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Capitolo 2. LO SPRAWL TRA UNA SPONDA E L’ALTRA DELL’OCEANO

2.3. RICADUTE DELLO SPRAWL

2.3.6. BENEFICI DELLO SPRAWL

Nessuna discussione sui costi dello sprawl è completa se non si affronta anche l‟aspetto dei suoi benefici. Per molti aspetti costi e benefici dello sprawl, rappresentano due lati della stessa medaglia.

Il dibattito attorno alla forma urbana della città si sono ben presto polarizzati in posizioni che raggruppano oppositori e sostenitori della città dispersa e della città compatta.

Alcuni sostengono che lo sprawl sia un segnale di progresso che andrebbe incoraggiato piuttosto che un problema da risolvere142. La crescita è stata per lungo tempo fatta corrispondere a prosperità, ad aumento dei posti di lavoro, dei capitali, a sviluppo industriale, in un contesto di straordinaria mancanza di informazioni sui reali impatti della crescita. Anche molti pianificatori urbani lo considerano come un fenomeno inevitabile, non dannoso e in alcuni casi anche positivo. Tale approccio guarda con favore alle innovazioni sociali e ai progressi economici resi possibili dallo sprawl. In questa visione la crescita urbana e il progresso economico e sociale sarebbero elementi legati da una proporzionalità diretta, e non sarebbe in alcun modo possibile far

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aumentare i tassi di crescita economica e il benessere sociale senza aumentare il livello di crescita urbana.

Tutto ciò ha creato una sorta di mito attorno alla parola “crescita” e ciò ha fatto sì che essa potesse essere perpetuata. La crescita viene presentata come qualcosa di necessario e inevitabile, e allo stesso tempo la non crescita è associata a recessione o stagnazione economica. Ma la crescita, e soprattutto la rapida crescita, comporta dei costi, che sono anche piuttosto elevati, come abbiamo visto, e spesso irreversibili.

In realtà anche il rapporto tra la crescita urbana e l‟aumento dei posti di lavoro è problematico, perché se da un lato questi aumentano temporaneamente, non sembra la soluzione adatta, di lungo termine, per risolvere il problema della disoccupazione, i benefici di breve termine, anche economici, non pareggiano i costi di lungo termine. Nonostante tutte le conseguenze descritte precedentemente, l‟ideale suburbano persiste nel tempo rafforzando la crescente domanda di residenze in aree marginali e agendo da stimolo vitale per il fenomeno dell‟urban sprawl, il mercato è infatti uno dei migliori rivelatori di quali siano le preferenze individuali.

Il primo e più citato beneficio dello sprawl è il fatto che garantisce alle persone lo stile di vita che desiderano; riesce cioè a soddisfare le preferenze individuali di abitazioni singole con giardino, collocate in un quartiere che viene percepito come sicuro.

La radicale espansione dei suburbi ha reso possibile per molti il possesso della propria abitazione (basti pensare che oggi circa due americani su tre sono proprietari della casa in cui vivono143). La possibilità di realizzare questi desideri si realizza nelle aree esterne alla città, dove i prezzi sono più bassi. In conseguenza dei prezzi inferiori le persone si possono permettere l‟acquisto di case più grandi (le case suburbane sono significativamente più grandi di quelle delle città centrali, a parità di prezzo). Ma viene da chiedersi se il prezzo è un motivo sufficiente per affrontare una scelta di questo tipo, con tutte le conseguenze che comporta.

Inoltre non è poi detto che i cittadini, anche se lo sprawl fosse più costoso della città compatta, non sarebbero disposti a pagare i sovrapprezzi necessari pur di avere lo stile di vita che desiderano.

Un altro beneficio che concerne lo stile di vita, attribuito allo sprawl, è che i suburbi a bassa densità hanno servizi scolastici pubblici migliori rispetto alle città centrali. Nella

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Jackson K.J. (1991). Suburbanization. The Reader‘s Companion to American History. ed. Eric Froner and John A. Garraty, Boston: Houghton, Mifflin, 1040-1043.

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misura in cui questo sia vero, è maggiormente dipendente dallo status socio-economico degli abitanti che vi vivono.

