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Il catalogo degli alberghi dalla A di Agnellino alla Z di Zurigo

27. Continentale o Grand Hotel Continental

Sull'area occupata fino al 1860 dalla chiesa quattrocentesca di Santa Maria al Giardino679 in via Manzoni, 7 all'angolo con via Romagnosi, entra in funzione nel

febbraio del 1882, dopo l'Esposizione nazionale del 1881, l'albergo Continentale.

Il palazzo in cui aveva sede, viene costruito, per volere del proprietario, il signor Loira, nel 1865 inizialmente per “solo uso d'abitazione (...) sopra disegno del chiarissimo architetto Luigi Clerichetti”680. Terminato nel 1868681, viene modificato nel

1881 a uso d'albergo dall'architetto “Ceruti cav. Giovanni, il lodato autore dei fabbricati della nostra riescitissima Esposizione, unitamente ai signori Marini e Legnani direttori e

676 Milano. Guida commerciale 1914, a cura di G. Savallo, cit., p. 1948.

677 “medesimo proprietario dell'albergo del Nord” Milano. Guida commerciale 1894, a cura di G. Savallo,

cit., p. 829.

678 Guida d’Italia, Touring Club Italiano, 1914, p. 116.

679 “(…) lungo la Corsia del Giardino (via Manzoni) sorgeva il tetto aguzzo, a capanna, della

quattrocentesca chiesa di S. Maria del Giardino. Distrutta dopo il 1860, gli affreschi che la adornavano sono oggi alla Pinacoteca del Castello Sforzesco, e la pala d’altare è finita a Firenze, collezione Contini- Bonacossi. Su quell’area, o press’a poco, venne aperto nel 1882 l’Hotel Continental.” G. Lopez, S. Severgnini, Milano in mano, cit., p. 109.

680 Milano Tecnica dal 1859 al 1884, cit., p. 408.

681 “rappresenta un ottimo esempio di adattamento di una sontuosa casa patrizia in un albergo. Nel

sotterraneo l'edificio serba in una lapide murata il suo atto di nascita originale. In essa si legge: “P. M. Loria eresse – 1868 – Arch. L. Cerichetti”. B. Scotti, Un grande albergo rinnovato nel cuore di Milano.

rappresentanti della ditta conduttrice Marini, Legnani e C.”682. Questi rimangono alla

direzione dell'albergo fino al 1895, mentre dal 1887 l'albergo diventa di proprietà della Compagnia di Assicurazioni di Milano683 e dal 1896 al 1914 del signor Clerici

Tranquillo.

Il Continentale “rappresenta un ottimo esempio di adattamento di una sontuosa casa patrizia in un albergo”684: nel 1881 si inizia con la parte che affacciava su via

Manzoni trasformando il cortile in un grande spazio centrale su cui affacciavano le sale da pranzo. I corridoi erano ampi e diritti, le sale e le camere erano alte e spaziose con i soffitti a volta affrescati e alcuni appartamenti avevano mantenuto lo sfarzo e l'eleganza dell'originaria abitazione685.

L'edificio si sviluppava su tre piani, oltre al piano terreno e l'ammezzato e aveva alcune camere nel sottotetto e varie cantine686 per un totale di circa quattrocento locali.

Al piano terreno, come si può vedere dalla pianta presente in Milano Tecnica dal 1859

al 1884, c'erano gli uffici del portiere, della direzione dell'amministrazione e dei

camerieri, e anche locali per i clienti quali la sala di lettura, la sala di conversazione, il parrucchiere, la sala da bigliardo, il ristorante con un piccolo salone per i pranzi privati e un grande salone da pranzo che venne dipinto687 da tre pittori lombardi: Gini Maurizio,

Eugenio Spreafico e Angelo Stocchetti. Tutti questi locali si sviluppavano intorno a un vasto cortile con grandiosi portici dove potevano “stazionare molte carrozze a comodo incontestabile dei forestieri”688. È stato tra i primi edifici a usufruire del servizio della

centrale termoelettrica della Edison in via Santa Radegonda689, messa in funzione nel

682 Milano Tecnica dal 1859 al 1884, cit., p. 408. 683 B. Scotti, Un grande albergo, cit., p. 89. 684 B. Scotti, Un grande albergo, cit., p. 89.

