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Il catalogo degli alberghi dalla A di Agnellino alla Z di Zurigo

13. Biscione o Bissone, poi Biscione et Bellevue

Il “grande stemma di pietra" simbolo dei Visconti che spiccava sulla facciata dell'edificio504 dette il nome all'albergo Biscione o Bissone chiamato dal 1886505 anche

Biscione et Bellevue. Aveva sede in piazza Fontana506, 5 che dal 1861 al 1865 diventa

piazza Fontana, 4 e dal 1866 piazza Fontana, 6 e nel 1910 si dota di un'insegna “eseguita in vetri colorati da illuminare alla sera”, come testimonia una pratica edilizia del 1910 che riporta ancora il nome “albergo Biscione”507.

All'interno di Milano Tecnica dal 1859 al 1884 è ricordato fra gli alberghi che in quegli anni hanno subito notevoli trasformazioni508 anche se, all'interno del Fondo

Ornato Fabbriche sono conservate le richieste per l'esecuzione di alcuni lavori all'interno e all'esterno dell'edificio, nel il 1815509 nel 1829 e nel 1830510. Quest'ultima è

503 “Onorevole Giunta Municipale della Città di Milano. Volendo il sottoscritto proprietario della casa

posta in via Manin, 15, ridurre ad uso albergo il locale ora Osteria del Bettolino presenta a codesta Lodevole Giunta Municipale il progetto di ristauro alla facciata di detta casa marcato in giallo le parti da demolire, in nero quelle da ritenersi ed in rosso quelle da costruirsi onde ottenere la voluta approvazione e permesso d'esecuzione, facendo noto che anche internamente dovrà eseguire due archi in breccia ed altre piccole riparazioni occorribili ed in altre chiede la permissione d'innalzare num. 5 piantane in istrada per l'ampliamento dei ponti occorribili per l'andamento della facciata. Le su esposte opere verranno eseguite e dirette dal capomastro Cecchetti Fedele qui pure sottoscritto. Milano, 20 agosto 1864. Tagliabue Enrico.” ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, II serie, cartella 152/34210.

504 P. Mezzanotte, G. Bascapè, Milano nell’arte e nella storia, cit., p. 56. 505 Milano. Guida commerciale 1886, a cura di G. Savallo, cit.

506 La piazza Fontana, sede fino al 1779 del Verziere, cioè del mercato di frutta e verdura, deve il suo

nome alla fontana che fu costruita sul disegno del Piermarini fra il 1781 e il 1782. P. Mezzanotte, G. Bascapè, Milano nell’arte e nella storia, cit., p. 56.

507 “Milano, 3 Novembre 1910. On. R. Commissario del Comune di Milano. Il sottoscritto Curti Giuseppe

proprietario dell'albergo Biscione in piazza Fontana, 8 presenta per l'approvazione i tipi di una pensilina da collocare come sulla facciata della casa a riparo delle entrate in piano terreno. La lunghezza del marciapiede corrispondente è di m 1,40. Il fregio della pensilina porterà la dicitura “Albergo Biscione” eseguita in vetri colorati da illuminare alla sera. L'importo alla tassa daziaria si denuncia in lire sedici (£ 16). Con perfetta osservanza. Il proprietario dell'Albergo Giuseppe Curti.” ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, II serie, cartella 686/31423.

508 Milano Tecnica dal 1859 al 1884, cit., p. 410.

509 La prima pratica edilizia è datata 2 ottobre 1815 ed è la richiesta del proprietario, Matteo Baccalà, per

ottenere l'autorizzazione a “demolire una cappa da camino e canna e (...) di demolire un altro camino e servendosi a tale effetto del capo mastro Pinchetti.” ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, I serie, cartella 45/4.

510 La terza, infine è del 16 maggio 1830 e riguarda alcuni lavori che il proprietario, Giacomo Baccalà,

molto importante perché ha in allegato il disegno della facciata del palazzo, mentre quella del 1829 è l'unica delle tre in cui è esplicitato che i lavori riguardano l'albergo. È datata 3 maggio 1829 e testimonia la richiesta del proprietario dell'albergo Bissone, Giacomo Baccalà, per trasformare due locali al piano terreno in una scuderia costruendoci sopra alcune stanze511 di cui si presenta, in doppia copia, anche il disegno.

