Capitolo 2. LO SPRAWL TRA UNA SPONDA E L’ALTRA DELL’OCEANO
2.2. ALL‘ORIGINE DELLO SPRAWL
2.2.2. RUOLO DELLE POLITICHE PUBBLICHE
Il secondo fattore, le politiche pubbliche, ci è molto utile per spiegare le dimensioni che la suburbanizzazione ha assunto.
Nel XX secolo, soprattutto il governo federale americano, aiutò a dar forma, incoraggiò e finanziò l‟espansione suburbana dirigendo la crescita in determinate aree.
Ci sono molti modi con cui le politiche pubbliche possono influire sui modelli di sfruttamento dei suoli. Innanzitutto ci sono innumerevoli sovvenzioni che incoraggiano gli insediamenti a bassa densità, e il risultante prezzo più basso delle abitazioni
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Brueckner J.K. (2000). Urban Sprawl: Diagnosis and Remedies. Internetional Regional Science
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incoraggia l‟acquisto di abitazioni più grandi. Anche le infrastrutture pubbliche vengono sovvenzionate, così come strade ed autostrade.
L‟effetto immediato è che gli spostamenti vengono a costare meno, incoraggiando movimenti pendolari sempre più lunghi. Non solo i governi nazionali, ma anche i governi municipali giocano il loro ruolo, infatti gli insediamenti suburbani all‟interno dei propri territori sono visti come un potenziale per far crescere i propri ricavi attraverso le tasse sulla proprietà. Gli investimenti sia statali che a livello locale ci dicono molto, purtroppo, su quali siano le priorità nazionali. Lo spazio costruito esprime il contenuto e la sostanza di una società, nonché le sue priorità politiche. Il paesaggio offre un punto di vista privilegiato per comprendere i rapporti delle società coi loro ambienti, riflette le scelte di una società, i suoi stili di pianificazione, le sue possibilità economiche: man mano che questi fattori si modificano anche il paesaggio si modifica. L‟insieme delle alleanze politiche che esercitano una costante pressione per gli sviluppi periferici viene normalmente chiamata Sprawl machine71. Questa alleanza politica include proprietari terrieri, promotori immobiliari, agenti immobiliari, banche, compagnie assicurative, imprese costruttrici, costruttori di automobili e camion, ditte subappaltatrici, figure politiche che ricevono contributi per avvallare i progetti. Implica anche il coinvolgimento di imprese come supermercati, discounts, fast food in franchising. Ogni particolare alleanza riflette sia le condizioni del mercato, che alcune peculiarità locali. Lo sprawl sarebbe il risultato dell‟aggregazione di una miriade di singole decisioni prese da individui differenti. In particolare possono essere distinti due gruppi di attori: quelli che prendono decisioni relative al loro muoversi nello spazio, come famiglie e imprese, e quelli che incidono sul fenomeno predisponendo le condizioni che fanno in modo che gli attori del primo gruppo assumano le loro decisioni.
Il suburbano rappresenta un mercato in cui coesistono molteplici interessi economici privati che orientano le domande e i comportamenti: il sistema degli attori in gioco è complesso e le responsabilità sono altamente ripartite e difficili da ricostruire.
Sembra che molte delle città siano impegnate a fare tutto ciò che possono per crescere il più velocemente possibile sacrificando la vivibilità locale e la qualità ambientale per assecondare questa crescita. Il motore di questa macchina è fortemente alimentato dalla
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Moloch H., Logan J. (1987). Urban Fortunes: The Political Economy of Place. Berkeley: University of California Press.
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speculazione terriera. Anche se tutti gli attori coinvolti possono non essere d‟accordo su alcune tematiche, hanno tutti un comune interesse economico nel promuovere la crescita. La rarefazione residenziale è un obiettivo speculativo che fa aumentare il loro volume d‟affari. In questo sistema anche il governo locale gioca nuovamente un importante ruolo, soprattutto per quanto riguarda la regolazione e l‟edificazione dei suoli: i permessi edilizi, gli investimenti in strade e altre infrastrutture pubbliche, sono gestite infatti dal governo locale.
