 24). Nel 1914, invece, la guida su Milano del Touring Club Italiano presenta cinquantotto alberghi, nove di prima categoria, ventuno di seconda categoria e ventotto per i turisti di minori esigenze (Immagine 25).

Dal punto di vista del target (Immagine 22) all'interno della Description de la

ville de Milan et de ses environs suivie del 1840 si legge: “Comme les Voyageurs

aiment en général à se trouver en compagnie de leurs compatriotes, nous leur indiquerons les hôtels qui sont plus particulièrement fréquentés par telle ou telle nation. Les Anglais descendent volontiers à l’Hôtel Royal et à la Grande Bretagne. Les Allemands à l’Hôtel Reichmann et à la Pension Suisse. Les Russes à l’Hôtel de la Ville, à la Croix de Malte, à la Pension Suisse”246.

All'interno delle guide per il viaggiatore analizzate, i prezzi degli alberghi compaiono per la prima volta all'interno nel 1859 e da allora sono presenti, espressi in franchi o in lira, su altre nove guide: a volte è indicato il prezzo complessivo altre volte il costo della camera è diviso da quello della pensione. Sono o prezzi unici o è indicata la variazione fra un minimo e un massimo. Le informazioni ricavate sono discordanti il che ne pregiudica un'analisi sull'andamento dei prezzi. In generale, tutte le guide segnalano come alberghi più cari di Milano la Città e il Cavour con camere da 10 lire per il primo e da 12 lire per il secondo nel 1914, mentre nello stesso anno bastavano 2,5 lire per dormire al Biscione. Nel periodo fra il 1899 e il 1914, inizia il processo di fidelizzazione da parte del Touring Club che prevedeva, negli alberghi affiliati, uno

245 Recentissima descrizione di Milano e guida dei forestieri, 1859, p. 7.

246 Description de la ville de Milan et de ses environs suivie de celle de la chartreuse de Pavie, des excursions aux lacs de Come, de Lugano, de Varese et au lac Majeur; des voyages a Bormio, par le Stelvio, et au sommet du Splugen et précédée de tous les reinsegnemens nécessaires aux étrangers, de l’indication des principaux hotels, de l’adresse des banquiers, du départ des diligences, du tarif de postes, etc. Milan 1840, p. IX.

sconto del 10% per i soci Touring. Questa politica mirava “ad avere gli albergatori come buoni alleati per incitare gli Italiani a percorrere e conoscere la patria nostra, bella per tanti tesori della natura e dell'arte, per rendere il soggiorno del nostro paese, sempre più gradevole ai numerosi stranieri che lo visitano, e per confortare e rendere più dolce e di gradita memoria (mediante la comodità degli alberghi) l'impressione che in essi producono le bellezze della nostra terra.”247

Anche quello della ristorazione è un dato ambiguo che varia molto a seconda della fonte. Dalle fonti consultate e dalle ipermappe realizzate si può osservare che nel 1844 solo il 5,5% degli alberghi è dotato di un servizio di cucina (Immagine 26); nel 1871, invece, il numero degli alberghi con trattoria in casa aumenta sensibilmente ed è il 65% del totale (Immagine 27); nel 1881 solo per il 18% degli alberghi viene segnalato il servizio di ristorazione e sono tutti dislocati all'interno delle mura spagnole (a eccezione dell'albergo Cavour); fra il 1904 e il 1914 all'interno delle guide edite da Baedeker e su quella del Touring Club il numero degli alberghi è ancora minore, solo il 10,8%.

Durante la prima metà dell'Ottocento gli unici servizi citati sono, oltre a quello della cucina, la presenza dei bagni nel 1840 e nel 1844: negli alberghi Città, San Marco,

Croce di Malta, Marino e Gran Bretagna e Reale (Immagine 28). Nel Manuale del forestiero in Milano di Giacomo Pirola del 1844 è specificato che il Reale e il Gran Bretagna avevano bagni privati, mentre gli altri cinque pubblici.

