• Non ci sono risultati.

Il catalogo degli alberghi dalla A di Agnellino alla Z di Zurigo

11. Bella Venezia

Di fronte alla chiesa di San Fedele (dove Alessandro Manzoni nel gennaio del 1873 uscendo cadde battendo la testa e dopo un mese di agonia morì), nella piazza omonima456 si trovava l’albergo Bella Venezia, il nido caro ai patrioti del Risorgimento.

450 “Onorevole Giunta Comunale di Milano. Il sottoscritto Eugenio Bobbi proprietario del ristorante Bar

Aurora, via Monforte num. 9 chiede colla presente istanza, a codesta On. Giunta la concessione per esporre all'angolo di via Rasmini, 1 una piccola tettoia dalle dimensioni dimostrato dal qui allegato modello. In attesa di favorevole risposta ringrazio anticipatamente. Con osservanza, Eugenia Bobbi. Milano, li 13 maggio 1910.” ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, II serie, cartella 826/18150.

451 “Milano, 3 febbraio 1910 On. Giunta Municipale. Il capomastro sottoscritto in corso di riforma in via

Monforte, 9 angolo vicolo Rasmini, 1 (...). Domanda di poter aprire le luci di finestre del 3° piano verso la via Monforte come al progetto che qui si allega. (...) Nella speranza che questa notifica venga accolta con ossequio. Emilio Gerosa.” ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, II serie, cartella 826/18150.

452 “Onorevole Giunta Municipale della Città di Milano. Il sottoscritto per incarico dei coniugi Perelli

proprietari del terreno in angolo alle due vie Aldo Manuzio e Panfilo Castaldi presenta i tipi in duplo per essere sottoposti all'Onorevole Commissione d'Ornato per l'approvazione come ne prescrive i veglianti regolamenti edilizi. Le opere saranno dirette pure dal sottoscritto. Con tutta la massima stima si sottoscrive. Ing. Gio. Ticozzi. 6 agosto 1879.” ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, II serie, cartella 52/56370.

453 “Onorevole Giunta Municipale della Città di Milano. Il sottoscritto Ing.re quale incaricato dai signori

coniugi Perelli Pelata proprietari di una casa posta nel sobborgo di Principe Umberto via panfilo Castaldi ed Aldo Manuzio, volendo elevare di un piano la detta loro casa presentano in doppio il disegno del detto nuovo alzamento colla relativa pianta per la superiore approvazione. L'esecuzione dell'opera viene affidata dal pure sottoscritto capomastro Piffaretti. Milano, li 29 giugno 1882. Ing. Enrico Strada.” ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, II serie, cartella 110/16596.

454 Milano. Guida commerciale 1914, a cura di G. Savallo, cit., p. 199. 455 Guida d’Italia, Touring Club Italiano, cit.

456 “La piazza San Fedele era piazza di notevole vastità nel medioevo, sulla quale San Fedele prospettava

Il numero civico era inizialmente il 1912 che diventa dal 1846 il 1140 A e dal 1866 l'1. La prima notizia che abbiamo sull’albergo Bella Venezia risale al 1814 ed è riportata dal giornalista Alfa all'interno di un articolo apparso nel 1930: “quanti ricordi storici poteva vantare la Bella Venezia! Si può risalire al più lontano di quelli noti: a quel tragico 20 aprile 1814 che vide il saccheggio della casa del Prina e l'uccisione dello sventurato ministro. Il Prina abitava in una casa che si partiva da un'ala dell'albergo precisamente dalla parte di via Marino”457. Il Prina, ministro delle Finanze di

Napoleone, infatti, aveva preso in affitto la casa alle spalle dell'albergo in via Marino di proprietà del Demanio perché donata alla sua morte dal famoso collezionista Giacomo Sannazzari che qui “raccolse un ricco museo di antichità, marmi e quadri, tra cui nel 1801 lo Sposalizio di Raffaello”458. Alla stessa data risale anche l'unica pratica edilizia

relativa a quest’indirizzo presente all'interno del Fondo Ornato Fabbriche in cui, però non è specificato se all’interno dell'ala dell’edificio che si vuole abbattere aveva sede l’albergo459 e non sappiamo se poi, effettivamente, i lavori sono stati eseguiti.