La sua presenza è attestata per la prima volta nell'Interprete milanese del 1823 di proprietà di Giacomo Baccalà che anche nelle successive cinque edizioni lo inserisce fra le osterie della città e tra gli alberghi di seconda categoria nella guida di Pirovano del 1823512. Grazie alle guide commerciali edite dal Bernardoni (su cui appare dal 1836 e

dal 1846 con il nome dei conduttori e/o proprietari) e da Savallo dal 1883 al 1914, sappiamo che si sono susseguiti alla direzione dell'albergo: Eugenio Bazzi dal 1846 al 1860, Antonio Besozzi dal 1861 al 1868, i fratelli Borella, Angelo ed Eugenio, esercenti dal 1869 al 1899 e dal 1900 proprietari dell'albergo Roma in corso Vittorio Emanuele, come si legge in un documento del Fondo registro Ditte513. Dopo di loro fino al 1910

l'albergo diventa di proprietà della Società in nome collettivo “Bettacchi e Tscherter” del signor Federico Tscherter e dei coniugi Felice Bettacchi e Ottavia Giovanelli514. La

finestre in primo piano ad aperture di poggioli con loggia.” ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, I serie, cartella 51/1.

511 “Congregazione Municipale di Milano. Le opere che intendonsi eseguire dal signor Giacomo Baccalà

proprietario dell'albergo del Bissone in piazza Fontana al numero 5 consistono nella ricostruzione di un esistente muro interno dalla fondamenta e nella demolizione d'altro onde ridurre due locali terreni ad uso d'una scuderia adattandovi superiormente diverse stanze mediante il rialzo del tetto. Quando i relativi lavori siano fatti colle debite cautele non possono in nulla intaccare la solidità di quella casa ne d'altronde essendo esposte alla pubblica visuale non si potrebbe eccepire in contrario alla loro esecuzione. Si fa però presente che li suddetti locali da ridursi in scuderia confinando da una parte colla casa n. 17 nella contrada delle Tenaglie di proprietà del signor Rossini e dall'altra colla casa num. 4856 sulla piazza del Verzaro prima di por mano alli muri divisori o di eseguire operazioni ad immediato contatto de medesimi dovranno farsi precorrere le intelligenze coi rispettivi proprietari delle quali dal Signor Baccalà si asserisce trovansi già in amichevole trattativa. Milano, li 3 maggio 1829. Firmato: Francesco Rovaglia Ing.” ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, I serie, cartella 50/2.

512 “Les étrangers sont parfaitement servis dans tous les hôtels et auberges que nous venons d’indiquer

(…). Dans les auberges de la seconde classe on peut manger à tant par repas, ou à la carte.” F. Pirovano,

Milan nouvellement descrite, cit., 1823, p. 494.

513 “All'Onorevole Camera di Commercio di Milano. Il sottoscritto Eugenio Borella dichiara d'aver in

Milano un esercizio sotto il nome di Hotel Roma corso Vittorio Emanuele, 7 (già esercente l'Hotel Biscione) onde facilitare i propria affari prega di prender nota della propria firma che è la seguente: Eugenio Borella. Milano, li 5 maggio 1900.” Archivio Storico della Camera di Commercio di Milano, Fondo Registro Ditte, scatola 438.

514 “Istromento 11 marzo 1899 portante la Costituzione della Società in nome collettivo Bettacchi e

Tscherter a rogito Dottor Giuseppe Sfondrini Notaio residente in Milano. Copia autentica rilasciata a richiesta del Sig. Federico Tscerter per la On. Camera di Commercio di Milano. Num. 23465 di Repertorio. Costituzione di Società in nome collettivo. Regnando S. M. Umberto I per grazia di Dio e per volontà della Nazione Re d’Italia. L’anno 1899 “Milleottocento” novantanove questo giorno 11 “Unidici”

società viene sciolta il 29 giugno 1910515e l'albero viene acquistato dal signor Giuseppe

