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Alberghi sempre più moderni e confortevoli: ristrutturazioni e costruzioni Molto spesso gli alberghi venivano aperti in edifici costruiti precedentemente

la storia e le storie dell'offerta turistica di Milano analizzata su piattaforma GIS

3.2 La Milano ospitale nella storia dei 130 albergh

3.2.3 Alberghi sempre più moderni e confortevoli: ristrutturazioni e costruzioni Molto spesso gli alberghi venivano aperti in edifici costruiti precedentemente

per altre destinazioni come palazzi privati o ex luoghi di culto. Ne sono un esempio: l'Armonia (posto nell'ex palazzo del conte di San Secondo); l'Aquila (all'interno dell'ex convento dei frati Carmelitani scalzi della Scala); la Croce di Malta (nella ex casa Rabia divenuta successivamente il Luogo Pio di Santa Corona); la Commenda (sorto sull'area della Commenda di Santa Croce dei Gerosolimitani o Ospedalieri, poi cavalieri di Rodi e Malta tra fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo); il Due spade (nella ex Chiesa di

167 Milano ritrovata. L’asse di via Torino, a cura di M. L. Gatti Perer, Milano, 1986, p. 423. 168 I locali storici di Milano, Camera di Commercio di Milano e Touring Club Milano, 2004.

169 L'agenzia Chiari è stata la prima agenzia di viaggio italiana e la quinta al mondo, dopo quella

dell'inglese Cook (1841), del norvegese Bennet (1850), la parigina Lubin (1874), e la Lissone di Amsterdam (1876). Frigerio Viaggi, <http://www.frigerioviaggi.com/_Iniziative/ACF11B4.pdf> [link attivo nel gennaio 2008].

170 L'agenzia Chiari–Sommariva possedeva anche il Grand Hotel Milan d'Italie a Parigi e nel 1908

“concorse alla costruzione del Palace Hotel di Varese e del Grande Albergo al Campo di Fiori”. Temi di

San Lazzaro all'arco); il Rebecchino (nell'ex Convento di suore benedettine, utilizzato in seguito come questura); la Bella Venezia (nell'ex convento dell'ordine degli umiliati poi dei gesuiti, divenuto successivamente una casa privata di proprietà della famiglia Greppi, dopo del famoso collezionista Giacomo Sannazzari e, infine, del ministro delle Finanze di Napoleone Prina); il Brera (dove precedentemente c'era una casa privata); il

Gran Parigi (nel rinascimentale palazzo Grifi); il Baviera (sull'area occupata

precedentemente dalla casa di proprietà dei coniugi Perelli); e il Continentale (nel palazzo privato del signor Loira costruito nel 1864, sull'area occupata fino al 1860 dalla chiesa quattrocentesca di Santa Maria al Giardino171 e adattato ad albergo nel 1881).

I primi edifici costruiti con “criteri tecnici e funzionali di un albergo”172 sono

l'Hotel Diana, e successivamente il Corso Hôtel con “l'edificio liberty più famoso del centro storico”173 la cui facciata è visibile oggi in piazzetta Liberty.

Confrontando gli alberghi georeferenziati sulle cinque piante storiche numeriche della città di Milano si vede chiaramente come la maggior parte dei lavori all'interno degli alberghi viene eseguita nella prima metà dell'Ottocento, mentre il maggior numero di disegni presentati alla Commissione d'Ornato e al Municipio per ottenere l'autorizzazione a eseguire dei lavori sulla facciata sono riferibili alla pianta del 1827 e a quella del 1914 (Immagini 11-15).

Dallo studio effettuato risulta che dal 1807 al 1914 il 69% degli edifici corrispondenti agli indirizzi degli alberghi è stato sottoposto a lavori di costruzione ex

novo o di ristrutturazione. Dai dati emersi dal confronto delle differenti fonti, di cui le

pratiche edilizie conservate all'interno della prima e della seconda serie del Fondo Ornato Fabbriche contengono l'85% delle informazioni, risulta che: nel 52% dei casi i lavori riguardano l'albergo, nel 37% dei casi non è specificato se i lavori riguardano l'albergo o un'altra ala dell'edificio e nell'11% dei casi si tratta di lavori non chiaramente riferibili all'albergo (Grafico 3). Fra i lavori eseguiti nelle 130 strutture ricettive analizzate, è particolarmente interessante sottolineare che nel 60% dei casi si tratta di ristrutturazioni interne, mentre nel 33% di modifiche esterne. Di queste ultime,