Un‟altra caratteristica che viene sottolineata è come all‟interno dei contesti suburbani ci sia un aumento della partecipazione civica e un aumento della possibilità di scelta tra i servizi pubblici delle varie municipalità presenti sul territorio.

Se da un lato è vero che gli abitanti suburbani godono dei vantaggi della piccola scala nella potenzialità di influenzare le decisioni pubbliche, bisogna vedere se tale possibilità viene esercitata; d‟altro canto essi subiscono contemporaneamente i limiti della piccola scala: all‟interno di una tale frammentazione governativa diventa difficile per i cittadini influenzare decisioni che abbiano un impatto più ampio; ciò è tanto più vero se vivono all‟interno di una municipalità, lavorano in un‟altra e magari usufruiscono dei servizi medici di un‟altra ancora, avendo cioè interessi diffusi in un ampio territorio.

Chi difende lo sprawl adduce anche l‟argomentazione che molto spesso gli spostamenti pendolari tra la città e i sobborghi siano più brevi, almeno in termini di tempo, rispetto a quelli necessari per spostarsi da un parte all‟altra della città144

. Dimenticando forse che molto spesso sono i mezzi di trasporto a essere diversi.

Viene anche mossa una critica dal punto di vista economico dai sostenitori dello sprawl urbano: spesso i costi che si supportano per costruire delle infrastrutture nuove sono inferiori a quelli che si dovrebbero supportare per recuperare e ristrutturare quelle già presenti, inoltre i terreni hanno costi inferiori.

Vengono anche elencati una serie di benefici “mentali” o “psicologici” che lo sprawl sembrerebbe apportare, in particolar modo la fuga dall‟affollamento cittadino, un senso di rifugio tranquillo dallo stress della vita in città, e la possibilità di avere una vita a contatto con la natura, separata dal problema della povertà e da altre tematiche generalmente associate alla vita cittadina.

Specularmente a questi elementi chi condanna lo sprawl afferma che tali vantaggi si annullano grazie allo stress provocato dai lunghi spostamenti in automobile, che sottraggono tempo che potrebbe essere speso in altre maniere, per finalità familiari, personali o di tipo civico, e che fanno parte del paesaggio suburbano anche altri aspetti come i vasti parcheggi e i centri commerciali che si trovano poco oltre la soglia del proprio appartamento. Tra le motivazioni più frequenti che spingono le persone a

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Gordon P., Richardson H.W. (1997). Are Compact Cities a Desirable Planning Goal? Journal of the

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trasferirsi in zone suburbane, vi è la convinzione di poter avere una maggiore influenza sulla propria vita, anche se poi in realtà il risultato ottenuto è l‟opposto, visti i tempi impiegati nei trasporti pendolari.

Un ultimo beneficio, estremamente controverso, è l‟omogeneità che il suburbio garantisce, dal punto di vista sociale, economico e di status e che viene incoraggiato e sostenuto da parte dei costruttori.

Lo sprawl per molti è visto come uno sviluppo che incoraggia la crescita economica, come un investimento, che se anche provoca dei costi, questi sono compensati dai vantaggi che assicura. Per esempio la congestione del traffico può essere un problema per molti, ma per qualcuno può significare un aumento delle possibilità personali, di avere per esempio un buon lavoro e di poterlo raggiungere con la stessa comodità sperimentata da altre persone. Alcuni cioè vedono lo sprawl come un segno di progresso che andrebbe incoraggiato, piuttosto che come un problema da risolvere145.

Ma le condizioni che sono percepite come benefici per qualcuno e che in realtà riguardano solo alcuni gruppi all‟interno della società, si rivelano portatrici di conseguenze per la cittadinanza intera.

Concludendo si può arrivare a chiedersi se tali benefici siano sufficienti a rendere lo sprawl un modello di sviluppo sostenibile. Mi sembra che stendendo un breve bilancio i costi siano nettamente superiori ai benefici, che risultano essere molto astratti, difficili da misurare e da quantificare.

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Squires G.D. (2002). Urban Sprawl: Causes, Consequences, and Policy Responses. Washington, DC: Urban Institute Press.

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