• Non ci sono risultati.

Capitolo 3. APPROCCI TEORICI ALLO SPRAWL

3.4. UN‘UTOPIA BORGHESE

È lo storico urbano Robert Fishman nel suo Burgeois Utopia173a coniare questa definizione per descrivere lo sviluppo suburbano. Fishman crede infatti che al pari delle grandi utopie urbane, quelle elaborate da Owen, Fourier, Ebenezer Howard, Frank Lloyd Wright, Le Corbusier, e che si proponevano di correggere i mali delle città facendo tabula rasa, inventando nuove forme urbane puramente teoriche, anche i suburbi rappresentino un‟utopia. I grandi urbanisti che abbiamo citato, credevano che la pianificazione urbana dovesse cominciare con l‟assoluto rifiuto di tutte le precedenti forme urbane e cercare la creazione di una nuova città basata su di un avanzato livello tecnologico, una certa armonia estetica e giustizia sociale. Si proponevano si ricostruire il paesaggio urbano e rurale al servizio dell‟uomo per offrire forme alternative di insediamento; contrapponevano dei modelli ideali estremamente geometrici, uniformi, regolari, ripetibili e riproducibili a una realtà urbana quanto mai disordinata e irregolare, i cui tentativi di messa in pratica ne dimostrarono la grande debolezza.

Pur con le varie diversità all‟interno dei vari progetti, tutti erano d‟accordo sul fatto che nella città ideale non ci sarebbe stato spazio per i suburbi. A differenza delle utopie precedenti però, quello che cambia nel caso dei suburbi, è che non si tratta della realizzazione delle idee di un singolo individuo, ma piuttosto della creazione collettiva di un‟intera classe sociale, in particolare la classe media anglo-americana. Un ulteriore differenza tra le grandi utopie e i suburbi, è che le prime non erano state pensate per diffondersi a macchia d‟olio e anzi erano pressoché prive di un‟ottica generale e comune.

126

La forza del suburbio sta nella sua capacità di esprimere un‟irresistibile visione della famiglia moderna, liberata dai problemi della città, che vive in armonia con la natura, in luoghi ritenuti salubri e indipendenti, protetta da una comunità solida e compatta. Il termine “utopia borghese”, coniato da Fishman, coniuga un materialismo reale con un disprezzo per idee che sembrano essere l‟esatto opposto di un‟utopia, generando un risultato quasi paradossale. I suburbi hanno costruito la loro visione di comunità sulla base della supremazia della proprietà privata, della casa, della famiglia individuale e della vita domestica. Anche nei casi dei suburbi più modesti essi rappresentano un‟affermazione di classe secondo Fishman. Gli attori coinvolti nell‟ascesa dei suburbi sono stati molteplici: architetti, speculatori, costruttori, investitori e acquirenti.

Dal punto di vista economico fu proprio la possibilità di trasformare i terreni agricoli in più redditizi lotti residenziali a far estendere ulteriormente l‟espansione suburbana, dato che i suburbi rappresentavano un buon investimento.

Il risultato è stato quello di una nuova forma urbana capace di ridisegnare l‟intera metropoli moderna, dando una nuova forma alla città, che rispecchia il carattere e lo spirito della società moderna. Forse si tratta del più radicale modo di pensare la relazione tra la sfera domestica e la città che si sia mai avuto. Il suburbio è molto più di un insieme di edifici residenziali, incarna dei valori così radicati nella cultura borghese, da consentire a Fishman di definirli appunto come utopie borghesi. Racchiude allo stesso tempo l‟inclusione in un certo tipo di residenza, che consente un determinato stile di vita, e la fuga da alcuni elementi della città ritenuti poco gradevoli. È cioè il risultato di due forze contrastanti: un‟attrazione per le opportunità di una grande città e una repulsione della vita urbana.

