1. Go public or Stay private
1.6 Sviluppo del sistema finanziario italiano
1.6.4 Evoluzione delle offerte pubbliche iniziali
1.6.4.3 Anni recenti
L’espansione del mercato italiano è continuata anche nell’ultimo decennio, arrivando a toccare livelli record nel 2018 e 2019, durante i quali il numero di IPO è arrivato rispettivamente a 32 e 35. Il mercato AIM è stato quello predominante, dato che ha avuto luogo l’80% delle Offerte Pubbliche degli ultimi 10 anni (Figura 11).
Nei mercati MTA e MIV, invece, il numero di nuove quotazioni è davvero esiguo, visto che nell’intervallo di tempo preso in considerazione sono diventate pubbliche solo 38 società, a differenza delle 172 dell’AIM. Ciò a conferma del fatto che la dimensione ridotta del mercato azionario italiano rispetto quello dei principali player del panorama europeo è dovuta alla scarsa propensione delle medie e grandi imprese di aderire ai listini di borsa.
Figura 11: Numero di IPO realizzate in Italia dal 2009 al 2019 nei mercati AIM Italia, MTA e MIV
Fonte: Borsa Italiana, elaborazione personale
6 8 7
5
14
21
19
11
24 26
31
1 2 1 1 2 4
8
3
7 5 4
1 1 1 1 1
0 5 10 15 20 25 30 35
2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
IPO AIM IPO MTA IPO MIV
44 Il mercato AIM Italia si è progressivamente adeguato alle esigenze delle aziende e degli investitori, diventando col tempo un ambiente privilegiato per le società innovative. Esso è stato uno dei primi in Europa ad ottenere la qualifica di SME Growth Market (mercato di crescita per le PMI). La nuova categoria di Multilateral Trading Facility è stata ideata dalla Commissione Europea, con l’obiettivo di facilitare l’accesso delle PMI al mercato dei capitali. Tale listino ha consentito approcci innovativi all’IPO, come ad esempio la creazione delle SPAC, e permesso a diverse aziende un percorso di graduale avvicinamento al mercato principale. Nel corso dei suoi primi 10 anni di vita, si sono quotate su AIM Italia complessivamente 183 imprese, escludendo dal conteggio le società assorbite dopo la chiusura del listino MAC. La Figura 12 evidenzia, anno per anno, il flusso delle nuove quotazioni, dei delisting e il saldo complessivo delle quotazioni.
Al termine del 2019 le imprese ospitate, al netto dei delisting, sono 128, con 31 IPO realizzate. Durante lo stesso periodo, sul mercato principale di Borsa Italiana, sono state ammesse 53 imprese, al netto di quelle trasferite proprio da AIM Italia, che quindi ha rappresentato il punto di accesso alla quotazione più rilevante per il mercato italiano. Il 2018 e il 2019 sono stati anni record per le ammissioni (66), durante i quali il numero di public companies ha toccato quota 133. La crescita di questo listino è rappresentata dal fatto che nei suoi primi dieci anni di vita il numero di aziende è passato da 5 a 133, con un numero di ammissioni quasi sempre crescente.
Figura 12: Numero di ammissioni, delisting e società quotate in Italia nel periodo 2009-2019
Fonte: Borsa italiana, elaborazione personale
Questo trend positivo è anche confermato dai dati sulla capitalizzazione di mercato e sul capitale raccolto durante l’IPO. La figura 13 mostra che entrambe queste grandezze hanno avuto una crescita esponenziale dall’anno in cui è stato fondato il mercato AIM, passando da un valore di 320 milioni a 6,6 miliardi per quanto concerne la capitalizzazione, mentre la raccolta ha raggiunto i 3,9 miliardi nel 2019. Il 2017 è stato l'anno di svolta per l’AIM, grazie all'introduzione dei Pir, che hanno giocato un ruolo strategico nella crescita del mercato, catalizzando l'interesse di nuovi investitori istituzionali e professionali. La performance dell'indice FTSE AIM ha fatto segnare nel 2017, rileva l'Osservatorio IR Top, un aumento del 23%, superiore al +16%
dell'indice MIB. La raccolta di equity nel corso delle IPO si è attestata a 1,26 miliardi, 6 volte maggiore rispetto al 2016 (208 milioni), di cui l'86% derivante dalle Spac. Nel 2018 si è registrato il più alto numero di quotazioni dalla nascita dell’AIM, al termine del quale sono state portate a termine 26 IPO (19 aziende e 7 SPAC), contro le 24 del 2017 (Borsa Italiana). Un contributo fondamentale è arrivato dagli investitori istituzionali, che hanno investito un ammontare pari a di 812 milioni di euro, con una crescita dell’80% del loro numero (108 contro i 60 del 2017).