685 “Certo non pensava il comm. Loria che il suo grande palazzo fosse destinato a trasformarsi, solo tredici

anni dopo, nel 1881, in una delle principali sedi dell'ospitalità milanese. (...) Il grande cortile circondato dal solenne colonnato, convenientemente coperto, doveva trasformarsi nella grande aula centrale. La disponibilità dello spazio a pianterreno permetteva di ricavare tutt'intorno all'aula le sale di mensa e di convegno (...). Dapprima veniva adibita ad uso d'albergo la parte del palazzo, prospiciente a via Manzoni, costruita propriamente con l'intento di una casa padronale, dalle sale e dalle camere alte e spaziose, dai soffitti a volta affrescati, dai corridoi ampi e diritti. Quindi nel 1887, passato lo stabile in proprietà della Compagnia di Assicurazioni di Milano, attraverso alla gestione di vari albergatori e a successive trasformazioni, anche gli altri fronti venivano gradatamente aggregati all'albergo. (...) L'attrattiva maggiore, (...) è rappresentata dagli appartamenti di eccezionale sfarzo ed eleganza, che conservano intatta l'impronta dell'antica abitazione patrizia.” B. Scotti, Un grande albergo, cit., p. 89.

686 Milano Tecnica dal 1859 al 1884, cit., p. 408. 687 Milano Tecnica dal 1859 al 1884, cit., p. 408. 688 Milano Tecnica dal 1859 al 1884, cit., p. 408.

1883, tanto da essere nel 1885 l'unico albergo della città “completamente illuminato a luce elettrica”690. È provvisto di un ascensore idraulico sistema Stigler, di un motore

dello stesso, di bagni e di lavanderia, con copiosa distribuzione di acqua, luce e calore. Era inoltre dotato di telefono e “già dal 1902 i clienti dell'albergo parlavano con Parigi”691.

Nel 1885, poteva ospitare duecento forestieri e tra i primi ospiti che alloggiarono al Continentale c'è, nel maggio del 1882, il “principotto tedesco, Enrico XXVIII di Reuss”692. Un altro ospite famoso che qui ha dormito nel 1893 è stata la

cantante Adelina Patti che “occupava un intero piano dell'albergo. Aveva al suo seguito un segretario, un pianista, un violinista, un maggiordomo, la cuoca personale, la sarta, il parrucchiere, un truccatore e un cocchiere. Nel periodo della prima direzione artistica della scala di Arturo Toscanini dal 1898 al 1907, l'albergo era diventato un punto d'incontro di maestri famosi e di cantanti celebri. Vi alloggiava Titta Ruffo quando, chiamata da Toscanini, cantò l'indimenticabile Rigoletto nella stagione 1903-1904. Anche Enrico Caruso scendeva al Continental. Era affezionato all'appartamento 107. Qui lo si sentiva, durante il giorno, modulare a mezza voce le parti che avrebbe poi cantato alla sera alla Scala. Spesso, nei giorni di riposo, accompagnato al piano dal suo amico, il maestro Ruggero Leoncavallo, incideva i suoi dischi che ancora oggi costituiscono dei veri cimeli di un'epoca irripetibile. Ospiti di riguardo erano Giovanni Agnelli, il fondatore della Fiat e Camillo Olivetti, promotore dell'industria delle macchine per scrivere”693.

Il Continentale era uno dei principali alberghi della città694 che si presentava,

attraverso le pubblicità pubblicate sulle guide per il viaggiatore di fine Ottocento695 e di

Portici Settentrionali; seguì, nel luglio, il Teatro Manzoni; a fine novembre il Teatro alla Scala per le prove della stagione 1884; e via via i caffè Cova e Biffi, la Società Patriottica, l’Hotel Continental, la stessa Galleria, la piazza del Duomo e i grandi magazzini dei fratelli Bocconi.” G. Lopez, S. Severgnini,

Milano in mano, cit., p. 94.

690 Milano Tecnica dal 1859 al 1884, cit., p. 408.

691 G. Afeltra, Quelle stanze dove ha bussato la Storia, in Corriere della Sera 27 giugno 1987, p. 9. 692 R. Levi Pisetsky, Feste. Entrate dei sovrani, in Storia di Milano, cit., p. 762.

693 G. Afeltra, Quelle stanze dove ha bussato la Storia, cit., p. 9.

694 Guida tascabile di Milano e suoi dintorni illustrata da sedici vedute, cit.

695 “Milan Grand Hotel Continental. 1st Classe Establishment – Full south – Hydraulic Lift with safety

apparatus – The only establishment with electric light in every room.” L’Italie monumentale artistique et

inizio Novecento696, come albergo di prima classe dotato di ascensore idraulico e luce

elettrica.

