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ASPETTI TERAPEUTICI: DAL CONTESTO SOCIALE

Youtube 7.1.3 Questo canale gratuito, fornito da google, e fruibile anche senza dovers

iscrivere permette a chiunque di inserire e consumare video di varia natura. Si possono trovare infatti diverse testimonianze di ex-Hikikomori e di Hikikomori, che spesso però decidono di mantenere l’anonimato, fino a video in cui si discutono le molteplici cause di tale disagio sociale.

I canali di seguito riportati sono quelli che sono seguiti da un pubblico vasto che va da giovani ragazzi fino ad adulti e trattano il fenomeno sotto ogni punto di vista: informando, mostrando testimonianze seppur anonime e comunicando col proprio pubblico per capire su quale argomento ampliare la conoscenza nei video.

Canale YouTube “Hikikomori Italia”, collegato all’Associazione Hikikomori Italia e destinato sia ad un pubblico di giovani o adulti che affrontano in prima persona il problema, che ad un pubblico di persone che vogliono informarsi riguardo il tema. Al suo interno vengono caricati periodicamente video di diversa natura ma tutti con lo stesso tema di fondo: parlare di questo fenomeno, farlo conoscere, informare a riguardo e non far sentire solo chi vi è dentro. I toni utilizzati sono maggiormente tecnici ma basati su calma e cordialità, a presentare e parlare vi è sempre Marco Crepaldi, gestore del canale e presidente dell’Associazione Hikikomori Italia.

Sono presenti video di spiegazione riguardo chi è Hikikomori, le molteplici cause e conseguenze ma anche su un dato evento o argomento, fino a testimonianze di ex-hikikomori che hanno deciso di raccontare e condividere la propria storia. All’interno della Community presente su YouTube sono anche state effettuate diverse votazioni per capire, in base agli interessi di chi segue la pagina, cosa approfondire al meglio sempre rimanendo sul tema principale.

Fig 7.5 Screen del sito YouTube “Hikikomori Italia”

Canale YouTube “ScuolaZooChannel”, collegato alla pagina facebook, instagram e sito internet di Scuola Zoo. Attraverso la pubblicazione di video divertenti, espongono diversi temi inerenti la scuola e gli studenti. Infatti, questo media è maggiormente seguito da ragazzi che frequentano ancora gli istituti scolastici. Al suo interno è presente anche un format particolare intitolato “Sallo” facilmente individuabile dall’hashtag “#sallo” che mette in correlazione tutti i video appartenenti a questa categoria. Il video in questione è stato pubblicato il 4 settembre 2019 con il titolo “ISOLATI dal MONDO, CHIUSI nella loro STANZA:

chi sono gli HIKIKOMORI?”, dalla durata di circa 3 minuti e principalmente

rivolto ad un pubblico giovane. Questo è principalmente una spiegazione con immagini e testi sul fenomeno Hikikomori: in pochi minuti si cerca di fornire informazioni sul termine, sul paese di origine, i numeri sia in Giappone che in Italia. Al suo interno viene citata l’Associazione Hikikomori Italia e i molteplici motivi che portano alla reclusione sociale: pressione sociale, contesto familiare, contesto scolastico, contesto personale. Ma rimane pur sempre un modo per fuggire dalla realtà, dall’ansia, rintanandosi nella propria stanza. Una volta esposto cos’è Hikikomori, all’interno del video viene anche specificato di cosa non si tratta: non è una malattia, non va confuso con patologie quali dipendenze da internet o videogiochi, depressione, fobia sociale. Viene inoltre evidenziato come l’utilizzo del computer non sia la causa ma una conseguenza. Il messaggio finale è molto importante, essendo un canale seguito principalmente da ragazzi, perché consiglia di intervenire anche contattando il medico di base se si notano avvisaglie di un comportamento simile.

Canale Youtube “Fanpage.it”, collegato all’omonima pagine facebook e instragram. Si tratta di un giornale indipendente di tipo partecipativo e sociale. I video pubblicati si basano sulla diffusione di informazioni e variano in base al tema: interviste, reportage, inchieste, racconti, live, ecc. Il video in questione è stato pubblicato il 6 novembre 2017 con il titolo “Hikikomori, chi sono i giovani che vivono

chiusi in una stanza [...]”, dalla durata di circa 10 minuti e cerca di mettere in luce il

fenomeno degli Hikikomori con toni molto seri, mostrando diverse testimonianze di persone che si sono recluse volontariamente a casa, abbandonando scuola e lavoro, e diverse informazioni riguardo il problema: dove nasce, in cosa consiste, il numero dei casi presenti in Italia, la fascia di età e genere. L’intervista avviene su skype a due volontari Hikikomori, un ragazzo L.Y di 18 anni e una donna di 30 anni. Durante la videochiamata entrambi i soggetti raccontano la propria storia, dicendo da quanto tempo non escono dalla propria stanza e per quali ragioni non sentono il bisogno di farlo. Entrambi ammettono che non sentono il bisogno di uscire che il mondo fuori non gli piace. Il ragazzo soprattutto, L.Y, passa il tempo disegnando, giocando, ascoltando musica e studiando da autodidatta. Durante il video vengono mostrati alcune delle sue opere, dai tratti e dai colori parecchio tristi e deprimenti, quasi esprimessero quello che prova lui emotivamente. Viene

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lasciato uno spazio anche la madre del ragazzo che racconta la routine del figlio e il non riuscire come genitore ad affrontare la situazione intervenendo. All’interno del video compare spesso come mediatore lo psicoterapeuta Antonio Piotti, collaboratore all’interno del Consultorio Gratuito presente nell’Istituto “Il Minotauro”, che a parte fornire direttive utili, ammette quanto non bisogna sottovalutare il problema, che può iniziare come una fobia scolastica fino all’abbandono degli istituti e alla reclusione in casa. A queste persone l’unico mezzo che gli rimane per interagire con gli altri è internet. Questo permette, inoltre, di non vergognarsi e quindi di non doversi più nascondere. Nella rete queste persone trovano una protezione e non bisogna costringerli con atti di forza a ritornare alla vita sociale ma è necessario condividere le esperienze che questi svolgono a casa su internet o leggendo e nei casi gravi affrontare un percorso con uno specialista. Infine, viene lasciata la parola a Marco Crepaldi, presidente dell’Associazione Hikikomori Italia, che racconta la nascita di quest’ultima, il suo funzionamento e l’obiettivo che corrisponde a quello di sensibilizzare e fornire aiuti concreti ai ragazzi ma anche alle famiglie.

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