Curti. È ricordato nel Manuale del forestiero del 1844, in Milano Numeralizzato del 1854, in Milano e i suoi dintorni del 1865, nella Nuova guida illustrata del 1871, in

Milano percorsa in omnibus del 1871 tra gli alberghi, con “cucina pronta a tutte le ore. -

Pranzo alla carta ed a prezzo fisso, od a piacere”516, nelle guide pubblicate da Savallo

nel 1877 e nel 1880 “di A. Borella”, nelle pubblicazioni del 1881, uscite in concomitanza dell'Esposizione del 1881 della Guida per Milano e pei laghi con del mese di marzo in Milano nella casa in via Lauro num. 18. (…) Stante a me Dottor Giuseppe Sfondrini fu Angelo, notaio residente in Milano, iscritto presso il Consiglio notarile di Milano, ed alla presenza dei Signori Galli Felice fu Luigi, nato a Cinisello, falegname, domiciliato in Milano via Lauro num. 18 e Carazzali Angelo fu Francesco, nato a Mantova, parrucchiere, domiciliato in Milano via Madonnini num. 3; testimoni aventi i registri di legge. Personalmente si sono costituiti: I signori coniugi Felice Batacchi del fu Eusebio, nato a Novara, ed Ottavia Giovanelli del fu Giuseppe, nata ad Oggiono (Cannero); Ed il Signor Federico Tscherter del fu altro Federico, nato a Langeau (Baden). Tutte esse parti maggiorenni, benestanti, domiciliate in Milano Piazza Fontana, 8 di mia conoscenza, aventi piena capacità giuridica (…). Le quali parti (…) stipulano quanto segue: 1. I signori Coniugi Felice Batacchi ed Ottavia Giovanelli ed il signor Federico Tscherter, costituiscono fra di loro una Società in nome collettivo sotto la ragione sociale “Bettacchi e Tscherter” avente per oggetto l’esercizio dell’Albergo denominato Biscione e Belle vue esistente in questa Città di Milano, piazza Fontana civici num. 8 e 10. 2. Tale Società “Bettacchi e Tscherter” avrà la sua sede in questa città di Milano, piazza Fontana num. 8 ed avrà la durata di anni Dieci mesi Otto e giorni quattordici, il quale periodo di tempo di durata di tale società ebbe principio in via retroattiva col giorno 15 del mese di gennaio del corrente anno 1899, e terminerà nel giorno 29 del mese di settembre dell’anno 1909. 3. Il capitale Sociale della Società medesima “Bettacchi e Tscherter” viene determinato nella somma di £ 65.000 “Lire sessantacinquemila” in danaro effettivo, e lo si conferisce in 2 parti eguali (…). 4. Ciascuno dei presenti tre signori (…) conferisce alla Società “Bettacchi e Tscherter” la personale opera propria, con obbligo di convergere al buon andamento e maggiore incremento della Società medesima, tutta la propria attività ed esperienza, e tutte le proprie cognizioni in materia e con assoluto divieto di occuparsi od anche solamente interessarsi in altre Società (…). 5. Sono Gerenti della Società “Bettacchi e Tscherter” il Signor Felice Bottacci ed il Signor Federico Tscherter ognun d’essi con firma libera e cioè indipendente l’uno dall’altro (…). 6. Gli utili Sociali netti (…) nella ragione annua del tre (3) per cento, verranno ripartiti due parti eguali (…); i quali tre Signori Soci, nelle identiche proporzioni dovranno sopportare le eventuali perdite Sociali. Ognuno dei tre Signori Soci medesimi, avrà il diritto di prelevare ogni anno dalla Cassa della Società, la quota di propria competenza negli anzidetti utili sociali netti (…). 7. Nel giorno 31 del mese di Dicembre di ciascuno degli anni Sociali verrà formato l’Inventario col relativo Bilancio delle attività e delle Passività del Patrimonio Sociale. Tale Inventario col relativo Bilancio dovrà essere approvato e sottoscritto da ognuno dei tre Signori Soci (…). 8. Qualora da due Bilanci Sociali annuali consecutivi avesse a risultare la perdita complessiva di Lire 20.000 “lire ventimila” e tanto più se tale perdita risultasse da un solo Bilancio annuale sarà in facoltà di ognuno dei tre Signori Soci, di imporre l’anticipato ed immediato scioglimento e la messa in liquidazione della Società (…) salvo però in tale caso la facoltà alla maggioranza di tacitare il Socio che richiedesse l’anticipato scioglimento mediante il pagamento nel termine di un anno di una somma di danaro corrispondente alla di lui quota Sociale emergente dall’ultimo Bilancio Sociale. 9. Qualsivoglia questione o controversia sociale fra i tre Signori Soci di Liquidazione (…) se non potrà essere appianata in via amichevole, dovrà essere risolta non diversamente che col Giudizio Arbitrale e cioè mediante Tre Arbitri da nominarsi d’accordo dai Tre Signori Soci (…). 10. Accadendo che nel corso della presente Società uno o due dei signori Soci venisse sventuratamente a mancare di vita o ad essere dichiarato interdetto, la Società stessa continuerà oltre fino allo stabilito suo termine, in concorso dei soci o socio superstiti o della rappresentanza ereditaria del Socio o Soci defunti o della tutela del Socio o Soci interdetti. La Gerenza per altro e la firma sociale rimarranno attribuite esclusivamente a quelli o a quello dei tre odierni signori Soci. (…) 11. verificandosi la liquidazione della Società al termine superiormente