Il suburbio non può infatti essere compreso da solo, ma va sempre definito in relazione al suo opposto che non viene più accettato: la città. Ma se le città del XIX secolo potevano apparire per certi versi poco sicure e salubri, non si capisce come possano sembrarlo alcune città dei giorni nostri, che hanno subìto negli ultimi decenni forti abbandoni da parte di cittadini diretti nello sprawl. Lo sprawl sarebbe, secondo l‟autore la forma urbana che descrive perfettamente i caratteri della società postmoderna, differenziata funzionalmente, evanescente.

Impone una totale trasformazione dei valori urbani, cambia il rapporto tra centro e periferia, tra lavoro e vita familiare, crea nuovi spazi totalmente residenziali; mette in crisi quelli che erano stati i segni distintivi di ogni grande città: un centro cittadino

127

solido e un efficace sistema di trasporti pubblici. Fishman è convinto che l‟ascesa dei suburbi non sia stata la risposta naturale alla società industriale o alla rivoluzione del sistema dei trasporti, ma una scelta eseguita sulla base di fattori economici e culturali, che evolve gradualmente, prendendo le mosse dalla Londra di fine „700. È in Inghilterra infatti che si ha l‟inizio dei suburbi intesi in senso moderno coma già abbiamo visto nel paragrafo sull‟evoluzione storica dello sprawl.

Contrariamente a quello che generalmente si pensa, cioè che la suburbanizzazione sia un fatto peculiarmente americano, in realtà la sua origine è inglese. I suburbi sono un prodotto del XVIII secolo, e non riflettono solo gli elementi culturali della società del tempo, ma anche le specifiche condizioni della città in cui sono nati, Londra, la più grande città europea dell‟epoca, ma anche la più importante dal punto di vista economico e politico, che fu la prima a scavalcare le barriere della crescita che avevano tenuto compatte le città medievali e della prima modernità. La capitale inglese si in gradisce infatti in modo eccezionale, raggiungendo il milione di abitanti alla fine del settecento.

Il suburbio è il risultato diretto di questa mancata crescita precedente e riflette l‟aumento di benessere e importanza della classe mercantile medio-alta. Lo spostamento verso i suburbi non fu immediato, ci fu una fase intermedia in cui i londinesi della classe media iniziarono a trascorrere i finesettimana nelle campagne attorno alla città, pian piano tali residenze divennero le abitazioni principali. La transizione fu dunque graduale, all‟inizio si trattava di convertire queste strutture già esistenti precedentemente a nuove funzioni. È solo quando la domanda di suburbi crebbe che si rese necessario un approccio più intenzionale e rapido, ma non vi fu alcuna pianificazione formale.

All‟inizio questa espansione era un motivo di orgoglio, solo successivamente le sue conseguenze divennero chiare. È verso la fine del 1800 che il tipico modello di suburbio inglese fu sostituito da quello americano, e ciò avvenne in combinazione di due fattori: il rallentamento dell‟economia inglese e la contemporanea crescita delle città industriali americane. In questo periodo infatti l‟urbanizzazione inglese appare anche dall‟altra sponda dell‟oceano come un‟esperienza inevitabile e in grado di proporre un‟immagine alternativa di città.

Durante la prima metà del 1800 si verificò quella significativa separazione tra lavoro e residenze all‟interno delle città americane, che costituisce un prerequisito della

128

suburbanizzazione, inoltre la classe media iniziò a spostare la propria residenza dal centro alle più prestigiose zone residenziali periferiche. Tra i fattori che ne incoraggiarono l‟esplosione ci fu anche l‟immigrazione di massa, l‟industrializzazione e l‟apparato politico, oltre a elementi di tipo culturale. L‟influenza del modello inglese fu nonostante questo molto forte.

I suburbi sembrano mantenere intatte le loro caratteristiche distintive anche quando l‟area intorno a loro è stata sviluppata e occupata da altri suburbi.

Resta tuttavia un simbolo ambivalente sotto molteplici aspetti: la sua apparenza di solida fiducia sembra nascondere profondi dubbi riguardo alla realtà dei suoi valori.

129

Capitolo 4. TIPOLOGIE DI SPRAWL NEL CONTESTO