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L'amante di Gramigna: pulsioni dell'Io contro la legge della roba

brigantaggio italiano

5. Il bandito e l'amore

5.3 Bandito come incarnazione dello stato di natura e impossibilità dell'amore

5.3.1 L'amante di Gramigna: pulsioni dell'Io contro la legge della roba

Vita dei campi (1880) di Giovanni Verga ci offre una rappresentazione potente e nuova dei rapporti interpersonali e dell'amore: l'amore è il perno tematico in molte di queste novelle di ambientazione siciliana, ma esso non è più una passione sentimentale e purificatrice, bensì se ne mostra la base animalesca e lo scontro con la realtà sociale. In esse, l'amore diviene così una pulsione divorante e irresistibile ma priva di slanci vitali tanto che spesso conduce il soggetto desiderante all'autodistruzione: amore e morte vengono così spesso legati in queste storie rurali ambientate nel microcosmo siciliano.

La novella L'amante di Gramigna292 uscì per la prima volta sulla “Rivista minima di

scienze, lettere ed arti”, col titolo L'amante di Raja, che in siciliano vale la biblica gramigna. Verga nella Prefazione della novella si rivolge ironicamente al direttore della rivista Salvatore Farina293, proponendosi di fare un racconto breve che sia un «documento umano», utile per la

comprensione delle pulsioni degli uomini, dei loro sentimenti, dichiarando necessario spostarsi dalla cosa visibile all'invisibile, dai fatti in sé a ciò che si cela dietro essi.

«Caro Farina, eccoti non un racconto, ma l'abbozzo di un racconto. Esso almeno avrà il merito di essere brevissimo, e di essere storico- un documento umano, come dicono oggi- interessante forse per te, e per tutti coloro che studiano nel gran libro del cuore. Io te lo ripeterò così come l'ho raccolto pei viottoli dei campi […]. Il semplice fatto umano farà pensare sempre; avrà sempre l'efficacia dell'essere stato, delle lagrime vere, delle febbri e delle sensazioni che sono passate per la carne.»294

Verga, dunque, vuole comprendere il mistero della passione, mettendo in scena l'amore di Peppa per il brigante Gramigna.

Tale passione, ritenuta immotivata poiché non conforme alle idee sociali, condurrà la donna all'autodistruzione, al degrado fisico e morale. Peppa è infatti «una delle più belle ragazze di Licodia»295 e deve sposare compare Finu, detto “candela di sego”, un buon partito nel paese, ma

la passione per il bandito la conduce all'emarginazione, alla miseria più totale e al degrado morale [Cfr., cap. 1,2] : la ragazza dovrà vendere la casa dopo la morte della madre e perderà ogni ricchezza. Il narratore ci dà due ritratti di Peppa, rispettivamente prima e dopo l'incontro con il brigante: prima la ragazza è descritta come bella, fortunata, sana, amata, invidiata, povera ma non diseredata (possiede un bel corredo e dei gioielli, che agli occhi della madre sembrano quelli di una santa o di una regina); dopo è, al contrario, lacera, insanguinata, affamata, seminuda, maltrattata, spaventata, ammanettata, povera, malata, svergognata,

293Salvatore Farina (Sorso, 1846-Milano 1918): scrittore e giornalista italiano. L'indirizzo al Farina- direttore della “Rivista minima”- è a doppio senso poiché sa che non potrà mai capirlo, sebbene fosse considerato un Dickens italiano.

294Verga, L'amante di Gramigna, cit.,p. 404 295Ibid., p. 406

insultata, scacciata e addirittura paragonata a una bestia feroce e allo strofinaccio della caserma. Il cambiamento dell'area semantica cui appartengono gli attributi riferiti a Peppa ne mostrano il progressivo e inesorabile abbrutimento.

L'amore della donna è assolutamente presentato come a-razionale poiché il narratore afferma che «s'era scaldata la testa per Gramigna, senza conoscerlo neppure»296 e «seguitava a dire che non lo

conosceva neanche di vista quel cristiano; ma invece pensava sempre a lui, lo vedeva in sogno, la notte, e alla mattina si levava con le labbra arse, assetata anch'essa, come lui»297. Il sentimento della ragazza sorge

dalle storie che esaltano la violenza, la forza bruta del bandito, dalle leggende «delle sue gesta, del suo coraggio, della sua forza, di quella lotta disperata, lui contro mille, stanco, affamato, arso dalla sete, nella pianura immensa, arsa, sotto il sole di giugno»298. Il suo è un innamoramento «per sentito dire», secondo