Informazioni sui proprietari e/o conduttori che si sono susseguiti all'albergo palazzo Imbonati il teatro Manzoni, la piazza di San Fedele aveva ricevuto un assetto di particolare dignità e di giusta misura. Alla fronte del Palazzo Marino che la chiude a ponente facevan riscontro sul lato opposto edifici minori, carichi di storia: l’edificio della Questura (…). Vicino a questo era il fabbricato del vecchio albergo della Bella Venezia.” P. Mezzanotte, G. Bascapè, Milano nell’arte e nella

storia, cit., p. 172.

457 Alfa, La demolizione dell’albergo Bella Venezia, in «Milano. Rivista mensile del Comune», 9 (1930),

p. 365.

458 “Piazza San Fedele. Casa rimpetto la facciata della nuova chiesa. Erano degli Umiliati e passava ai

Gesuiti, che la vendettero (quando?) e pagarono in varie mani, finché nel 1772 le acquistò Antonio Greppi per abitarvi intanto che il Piermarini costruiva il palazzo in via S. Antonio. Passato a domiciliarsi colà nel 1778 vendette le case di San Fedele al conte Giacomo Sannazzari, giovane, bello, gentile, epicureo, straricco per avere nel 1775 avuta metà dell’ingente prima sostanza del Pezzoli, amico della famiglia, in godimento fino alla morte, dopo di che l’eredità passava al nipote del Pezzoli, già erede dell’altra metà, Sannazzari vi fabbricò uno sfarzoso palazzo in cui raccolse un ricco museo di antichità, marmi e quadri, tra cui nel 1801 lo Sposalizio di Raffaello (…) e nell’impossibilità di avere un giardino ne idea uno trasformando il tetto in un terrazzo abbellito di fiori ed agrumi. Nel 1804 quel palazzo con tutto quanto conteneva passa in eredità all’Ospedale Maggiore che lo diede in affitto al Prina, il quale, trovando comodo di abitare presso il suo Ministero delle Finanze (al Marino), quando Napoleone fu a Milano per incoronarsi re d’Italia gli suggerì affittare questo e quel palazzo a conto del Governo e farne la residenza stabile al Ministro delle Finanze: il decreto d’acquisto è inserito nel Bollettino delle Leggi ed ha la data di Genova, 4 luglio 1805. La compera fu stipulata a £ 204.500 dagli arch. Castelli e Farconi Pel Demanio e da Tiberio Confalonieri per l’Ospedale Maggiore. Nel 1814 i popolani lo chiamavano la casa del Prina, nella credenza che fosse di costui il quale vi abitava da 10 anni, mentre era del Demanio.” ASCMi, Località Milanesi, 344/4.

459 “Volendosi dal suddetto Governo atterrare la casa situata dirimpetto alla Chiesa di San Fedele al civico

numero 1912 all’oggetto di ottenere un più comodo e decoroso piazzale in una situazione cotanto interessante per questa città, il sottoscritto si offre a fare l’atterramento di detta casa (…). Milano, 1814. Firmato: Crippa Gio. Carlo.” ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, I serie, scheda 77/7.

Bella Venezia le troviamo all'interno delle edizioni pubblicate dal 1844 al 1889 della

guida commerciale del Bernardoni e dal 1883 al 1914 su quella Savallo: Alemanni vedova e Alessandro Ghiotti (1844–1845); Alessandro Ghiotti (1846–1861)460; Enrico