0 20 40 60 80 100 120 140
0 5 10 15 20 25 30 35 40
2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Ammissioni Delisting Società quotate
45 Il 2019 ha infranto tutti i record stabiliti nell’anno precedente. Borsa Italiana ha registrato un numero di ammissioni pari a 41 (raggiungendo il livello del 2000), di cui 35 in seguito a un IPO e 6 tramite business combination, superando il precedente primato del 2018 di 26 IPO e 5 business combination3. La capitalizzazione di mercato complessiva si è attestata a 651 miliardi di euro, in crescita del 20,1% rispetto al 2018. Le performance degli indici FTSE hanno seguito questa scia positiva: il FTSE MIB registra una variazione del +30,4%, l’indice FTSE Italia All Share del +29,2% e il FTSE Italia STAR del +28,9% (Borsa Italiana). A fine dicembre 2019 si contano 375 imprese quotate sui mercati azionari, di cui 242 sul mercato MTA (di cui 78 STAR), 1 sul MIV e 133 su AIM Italia. Nel corso dell’anno si sono verificati i passaggi da AIM Italia a MTA, segmento STAR, di WIIT, Cellularline, Alkemy e Orsero. Ad aprile 2019 Borsa Italiana ha dato il benvenuto a Nexi che, dopo la quotazione a Wall Street di Uber, è stata la più importante IPO a livello mondiale e la maggiore quotazione degli ultimi vent’anni rivolta a un pubblico qualificato. La società, in seguito all’Offerta Pubblica, ha potuto vantare una capitalizzazione di 5,7 miliardi di euro, rappresentando la prima offerta in Europa per ammontare raccolto (Il Sole 24 ore). La capitalizzazione aggregata, pari a fine agosto a 6,8 miliardi, è stata condizionata dal fallimento di Bio-on, chiudendo a fine anno al valore di 6,6 miliardi. Il mercato italiano è stato, con 35 ammissioni, il primo mercato europeo non regolamentato come numero di IPO (Tabella 7), con una quota del 26%, seguito da Svezia (25%) e Francia (8%).
3 Le cinque business combination sono state le seguenti: Gear 1 con Comer Industries, Alp.I con Antares Vision, Sprintitaly con Sicit 2000, Industrial Stars of Italy 3 con Salcef Group e Spaxs con Banca Interprovinciale.
320 360 354 493 1242
2051
2937 2902 5709
6700 6600
220 360 590
90 160 206 278 210
1260 1320 3900
0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000
Market Cap Raccolta Figura 13: Capitalizzazione di mercato e raccolta di Equity nel corso dell’IPO (2019)
Fonte: Consob, elaborazione personale
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Tabella 7: IPO realizzate nel corso del 2019 nei Paesi europei
Fonte: Rielaborazioni IR Top Consulting su dati Factset e LSE Group al 31 dicembre 2019
La Figura 15 suddivide le imprese per settore merceologico, secondo la metodologia FTSE Russell. In generale si riscontra una certa diversificazione delle attività, a testimoniare la varietà del contesto produttivo nazionale. Il comparto prevalente è la tecnologia, nel quale hanno avuto luogo il 29% delle Offerte Pubbliche realizzatesi nel corso dell’anno. Il 56% delle nuove IPO si concentra su altri 3 settori: Finanza (5 aziende, 14%), influenzato dalla presenza delle SPAC, Industria (6 aziende, 17%) e Servizi (5 aziende, 14%). Le quotazioni sono state effettuate con l’obiettivo di rafforzare l’attività di ricerca e sviluppo, consolidare l’espansione sui mercati internazionali e incrementare la capacità produttiva.
Figura 15: IPO realizzate in Italia nel 2019 suddivise per settore merceologico
Fonte: Borsa Italiana, elaborazione personale
Una peculiarità mantenuta dalle IPO italiane nel corso degli ultimi dieci anni è la quotazione in una fase matura della loro esistenza (figura 16). Il numero medio di anni che separa la costituzione della società dalla quotazione è pari a 16, mentre la mediana è pari a 10 (Giudici, AIM Italia 2009-2019: 10 anni di storie imprenditoriali, 2019). Il 26% delle imprese divenute pubbliche sono state costituite da meno di 3 anni, la maggior parte delle quali sono SPAC, mentre il 20% ha un’attività pregressa tra gli 11 e i 20 anni. Il 47% delle società quotate dal 2009 al 1/09/2019 ha un’età compresa tra i 10 i e i 20 anni, il 27% delle quali con più di 20 anni di storia al momento della quotazione. Da questa analisi emerge che una quota considerevole di aziende quotate su AIM Italia vantano una storia imprenditoriale di lunga data, ma anche la presenza di matricole, soprattutto nei settori emergenti come la tecnologia, quotate dopo pochi anni di attività, a
Tecnologia 29%
Moda e Lusso 8,5%
Media 8.5%
Finanza 14%
Chimica 3%
Servizi 14%
Industria 17%
Healthcare 6%
47 testimonianza della versatilità del mercato nell’attrarre società con una storia imprenditoriale più recente.
L’emittente, in alcuni casi, deriva da operazioni di riorganizzazione aziendale, attuate pochi anni prima su business esistenti da tempo.
Figura 16: Età media delle imprese presenti sul segmento AIM Italia, al momento dell’ingresso in Borsa Italiana. Campione: 173 società quotate dal 2009 al 1/9/2019
Fonte: Giudici G. (2019). AIM Italia 2009-2019: 10 anni di storie imprenditoriali.
Il mercato azionario italiano, in definitiva, è sempre stato contraddistinto da due caratteristiche, che continuano a caratterizzarlo anche negli ultimi anni: la maggioranza delle imprese che accedono ai listini sono PMI e l’acceso ai mercati in una fase avanzata della loro esistenza. AIM Italia ha raggiunto importanti traguardi, ma ha ulteriori potenzialità di consolidarsi, considerate le caratteristiche del tessuto imprenditoriale italiano, la necessità di patrimonializzazione delle piccole e medie imprese e l’obiettivo di convogliare il risparmio domestico sull’economia reale. L’auspicio è che tale mercato possa continuare ad attrarre e contribuire alla crescita delle eccellenze industriali italiane, il cui contributo alla produzione di ricchezza nazionale è sempre più strategico.
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