specificato “Biscione piazza Fontana, camere da 1,50 a 2,50, servizio cent. 50, lume cent. 50, pranzo 4”517 e della Guida tascabile della città di Milano e suoi dintorni tra gli

alberghi di secondo ordine. È citato nella Nuova guida di Milano e suoi dintorni del 1889, nella Guida tascabile di Milano e suoi dintorni del 1894 tra gli alberghi di secondo ordine, nella guida Treves del 1903 con il costo delle camere che varia da 2,50 lire a 3,50 lire518. È ricordato nell'Annuario generale Touring Club Ciclistico Italiano

del 1902 con il costo delle camere di L. 2,50 e quello del pranzo di L.3,50, nelle guide in francese pubblicate da Baedeker nel 1904, 1908 e 1913 con il costo delle camere da franchi 2,50 a 3,50519, nella guida edita da Lampugnani nel 1910, e, infine, nella guida

edita dal Touring Club Italiano nel 1914 fra gli alberghi ideali per i turisti con minori esigenze con il costo delle camere da L. 2,50520.

L'edificio che ha ospitato per più di un secolo l'albergo Biscione viene abbattuto fra il 1938 e il 1940 in base al piano di sistemazione della piazza che prevedeva “l'allineamento e il parziale rifacimento degli antichi edifici viscontei”521.

14. Borsa

L'albergo Borsa si trovava, vicino all'albergo del Rebecchino522, nell'isolato del

stabilito all’Art. 2 ovvero per essersi avverato il caso previsto all’Art. 8 saranno liquidatori i Signori Felice Bottacchi e Federico Tscherter qui pure col sistema della firma libera. 12. In ogni caso di liquidazione, questa dovrà essere condotta a termine entro un anno. Le spese e tasse del presente Istromento e per le pubblicazioni di legge si convengono a carico della Società Felice Bottacchi e Federico Tscherter (…).” Archivio Storico della Camera di Commercio di Milano, Fondo Registro Ditte, scatola 442.

515 “Milano, 11 gennaio 1911. Onorevole Camera di Commercio di Milano. Il sottoscritto si pregia

accompagnare a codesta Onorevole Camera di Commercio atto di costituzione della ditta Bottacchi e Tscherter, corrente in Milano P. Fontana num. 8 per esercizio dell’Albergo Biscione e Belle Vue, della quale ditta era comproprietario gerente e libero firmatario sino al 29 giugno 1910 data in cui la ditta venne sciolta. Firmato: Federico Tscherter.” Archivio Storico della Camera di Commercio di Milano, Fondo Registro Ditte, scatola 442.

