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Spunti di lettura sul tema: tre romanzi grafic

Dalila Forni Università di Firenze

3. Spunti di lettura sul tema: tre romanzi grafic

Il presente articolo vuole proporre tre spunti sul tema, tre graphic novel che saranno di seguito esplorati e che si caratterizzano proprio per il loro inte- resse nelle questioni adolescenziali: E la chiamano estate, Blankets e Dimen-

tica il mio nome. Nello specifico, i tre volumi si occupano rispettivamente

di preadolescenza, adolescenza e giovane adultità attraverso stili, strategie, narrazioni differenti. Le tre opere sono state selezionate proprio perché si- gnificative di questo genere letterario, qualitativamente notevoli, stilistica- mente diverse fra loro, ma unite da un comune interesse nel mostrare con un approccio realistico l’identità adolescente. Si tratta inoltre di opere po- polari, tradotte in diverse lingue, che hanno raggiunto un numero di lettori e lettrici piuttosto ampio in Italia e all’estero.

La prima opera considerata è E la chiamano estate delle cugine Jillian e Mariko Tamaki, pubblicata nel 2014 da Bao Publishing. Il romanzo grafico narra la storia di Windy e Rose, due preadolescenti che trascorrono insieme ogni estate da quando sono bambine. La narrazione mostra come questa estate sia per entrambe diversa dal solito: le ragazze stanno crescendo, ma lo stanno facendo in modo estremamente diverso ed è sempre più difficile per le due trovare dei punti di incontro e confronto (Abate, Tarbox, 2017, pp. 191-204). A partire dall’aspetto fisico, le due ragazze sono mostrate come opposte: Rose, di pochi anni più piccola, ha un corpo più tozzo, tondo, bambino, i capelli neri e arruffati e occhi giocosi, mentre Windy appare come una ragazza sviluppata, longilinea, dai capelli chiari e lo sguardo assente. E la chiamano estate affronta la scoperta della propria iden- tità e della propria femminilità, inserendola in un contesto più ampio in cui vengono rappresentati i primi interessi amorosi, i primi dubbi sul pro- prio corpo, le prime paure della crescita. Windy in particolare deve affron- tare il divorzio dei genitori, una questione che la rende improvvisamente adulta, cupa, pensierosa. Un elemento particolare di questo graphic novel è poi lo scenario, costituito prevalentemente dal mare. Il mare è qui mostrato come un luogo di solitudine, dove nuotare per potersi perdere nei propri pensieri, dove isolarsi dal mondo ed entrare in contatto con la propria in- tima realtà, scoprendo i propri sentimenti e i propri bisogni. Proprio il mare viene percepito delle due ragazze in modo opposto: se Rose ama nuotare e divertirsi, Windy preferisce galleggiare sul filo dell’acqua ed estraniarsi da tutto ciò che la circonda. Le figure di questo romanzo grafico sono carat-

terizzate da un tratto semplice e da colori che ruotano attorno a diverse sfu- mature del blu, che tuttavia non sminuiscono le sensazioni evocate durante la narrazione, ma al contrario le amplificano in una tonalità che sa rendere perfettamente il senso di solitudine e incomprensione spesso sperimentato dalle due protagoniste.