Sui servizi presenti all'interno degli alberghi è interessante quanto scrive l'architetto Torretta nel manuale Milano Tecnica pubblicato nel 1885 dove viene effettuato un breve paragone fra la situazione negli anni Cinquanta e Ottanta dell'Ottocento: “trent'anni or sono i nostri alberghi nulla presentavano di notevole in fatto di comodità e di vero confortevole, e le differenze fra essi limitavansi alla maggiore o minor vetustà dell'edificio, alla buona o mediocre distribuzione di locali più o meno numerosi, ed alla qualità e stato del mobiglio: del resto provvedevasi al riscaldamento con camini ordinari o stufe o franklin sprovvisti di tutti i congegni atti ad economizzare il combustibile e ad aumentare o regolare il calore; le cucine occupavano colle loro dipendenze qualche stanzone in pian terreno con fornelli in cotto a diversi

fori; gli ascensori in genere per roba o per persone mancavano; l'acqua si estraeva con le solite pompe e la distribuzione veniva fatta a mano; il riscaldamento dell'acqua pei servizi più comuni si otteneva colle caldaie ordinarie di rame, e pei bagni con l'immersione nell'acqua di fornelli in metallo riempiti di carbone acceso; i sistemi di ventilazione (...) non si applicavano; (...) e quanto all'illuminazione appena appena verso quell'epoca si pensava a sostituire all'olio vegetale quello minerale ed il gaz.”248

Dalla seconda metà degli anni Ottanta, però, gli alberghi più prestigiosi della città aumentano il loro livello di comfort offrendo ai viaggiatori nuovi servizi. Nel 1885 il Milan è dotato di servizio di posta e telegrafo (Immagine 29), tanto da essere l'albergo “preferito dai diplomatici e dalle alte persone d'affari”249 a cui si aggiunge nel 1903

l'hotel de la Ville. Negli stessi anni l'hotel Continentale e il Leone si dotano di luce elettrica (Immagine 30) grazie al servizio proposto dalla Società Elettrica Edison250 che

aveva sede alle spalle del Duomo, in via Santa Radegonda e che il 2 novembre del 1893 fa partire il primo tram elettrico della città da piazza Duomo all'arco del Sempione. Nel 1885 l'unico albergo segnalato con servizio di acqua calda è l'hotel Metropole, che offriva ai suoi clienti anche l'ascensore come gli alberghi Città, Milano, Continentale ed

Europa. A questi nei primi anni del Novecento se ne aggiungono altri ventuno. Nel

1914, il 15% degli alberghi era allacciato alla rete telefonica.

Ma la caratteristica più innovativa e testimone di un modo di viaggiare diverso è la presenza, all'interno degli alberghi Pozzo, Germania e Nord, della camera oscura nel 1914. Come ricorda Roberto Lavarini in uno dei suoi ultimi libri: “La fotografia turistica, a cavallo tra il reportage etnografico e la registrazione di vedute paesaggistiche, secondo i canoni della pittura, si diffonde sensibilmente tra l'800 e il '900 presso le classi agiate borghesi. Il suo sviluppo va di pari passo con la diffusione dei viaggi in bicicletta e in auto e le illustrazioni dell'epoca ci rappresentano spesso il turista, con auto e grossa macchina fotografica, che si esibisce intento a riprendere i paesaggi. Un dato curioso testimonia quanto, all'epoca, la fotografia fosse un vero

status symbol per i viaggiatori, un hobby d'élite: almeno trecento alberghi o locande in

248 Milano Tecnica dal 1859 al 1884, cit., p. 401. 249 Milano Tecnica dal 1859 al 1884, cit., pp. 404-405.

250 La Centrale Elettrica della Società Edison, la prima in Europa e la seconda nel mondo dopo quella di

Italia mettevano a disposizione dei clienti una camera oscura.”251.