516 F. Venosta, Milano percorsa in omnibus cit., p. 12.

517 P. E. Sacchi, Guida per Milano e pei laghi Maggiore, cit., p. 2.

518 “Biscione e Bellevue cam. da L. 2.50 a 3.50 con restaurant, p.za Fontana” Guide Treves, cit., p. 1. 519 Nelle edizioni del 1904 e 1908 è anche indicato il costo della pensione da 8 a 9 franchi e quello

dell'omnibus di 75 centesimi.” K. Baedeker, Italie septentrionale, cit., 1904, p. 74 e K. Baedeker, Italie

septentrionale, cit., 1908, p. 86.

520 Guida d’Italia, Touring Club Italiano, cit., 1914, p. 117.

521 P. Mezzanotte, G. Bascapè, Milano nell’arte e nella storia, cit., p. 56.

522 “nel raggio del Duomo (...) vi è quello del Rebecchino e quello della Borsa dal lato opposto”. Recentissima descrizione, cit., p. 7.

Rebecchino, abbattuto fra il primo e il dodici ottobre del 1875, al numero 4063 che dal 1866 diventa numero 11.

È presente, oltre che sulla guida Bernardoni, nella quale risulta condotto dal 1857 al 1860 da Scorzino Giuseppe e dal 1863 al 1865 da “Giovanelli e C.”523, anche

sulla Recentissima descrizione di Milano e guida dei forestieri del 1859. Indicato come uno degli alberghi ideali per “Coloro che vengono a Milano per affari, per cause, per aste, per compra o vendita di merci o per consimili imprese di commercio o di traffico” con un costo giornaliero tra i 5 e i 6 franchi, compreso anche di vitto524. Appare sulla

Guide de Milan et de ses environs del 1860 e in Milano percorsa in omnibus del 1871,

è citato fra gli alberghi localizzati lungo la linea B dell'omnibus che da piazza Duomo andava a porta Nuova con “trattoria in casa, pronta ad ogni ora del giorno” con una spesa fra le tre e le cinque lire525. È, infine, attestata la presenza di un albergo Borsa in

via San Giuseppe, 2 nella Nuova guida illustrata storico – politica – industriale della

città di Milano del 1871 e quindi si può ipotizzare che l'albergo si sia trasferito qui in

previsione dell'abbattimento dell'isolato del Rebecchino.

15. Brera

L'albergo ristorante Brera si trovava in via Pontaccio al numero 9 dove fino al 1895 esisteva “lo stallazzo del Frumentone” abbattuto per permettere l'allineamento della strada526.

523 “Camera di Commercio. I sottoscritti già albergatori della Borsa via Rebecchino, 16 avendo cessato del

proprio esercizio col prossimo passato San Michele prega codesto ufficio volerlo depennare dal novero degli esercenti. In attesa d'essere esaudito supplicante Giovanelli Francesco e Srerafino Guffanti. Milano, il 3 ottobre 1865.” Archivio Storico della Camera di Commercio di Milano, Fondo Registro Ditte, scatola 544.

524 “Coloro poi che vengono a Milano per affari, per cause, per aste, per compra o vendita di merci o per

consimili imprese di commercio o di traffico, devono anteporre gli alberghi situati nel raggio del Duomo verso il crocicchio che guida alle Porte mercantili, Romana, Ticinese e Vercellina. Vi è quello della Dogana, situato di fianco al Duomo, vi è quello del Rebecchino e quello della Borsa dal lato opposto; (...) in codesti alberghi, la spesa giornaliera di vitto e alloggio, sarà dai 5 ai 6 franchi tutt’al più.”

Recentissima descrizione, cit., p. 7.

525 F. Venosta, Milano percorsa in omnibus, cit., p. 138.

526 “Milano, 13 luglio 1895. Ill.mo Sig. Cav.e. Io sono incaricato dall'Eg. Sig. Rag. Casolo di studiare la

rifabbrica delle sue case in via Pontaccio (quelle che si addentrano di qualche metro in detta via e che si ricorderà benissimo essendo le più vecchie e brutte, ove ora c'è lo stallazzo del Frumentone). Messomi in rapporto coll'Eg.o Ing. Vasera ho avuto i punti fissi che mi prescrivevano l'arretramento per modo di rendere la via Pontaccio di lunghezza pressoché uniforme. Ho fatto il progetto di nuova fabbrica, ed ora resta a determinare l'indennità che ci è dovuta dal Municipio di Milano. (...) Ing. Riccardo Gandini.”