Galli e Siro Baglioni (1863–1872); Enrico Galli (1873–1882) il quale appare anche in un inserto pubblicitario del 1881 dove l'albergo è presentato ai viaggiatori per l'Esposizione del 1881 come dotato di un alto livello di comfort e un servizio di omnibus per la stazione461; Vittorio Branca e il figlio Napoleone (1883–1887) citati

anche all'interno della Guida speciale per gli indirizzi della città di Milano del 1884 e nell’inserto pubblicitario all'interno della guida francese L’Italie monumentale

artistique et industrielle del 1891. Sia in questa pubblicità sia in quelle apparse nella

guida edita da Savallo dal 1882 al 1884, si sottolinea la posizione strategica dell'albergo, la “squisita cucina”, la possibilità di avere appartamenti separati o uniti462, la conoscenza

da parte del personale di numerose lingue straniere e il servizio di omnibus per la stazione offerto a prezzi modici dall'albergo463. Dal 1893 al 1914 è di proprietà dei

fratelli Sacchetti che pubblicano a pagamento numerose inserzioni pubblicitarie all'interno della guida commerciale edita da Savallo. Dal testo delle pubblicità emerge che l'albergo dal 1900 era dotato di luce elettrica in tutte le camere464, e dal 1906

aggiunge gli altri comfort moderni come l'ascensore, i caloriferi e i termosifoni465.

L'albergo nel 1912 viene ingrandito e ristrutturato aggiungendo la linea telefonica, le

460 “Rispettabile Camera di Commercio in Milano. Il sottoscritto Alessandro Ghiotti albergatore alla Bella

Venezia in questa città piazza di San Fedele num. 1140 A si fa un dovere di partecipare alla suddetta lodata Camera di Commercio aver egli cessato della conduzione dell'albergo suddetto fino dal giorno atto del pros. Scorso settembre 1861. Colla massima stima Alessandro Ghiotti. Milano, 9 ottobre 1861.” Archivio Storico della Camera di Commercio di Milano, Fondo Registro Ditte, scatola 542.

461 “Hotel Bella Venezia – Situé place S. Fedele – Le plus près de la Cathédrale, de la Galerie et du

Théàtre de la Scala – Confortable parfait – Omnibus à la gare et prix modérés. Enrico Galli, propriétaire.” P. Preda, Guide de l'étranger, cit.

462 “il più vicino alla Cattedrale; Galleria; teatro Scala, Telegrafo e Borsa: cucina squisita, appartamenti

separati ed uniti, servizio omnibus alla stazione, si parlano le principali lingue, prezzi moderati.” Milano.

Guida commerciale...(1883–1884), a cura di G. Savallo, cit.

463 “Hotel Bella Venezia en face du Théàtre de la Scala, à cotè de la Galerie V. E. Situé dans le plus beau

quartier de la Ville, et le plus central. - On parle le principalés le principalés languages. - Omnibus à la Gare à tout les trains.” L’Italie monumentale artistique et industrielle illustre. Souvenir d’Italie. Milan,

La ville, les monuments, la vie, commerce et industrie. Excursion à la Chartreuse de Pavie, de Chiaravalle, à Monza, à Como, à Lecco, à Lugano au Lac Majeur et Arona, Milan 1891, p. 59.

464 “Posizione centrale nonché molto tranquilla. Luce elettrica in tutte le camere. Bagni – prezzi moderati.

2 omnibus a tutti i treni.” Milano. Guida commerciale... (1900–1905), a cura di G. Savallo, cit.

465 “Posizione centrale e molto tranquilla. Ingrandimento di diversi appartamenti per famiglie, forniti di

tutte le comodità moderne – Ascensore - Luce elettrica – Caloriferi a termosifone e Bagni.” Milano.

tariffe nelle camere e sostituendo i due omnibus che fin dagli anni Ottanta del XIX secolo avevano effettuato il servizio di trasporto dall'albergo alla stazione, con quello più moderno di due automobili466.

L'albergo Bella Venezia ha visto fra i i nomi illustri467 che qui hanno alloggiato:

Stendhal che “nel 1816 (....) aveva un ottimo pranzo per lire 3, sebbene ci fosse in un periodo di acuta carestia”468; Silvio Pellico469 (9 settembre 1830)470; lo scrittore francese

Honoré de Balzac nel 1837471, Giuseppe Mazzini (7 aprile 1848)472; Vincenzo Gioberti

(4 maggio 1848)473 il quale “tra bande musicali che lanciavano al cielo inni bellissimi”

si affaccia “al balcone (...) fra il delirante entusiasmo della folla sottostante”474; Camillo

Cavour e Giuseppe Garibaldi475; il musicista Franz Liszt, la famosa attrice teatrale

Eleonora Duse; l'attore Ermete Novelli476; la scrittrice Magdeleine Pidoux che arriva a

Milano il 3 febbraio 1892 e, nel 1907, Stefan Zerouski, grande romanziere polacco477.

