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leggere la Storia per comprendere la propria storia

3. Albi illustrati per i più piccol

Particolare attenzione viene rivolta al dettaglio anche in altri albi illustrati che narrano questo genere di storie; in essi la narrazione si sviluppa anche attraverso immagini forti come il fumo nero che si leva dalle rovine o i corpi smagriti dei bambini rinchiusi dietro del filo spinato, tuttavia, questa nar- razione fornisce sempre una traccia di colore che comunica al lettore un senso di speranza, che gli trasmette l’onnipresente potenza della vita. Che sia un arcobaleno, un cappottino rosso, un passerotto od un fiore che si ostina a crescere sul terreno squassato dalla battaglia, vi è sempre un simbolo di vita resistente oltre quell’oceano di dolore. A differenza di romanzi citati precedentemente questi albi illustrati non presentano coordinate spazio- temporali che consentano di focalizzare in maniera precisa gli avvenimenti narrati, tuttavia è in questa caratteristica che viene racchiusa la forza espres-

siva di questi albi che, giocando con l’emotività, favoriscono il lettore con- sentendogli di esperire paure e speranze dei protagonisti, aiutandolo a com- prendere l’inconoscibile: l’immensa tragedia dello straziante dolore che la guerra porta con sé.

4. Conclusioni

In queste opere il testo e l’immagine assumono il ruolo di custodi dell’uma- nità, e propongono testimonianze, racconti e diari che consentono al lettore di investigare il vissuto personale e privato di ragazzi come loro. Al lettore viene consentito di esperire una vita diversa che ha però con la sua molti punti in comune e che gli consente di tracciare legami col tessuto sociale e collettivo della società nella quale vive.

La produzione di tali opere è la diretta conseguenza della volontà e della necessità di raccontare per ricordare e ricordarsi, per perpetrare la memoria del proprio passato che costituisce la base dell’esistenza di coloro che ver- ranno, una memoria che sarebbe altrimenti destinata ad un inevitabile oblio.

Quando i testimoni non vivranno più sarà allora ancora più importante che coloro che sanno parlare, nel linguaggio che i ragazzi comprendono, trasmettano questa memoria, scrivendo e illustrando per loro e presen- tando la Shoah come fonte d’ispirazione per opere sincere e importanti e non come occasione per produrre un testo di sicura pubblicazione. Perciò, accanto alla letteratura in presa diretta o di testimonianza rac- colta al termine del conflitto, si sono via via già distinte “narrazioni pure”: racconti e romanzi che affondano le radici nella realtà ma vi so- vrappongono personaggi e situazioni totalmente fittizi (Molesini, 2001, p. 54).

Per queste ragioni risulta necessario soffermarsi sulle potenzialità che la letteratura per ragazzi dimostra nel veicolare conoscenze storiche e nell’in- fluire e favorire il processo formativo dei giovani lettori. La proposta di let- ture riguardanti la Seconda Guerra Mondiale dedicate ai ragazzi consente di avvicinarli ad una Storia fatta di storie, di vissuti personali, una storia reale costituita ed agita nel quotidiano da ragazzi e ragazze che un giorno diverranno adulti.

A «leggere» o a «sentire» quello che è accaduto nel passato come non essere presi da stupore, provare un brivido, un’emozione... «Impossibile non provare vergogna quando si parla di lager; il giusto prova vergogna davanti ad una colpa commessa da altri, e gli rimorde che esista, che sia stata irrevocabilmente introdotta nel mondo» (Primo Levi). L’immagi- nazione serve per capire la realtà, sviluppare la coscienza della libertà, non essere manipolati dall’industria culturale e soprattutto saper leggere il proprio tempo e la propria esperienza storica, abilità queste che sem- brano essere scomparse. [...] Già la sola lettura di una pagina a sfondo storico decide della presa in diretta di un evento storico, la semplice let- tura è già immaginazione. Leggere «non è una esperienza astratta, lo studente interroga sempre di nuovo il testo, lo legge e rilegge nella mente, nell’atto di leggere dipendiamo completamente da un altro» – Pietro Citati in L’ armonia del mondo – (Emmolo, 2002, pp.293-296).

Riconoscendo alla narrativa la capacità di essere ponte per il passaggio dalle storie alla Storia, si fa fare ai ragazzi, della Storia e della propria Storia un’esperienza di senso, condizione importantissima affinché la conoscenza così esperita si possa tradurre in Memoria: l’incontro vivo col passato che si sedimenta come memoria del proprio vissuto.

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