La prima notizia che abbiamo sulla sua esistenza risale al 9 dicembre 1905 quando è di proprietà del signor Pietro Fortina527 come lui stesso dichiara in un

documento del 28 giugno 1906 conservato all'Archivio Camera di Commercio di Milano. L'unico servizio dell'albergo di cui si ha notizia è il telefono poiché nella guida commerciale edita da Savallo dal 1906 è riportato il numero di telefono 35–09. Nel 1913 nella guida commerciale Savallo viene indicato come conduttore il signor Luigi Bardelli (o Baldelli) a cui segue il signor Trucio Garini il 22 dicembre 1914528.

16. Brettagna

L'albergo Brettagna in via Spadari, 11 era diretto dal 1911529 dalla società Brega

e Novarini di Rinaldo Brega e Giuseppe Novarini costituita con capitale sociale di L. 25.000 versato in parti uguali dai due soci. Nel 1915, dopo il ritiro della vedova Novarini, la signora Maria Gatti, la società cambia nome in “Rinaldo Brega”530.

Si trova in A practical and historical guide to Milan del 1900 ed è ricordato nelle guida edita da Baedeker del 1913 con camere da 2,50 a 8 franchi e sulla guida del ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, II serie, cartella 215/63420.

527 “Milano, li 28 giugno 1906. Il sottoscritto dichiara a questa rispettabile Camera di Commercio di avere

a Milano, via Pontaccio, 9 sin dal dicembre 1905 un esercizio di albergo ristorante di cui è il solo proprietario sotto la ragione sociale di Fortina Pietro.” Archivio Storico della Camera di Commercio di Milano, Fondo Registro Ditte, scatola 526.

528 “Denuncia di Ditta in nome proprio. Data: 9 ottobre 1917. Spettabile Camera di Commercio di Milano.

Il sottoscritto Garini Trucio domiciliato a Milano via Pontaccio, 9 nato a Pavia, figlio di fu Luigi e di Cocchi Luigia di nazionalità italiana in qualità di albergatore si pregia notificare a codesta Onorevole Camera di Commercio che in data 22 dicembre 1914 ha aperto in Milano via Pontaccio, 9 un esercizio in nome proprio sotto la ditta Albergo Brera. In fede Garini Trucio.” Archivio Storico della Camera di Commercio di Milano, Fondo Registro Ditte, scatola 396.

529 “Denuncia di costituzione di società. Data, 13 ottobre 1911, Spettabile Camera di Commercio di

Milano. Il sottoscritto Brega Rinaldo, in qualità di legale rappresentante si pregia comunicare che si è costituita in Milano via Spadari, 11 la Società di fatto Brega e Novarini fra i signori Brega Rinaldo domiciliato a Milano in via Spadari, 11 e Novarini Giuseppe id. Avente per oggetto l'esercizio dell'Hotel Ristorante Bretagna. La gerenza e la firma spetta al signor Brega Rinaldo.” Archivio Storico della Camera di Commercio di Milano, Fondo Registro Ditte, scatola 446.

530 “Spettabile Camera di Commercio di Milano. Si pregia il sottoscritto notificare a codesta Spett.

Camera di Commercio che con rogito 28 agosto 1915 Dr Giberto Bertiglio (...) i signori Rinaldo Brega e Maria Gatti fu Giuseppe ved. Novarini, unici componenti la Società in nome collettivo con sede in Milano “Rinaldo Brega e C.” capitale L. 25.000 convenivano quanto segue: 1. La signora Maria Gatti Novarini recedeva dalla società con effetto dalla data dell'atto e dava atto di aver ritirata la propria quota capitale in L. 12.500. 2. L'unico socio rimasto signor Rinaldo Brega, modificava la ragione sociale in “Rinaldo Brega” e riconosceva che il capitale sociale restava diminuito a L. 12.500 di sua esclusiva ragione. (...) Milano, li 6 novembre 1915.” Archivio Storico della Camera di Commercio di Milano, Fondo Registro Ditte, scatola 446.