La seconda opera proposta è Blankets di Craig Thompson, pubblicata in Italia nel 2004 da Coconino Press. Si tratta di un celebre graphic novel autobiografico in cui viene raccontata la vita del protagonista Craig, dal- l’infanzia fino all’età adulta, con particolare attenzione all’adolescenza. Tra i maggiori temi trattati, l’opera si sofferma sulla complessa relazione con i genitori del ragazzo e la loro severa educazione religiosa, oltre al rapporto con il fratello più piccolo, di cui il protagonista e narratore menziona diversi ricordi legati all’infanzia, portando alla luce sia il legame affettivo, sia le in- comprensioni familiari. Un secondo importante tema sviluppato in que- st’opera è la questione della fede e della religione: Craig, cresciuto in una famiglia estremamente credente, vorrebbe trovare la sua strada e compren- dere se è disposto ad accettare gli insegnamenti dei propri genitori (Stevens, 2010). In particolare, la fede si intreccia con le questioni amorose: inna- moratosi di Raina, Craig non comprende se i suoi desideri per la ragazza siano o meno leciti, se siano contemplati negli ideali per anni impostigli dai genitori. L’opera è quindi una formazione spirituale ma anche fisica, amorosa, sessuale: le prime esperienze con la ragazza porteranno il prota- gonista a trovare un sottile equilibrio tra il proprio credo e i suoi sentimenti, impostando una nuova strada verso l’adultità. Seguono poi temi quali la scoperta della propria mascolinità, il bullismo, la disabilità, il divorzio, la scuola, elementi tratteggiati nella più ampia cornice costituita dalla vita del protagonista. Infine, in Blankets le immagini offrono potenti metafore visive che mostrano il protagonista in fase di cambiamento e di scoperta di sé at- traverso un bianco e nero che riesce a catturare diverse sfumature della cre- scita di Craig. Questi semplici colori sono accompagnati da lunghi spazi di silenzio, di sole immagini che riescono a veicolare, attraverso paesaggi in- nevati o ritratti del giovane protagonista, un senso di leggera solitudine e malinconia. I lettori, in silenzio, entrano nell’intimità del protagonista e lo accompagnano lungo un cammino di crescita caratterizzato da ostacoli e soddisfazioni (Stevens, 2010; Peñalba García, 2015).

La terza opera è Dimentica il mio nome di Zerocalcare, edita da Bao Pu- blishing nel 2012. Zerocalcare è uno dei fenomeni editoriali italiani più

apprezzati per quanto riguarda il graphic novel e il fumetto. Le opere del fu- mettista sono caratterizzate da alcuni tratti essenziali: il suo stile grafico ben riconoscibile; le vicende autobiografiche legate al personaggio-narratore- artista; lo slang romano che caratterizza il testo; la partecipazione di perso- naggi di fumetti e cartoni animati degli anni ’80 e ’90; l’ambientazione nel quartiere di Rebibbia (Ercolani, 2020) Si tratta di caratteristiche che po- trebbero portare ad un pubblico molto di nicchia, eppure le opere del fu- mettista sono dotate di grande “capacità transgenerazionale” (Stefanelli, 2020, p. 27) poiché riescono a creare contatto empatico e immedesimazione anche in lettori provenienti da contesti ben diversi, tanto da aver raggiunto negli anni anche un vasto pubblico internazionale. Zerocalcare riesce raffi- gurare brillantemente i tormenti e i sogni di più generazioni, cogliendo l’in- stabilità che caratterizza i giovani adulti attraverso una narrazione autobiografica divertente, ma allo stesso tempo pungente e politicamente schierata; storie ricche di rabbia e malcontento, che non dimenticano però l’(auto)ironia. Come sottolinea Stefanelli: “I suoi racconti [...] non sono solo frammenti che danno voce alle coordinate di valori immaginari di una generazione. Il suo lavoro ha generato effetti concreti di rimescolamento tra cultura Pop, identità italiana, condizione giovanile e racconto del pre- sente” (2020, p. 24). In particolare, Dimentica il mio nome tratteggia quella fase che va dalla adolescenza fino all’età adulta e, come la maggior parte delle opere dell’artista, si lega a temi come l’instabilità lavorativa, la ricerca di spazi abitativi e di un proprio stile di vita, la riflessione sugli obiettivi non ancora raggiunti, il confronto con i pari. In questo romanzo grafico il protagonista cerca di comprendere le proprie radici per avere maggior con- sapevolezza nel proprio futuro e del cammino che dovrà intraprendere. L’espediente letterario che dà il via alla narrazione è la morte della nonna, un punto chiave nella vita del protagonista che lo obbligherà a scontrarsi con l’età adulta. Anche in questo caso vengono utilizzati numerosi flashback verso l’infanzia e l’adolescenza così da capire in modo più approfondito le sensazioni e le idee che caratterizzano l’entrata nell’età adulta.

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