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Capitolo 4. TIPOLOGIE DI SPRAWL NEL CONTESTO NORD-AMERICANO

4.6. RURAL FRINGES

L‟ultima tipologia di sprawl elaborata dalla Hayden comprende quegli insediamenti posizionati in località sempre più disperse, che si sono resi visibili negli ultimi 40 anni, sia intorno, che alle spalle delle regioni metropolitane. L‟implicazione sottesa a questa forma suburbana è che l‟intero paesaggio possa essere ricoperto di nuove abitazioni che mancano di un contesto economico e sociale di supporto.

Le motivazioni che spingono i soggetti ad andare a risiedere in queste aree sono da ricercare sia nella loro attrazione paesaggistica, che nella volontà di fuga da aree urbane e suburbane sempre più abitate da persone appartenenti a diverse nazionalità, e riflette il desiderio di abbandonare luoghi sempre più congestionati e inquinati.

Viceversa questi ambienti rappresentano per alcune persone gli unici possibili in cui poter acquistare un‟abitazione di proprietà. Se l‟ideale è comunque quello di una tranquilla vita familiare, la realtà che queste persone si trovano ad affrontare è profondamente diversa e scandita da lunghi spostamenti pendolari, anche di una o due ore per viaggio.

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Le aumentate possibilità di telelavoro hanno fortemente inciso sulla possibilità di queste persone di continuare a risiedere in queste zone. Un‟alta tecnologia interna alle abitazioni cerca di supplire all‟isolamento che le è proprio, tenendosi strettamente in contatto col mondo esterno; tutta questa elevata tecnologia si combina con facciate antiche collocate in zone rurali.

Le rural fringes includono anche piccole cittadine precedentemente esistenti, sopraffatte dalle nuove costruzioni, con i conseguenti problemi che ne derivano ad esempio nell‟affollamento delle scuole e in generale delle infrastrutture. Luoghi che sono considerati dai vecchi abitanti come la loro comunità, dove sono nati, o dove si sono trasferiti generazioni prima, e che hanno un forte senso del possesso dei propri territori vedono i nuovi residenti trattarli solamente ed esclusivamente come un prodotto da consumare. La diversità architettonica dei nuovi edifici sia residenziali che commerciali, modifica in modo significativo il paesaggio rurale e comporta una perdita nell‟identità locale, le residenze sono infatti spesso di stile cittadino.

L‟urbanizzazione di aree che precedentemente erano rurali è accompagnata dalla diffusione di stili di vita tipicamente urbani da parte di “residenti rurali”, come per esempio il consumo di prodotti non locali e la produzione di rifiuti che potrebbero essere riciclati nel suolo.

Un‟altra traiettoria possibile e verificatasi, è la trasformazione di questi posti in enclaves molto esclusive, e che inevitabilmente provoca rapidi cambiamenti nell‟area, sia per i vecchi residenti, che per le precedenti attività commerciali considerate di livello troppo basso, e che incoraggia una certa esclusività pur non essendo queste comunità gated, generando una sorta di supremazia del nuovo gruppo sul vecchio. Di solito queste abitazioni richiedono lunghe strade carrabili che le colleghino con il resto della proprietà e con la strada principale, che stanno a significare sprawl in quanto indicano una forte pressione sulla vendita di terreni agricoli e la marginalizzazione dell‟agricoltura.

La vita dei bambini e dei ragazzi che crescono all‟interno di questi insediamenti è ancora più isolata e dipendente dai genitori di quanto abbiamo visto essere per i suburbi, perché le distanze aumentano e questi posti diventano sempre meno sostenibili fisicamente, ecologicamente e socialmente.

I precedenti abitanti si trovano essenzialmente di fronte a due alternative: o combattere per cercare di proteggere i propri terreni e le proprie cittadine da queste modificazioni, o

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vendere la loro proprietà e usare i profitti che ne ricavano per trovare un altro posto dove andare, che risponda alle caratteristiche che cercano.

4.7. PRIVATOPIA

Veniamo ora alla descrizione della tipologia aggiuntiva a quelle elaborate dalla Hayden. Molti autori, tra cui ricordiamo Evan McKenzie190, Ed Blakely e Mary Gail Snyder191, hanno documentato la rapida crescita di insediamenti residenziali che contrappongono all‟organizzazione pubblica di beni civici e servizi un‟organizzazione privata, al diritto all‟accesso il diritto alla sicurezza, all‟inclusione sociale l‟esclusione, all‟eterogeneità l‟omogeneità. Le barriere e gli altri dispositivi di restrizione dell‟accesso suscitano una forte attenzione mediatica, derivante dal forte valore simbolico di cui sono rivestiti, che le altre forme di sprawl non riscontrano.