La produzione di milioni di abitazioni, che ha richiesto cospicui sussidi per i mutui, enormi spese per le famiglie e comportato grandissimi profitti per i costruttori, hanno ampiamente configurato il benessere materiale delle persone e dei territori.
È stato ampiamente stabilito che la zonizzazione e le regolazioni dell‟uso dei suoli sono uno dei fattori di sprawlizzazione72. La zonizzazione implica separazione, segregazione, isolamento. La mozione più semplice sarebbe quella di sospendere questo tipo di ordinanze, ma l‟opposizione più frequente proviene dalle municipalità stesse che non vogliono perdere il controllo del proprio territorio. La zonizzazione è stato lo strumento utilizzato per realizzare la separazione di funzioni. Questa pratica, ampiamente applicata all‟interno della città moderna, stabilisce che differenti aree della città devono ospitare funzioni differenti; essa assicura così che si verifichi il massimo spreco di terra. Questo tipo di regolazione apparì per la prima volta in Germania e in California a fine „800, in Germania per tenere i macelli fuori dalle aree residenziali, in California per allontanare le lavanderie cinesi da alcuni quartieri. Successivamente anche New York e Los Angeles adottarono queste regolazioni. I sostenitori di queste pratiche enfatizzavano il fatto che avrebbero ridotto le fluttuazioni dei prezzi immobiliari salvaguardando gli interessi dei proprietari terrieri e avrebbero creato città più ordinate e organizzate. Era soprattutto la separazione tra industrie e abitazioni a essere vista come particolarmente salutare. Negli ultimi 80 anni però la zonizzazione è diventata uno strumento standard all‟interno della pianificazione urbana. Molte sono le critiche sulla sua effettiva capacità di comportare miglioramenti al benessere, e anzi è stata portata all‟estremo arrivando a separare anche le diverse sottocategorie complementari.
Un tema che sta ricevendo sempre maggiore attenzione, collegabile al fattore politiche pubbliche come una delle cause del fenomeno dello sprawl, è quello dei costi
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Pendall R. (1999). Do land-use control causes Sprawl? Environment and Planning B: Planning and
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addizionali che le infrastrutture che servono gli insediamenti a bassa densità devono sostenere. I loro servizi sono infatti negativamente interrelati alla bassa densità e inoltre i costi necessari al loro mantenimento non sono sostenuti solamente dagli abitanti dei nuovi insediamenti, ma da tutti i contribuenti.
La politica pubblica che sta a monte di tutte le altre è però quella della regolazione governativa dell‟uso del suolo. L‟uso del suolo per la suburbanizzazione è dominato da ordinanze che zonizzano e suddividono i terreni e che hanno effetti sostanziali sullo sfruttamento dei suoli. Tali ordinanze sempre più frequentemente richiedono lotti di terra sempre più estesi, scoraggiano gli insediamenti residenziali multifamiliari ed esigono parcheggi sempre più grandi per fini commerciali. L‟esistenza di un ampio numero di municipalità coinvolte permette agli individui di poter scegliere fra un‟ampia gamma di servizi pubblici disponibili, e la competizione che ne consegue incoraggia a ricercare sempre una maggiore efficienza, perché i nuovi residenti contribuiscono con le loro tasse più di quanto costino in servizi. In realtà la competizione che vi è tra le città centrali e i suburbi o tra i suburbi tra loro, che nasce dal desiderio di massimizzare le entrate provenienti dalle tasse, si rivela presto essere un gioco a somma zero, in cui i nuovi insediamenti sono sviluppati a spese di aree precedentemente esistenti, in cui ciò che viene vinto dai vincitori viene perso dai perdenti, in cui il guadagno di una persona costituisce una perdita per qualcun altro.
All‟interno di questo complesso quadro sicuramente le preferenze individuali per gli insediamenti a bassa densità e per una tipologia abitativa di casa unifamiliare sono da tenere in considerazione. Affrontiamo questo aspetto nel prossimo paragrafo.