Si trova nell'Annuario generale del Touring Club Italiano del 1900 indicato con camere a L. 4, in quello del 1903, come unico albergo di categoria A697 e in quello del

1904 dotato di ristorante e di rimessa per automobili con sconto del 10% per i soci. È citato nella guida edita da Treves nel 1903 con camere da L. 4 a 8698 e nelle

guide edite da Baedeker nel 1904 il costo delle camere compreso tra 4 e 8 franchi699, nel

1908 con la biglietteria per i treni e il costo delle camere da 4 a 8 franchi700 e nel 1913

con 250 posti letto a partire da 5 franchi701.

È, infine, presente nella guida del Touring Club Italiano del 1914 fra gli alberghi di primo ordine nelle vicinanze di piazza Duomo con “250 letti da L. 5”702 e

nell'Annuario generale del 1914 edito dal Touring Club Italiano con indicato il numero di telefono, il costo delle camere e il servizio di rimessa per automobili703.

L'albergo ha chiuso negli anni Settanta e il suo ultimo proprietario, Costantino Gallia, ha scritto, nel 1987, un libro in cui raccontarne la storia del Continentale.

28. Corona

Quasi di fronte alla chiesa di San Raffaele, in contrada di S. Raffaele704, 1009

696 “Grand Hotel Continental. Via A. Manzoni,7. First class – full south – central. Hydraulic lift. Electric

light throughout the house. Railway booking office. T. Clerici New Proprietor.” H. T. Marley, A practical

and historical guide to Milan, cit., p. 108. 697 Annuario generale 1903, cit., p. 277. 698 Guide Treves, cit., p. 1.

699 K. Baedeker, Italie septentrionale, cit., 1904, p. 74. 700 K. Baedeker, Italie septentrionale, cit., 1908, p. 86. 701 K. Baedeker, Italie septentrionale, cit., 1913, p. 104. 702 Guida d’Italia, Touring Club Italiano, cit., 1914, p. 117.

703 “telefono 11 - 10, camere mezzanini III p. 4, I p. 6, II p. 5, a 2 letti I p. 12, mezzanini e II piano 10, III

p. 8, interne I p. 6, II p. 5, III p. 4, a due letti I e II p. 10, III p. 8, pasti 1,50, 5, 6 lista giornaliera con pranzi. Dom. Cam. 2, a due letti 4, pens. 6, sala da bagno e water – closet. Rimessa per automobili.”

Annuario generale 1914, cit., p. 443.

704 Un'epigrafe del 1780 è dedicata all'osteria della Corona in contrada S. Truffaldo anche se questa non è

mai esistita, ma può essere che fosse il soprannome della contrada di San Raffaele che le fonti di fine XVIII descrivono come una via malfamata e sede di lupanari. “L'innato senso umoristico del popolo milanese può aver tratto spunto dallo spirito “truffaldino” che permeava questa contrada per crearle un soprannome che la qualificasse.” T. Soldati Forcella, M. V. Antico Gallina, Topografia, toponomastica e

società nelle epigrafi Milanesi, in «Archivio Storico Lombardo», anno CV, serie X, vol. V, (1979), p.

che dal 1866 diventa via S. Raffaele, 13 si trovava l'albergo Corona705.

All'interno del Fondo Ornato Fabbriche, in varie pratiche edilizie706, viene

chiamato osteria invece che albergo a indicare probabilmente il carattere popolare del luogo: nel 1825 viene chiesto di “ingrandire una cisterna nella parte interna del lavandino”707 mentre due anni dopo, nel 1827, di poter eseguire alcuni piccoli lavori

interni708. È presente nelle guide commerciali L’interprete milanese709, nella Guida di

Milano di Bernardoni, dalla prima edizione del 1826 a quella del 1869710, e

nell'Almanacco del commercio di Milano del 1836 e 1837. Era una delle stazioni cittadine dei sensali da cui partivano, per esempio, nel 1844711 tutti i giorni vetture per

Monza e la Brianza, al sabato per Brescia e Chiari, e il mercoledì arrivava e partiva per Calzo il signor Zanetti Giuseppe.

All'interno delle guide per il viaggiatore pubblicate nel corso del XIX secolo è inserito fra gli alberghi di seconda classe da Pirovano nel 1822712, 1823713, 1829714 e

1830715, è ricordato da Rejna in Milano nel settembre 1838, nelle pubblicazioni del 1839

del Nuovo ritratto di Milano e di Otto giorni a Milano in cui si legge: “quasi dirimpetto alla chiesa (n.a. di S. Raffaele) sta l’Albergo della Corona frequentato una volta dai

705 T. Soldati Forcella, M. V. Antico Gallina, Topografia, toponomastica e società nelle epigrafi Milanesi,

cit., p. 136.