Essi si sono diffusi a partire dagli anni „90 con grande rapidità diventando un fenomeno globale, che trascende i confini di un singolo stato, attirando su di sé anche un forte dibattito a livello mediatico e di opinione pubblica.

Essi sono indicati attraverso l‟utilizzo di varie terminologie, come CID (Common Interest Development), CIC (Common Interest Community), RPG (Residential Private Governments) e altri ancora. Secondo McKenzie, CID sarebbe tuttavia il termine che meglio cattura la caratteristica principale di questi insediamenti e cioè un possesso condiviso della proprietà.

All‟interno di questi insediamenti la chiusura è parte integrante del fascino e dell‟esclusività. Il carattere segregativo è un indice di valorizzazione sociale, le sue variabili sono in un rapporto di proporzionalità diretta tra di loro.

È ancora McKenzie a coniare il termine Privatopia per descriverli, questo termine, secondo l‟autore rappresenta l‟inseguimento di aspirazioni utopistiche attraverso la privatizzazione della vita pubblica. Il termine, necessariamente generico, vuole

190 McKenzie E. (1994). Privatopia: Homeowner Associations and the Rise of Residential Private

Government. New Haven: Yale University Press.

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Blakely E., Snyder M.G. (1997). Fortress America: Gated Communities in the United States. Washington, DC.: Brookings Institution and Lincoln Institute of Land Policy.

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comprendere tutti quei posti che condividono simili caratteristiche geografiche, architettoniche e sociologiche.

Sebbene ciascun insediamento sia diverso dagli altri è possibile identificare alcune caratteristiche di base comuni a tutti, semmai le diversità si esprimono nella loro applicazione. Innanzitutto tutti i proprietari hanno un duplice interesse nei confronti della loro proprietà. Uno riferito alla propria abitazione e l‟altro a un livello più collettivo, che riguarda la qualità dell‟intera area in cui risiedono. L‟utilizzo dei suoli è rigidamente controllato privatamente, ci sono forti condizioni e restrizioni sui futuri usi della proprietà, gestiti da governi privati che ne costituiscono uno degli aspetti più problematici. C‟è poi una precisa pianificazione territoriale che cerca di andare incontro ai desideri di un preciso gruppo di persone definito anticipatamente. Infine vi è l‟utilizzo di metodi di sicurezza privati, che si possono esplicare con vari strumenti: controlli all‟ingresso, barriere fisiche, sorveglianza interna.

Ci sono tre principali forze che ne guidano la diffusione. Le prime due sono di ordine strutturale e l‟ultima di ordine soggettivo. Innanzitutto i costruttori trovano qui un‟importante nicchia di mercato e il modo per ottenere ampi profitti nonostante l‟aumento dei costi dei terreni; i governi locali hanno la possibilità di aumentare la loro base di tasse spendendo pochissime risorse, dato che tutto ciò che sarebbe compito di uno stato fornire a livello di beni e di servizi, in questi luoghi viene privatizzato. Infine vi è una forte richiesta da parte della popolazione di questo stile di vita.

Per quanto riguarda le motivazioni che spingono le persone ad andare ad abitare all‟interno di questi insediamenti, la ricerca di sicurezza viene spesso indicata come il motivo principale192, l‟aumento della criminalità viene segnalato come la causa maggiore della diffusione dei CID, ma questo è solo uno degli elementi presenti, infatti molte di queste strutture sorgono in luoghi dove i tassi di criminalità non sono affatto elevati. Questo elemento ci conferma come vi sia una forte interpretazione sociale della tematica della sicurezza.

Con ricerca di sicurezza, come motivazione per il trasferimento in questi insediamenti, si intende sia il rischio di furti e scippi, sia quello di aggressioni. La popolarità di cui gode oggigiorno la tematica della sicurezza sia a livello politico che mediatico, gioca

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Low S.M. (2003). Behind the Gates Life, Security and the Pursuit of Happiness in Fortress America. New York: Routledge.

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sicuramente un ruolo forte, e questi insediamenti propongono una risposta veloce e convincente per molte persone.

Viene sostenuta anche una volontà di proteggere la propria sfera privata e il desiderio di perseguire una certa esclusività, che si esplica in edifici maestosi che trasmettono un certo prestigio. Si sottolinea anche la ricerca di tranquillità dai problemi della complessità della società di oggi (come il traffico) e dai problemi creati da particolari gruppi di abitanti urbani (come i giovani ad esempio).

