• Non ci sono risultati.

Banca dati: la gestione delle informazioni attraverso i database relazionali e i GIS

2.2 Introduzione ai GIS

L'acronimo GIS85, come ho già detto, sta per Geographical Information System,

cioè un “sistema di parti in relazione fra loro (...) che interagiscono per il raggiungimento di obiettivi prefissati e che hanno come base la gestione delle informazioni georeferenziate.”86 La piattaforma GIS, infatti, “consente di raccogliere,

elaborare, analizzare e presentare dati geograficamente riferiti, siano essi oggetti od

85 I Sistemi Informativi Geografici sono nati negli anni Sessanta dalla fusione di due capisaldi

dell'innovazione informatica: i sistemi di disegno computerizzato (CAD) e i database relazionali (DBMS) (...). Il primo sistema ha permesso il disegno computerizzato delle entità geografiche il secondo l'immagazzinamento dei dati e delle informazioni legate a queste entità.” I GIS “permettono di analizzare un'entità geografica, sia per la sua completa natura geometrica (e simbolica), sia per il suo totale contenuto informativo; in pratica questi sistemi realizzano attraverso l'ingegneria del software un legame tra ogni entità geografica di una carta e un record di un database.” Che cosa sono i Sistemi informativi

Geografici (GIS) e la cartografia numerica?, in Laboratorio di GIS e cartografia digitale, Università

degli Studi di Siena, Centro di GeoTecnologie, <http://www.geotecnologie.unisi.it/ Geotecnologie/gis.php> [link attivo nel dicembre 2007].

86 Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici, a cura di A. Muzzarelli, J. F. De Abreu, Milano 2003,

eventi che esistono e si verificano nel territorio”87 visualizzando graficamente e

correttamente le informazioni su cartografia storica georeferenziata o odierna vettorializzata, cioè trasferita su una base poligonale. Sulla cartografia di base, utilizzata come infrastruttura di conoscenza e di riferimento su cui lavorare ancorando spazialmente i dati, viene associata ai diversi elementi urbani un'informazione geometrica (questo procedimento si chiama georeferenziazione). Su questi dati geometrici vengono a loro volta stabiliti collegamenti e relazioni tra i diversi strati informativi88 e tematismi. Risulta chiaro come, riprendendo il titolo dell'ottava

conferenza italiana utenti Esri svoltasi a Roma nella primavera del 2005, il GIS sia “il linguaggio della conoscenza geografica” e uno strumento formidabile per portare “il pensiero geografico in ogni aspetto della fruizione del territorio”89. Esso permette di

inserire e gestire dei dati e di visualizzare e analizzare le informazioni per spiegare eventi e pianificare strategie. Una volta terminato il popolamento delle tabelle nei database relazionali, sono passata alla gestione dei dati all'interno della piattaforma GIS utilizzando la versione 9.1 di ArcGIS di Esri georeferenziando prima la cartografia storica e in seguito gli alberghi, posizionandoli, attraverso dei punti, nella loro esatta posizione geografica.

L'utilizzo delle metodologie GIS, quindi, mi ha permesso di acquisire, organizzare ed elaborare su cartografia storica le informazioni geometriche (grafiche) e alfanumeriche relative agli alberghi milanesi attivi fra l'inizio del XIX e del XX secolo. È stato possibile, infatti, riferire sulla cartografia storica i dati archiviati nelle tabelle del database relazionale precedentemente descritte ed effettuare analisi temporali e spaziali, riesaminando la geografia del passato, evidenziando i cambiamenti nel tempo e nello spazio.

2.2.1 La georeferenziazione delle piante storiche

“Il processo di georeferenziazione consiste nel posizionamento di tavole

87 F. Dallari, S. Grandi, Economia e geografia del turismo: l'occasione dei Geographical Information Systems, Bologna 2005, p. 20.

88 Le informazioni (strade, numeri civici, palazzi...) geografiche sono memorizzate in strati separati

(layers) rappresentati sullo schermo come punti, linee o poligoni.

cartografiche raster (ottenute tramite scansione) nell'esatta posizione cartografica rispetto a uno strato informativo di riferimento (un altro raster o un vettoriale) in modo tale da coprire senza soluzione di continuità tutto il territorio interessato compatibilmente con la qualità del supporto di partenza.”90 Essa si effettua cliccando

con il puntatore del mouse prima su una posizione conosciuta del raster e in seguito sul punto corrispondente del vettoriale.

Come primo step ho acquisito le immagini raster ad alta risoluzione della cartografia storica o tramite una macchina digitale professionale per le piante numeriche della città del 1827, 1844, 1866, 1884 e 1914 realizzata dall'Istituto Geografico Militare o tramite delle scansioni per le ventisette tavole che compongono la parte centrale della

Pianta topografica di Milano allegata alla guida Savallo edita nel 1914. Per le piante del

1844, 1866 e 1884 si è potuto procedere direttamente alla georeferenziazione, poiché erano disegnate su un unico foglio, mentre per le piante del 1827 e per entrambe quelle del 1914, composte da diversi quadranti, è stato necessario prima effettuare delle modifiche in Photoshop. I file generati hanno un'estensione .tif che permette di osservare nei dettagli tutti gli elementi topografici e la numerazione civica dei singoli edifici. Come pianta vettoriale di riferimento (layer vettoriale, detto layer target) mi sono servita della Carta Tecnica Comunale del 1990, più agevole da usare perché formata da solo due bande di colori, nero e bianco, contrariamente a quella del 2004 che ne ha diverse.

