Capitolo 4. TIPOLOGIE DI SPRAWL NEL CONTESTO NORD-AMERICANO
4.4. SITCOM SUBURBS
Si tratta dei suburbi tipici degli anni del dopoguerra, il cui nome deriva dal loro stile di vita che si rifletteva nelle più popolari commedie televisive americane degli anni „50 e ‟60, che descrivevano chiaramente la prosperità statunitense degli anni del dopoguerra. Sono chiamati anche mass suburbs o automobile suburbs.
La loro dimensione era pari a quella delle città, ma l‟atmosfera era invece quella di una suddivisione troppo cresciuta. Levittown, New York, è il caso più celebre di sitcom
suburb, composto da case modello disposte lungo strade suburbane che ospitavano
famiglie simili per età, razza e reddito.
La pianificazione di questi suburbi viene giustificata nella sua frettolosità perché guidata da un patriottico bisogno di offrire una dimora ai veterani della guerra. Furono deliberatamente pianificati per essere costruiti con grande rapidità per rispondere ad un duplice obiettivo: massimizzare il consumo di beni di produzione di massa e
137
minimizzare le responsabilità dei promotori immobiliari di provvedere alla creazione di spazi e servizi pubblici. L‟utilizzo di un unico modello abitativo avrebbe allo stesso tempo fatto abbassare i prezzi.
I concetti di pubblico e privato vengono ridefiniti dal momento che i prestiti garantiti dal governo federale venivano immediatamente investiti all‟interno di imprese edilizie private. La produzione di massa delle case richiede che i siti su cui esse saranno collocate siano specifici e presentino caratteristiche predefinite, la standardizzazione dei siti richiese dunque di spianare colline e riempire vallate.
Il procedimento era fortemente unito a caratteri morali e di equità, anche se, come ci ricorda Kenneth Jackson, a Levittown nel 1960 non c‟era nessun abitante di colore, con 82.000 residenti, era la più grande comunità bianca di tutti gli Stati Uniti179, nel 1980 invece la popolazione afroamericana rappresentava il 38% dei residenti. La reazione pubblica di fronte ai prezzi abbordabili fu buona. Ma la produzione non era accompagnata da una pianificazione generale dei siti o da preoccupazioni riguardanti il loro sviluppo sbilanciato, c‟era una totale disgiunzione da una pianificazione esperta. Gli impianti e le attrezzature pubbliche erano minime se rapportate alla popolazione. Nessuna entità politica esercitò controllo su questi sviluppi che ignoravano totalmente il tema dei trasporti pubblici che una tale popolazione avrebbe richiesto, e allo stesso tempo non ci fu alcuna previsione per i parcheggi con la conseguenza del sovraffollamento delle strade degli insediamenti vicini.
Dal punto di vista sociologico questi suburbi sono stati intensamente studiati da autori come William Whyte, Bernett Berger e Herbert Gans. Essi non sono d‟accordo con l‟opinione dei costruttori che affermano che l‟acquisto di una casa unifamiliare, la sua espansione e il suo arredamento avrebbero fatto dei loro residenti degli appartenenti alla classe media. All‟interno dell‟immaginario collettivo la casa unifamiliare rappresentava, come abbiamo già visto, un simbolo di riuscita, di una qualche normalità sociale, in opposizione all‟immagine veicolata dagli habitat collettivi, associati a insicurezza, congestione e inquinamento.
I residenti della classe lavorativa che si trasferivano in questi suburbi erano diversi per nazionalità, religione, ma non per razza, come abbiamo visto. Tutte queste famiglie entrarono all‟interno di una cultura dei consumi e diventarono dipendenti dalle
179
Jackson K.T. (1985). Crabgrass Frontier: The Suburbanization of the United States. New York: Oxford University Press, p. 241.
138
automobili. Sembra che questo tipo di insediamento complicò le relazioni fra classi sociali anziché ridurle. Gli effetti di questi conflitti di classe e di razza vennero amplificati dalla vasta scala di questi suburbi e dalla promozione della loro cultura di massa. Facendo un paragone con gli steetcar suburbs che abbiamo esaminato precedentemente, qui c‟è meno flessibilità per ciò che riguarda le unità abitative multifamiliari e anche le tipologie familiari stesse sono differenti. Non si riscontra la presenza di tre generazioni diverse, le persone anziane sono rimaste ad abitare nei loro quartieri. Anche i livelli di spesa erano più elevati: una forte attenzione era posizionata non solo sull‟abitazione, ma anche sugli elettrodomestici e su altri beni di consumo di cui veniva sollecitato il godimento.
La televisione, soprattutto, utilizzava l‟ambiente della casa modello per pubblicizzare ogni sorta di bene; il televisore appariva frequentemente anche durante programmi televisivi e film trasmettendo il messaggio che la persona che guardava la televisione era uno specchio di quanto succedeva al di là dello schermo. Veicola l‟idea di una famiglia e di un ambiente desiderabile, e viene utilizzata per far vendere ulteriori prodotti, oltre alla casa, alla macchina e alla televisione stessa. Maggiore è il numero di nuove abitazioni ad essere costruito, maggiore è la quantità di beni secondari che viene richiesta.
La televisione arrivò in tutte le case, anche in quelle di chi era escluso da questi insediamenti, ma questi lotti abitativi permangono un emblema di appartenenza, di mobilità verso l‟alto. La diffusione di questi suburbi viene vista come il risultato infelice di un insieme di preferenze individuali, che per molti aspetti si rivelano come l‟unica opzione che fosse praticabile all‟epoca, dato che lo sprawl veniva visto come una politica nazionale per quanto riguarda l‟abitare, che riflette il potere dell‟epoca del settore immobiliare, di quello bancario e del campo delle costruzioni, e insieme una relativa debolezza di pianificatori e urbanisti. Questo modello viene presentato da chi l‟ha sostenuto come l‟unico possibile per poter dare alloggio alla nazione, e ci vorranno molti anni per capire che la costruzione di quartieri più solidi e tradizionali sarebbe stata meno costosa sotto molteplici punti di vista rispetto alle suddivisioni di case singole.
139