706 “Occorrendo al sottoscritto proprietario della casa posta nella contrada di San Raffaele al civico num.

1009 di demolire una scala e costruirne altra di vivo in una cantina, non che di fare diversi piccoli adattamenti nell’interno della suddetta casa (..) in adempimento dei veglianti regolamenti. Firmato: Capo mastro Gio. Besozzi e Don Giacomo Mazzola. Milano, 27 agosto 1839.” ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, I serie, cartella 168/1.

707 ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, I serie, cartella 162/1.

708 “Congregazione Municipale di Milano. Occorrendo al sottoscritto proprietario della casa ad uso

d'osteria denominato della Corona (...) di aggiustare li muri nell'interno e altre piccole riparazioni ed adattamenti (...). Firmato: Giuseppe Antonio Canonica Capo Mastro e Giacomo Mazzola.” ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, I serie, cartella 162/3.

709 Il conduttore e/o proprietario di cui abbiamo notizia, grazie a L'Interprete milanese, è dal 1823 al 1828

il signor Casnedi Filippo.

710 I conduttori e/o proprietari di cui abbiamo notizia, grazie alla guida commerciale del Bernardoni, sono:

1845-1865 Zamarretti Gio. e Aquilino fratelli e 1866 - 1869 Zamaretti Francesco.

711 Utile giornale ossia guida di Milano per l’anno … 1844, cit., pp. 73-88.

712 “On est assez bien logé aussi dans les auberges de la seconde classe, et on y traite les étrangers à leur

gré soint à tant pour le repas, soit à la carte.” F. Pirovano, La ville de Milan, cit., 1822, pp. 419-420.

713 “Les étrangers sont parfaitmement servis dans tous les hôtels et auberges que nous venons d’indiquer

(…). Dans les auberges de la seconde classe on peut manger à tant par repas, ou à la carte.” F. Pirovano,

Milan nouvellement descrite, cit., 1823, p. 494.

714 “Negli alberghi di seconda classe, forniti anch’essi di buoni alloggi, si trattano i forestieri tanto a pasto,

come alla carta a loro piacimento.” F. Pirovano, Milano nuovamente descritta, cit., 1829, p. 468.

715 “Negli alberghi di seconda classe, forniti anch’essi di buoni alloggi, si trattano i forestieri tanto a pasto,

buongustai di vino. Vi stazionano i vetturali di Monza e ne partono a ogni ora. Ciò ti serva caso intendessi vedere quella piccola ma bella e manifatturiera città, (…). Monza dista da Milano circa otto miglia, e quei vetturali vi ti conducono in poco più di un’ora di tempo. La spesa è di trenta soldi per l’andata ed altrettanto per il ritorno”716. Nella

Nouveau guide de Milan del 1840, nelle edizioni della Guida di Milano e suoi dintorni

del 1841 e 1842, nella Descrizione di Milano e de’ principali suoi contorni del 1841, nel Manuale del forestiero del 1844, nella Pianta della città di Milano edita da Vallardi nel 1850, in Quattro giorni a Milano del 1852, in Milano Numeralizzato del 1854, nella

Description de la ville de Milan del 1856, nella Recentissima descrizione di Milano del

1859 fra gli alberghi ideali, per la sua posizione, per i viaggiatori che vanno a Milano per “frequentare i teatri, i caffè i restaurant”717 con una spesa giornaliera per vitto e

stanza fra gli otto e i dieci franchi e nella Nuova guida illustrata del 1871 con “cucina pronta a tutte le ore – pranzo alla carta, ed a prezzo fisso”718.

29. Corso

Il Corso Hôtel è stato costruito fra il 1902 e il 1905 in corso Vittorio Emanuele II al numero 15 “sull'area già occupata dal Teatro Milanese”719 dall'architetto Angelo

Cattaneo720 e dall'ingegnere Giacomo Santamaria721 “il quale volle che questo edificio

sorgesse in libero stile, forse per dar campo all'esplicazione artistica di tutti i moderni concetti e sistemi di costruzione e forse anche per le esigenze particolari dell'uso cui lo stabile medesimo doveva servire”722. Il Corso Hôtel, infatti, era “l'edificio liberty più

famoso del centro storico”723 e, dopo l'Hotel Diana, è stata la seconda “struttura

alberghiera milanese appositamente progettata in base ai criteri tecnici e funzionali di un

716 P. Fiocchi, Otto giorni a Milano, cit., p. 15. 717 Recentissima descrizione, cit., p. 6.

718 Nuova guida illustrata storico–politica–industriale della città di Milano, cit., p. 3. 719 Rivista mensile del Touring Club Italiano, Touring Club Italiano, 1 (1906), p. 28.