L‟abitare in queste strutture permette anche di avere un certo controllo dei valori immobiliari e del proprio investimento, dato che esse sono impermeabili alle fluttuazioni del mercato edilizio esterno. Molte persone mettono in evidenza un ritiro da un governo pubblico percepito come fallimentare, il malcontento verso il mondo della politica trova espressione nella sottrazione del pagamento di servizi di cui non usufruiscono. Ad esempio una delle motivazioni principali proviene dai pensionati che si ritirano in questi insediamenti perché non trovano giusto pagare per servizi scolastici di cui non hanno bisogno e sottraendosi così alla solidarietà infragenerazionale. Non da ultimo vi sono questioni di tipo identitario. Ogni insediamento si distingue per un particolare stile architettonico e per un pacchetto di strutture e attrezzature appositamente disegnate per attrarre un determinato target di persone, e che in molti casi si riflette nel nome dato all‟insediamento. La formazione dell‟identità è strettamente localizzata a un piccolo gruppo di persone con caratteristiche simili sia socialmente che economicamente. Tutto questo insieme di caratteristiche crea una specifica identità che si differenzia dai tradizionali suburbi. Alcuni insediamenti sono Gated Communities, in questi casi tutte le persone che entrano devono passare da un cancello di sicurezza. Quello delle Gated Communities è un fenomeno relativamente recente, sviluppatosi a partire dagli ultimi decenni.

La chiusura del gate accresce il senso di sicurezza fisica oltreché economica nei confronti dell‟incertezza dei valori immobiliari. Al prezzo di sottostare a regole e restrizioni arbitrarie. I residenti sono legalmente obbligati a obbedire a contratti, condizioni e restrizioni stabilite da un‟associazione di proprietari di case che assumono molti dei poteri di un governo privato: provvedono a servizi basilari quali polizia, vigili del fuoco, raccolta dei rifiuti. Anche i colori delle abitazioni sono prestabiliti, così come il loro aspetto, nonché il comportamento degli inquilini, se proprio non è possibile raggiungere una totale omogeneità si tenta di perseguire almeno una certo grado di

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conformità. In assenza di altri metodi per mediare il conflitto l‟unico strumento disponibile per controllare un eventuale disordine è quello del controllo burocratico, che vuole preservare tanto l‟ambiente fisico che quello sociale. Queste strutture affascinano differenti gruppi sociali, il cui stile di vita è focalizzato sull‟isolamento e sul tempo libero. Ed è proprio il livello di reddito a rendere possibile la separazione fisica della vita personale da tutti gli altri aspetti dell‟esistenza. Le barriere fisiche stabiliscono delle barriere sociali a diversi livelli: economici (perché i residenti sono selezionati in base al reddito), di razza o di età, o di un insieme di due o più di queste caratteristiche. Le Gated Communities si avvicinano per molti aspetti ad una sorta di club residenziale193. I CID vengono visti come tentativi di sfuggire all‟entropia urbana, ma sfuggendo ai conflitti tipici della città generano altri tipi di conflitti. La pratica della segregazione spaziale non è un fenomeno nuovo, l‟integrazione e la segregazione sono due tendenze coesistenti all‟interno dello spazio urbano, la novità propria di questi insediamenti è forse che qui la segregazione è un elemento fortemente caricato di valori e che impone un ordinato insieme di relazioni le cui conseguenze vanno ben oltre i limiti dell‟insediamento stesso. Se la città è un‟entità che tende ad integrare le persone attraverso pratiche quotidiane come la fruizione di spazi pubblici, l‟utilizzo dei mezzi di trasporto e di servizi comuni, come quelli educativi o sanitari, la disponibilità di attività ricreazionali e di luoghi di lavoro, il sistema sociale tende a creare una separazione e ad operare una certa segregazione sociale che fa in modo che le persone si stabiliscano e frequentino soggetti che presentano caratteristiche simili alle loro. Nei CID agiscono solamente le forze del secondo tipo. Questi insediamenti portano con sé importanti conseguenze di ordine politico, sociale ed economico. Le ripercussioni si manifestano a livello di messa in discussione di concetti come quelli di democrazia e cittadinanza, oltre che di indebolimento del ruolo dello stato. Per molti aspetti la dominanza dell‟identità personale si contrappone a un‟assenza d‟interesse verso i bisogni della società, preferendovi la protezione dei bisogni individuali rendendo questi insediamenti anti-urbani. Oltre a queste tematiche bisogna ricordare infine l‟esorbitante uso di risorse naturali che comportano. Laddove la bellezza fisica non è raggiungibile sfruttando risorse naturali essa viene creata artificialmente.

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