La Pidoux scrive nel suo diario: “Il portiere dell'albergo mi offre la sua assistenza in un ottimo francese. È sempre una sorpresa, quella di accorgersi quanto poco gli stranieri siano portati a imitare la nostra sciocca ignoranza delle lingue affini. All'Albergo Bella

Venezia, avvisi in francese si alternano con quelli in italiano. Dipinti alle pareti, statue

lungo le scale; e un parato antico tappezza il soffitto di una camera molto ampia, molto

466 “Milano. Hotel Bella Venezia. Piazza San Fedele. Casa situata in posizione centrale, e tranquillissima,

munita d'ogni conforto moderno – Ascensore – Luce elettrica – Caloriferi e Bagni – Ingrandita e rimessa a nuovo nel 1912 – Due Automobili a tutti i treni – Tariffa nelle camere. Telefono N. 57.” Milano. Guida

commerciale 1913, a cura di G. Savallo, cit.

467 “Albergo, intitolato, alla Bella Venezia, caro ai protagonisti del Risorgimento, dal Pellico al Cavour al

Gioberti, al Garibaldi. Una lapide commemorativa ci ricorda tuttora che dal suo balcone Giuseppe Mazzini si affacciò a tenere un discorso memorabile dopo le Cinque Giornate." G. Lopez, S. Severgnini,

Milano in mano, Milano 1978, p. 96.

468 R. Levi Pisetsky, Le botteghe, gli alberghi, i caffè, in Storia di Milano, cit., p. 647. 469 Alfa, Un nido di ricordi che scompare, cit., p. 365.

470 P. Mezzanotte, G. Bascapè, Milano nell’arte e nella storia, cit., p. 172.

471 R. Zezzos, Alberghi milanesi d'altri tempi, cit., p. 28.

472 “Nel 1930 fu demolito l’albergo Bella Venezia, in piazza S. Fedele, ove aveva alloggiato G. Mazzini

nel 1848”, Milano 1848-1948, cit., p. 257.

473 “7 aprile 1848. Mazzini arriva a Milano, si oppone all’unione tra Piemonte e Lombardia. Prende

alloggio all’albergo Bella Venezia. (…) 4 maggio 1848 Vincenzo Gioberti arriva a Milano e prende alloggio all’albergo Bella Venezia in piazza San Fedele, dove viene acclamato dalla folla.” Storia di

Milano, <http://www.storiadimilano.it> [link attivo nel novembre 2006]. 474 Alfa, Un nido di ricordi che scompare, cit., p. 365.

475 P. Mezzanotte, G. Bascapè, Milano nell’arte e nella storia, cit., 172.

476 L'albergo Bella Venezia “aveva accolto: Pellico al quale aveva dedicato una sala, Mazzini, Listz,

Eleonora Duse ed Ermete Novelli” Hotel e locande di P. B. Conti in Milano. Il volto della città perduta, cit., p. 296.

alta, assolutamente diversa dai piccoli ambienti dei nostri alberghi francesi. Una stufa in cotto, a un angolo della stanza, sembra un oggetto di lusso perché, accesa su mia richiesta, manda un calore che si avverte appena.”478. Un salone era rimasto intitolato a

Silvio Pellico: “Qui io ero stato tante volte a lieti amicali conviti: e avevo visitato tanti degni forestieri: qui una rispettabile signora mi sollecitava ed indarno a seguirla in Toscana prevedendo s’io restava le sventure che mi accaddero…oh commoventi memori!”. Il patriota ricordava che anche i suoi vecchi vi avevano abitato479. L'ultima

volta che l'autore delle Mie prigioni vi aveva dimorato risale al ritorno dal carcere dello Spielberg: “sul ritorno si era mantenuta per molte ragioni il riservo, ma la voce trapelò presto e davanti al Bella Venezia si addensò in un momento una imponente folla che a gran voce pretese di vedere e di acclamare il reduce dalla fosca galera austriaca”480.