171 G. Lopez, S. Severgnini Milano in mano, Milano 1978, p. 109. 172 Temi di storia economica, cit., p. 117.

173 Storia di Milano, <http://www.storiadimilano.it/citta/Porta_Orientale/palazzi_liberty.htm> [link attivo

il 20% riguarda interventi di rifacimento alla facciata. Esempi di ristrutturazioni interne sono i lavori eseguiti nel 1826 presso l'albergo San Michele, sotto la direzione dei lavori del capomastro Giovanni Conti per volere dei proprietari, i fratelli Vincenzo e Graziano Bazzi, per allargare l'albergo e offrire maggiore “comodità per l'alloggio di forastieri con cavalli o legni”174.

I lavori esterni, invece, erano collegati a esigenze più pratiche come, per esempio, l'apertura e la chiusura di una bottega e, a volte, diventavano lo spunto per rinnovare l'intera facciata e affermare il prestigio del proprietario. Scrive, infatti, Stendhal il 27 ottobre 1816: “Qui esiste una commissione di ornato; quattro o cinque cittadini noti per il loro amore per le belle arti, e due architetti, compongono tale commissione, la quale esercita le proprie funzioni senza compenso. Ogni volta che un proprietario tocca il muro della facciata della propria casa, è tenuto a comunicare il progetto alla municipalità, che lo trasmette alla commissione di ornato. (...) Presso questo popolo nato per il bello (...) ci si occupa un mese di seguito del grado di bellezza della facciata di una casa nuova. I costumi morali di Milano sono del tutto repubblicani, e l'Italia dei nostri giorni non è che la continuazione del Medioevo. Possedere una bella casa in città conferisce maggior prestigio che un portafoglio pieno di milioni. Se la casa è di notevole bellezza, prende subito il nome del proprietario (...). Far costruire una bella casa a Milano conferisce la vera nobiltà. (...) L'ambizione segreta di tutti i Milanesi, è quella di costruire una casa, o se non altro di rinnovare la facciata di quella ereditata dal padre. (...) Sono stato presentato ad alcuni ricchi Milanesi che hanno la fortuna di poter costruire. Li ho trovati sulle impalcature, appassionati come un generale che dà battaglia. Io stesso sono salito sulle impalcature. Ho trovato dei muratori pieni di intelligenza. Ognuno di loro giudica la facciata progettata dall'architetto.”175

Per quanto riguarda i lavori negli alberghi il capomastro che segue più lavori è il signor Giuseppe Ventura che fra il 1817 e il 1844 esegue una serie di lavori negli alberghi Cappello, Madonna del Monte, Angioli e Sant'Ambrogio alla palla mentre l'ingegnere comunale al quale è maggiormente affidata la verifica della correttezza dei lavori è Francesco Rovaglia: nel 1817 per l'albergo Croce di Malta, nel 1832 per

174 ASCMi, Fondo Ornato Fabbriche, I serie, cartella 131/1.

l'albergo Cappello e nel 1833 per l'albergo Rebecchino.

Gli Ingegneri e gli Architetti che firmano i progetti degli alberghi principali con facciata liberty ancora visibili a Milano sono, all'inizio del XX secolo, Achille Manfredini, Cattaneo e Santamaria: “il liberty è, a Milano, prevalentemente lo stile degli edifici commerciali, delle ville e delle case borghesi. (...) Non esistono a Milano servizi pubblici o edifici monumentali realizzati secondo il nuovo stile; relativamente diffusi sono invece i fabbricati commerciali (...) e gli edifici per il tempo libero- alberghi, teatri, caffè (Teatro albergo Kursaal Diana del Manfredini 1907-8; l'Hotel

Corso, poi Trianon, di Cattaneo e Santamaria 1902-5 (...)”176.

Anche l'albergo Milano inaugurato il 23 maggio 1863 in un edificio in “stile eclettico con riferimenti neogotici”177, viene progettato dal famoso architetto Andrea

Pizzala, lo stesso del Bagno Diana, la prima piscina pubblica d'Italia inaugurata a Milano nel 1842 e inserita all'inizio del XX secolo nell'albergo Diana. Successivamente, vengono inglobati nell'albergo alcuni edifici adiacenti e nell'autunno del 1896 viene concesso dal Sindaco Vigoni178 il permesso di alzare di un piano

l'edificio di via Monte di Pietà179 modificandone la facciata per “dare a tutta la proprietà

dell'Albergo Milano una sola fronte simmetrica ed uniforme” e farlo diventare di “ornamento” alla città180.