l'antico topos dell'amore per fama, che ha qualcosa di affine alla passione religiosa ma non rivolta ad una figura divina, bensì demoniaca: già il nome Gramigna fa riferimento ad una parabola di Gesù (Vangelo secondo Matteo 13,24-30) che narra di un'erba cattiva, seminata dal Maligno, per rovinare il raccolto dei campi, allegoricamente il bene proveniente da Dio. La molla pulsionale del sentimento di Peppa non ha nulla a che vedere né con la ricchezza né con le proprietà né con la gentilezza e l'onestà dell'uomo bensì con la violenza, la forza bruta attribuita al bandito. Verga mette in luce come, nonostante la civiltà, sia la legge darwiniana del più forte a muovere le azioni e le pulsioni interiori degli uomini.

In questo breve racconto si ripropone lo scontro tra gli impulsi naturali dell'essere umano e le leggi sociali: Peppa incarna la pulsione erotica non dominata dalle leggi della comunità, mentre Gramigna la pulsione aggressiva. L'innamoramento di Peppa non viene compreso dalla comunità, basata solo sulla legge dell'utile e del guadagno, tanto che ricorre ai valori religiosi e alle superstizioni per esorcizzarlo:

296Ibid., p. 407 297Ibid., p.408 298Ibid., p. 406

«La povera madre teneva una lampada accesa alle anime del purgatorio, e persino il curato era andato in casa di Peppa, a toccarle il cuore con la stola, onde scacciare quel diavolo di Gramigna che ne aveva preso possesso. […]

Allora la vecchia la chiuse in casa, perché non sentisse più parlare di Gramigna, e tappò tutte le fessure dell'uscio con immagini di santi.»299

La ragazza, in effetti, con il suo sentimento si allontana dalla logica della comunità di appartenenza, da una legge economica e materialistica che governa tutte le società. Il narratore racconta i fatti mostrando un certo stupore per l'accaduto, come se questo amore fosse incomprensibile per il resto della gente. Questo atteggiamento della voce narrante si spiega tenendo conto dell'affermazione dello studioso Gian Paolo Marchi, per il quale:

[il narratore è ]«un nuntius che esce dallo spazio orchestrico del coro-uditorio paesano[...], per dare voce ad un'interpretazione dei fatti che riflette ed esprime la coscienza collettiva di una comunità tendenzialmente ostile ad ogni presenza “diversa” ed a ogni comportamento trasgressivo rispetto ad una norma morale che si pone garante dell'istituto familiare e dell'ordine sociale ed economico»300.

Nello scontro tra la mentalità collettiva, con le sue leggi economiche e materiali, e il sentimento di Peppa è il primo a trionfare: l'amore può superare le divisioni sociali solo temporaneamente ma è la legge della roba ad avere la meglio.

La pulsione erotica della ragazza si muove verso il bandito perché portatore di quella forza bruta che la civiltà ha cercato di disciplinare. Peppa viene scacciata fin da subito da Gramigna, la cui unica espressione di pietà sta in quel «Vattene, finché t'aiuta Cristo»301, ma al

rifiuto della ragazza decide di tenerla con sé per servirlo, maltrattandola e umiliandola. Inoltre, il bandito sarà catturato e lei rimarrà sola, emarginata, continuando a cercarlo nel

299Giovanni Verga. Novelle e teatro, cit., p. 408

300Marchi Gian Paolo, Per un saggio su Giovanni Verga, Libreria editrice universitaria, Verona 2002, p. 128. 301Giovanni Verga. Novelle e teatro, cit., p. 409.

carcere anche dopo che era stato trasferito al di là del mare. Peppa, addirittura, proverà una certa tenerezza per le guardie, per i carabinieri, in quanto rappresentanti dei valori della forza e della violenza.

«Verso i carabinieri poi, che le avevano preso Gramigna nel folto dei fichidindia, sentiva una specie di tenerezza rispettosa, come l'ammirazione bruta della forza...»302.

L'abbrutimento di Peppa, ridotta a una strofinaccio, è stato spiegato, facendo riferimento al percorso di redenzione della Santa Maddalena, che percossa dall'amore, scenderà ogni gradino della vergogna e dell'abbrutimento per giungere alla gioia e alla purificazione303. In ogni caso, questo amore è impossibile perché Gramigna è portatore di

istanze lontane dalla società, arcane e violente, a cui non è possibile aderire senza contraddire la morale della società e senza pagarne le conseguenze.

5.3.2 Carmen: l'amore impossibile per la natura asociale della