Un'altra curiosità storica: vi ha preso stanza il famoso generale Oreste Baratieri, in partenza per andare ad assumere il comando delle truppe italiane in Eritrea. “Si trovava in quei giorni a Monza re Umberto, il quale volle avere un colloquio con il generale. Ma dove questi si trovasse nessuno riusciva a sapere; finalmente la questura scoprì di averlo vicino di casa. L'albergatore dell'epoca si buscò 50 lire di multa perché non ne aveva denunziato la presenza. Ma senza colpa: il generale volendo mantenere l'incognito si era assolutamente rifiutato di dare il suo nome”481. È presente nelle guide

di Pirovano nel 1822482, 1823483, 1829484 e 1830485 tra gli alberghi di seconda categoria,

nella Nuovissima guida dei viaggiatori del 1834, nella Milano nel settembre 1838, l’edizione del 1839 del Nuovo ritratto di Milano e di Otto giorni a Milano con

478 M. Raimondi, Dal tetto del Duomo. L'immagine di Milano nei secoli attraverso le parole dei viaggiatori stranieri, Milano dicembre 2007, p. 144.

479 “Quando venne costruito l'edificio della Bella Venezia (...)? Non ne è ben certa, per così dire, la data di

nascita. Silvio Pellico che vi fu più volte, ricordava che anche i suoi vecchi vi avevano abitato.” Alfa, Un

nido di ricordi, cit., p. 365.

480 Alfa, Un nido di ricordi, cit., p. 365. 481 Alfa, Un nido di ricordi, cit., p. 365.

482 “On est assez bien logé aussi dans les auberges de la seconde classe, et on y traite les étrangers à leur

gré soint à tant pour le repas, soit à la carte.” F. Pirovano, La ville de Milan, cit., 1822, pp. 419-420.

483 “Les étrangers sont parfaitement servis dans tous les hôtels et auberges que nous venons d’indiquer

(…). Dans les auberges de la seconde classe on peut manger à tant par repas, ou à la carte.” F. Pirovano,

Milan nouvellement descrite, cit., 1823, p. 494.

484 “Negli alberghi di seconda classe, forniti anch’essi di buoni alloggi, si trattano i forestieri tanto a pasto,

come alla carta a loro piacimento.” F. Pirovano, Milano nuovamente descritta, cit., 1829, p. 468.

485 “Negli alberghi di seconda classe, forniti anch’essi di buoni alloggi, si trattano i forestieri tanto a pasto,

specificato che si tratta di un “buon albergo”486, nel Nouveau guide de Milan et de ses

environs del 1840, nella Guida di Milano e suoi dintorni del 1841 e del 1842, nella Descrizione di Milano e de’ principali suoi contorni del 1841, nel Manuale del forestiero del 1844 con la possibilità di avere un “pasto a lire 4 austr. A chiunque e a

qualunque ora”487, nell’edizione del 1852 della guida Itinerario d’Italia e Quattro giorni

a Milano e suoi Corpi santi, in Milano Numeralizzato del 1854, nella Description de la ville de Milan et de ses environs del 1856, nella Milano e i suoi dintorni del 1859, nella Recentissima descrizione di Milano del 1859 tra gli “alberghi principali e di primissimo

ordine” per “i grandi signori”488.

Si trova nella Milano e i suoi dintorni del 1859 e 1865, nella Guide de Milan et

de ses environs del 1860, tra gli alberghi principali della città nella Descrizione di Milano e contorni del 1866, nella Nuova guida illustrata di Crivelli del 1871 tra gli

alberghi principali “con cucina pronta a tutte le ore e pranzo alla carta e a prezzo fisso”489, nella guida Milano percorsa in omnibus del 1871 tra gli alberghi lungo il

tragitto della linea B per porta Nuova “con trattoria in casa, pronta ad ogni ora del giorno. Con tre, quattro o cinque lire al maximum si può avere in tutti questi alberghi un buon pranzo”, nella guida Treves del 1873 e del 1881, nella Guide to Milan and

environs del 1875, nella guida Savallo del 1871 dove si presentava ai viaggiatori come

“Albergo Bella Venezia – piazza San Fedele. Vicino al Duomo, alla Galleria V. Emanuele e ai teatri scala e Manzoni”490 e in quella del 1880.

