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CINEMA E MUSICA: PRÉNOM CARMEN

3.3 Cinema e musica: una visione storica 1 Cinema muto

3.3.9 L'avvento del sonoro

Il passaggio dal cinema muto a quello sonoro fu lento e caratterizzato da diverse sperimentazioni su sistemi di sincronizzazione tra la pellicola filmica e la colonna sonora incisa su disco. Inizialmente fu Thomas Edison che tentò di sincronizzare musica e suono tramite un fonografo collegato al proiettore: questo era denominato

Kinetoscope, il quale si azionava con l'inserimento di una moneta avviando così la

musica del fonografo che iniziava in concomitanza alle immagini. Con l'invenzione del

Kinetoscope nel 1890 si assiste ad una continua creazione di apparecchi adibiti al

sincronismo, tra questi vi è da annoverare il Phono-Ciné-Théâtre, un sistema di proiezione cinematografica che si basava inizialmente sulla ripresa delle immagini e successivamente sulla registrazione della voce degli attori tramite incisione fonografica; durante la proiezione il fonografo era posizionato in sala e il proiezionista poteva ascoltare le voci tramite un collegamento telefonico, riuscendo così ad adattare il suono all'immagine che vedeva sullo schermo.

Le ricerche sull'amplificazione elettrica del segnale iniziarono nel 1925 nei Bell Laboratories. L'anno successivo venne messo a punto il sistema Vitaphone, che venne utilizzato dal 1926 fino al 1930 dalle case produttrici Warner Bros e First National; esso

269 Durante il periodo del muto questi erano: il western, il film spettacolare in costume, il film d'avventura, il gangster film, la commedia. Con il sonoro si aggiunsero poi: il film poliziesco, il film noir, il film di guerra, il melodramma, il musical, l'horror e il film comico.

270 Nel periodo dell'Hollywood classica (1925-1960 circa) le Big five (le cinque case di produzione MGM, WB, Paramount, RKO e 20th Century Fox) detenevano il potere e il controllo sull'intera produzione cinematografica di un film, compresa la distribuzione, questo sistema viene definito

studio system e aveva come obiettivo la massimizzazione del prodotto cinematografico. Lo star system si basa sul divismo cinematografico, le case di produzione sfruttano il richiamo esercitato

memorizzava il suono su dischi fonografici da 16 pollici con velocità di rotazione di 33 e ⅓ rpm, con spirale diretta dall'interno verso l'esterno del supporto271. Il sistema

Vitaphone era composto da proiettori, amplificatori e diffusori acustici. Una volta che il proiettore era caricato, l'operatore allineava manualmente la puntina del giradischi. Fu il sistema Vitaphone che nel 1926 portò all'allestimento filmico del Don Juan di Alan Crosland, primo lungometraggio muto post-sincronizzato con partitura orchestrale, composta da William Axt e David Medoza e primo film con cui si stabilisce l'avvento del cinema sonoro. La pellicola venne proiettata al Warner Theater di New York e presentata come il primo evento del film sonoro. Ricordiamo che esso era sonoro, ovvero composto solo da musiche ed effetti sonori e non parlato, i cui dialoghi erano espressi tramite le classiche didascalie del cinema muto.

Da questo momento gli spettacoli cinematografici composti con il Vitaphone iniziarono in breve tempo a riscuotere un enorme successo di pubblico, al punto che cominciarono ad essere proposti soggetti tratti dalla musica leggera e, ai numeri musicali, si affiancarono brevi scenette comiche con dialogo sincrono e interpretate da star del teatro o del vaudeville272.

L'avvento del cinema sonoro coincise cronologicamente con la crisi economica, politica e sociale del 1929, che investì prima l'America e poi l'Europa e che poi si riversò per gran parte degli anni Trenta. In questa situazione sociale drammatica, il cinema sonoro e parlato divenne una sorta di fuga dalle preoccupazioni della realtà quotidiana, un nuovo spettacolo in grado di attirare spettatori di ogni ceto e Paese e l'industria cinematografica, soprattutto americana, se ne avvantaggiò regalando successi di pubblico e di botteghini. Il successo consisteva nel proporre al pubblico uno spettacolo “nuovo”, che solo in apparenza era simile al cinema muto, poiché esso aveva un grado di realismo ben maggiore e quindi possedeva più vaste possibilità di un condizionamento ideologico di un pubblico rimasto ancora facilmente influenzabile ed immaturo.

L'arrivo definitivo del cinema sonoro è legato all'uscita del film The Jazz Singer

271 Calabretto Roberto, Lo schermo sonoro. La musica per film, Marsilio, Venezia 2010, p.31.

272 Genere teatrale nato in Francia a fine Settecento, che indica le commedie leggere, in cui alla prosa vengono alternate strofe cantate. In seguito all'introduzione del cinema nelle sale tale genere si trasforma in spettacolo di varietà.

nel 1927, il primo film parlato della storia. La proiezione diretta dal regista Alan Crosland e prodotta dalla Warner Bros fu accolta da pubblico e critica con grande entusiasmo, tanto che aprì la strada ad una nuova era cinematografica. A poco a poco le altre case di produzione abbandonarono il cinema muto per accogliere quello sonoro, in America, agli inizi degli anni Trenta, qualche anno dopo per l'Europa, non c'era casa di produzione che non fosse già convertita a tale tipo di produzione cinematografica. Dopo una successione di fasi che consentirono al cinema sonoro di affinare la propria strumentazione, alla fine degli anni Venti nacque la colonna sonora di un film composta da rumori, musiche e parole, le tre materie d'espressione con cui si articola il suono. Secondo Ermanno Comuzio273 il dialogo può intendersi sia come quello degli attori che

interpretano il film, oppure come la voce di uno speaker che commenta l'azione o, ancora, come la voce impiegata come puro suono. I rumori possono essere a loro volta realistici – rumori registrati in presa diretta con il film – o immaginari – usati indipendentemente dalla rappresentazione visiva. La musica può essere legata a fonti preesistenti nell'immagine, oppure a determinate immagini, o provenire dall'esecuzione

off di uno strumento, di una voce o di un complesso orchestrale o vocale, e può essere

creata elettronicamente o sinteticamente274. Il cinema sonoro entra in rapporto quindi

anche con le parole e i rumori in un nuovo contesto poli-espressivo che ne modifica la funzione. Con l'introduzione della colonna sonora, la musica acquista un nuovo statuto tecnico-formale che le garantisce un ruolo artistico: la partitura musicale per il cinema sonoro non nasce più come musica d'accompagnamento alle immagini, ma entra in rapporto anche con le parole e i rumori creando una partitura ricca di significati.