720 “l'architetto prof. Cattaneo, al cui merito vanno segnate tutte le decorazioni della facciata, delle sale

interne superiori e del piano terreno.” Rivista mensile del Touring Club Italiano, Touring Club Italiano, 1 (1906), p. 28.

721 Milano. Guida d'Italia, cit., p. 196.

722 Rivista mensile del Touring Club Italiano, Touring Club Italiano, 1 (1906), p. 28.

723 Storia di Milano, <http://www.storiadimilano.it/citta/Porta_Orientale/palazzi_liberty.htm>[link attivo

albergo”724. Nella pubblicità edita all'interno della guida commerciale edita da Savallo

nel 1905, infatti, si legge: “Corso Hotel. Corso Vittorio Emanuele, 15. Telefono 97- 00. Proprietario: T. Merli. AVVISO Essendo l'edificio costruito appositamente per uso albergo meublè, nulla si è trascurato pel più scrupoloso comfort moderno di primissimo ordine. Camere con telefono, lavabos, bagni e Gabinetto toilette particolare. Servizio di ristorante a piano terreno, indipendente dall'Albergo”725.

Sul numero di gennaio del 1906 della sua Rivista mensile il Touring Club Italiano viene pubblicata la notizia della nascita dell'Albergo Corso di Milano con una breve descrizione dei servizi presenti nell'albergo: “Al riscaldamento per questo nuovo

hôtel fu provveduto con un largo impianto di caloriferi a termosifone. Fu pure

provveduto alla ventilazione in modo razionale ed igienico, la quale ha una grande importanza speciale nel locale destinato a restaurant. L'hôtel, munito di tutte le conquiste del fabbricare moderno, non poteva non essere provvisto di elevatori per le persone e per il trasporto delle merci. Così tutti i piani superiori, oltre che pei due scaloni in marmo, saranno in comunicazione diretta fra di loro e con le sale del pianterreno, mediante questi moderni e comodi mezzi di trasporto. L'albergo ha pure tutti i servizi di bagni e toilettes secondo le più moderne esigenze; ed è un vero modello del genere anche la distribuzione dei locali di cucina. Nel piano terreno dell'albergo fu inaugurato il 21 dicembre u. s. un ampio salone, fiancheggiato da loggiati, ad uso di

restaurant, di grande eleganza, e tale salone comunica da un lato con un giardino, e

dall'altra col palazzo della Società del Giardino. L'albergo – che segna a Milano un vero progresso nell'industria degli alberghi – appartiene a una società (che ha assunto anche il caffè Biffi), e sarà condotto dal signor Tommaso Merli”726. Il Corso apparteneva

infatti alla Società Milanese Alberghi, Ristoranti e Affini che era una società anonima, con capitale sociale di L. 1.250.000, che comprendeva il Corso Hotel di Milano, il Corso Restaurant di Milano, il Caffè Biffi di Milano, il Moderne Hotel di Roma e la Stazione Balneare di Rimini e aveva sede a Milano727. La Società Milanese Alberghi,

Ristoranti e Affini esegue all'interno dell'albergo alcuni lavori nel 1909 per aumentare

724 Temi di storia economica del turismo lombardo, cit., p. 117.

725 Milano. Guida commerciale 1905, a cura di G. Savallo, cit., p. 1510.

726 Rivista mensile del Touring Club Italiano, Touring Club Italiano, 1 (1906), p. 28. 727 ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, II serie, cartella 508/22470.

l'altezza del sottotetto728 e rioccupa questi locali al quarto piano nel 1911729. Direttori di

questo albergo di “prim'ordine”730 sono stati dal 1905 al 1911 il signor Tommaso Merli

e dal 1912 il signor Zaccheo Attilio731. Il numero dei posti letto aumenta

progressivamente nel corso degli anni, mentre il costo rimane fra il 1908 e il 1914 invariato a 4,50 franchi732: il Splendide Corso Hotel disponeva, infatti, nel 1908 di 120

posti letto733, nel 1913 di 140 posti letto734 e nel 1914 di “150 letti da lire 4,50 a 7”735.

L'albergo era dotato anche di un ristorante e del servizio di omnibus che nel 1908 costava 1,25 franchi mentre nel 1913 1,50736.

Durante i bombardamenti che colpiscono Milano nella seconda guerra mondiale l'edificio viene danneggiato e alcuni elementi della sua facciata vengono inglobati, fra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio degli anni Sessanta, in un nuovo edificio nell'attuale piazza Liberty, 8. La piazza deve il suo nome proprio allo stile della facciata dello storico albergo Corso737.