È ricordato nella Guida tascabile della città di Milano del 1876 e in quella del 1881 tra gli alberghi di secondo ordine, nella Nuova guida di Milano e suoi dintorni del 1889, ne L’Italie monumentale artistique et industrielle del 1891, nella Guida

vademecum del 1893 e tra gli alberghi di secondo ordine nella Guida tascabile del 1894.

Nelle guide del XX secolo è presente nella Guide Treves del 1903 (con camere a partire da L. 3,50 a 4)491, nelle guide edite da Baedeker fra gli alberghi di primo ordine nel 1904

486 P. Fiocchi, Otto giorni a Milano, cit., p. 92. 487 Manuale del forestiero, cit., p. 137. 488 Recentissima descrizione, cit., p. 6.

489 Nuova guida illustrata storico–politica–industriale della città di Milano, cit., p. 3. 490 Guida amministrativa, commerciale e industriale della città di Milano 1877, cit., p. 125. 491 Guide Treves, cit., p. 1.

con il costo delle camere da 3,50 a 4 franchi492, nel 1908 con camere da 3,50 a 5

franchi493, nel 1913 con il costo delle camere da 3,50 a 5 franchi494. È ricordato anche

nell'Annuario generale del turismo Touring Club Ciclistico Italiano del 1902 con il costo delle camere pari a L. 3,70 e nella guida del Touring Club Italiano del 1914 fra gli alberghi di primo ordine nelle vicinanze di piazza Duomo con “90 letti da L. 4”495.

Ė segnalato sulla piante di Milano dei fratelli Bettali del 1825, di Vallardi del 1850, del Brenna del 1851, di Zufoli del 1860, di Brenna del 1866 e in Milano a colpo

d’occhio allegata alla guida Guida indispensabile al visitatore del 1880.

L’albergo Bella Venezia è stato demolito, dopo numerose trasformazioni496, nel

1930 “per far posto alla sede di una Banca”497. La sua demolizione è testimoniata con

nostalgia in un articolo della rivista mensile del Comune introdotto da un significativo titolo: Un nido di ricordi che scompare. Vi si legge, fra l'altro, “Fra il rombo dei muri crollanti sotto i colpi tormentosi dei picconi, fra nembi di polvere e grida di manovalanze, il vecchio albergo della Bella Venezia, noto per oltre un secolo a italiani di altre regioni e a stranieri d'ogni Paese, se n'è andato a pezzi, trasportato su rombanti autocarri nei prati e negli avvallamenti della periferia. Dove sorgeva, ancora l'inverno scorso, l'accogliente dimora, è ora uno spiazzo vuoto e calcinoso (...). Con la scomparsa della Bella Venezia – resa improrogabile dalle ineluttabili necessità del rinnovamento cittadino – è veramente uno dei più caratteristici ambienti della vecchia Milano che se ne va (...)”498.

492 K. Baedeker, Italie septentrionale, cit., 1904, p. 74. 493 K. Baedeker, Italie septentrionale, cit., 1908, p. 86. 494 K. Baedeker, Italie septentrionale, cit., 1913, p. 104. 495 Guida d’Italia, Touring Club Italiano, cit., 1914, p. 117.

496 “venne demolito nel 1930, subendo nel tempo numerose trasformazioni; di certo la più consistente fu

sul finire dell’Ottocento quando vennero chiusi il vasto cortile – più adatto ai postiglioni – e i porticati, formanti “stallazzo” e servizi della locanda.” P. B. Conti, Hotel e locande in Milano. Il volto della città

perduta, cit., p. 296.

497 “Toccava a questo secolo scomporre quel quadro d’armonia e memorie. L’albergo Bella Venezia fu

abbattuto per far posto alla sede di una Banca, che voleva un progetto di architettura intonata all’ambiente; ma quando l’istituto andò ad alloggiarsi altrove, subentrò un gruppo di finanzieri che pretese in luogo il solito edificio di molti piani. Alla dissoluzione del complesso monumentale si