All'interno della piattaforma GIS ho caricato in ArcMap, la Toolbar

Georeferencing, e ho iniziato la georeferenziazione scegliendo come punti di

riferimento quelli facilmente riconoscibili e invariati nel tempo, quelli sulla cerchia muraria interna, gli spigoli degli edifici superstiti, il Duomo e l’ex Ospedale Maggiore. Al lavoro ultimato ho mantenuto solo i dieci punti di controllo con il minor margine di errore, con scarti quadratici medi nell’ordine di 3-5 m, e li ho salvati all'interno della

Link Table, dove sono visualizzabili i singoli valori (x; y) e il valore complessivo

dell’errore quadratico medio (RMS), come file .aux.

Per raggiungere questa precisione la georeferenziazione è stata in alcuni casi molto difficoltosa, perché, queste cartografie, nonostante siano di notevole precisione

per l’epoca in cui sono state realizzate, presentano una distorsione della pianta stessa dovuta al trascorrere del tempo che deteriora la carta falsificando le misurazioni e cancellando alcune informazioni situate soprattutto in corrispondenza delle piegature. La georeferenziazione delle piante del 1914 è stata in assoluto la più difficile, perché bisognava far combaciare i due quadranti.

2.2.2 La georeferenziazione degli alberghi e la visualizzazione delle ipermappe tematiche

Per la georeferenziazione dei punti corrispondenti agli edifici dei 130 alberghi ho creato in ArcCatalog un personal geodatabase (alberghi) con un dataset (alberghi storici) e cinque datafeature, ognuno relativo a una pianta storica numerica di Milano e ai numeri civici degli alberghi georeferenziati nell'anno di volta in volta esaminato (per es.: civici_1827 + civici_aggiornati).

Utilizzando come base di riferimento le piante storiche georeferenziate, ho inserito manualmente le singole entità geometriche rappresentanti gli edifici degli alberghi, assegnando così a ognuno una precisa posizione geografica. Per fare questo ho cercato l’indirizzo corrispondente all’albergo, usando come riferimento il layer “civici aggiornati” presente all'ufficio SIT del Comune di Milano. Ho quindi disegnato il punto con lo Sketch Tool, utilizzato come attributo spaziale il punto e come simbologia visiva l'icona di hotel presente in ArcGis, e ho compilato all’interno della tabella Attributes del

datafeature i campi relativi al “nome albergo” e all'id albergo (Immagine 4). L'id albergo qui segnato corrisponde in modo univoco all'id albergo riportato nelle tabelle

popolate in Access in modo tale da collegare, tramite questo campo comune, i vari dati e visualizzare tutte le informazioni che la riguardano integrando le informazioni raccolte all'interno delle numerose fonti utilizzate (Immagine 2).

Quindi, una volta terminata la georeferenziazione dei singoli punti relativi agli alberghi, ho collegato a questi le informazioni rielaborate all'interno delle 130 schede corredate di immagini, riferite a ogni albergo e i dati archiviati precedentemente all'interno delle otto tabelle del database relazionale. Il collegamento alle schede l'ho effettuato con il comando hyperlink (Immagine 5), mentre il collegamento ai dati

alfanumerici contenuti nelle tabelle l'ho realizzato attraverso delle relazioni (relationship class) uno a uno (join) o uno a molti (relate) (Immagine 3).

Tramite l’interrogazione della banca dati è stato possibile visualizzare sulla cartografia il tematismo di cui di volta in volta si cercavano le informazioni. Con questo collegamento dinamico tra cartografia e banche dati, si possono, ad esempio, visualizzare in tempo reale gli alberghi che hanno ospitato personaggi illustri o quelli che nel 1866 offrivano ai propri clienti un servizio di collegamento alla stazione tramite omnibus. In questo modo si ha un immediato impatto visivo che offre una facile comprensione della localizzazione spaziale dei tematismi. Si possono visualizzare le informazioni attraverso soglie storiche predefinite, corrispondenti alle date delle cinque piante numeriche georeferenziate, e navigare il dato conoscendo tutti gli attributi ad esso relazionati.

All'interno della piattaforma GIS, inoltre, ho georeferenziato all'interno delle piante storiche del 1844, del 1884 e del 1914 il patrimonio storico culturale presente in città promosse all'interno delle guide Milano nel settembre del 1838, Milano percorsa

in omnibus del 1871 e Una settimana a Milano del 1906 evidenziando con colori diversi

Capitolo 3